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Autore: lollipop 2013    07/04/2014    4 recensioni
Summer, Liam e Melody i tre moschettieri o almeno lo erano ad 11 anni.
L’odio ed il rancora hanno distrutto questa alleanza, questa amicizia pure e semplice, come può esserlo solo ad 11 anni.
Spesso la colpa degli errori dei genitori ricade sui figli, ed’ è ciò che è successo alla dolce Sum.
Costretta ad abbandonare la sua casa, la sua città natale per 5 anni… Ora un ritorno, inatteso e indesiderato, riporterà i tre amici a ritrovarsi, ma se… il padre di Liam si è dato all’alcool a causa del padre di Sum e se il fratello di Sum è stato costretto ad azioni losche a causa del padre di Liam… Come riusciranno a ritrovarsi?
Tratto dal capitolo 1
Pov’s Melody:
Noi non abbiamo colpa delle scelte sbagliate e avventate che prendono i nostri genitori, non dobbiamo crogiolarci nel dolore per errori commessi da chi, dovrebbe insegnarci i valori della vita.
 
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo 3


 
Pov’s Narratore:

Il sole filtra dalla vetrata dell’aula di storia. Summer prende posto al suo banco, il terzo della fila centrale. Dietro di lei vi è seduto un tizio grassoccio e brufoloso. Tutti lo evitano e lo stesso fanno con Sum.
L’insegnante Griffin entra in aula, vestita con i suoi soliti abiti scuri, impolverati col bianco del gesso, strumento tipico da lavoro per gli insegnanti. Gli occhiali piccoli posti sulla punta del naso ed una cipolla dietro la nuca che raccoglie i suoi capelli neri.  « Buongiorno studenti. » Un coro si alza, ricambiando il saluto della donna.
Summer si disfa del suo solito berretto di lana, infilandolo nel ripiano di ferro posto sotto al suo banco. Prende l’occorrente per la lezione e punta gli occhi sulla docente. « Oggi vorrei ascoltare qualcuna delle vostre ricerche… » la signora Griffin sbircia dal registro di classe i nomi dei possibili da interrogare… « Si preparino il signor Johnson e le signorine Posey e Geyer. » Sum fa cenno di si con la testa, china il capo nello zaino e cerca la cartellina ad anelli rossa che contiene la sua ricerca… « Oh no… » bisbiglia quasi a se stessa.
Vikram consuma il suo caffè al bar di fianco alla Brookside School. Sfila le chiavi dell’auto dalla giacca di pelle nera e col comando a distanza apre le sicure dell’auto. Salito a bordo si accorge di qualcosa poggiato sul sedile posteriore… « Cos’è? » Vikram prende tra le mani quella cartellina di colore rosso, la apre e controlla cosa ci sia al suo interno. « E’ la ricerca di Sum, quella che stava leggendo quando l’ho accompagnata… »
Summer si dispera, sta per arrivare il momento di esporre la sua ricerca dinanzi alla classe ma, l’ha dimenticata. Cerca di pensare velocemente ad una scusa da propinare alla signora Griffin, ma nessuna sembra convincerla, non può semplicemente dirle di averla dimenticata.
Nell’aula persiste un vociferare. Nei banchi alla destra di Summer vi sono sedute delle cheerleader, tra di loro vi è anche il capitano… Regina Parker. Una ragazza dalla lunga chioma bionda e liscia. Gli occhi di un intenso verde scuro e i tratti signorili ed estremamente femminili.
Summer si distrae per un attimo dalla sua ricerca smarrita e poggia lo sguardo su quelle ragazze impegnate in un irriverente chiacchiericcio. « Ho praticamente invitato mezza scuola al mio party. Sarà fantastico ragazze! » parlano di una festa, Regina, la capo cheerleader ne ha organizzata una a casa sua e, a quanto pare, tutta la scuola prenderà parte ai festeggiamenti.
Summer china il capo, posando gli occhi sul suo banco. Vorrebbe partecipare anche lei alla festa ma sembra essere l’unica, insieme al ragazzo brufoloso alle sue spalle, a non essere stata invitata.
« Bene signorina Posey ritorni al suo posto. » Tocca a Summer presentare la sua relazione ma, purtroppo non c’è l’ha con se. Fa per alzarsi e recarsi dall’insegnante per comunicargli la sua disavventura con il compito assegnatole quando, qualcuno bussa alla porta dell’aula. « Avanti. » acconsente l’insegnante. Il bidello Ralph fa il suo ingresso nell’aula annunciando alla signora Griffin che c’è un ragazzo che è venuto a consegnare qualcosa ad un suo familiare presente nell’aula.
« Fallo pure accomodare Ralph. » Vikram Geyer fa il suo ingresso nell’aula, stringe tra le mani la cartellina rossa di Sum. « Oh menomale! » sospira Summer andando incontro al fratello. « Mi scusi professoressa ma mia sorella ha dimenticato in auto i suoi compito, mi sentivo in dovere di portarglieli. » sorride Vik, infrangendo i cuori delle studentesse sedute tra i banchi. « Whao » mormorano le cheerleader intende a sistemarsi vestiti e capelli…
Vik porge la cartellina a Sum, che lo ringrazia con un caloroso sorriso. « Ora vado. Scusi il disturbo professoressa. » persino l’insegnante Griffin sembra essere affascinata dal sorriso beffardo di Vikram.
Chiusasi la porta, la Griffin è pronta a riprendere la sua lezione, è il turno di Sum di andare alla cattedra. « Signora Griffin posso andare in bagno? » Regina si alza dalla sua postazione, non appena Vikram si chiude la porta alle spalle.
La Griffin con un segno della mano da il permesso a Regina di abbandonare l’aula.
La figura di Vikram si nota nella penombra dei corridoi della Brookside School… « Hey tu… » una voce femminile fa voltare Vik. « Ciao, io sono Regina. » la bionda ragazza si avvicina a Vikram tendendogli una mano. Con sguardo e sorriso beffardo, Vikram stringe la mano della ragazza.
La giovane porge al ragazzo un volantino… « Cos’è? » Vik fissa la ragazza con sguardo languido…
« C’è scritto il mio indirizzo sopra. » « E cosa dovrei farci? » Regina si avvicina all’orecchio di Vikram, poggiando la mano sinistra sul petto del ragazzo… « Stasera darò una festa, se vieni magari possiamo divertirci… » Vikram sorride compiaciuto, quella è una chiara proposta per una “divertente” serata, e lui non ha intenzione di rifiutare l’offerta di Regina.


Pov’s Summer:

Lancio lo zaino sul letto, sento lo stomaco brontolare e corro in cucina nel disperato tentativo di trovare qualcosa da mangiare… ma come sempre mia madre ai fornelli è un disastro, insomma, diserta proprio la zona cucina. « Hey Vik, ordiniamo una pizza per cena? » entro in camera di mio fratello e lo vedo pavoneggiarsi dinanzi allo specchio mentre si disfa di una t-shirt per poi infilarne un'altra… « Mi dispiace sorellina ma stasera dovrai cenare da sola. » « Esci? » fa capolino di si, sorridendomi. « Vado ad una festa. » festa?!?
Corrugo la fronte poi l’occhio mi cade sulla scrivania, dove mi è posto un volantino di colore rosa. Lo prendo e leggo il contenuto… « Coosa, andrai al party di Regina Parker? » sgrano gli occhi e, esterrefatta guardo mio fratello che annuisce. « Non puoi! » « Si invece, sono stato invitato… » scuoto il capo, incredula delle parole che sto sentendo. « Ora esci, devo finire di prepararmi. » mi spinge fuori dalla stanza, chiudendomi la porta sulla faccia.
Cammino nervosamente consumando le suole delle mie scarpe. Se continuo in questo modo si aprirà un solco sotto i miei piedi, sul parquet.
Non posso lasciare che Vikram vada a quella festa da solo, si caccerebbe di sicuro nei guai.
Apro l’armadio e tiro fuori da esso dei leggings marroni ed una blusa bianca svolazzante. Infilo una giacca e sistemo i capelli alla meno peggio.
« Che fai? » guardo Vik che scende le scale mentre io gli tengo la porta aperta. « Vengo con te alla festa. » Vikram inarca un sopracciglio… « Tu cosa? » faccio capolino per poi trascinarlo fuori di casa.
Guardo Vikram guidare e mi ritornano in mente i momenti passati, quelli qui a Chittenden dopo l’arresto di nostro padre.
Quando la polizia venne a bussare alla nostra porta cinque anni fa, per prendere nostro padre, Vikram sembrò sorpreso ed arrabbiato allo stesso tempo. Si prese cura di me, consolò nostra madre, faceva l’uomo di casa.
Nei giorni seguenti fuori dalla nostra casa, decine e decine di famiglie truffate da Jackson Geyer vennero a mostrarci tutto il loro disprezzo verso la nostra famiglia.
A capo della protesta vi era Demon Kane, il padre di Liam, proprietario dell’officina più funzionale della cittadina, nella quale Vik faceva praticantato dopo la scuola.
Vedere Demon inveire contro di me e la mamma per una colpa non nostra, fece infuriare Vikram.
Di notte si intrufolò nell’officina, usando le chiavi di riserva e danneggiò tutto quello che si ritrovò d’avanti. Strumenti del lavoro, vetrine e anche auto dei clienti. Milioni di danni economici che andavano ad accumularsi a quelli che già mio padre aveva causato alla famiglia Kane.
Due erano le possibilità per Vikram, finire in riformatorio o pagare i danni causati al signor Kane.
L’avvocato di famiglia riuscì ad ottenere un accordo. Poiché non disponevamo di una cospicua somma, adatta a risarcire Demon Kane, a causa dei beni congelati alla nostra famiglia, Vikram dovette trascorrere tre mesi in un istituto correttivo per poi uscire su cauzione.
Lasciammo Chittenden perché ci rendemmo conto che la nostra vita, senza mio padre e dopo la sua infelice uscita di scena, non sarebbe più potuta essere tranquilla e serena come una volta.
Mi viene spontaneo avere paura per Vik, ha sempre avuto un caratteraccio e il riformatorio lo ha solo peggiorato. Il mio fratellone ha la tendenza a cacciarsi nei guai…

Pov’s Narratore:

« Liam hai intenzione di andare alla festa quando ormai è finita? » Melody siede su un puff nel mezzo della stanza di Liam e attende che l’amico esca dal bagno. « Sono pronto! » Mel esulta per poi trascinare velocemente Liam fuori di casa, la festa di Regina Parker sta per iniziare.
Una Melody dai capelli perfettamente lisciati, prende possesso della zona bar alla festa.
« Brindiamo? » chiede Liam porgendogli un bicchiere. « A noi! » sorride Mel, mandando giù il contenuto alcolico nel bicchiere di carta rosso.
I due ridono, scherzano e chiacchierano con i loro compagni di scuola.
L’auto di Vikram posteggia fuori dalla maestosa villa vittoriana della famiglia Parker.
I due fratelli Geyer fanno il loro ingresso sotto gli sguardi scrutatori dei festaioli.
Regina nota Vikram e non perde tempo a lanciarsi su di lui. Melody da lontano nota Summer, la piccola biondina sembra un pesce fuor d’acqua.
Melody guarda Liam, che sembra distratto e coinvolto in una discussione con dei suoi compagni di squadra.
« Ciao, non mi aspettavo di vederti qui. » Mel si avvicina a Sum, sorridendole. « Sono venuta solo per tenere d’occhio Vikram. » tra le due sembra essersi intavolata una piacevole chiacchierata ma, gli anni passati in silenzio si sentono, tra di loro non c’è affetto, ogni parole risulta sterile. « La piccola Melody Quinn, è un piacere rivederti. » Vikram, liberatosi della morsa di Regina, si avvicina alle due ragazze. « Ciao Vikram. » sorride Melody, arrossendo lievemente.
Una ragazza visibilmente sbronza, inciampa nei suoi tacchi sbattendo il bicchiere contenente un drink a terra, qualche goccia però schizza sui pantaloni marroni di Sum. « Cavolo! » « Dovresti sciacquarlo, altrimenti ti resterà l’alone. » ghigna Vikram. Sbuffa Sum per poi guardarsi intorno, fino a comprendere quale, tra le numerose porte della casa, nasconde il bagno. « Vado in bagno. »
« Se vuoi ti accompagno. » Melody si sporge verso Sum ma la giovane la frena. « No grazie, non è necessario. »
Melody e Vikram restano da soli. I due chiacchierano del più e del meno, del passato ma anche del presente. « Ti ricordi di quando facevamo il bagno nudi in piscina? Dovremmo rifarlo… » sorride ammiccando Vikram. « Lo abbiamo fatto solo una volta ed eravamo bambini, scordati che oggi possa accadere una cosa del genere. » i due ridono complici, attirando parecchia attenzione.
Liam, ebbro, è infastidito nel vedere la sua amica Mel chiacchierare amichevolmente con Vikram Geyer. Si avvicina ai due furioso. « Perché non te ne vai da qui… » da uno spintone a Vikram, allontanandolo da Mel. « Liam. » lo sgrida la ragazza. « Sei ubriaco Kane perché non te ne torni a casa? » « Voi Geyer non dovevate tornare a Chittenden, qui nessuno vi vuole. Siete dei ladri, dei criminali… » Vikram fa roteare i suoi occhi nocciola. « Tu sei un ubriacone, proprio come tuo padre. » Vikram ha colpito nel segno e i tentativi di Melody di placare gli animi non sortiscono effetto.
Liam salta al corro di Vikram, sferrandogli un pugno in pieno viso, ovviamente il giovane Geyer non può non rispondere. I due si pestano sotto gli sguardi divertiti dei vari studenti della Brookside School presenti alla festa.
Summer esce dal bagno e viene coinvolta in quel vortice che circonda Liam e Vik che, sono intenti a rotolarsi sul pavimento. « Vikram. » urla Sum. Lei e Mel si guardano impotenti e preoccupate.
La giovane Quinn prende in mano le redini della situazione e ordina alla squadra di football di separare i due. Dopo qualche istante di esitazione i ragazzi le danno ascolto, consegnando Liam nelle mani di Mel e Vikram in quelle di Sum.
Le due ragazze trascinano i rispettivi partner a casa, non senza averli rimproverati. « Sapevo che avresti fatto qualche casino. » sentenzia Sum, schiaffeggiando Vikram sulla nuca.

Pov’s Summer:

« Non sono stato io ad iniziare… » mi ripete Vikrama mentre gli medico il taglio sulla fronte.
«  Avresti dovuto semplicemente andare via. » « Perché mai, ero stato invitato a quella festa proprio come il tuo caro amico Liam.  » amico… io e Liam non potremo mai più ritenerci tali.
Gli applico il cerotto e poi lo lascio infilarsi sotto la doccia. Metto il bollitore sul fuoco e attendo che l’acqua bolli, un thè caldo mi aiuterà a calmarmi.
Stringo tra le mani la mia tazza ricolma di thè e vado a berla in giardino su l’altalena.
Mi godo il fresco vento e dondolo, gustando la mia bevanda calda… E’ stata una serata difficile ed imbarazzante.
Poggio la tazza vuota sull’erba e solo all’ora mi accorgo di avere indosso ancora gli abiti sporchi di alcool. Faccio per abbandonare il mio gioco d’infanzia quando una voce richiama la mia attenzione. « Ciao… » mi volto e mi appare dinanzi la figura di Melody. Le sorrido per ricambiare il suo saluto… « Posso? » mi chiede indicando l’altalena alla mia destra, accanto a quella dove vi sono seduta io. Le faccio cenno di si col capo facendola accomodare…
Dondoliamo in silenzio per qualche minuti, ricordo quanto adoravamo starcene su questa giostra, con Liam che, infuriato, inveiva contro di noi perché non lo lasciavamo mai giocare…
Un sorriso spontaneo appare sulle mie labbra.  «  Sembra come se fossimo tornate bambine vero? » Mel sorride e per un attimo i nostri occhi si incrociano. Ci guardiamo intensamente, ritrovando quelle bambine che eravamo … « Come sta Vikram? » mi chiede lei iniziando la conversazione.
« Sta bene. E Liam? » « Anche lui sta bene, ha solo bevuto troppo… Ho dovuto metterlo a letto. » Distolgo lo sguardo da lei e lo poso sul cielo stellato, c’è sempre stata una visuale bellissima dal mio giardino, io e mio padre campeggiavamo spesso su questo prato ammirando il cielo notturno… « Non vuoi sapere perché sono qui? » mi volto nuovamente verso di lei e annuisco.
« So che per te è difficile Sum e credimi, lo è anche per me. Ricominciare un’amicizia interrotta cinque anni fa non è facile. Siamo cresciute, cambiate e il nostro passato non è semplice ma possiamo ancora rimediare… » le altalene dondolano mentre cerchiamo di tenere gli occhi puntati gli uni negl’altri. «  Mi manchi Sum. Mi manca la mia amica, quella con cui giocavo con le bambole, compravo vestiti e guardavo film romantici strappalacrime. Non abbiamo mai avuto modo di parlare di amori impossibili, ragazzi sbagliati o amicizie invidiose… »  La guardo mentre mi mordicchio l’interno del labbro, lo faccio sempre quando sono nervosa. Tutto ciò che Melody dice è vero e mai più di ora, mi rendo conto di quanto mi sia mancata anche lei. « Mi dispiace per come sono finite le cose tra di noi. » dico in un soffio… « La scorsa settimana a scuola, non hai risposto ad una mia domanda. » la guardo accigliata, cercando di ricordare quale fosse la domanda…
« Perché non hai mai risposto alle mie email o ai messaggi? » oh, ora ricordo. « Ero arrabbiata ed imbarazzata per quello che mio padre aveva fatto… Nelle lettere mi chiedevi come stavo ed io avevo vergogna a dirti che stavo uno schifo. » il viso di Mel si rattrista, è sempre stata la più forte ma anche la più emotiva del gruppo, ha sempre cercato di prendersi cura di me e Liam. Noi tre abbiamo la stessa età Melody però è di qualche mese più grande di noi, da bambini diceva di essere la maggiore, la più grande del gruppo e di conseguenza quella con più responsabilità. Si sentiva in dovere di aiutarci e proteggerci e credo che anche oggi pensi lo stesso.
«  Io voglio ricominciare tutto da capo con te Summer, iniziamo ad essere amiche da ora, come se non ci fossimo mai conosciute ti và? » corrugo la fronte mentre lei mi tende la mano… «  Che fai? » le chiedo curiosa. « Bhè non ti conosco e mi piacerebbe farlo, quindi mi presento… Su, stringimi la mano.  » con non pochi dubbi faccio ciò che mi dice, afferro la sua scura mano destra con la mia pallida, stringendola. « Ciao, piacere di conoscerti, io sono Melody Quinn. » sorrido e sto al suo gioco… «  Io sono Summer Geyer, piacere mio. » 






 



Liam Kane

Vikram Geyer

Summer Geyer 
& Melody Quinn




Pov's Autrice:

Eccoci bella gente siamo già giunti al terzo capitolo.
Vi ho fatto attendere un pò per leggerlo ma un pò per gli impegni,
un pò per le poche visite e recensioni che avevo avuto a questa storia,
ho evitato di pubblicare prima... 
Questa storia per me è molto importante poichè mi riporta ai miei due migliori amici,
un maschio ed una femmina per l'appunto e ci terrei davvero a conoscere qualche opinioni di chi,
legge costantemente in silenzio.
Spero con questo chapter di indurvi a battere le vostre belle dita sulla tastiera e a lasciarmi un parere.
Detto questo ci sentiamo presto e brindo con voi al riappacificamento delle due girls, Sum & Mel.



xo lollipopo 2013 

 
   
 
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