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Autore: Zakarya    07/04/2014    1 recensioni
Luce, buio. Come fanno a coesistere cose tanto diverse, a riversarsi sul mondo in un così armonico miscuglio, ad illuminare ma allo stesso tempo mettere in ombra un oggetto, una persona, un sentimento? “E perché la mia faccia è sul bordo di una vasca da bagno?” - Non ricordare la serata appena passata, chi non ha mai avuto quest'esperienza? Dantalian però, dovrà fare i conti con la sua "piccola dimenticanza", più avanti...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 4: L'appuntamento
 
 
Uno, due, tre colpi. Ma chi diavolo era? Infondo, erano solo le set-
 
“ Merda, l'appuntamento con Steve! “
 
Dantalian era rimasto imbambolato nel guardare la propria figura allo specchio e pensare ad Anthony Asterios, il suo ex fidanzato, ed alle torture che quest'ultimo aveva usato su di lui. Perché pensava ancora a lui? Che cosa stupida, provare ancora qualcosa per un moro pazzo e con manie di controllo.. Ma se era davvero stupido, perché il biondo non faceva altro che pensarci?
 
 
<< Dantalian! Dantalian cazzo, apri! >>
 
 
Steven stava chiaramente urlando da dietro la porta nera che dava accesso all'appartamento del biondo, e senza pensarci quest'ultimo corse fino alla stessa, aprendola, ancora nudo e bagnato.
 
 
<< Ma si può sapere che cosa ti urli?! Vuoi farti sentire da tutto il palazzo o cosa? Entra, su, ora mi vesto. >>
 
 
Sbuffando vistosamente Dantalian, seguito da Steven, si avviò verso la propria stanza, raccogliendo alcuni vestiti e cominciando ad indossarli...con la porta completamente spalancata, come a voler farsi ammirare. “ Andiamo Steve, lo so che ti piace ciò che vedi.. “ Pensava trionfante il biondo, mentre si guardava allo specchio affisso in camera con un paio di boxer color giallo canarino ancora in mano.
 
 
<< Te l'avevo detto, Danny, te l'avevo detto che ti sarei venuto a prendere verso le sette! E tu che fai? Ti fai bello davanti allo specchio! Oh andiamo, dobbiamo solo passare una bella serata in uno strip club, non fare una sfilata di moda! >>
 
 
Steven era parecchio scocciato, si vedeva, ed il biondo sapeva esattamente il perché: “ Oh scusa signor mi-sbatto-uno-spogliarellista, ma non sono stato io ad invitare una persona sperando che questa non accettasse! “ Un improvviso trillo acuto, seguito da una flebile vibrazione, risvegliò Dantalian dall'ammirarsi nello specchio: era il cellulare, che riportava la piccola immagine di una lettera gialla con vicino il numero “ 1 “, segno che qualcuno gli aveva scritto un SMS. “ Chissà chi è... “ Diceva, mentre premeva sull'icona. “ ...Ci mancava solo lui! “
 
 
<< Hey biondino, sono Thorfdir. Senti, forse te l'ha detto già Steven ma.. Non ne sono sicuro, quindi te lo dico anche io: stasera c'è una festa nel locale dove lavoro, ci vieni? Si che ci vieni ( “ fammi capire, hai già deciso tu? “ pensò il biondo mentre leggeva l'sms. ) quindi vedi di farti trovare qui alle 7 e 20, o vengo a prenderti io. Baci baci! >>
 
 
“ Vieni a prendermi tu? Provaci! Tanto non lo sai il mio indirizzo! “  Ma, mentre il biondo furente stringeva il cellulare con evidente espressione scocciata, Steven entrò nella stanza, lo guardò torvo e cominciò a mettergli a forza la maglietta, come una madre che vesta un bambino ancora troppo piccolo per far da solo.
 
 
<< Grazie mamma Steven ma, se non hai notato, so fare da solo. >> Cominciò il biondo, facendo per allontanarsi, ma a quanto sembrava “ mamma Steven “ non aveva alcuna intenzione di lasciargliela vinta: infatti il moro si inginocchiò ai suoi piedi, gli strappò i boxer di mano ed, alzando lo sguardo, dichiarò solennemente:
 
 
<< Alza immediatamente questa gamba. Non vorrai certo trovarti in casa un Thorfdir in preda alle paranoie perché non siamo ancora al locale! Te l'ho detto: è molto invadente. E se non l'hai capito, mi ha costretto a dirgli esattamente dove andavo, per quale motivo e con chi ero. Se io sono mamma Steven, lui è paranoic Thor! >>
 
 
“ E cos'è, un nuovo supereroe che combatte il crimine a suon di se-non-vieni-subito-qui-ti-vengo-a-prendere-io? “ Si disse Dantalian, poi ricordò con quale insistenza lo spogliarellista l'aveva costretto a dargli il suo numero, e con una piccola nota di preoccupazione si fece aiutare dal moro inginocchiato di fronte a lui ad indossare boxer e jeans. Il ragazzo si era anche offerto di aiutarlo a mettersi le scarpe, ma in quell'istante dei violenti colpi contro la porta dell’appartamento fecero trasalire i due poveri ragazzi.
 
 
<< Oh no, è qui! Ah te l'avevo detto di fare presto! >>
 
<< Ma Steve, sono le 7 e 10! Mica stiamo così tanto in ritardo! Oh vai ad aprire, mi metto le scarpe, mi asciugo i capelli e andiamo. >>
 
 
In un grande stato d'ansia dopo il breve scambio di battute tra se ed il moro, il biondo cominciò frettolosamente ad indossare le scarpe, senza allacciarsele, e corse a rotta di collo fino a chiudersi nel bagno. Naturalmente, chiuse solo la porta, perché da quando era rimasto bloccato nel bagno a causa della la vecchia serratura arrugginita che si era bloccata, aveva tolto le chiavi da tutte le porte ( tranne quella d'entrata ) e le aveva fatte sparire.
 
 
“ Cazzo, speriamo non sia tanto tragica la cosa: qualcuno più paranoico di Steven? Oh andiamo, che mi preoccupo a fare, è impossibile che esista qualcuno più mamma-chioccia di lui! “
 
 
Purtroppo, di li a pochi minuti, il biondo scoprì che al peggio non c'è mai fine.
 
 
<< Che cazzo, ancora così stai?! Oh, no no e no, ora ci penso io. Signorino, in un modo o nell'altro, ti insegnerò l'importanza della puntualità! >>
 
 
Con  la voce più alta di tre ottave, Thorfdir aveva appena aperto con forza la porta, e stava strigliando il più piccolo come si fa con i bambini disobbedienti. Il biondo stava per rispondergli “ Hey, calmo! Sono solo le 7 e 15 ora, ci metto un attimo ad asciugarmi i capelli: tanto sono corti! “ ma era già troppo tardi, perché il più grande aveva impugnato con fermezza spazzola e asciugacapelli e lo stava acconciando come si deve, passando la mano nei fili d'oro arruffati sulla testa dell'altro, domandoli. Era molto... Rilassante, si era questo il termine corretto... Ma Dantalian non si rilassò affatto quando sentì il corpo dell'altro contro la propria schiena, premuto in quello che pareva un abbraccio, mentre continuava a carezzargli i capelli ora asciutti.
 
 
<< Ssh, fammi stare un po' così... >> Stava dicendo il gigante. << Non sai che paura ho di questo spettacolo: per la prima volta ci sono solo io sul palco... >>
 
 
Sentiva il corpo scolpito dell'altro tremare come una foglia sospinta dal vento autunnale, sentiva i muscoli tesi delle braccia contro il proprio ventre orrendamente sfigurato dai rossastri segni di fustigazione. Però, quella sensazione... Quando Dantalian si rese conto di essere completamente arrossito tanto da sembrare un pomodoro, voltò lo sguardo per incontrare la propria figura nello specchio e  notò che l'altro, con i suoi occhi color mogano imperlati d'oro, lo stava fissando con un sorriso divertito. “ Merda, sono rosso! E mi ha visto! Oh no, chissà che pensa ora.. “
 
 
<< Senti... Stiamo facendo tardi, ora staccati, mh? >>
 
 
La voce del più piccolo era chiaramente tremante, come quella di una persona immensamente agitata, preoccupata o delusa da qualcosa. Beh, inutile dirlo: il biondo era tutto ciò. Perché Thorfdir l'aveva abbracciato, perché lui era arrossito? Che idiota: chi non arrossirebbe nel ritrovarsi abbracciato ad un colossale vichingo dai lunghi capelli color cioccolato al latte con degli addominali fantasticamente scolpiti?
 
 
<< Beh, forse hai ragione. >>
 
 
Il moro, con una nota di delusione di Dantalian, si era staccato dal corpo del trentenne, ed ora si dirigeva verso la porta, a passo deciso... Finché non si fermò, poggiando la mano sulla parete, e si girò a riguardare la minuta figura che fino ad un secondo prima stava abbracciando.
 
 
<< Ah piccoletto... Ti devo dire una cosa. >>
 
 
<< Dimmi >> Disse Dantalian mentre, per distrarsi ( ma anche perché ne necessitava ) si stava spruzzando sul collo un profumo dall'odore dolciastro: sulle prime sembrava un profumo da donna ma, ed era cosa più che confutata, era un ottimo “ profumo-da-rimorchio. “ Andiamo, stava andando in uno strip club! Rimorchiare uno di quei bei ragazzoni muscolosi, era uno dei sogni non molto segreti che aveva nel cassetto.
 
 
<< Entro la fine di stasera, sarai mio. >>
 
 
*
 
 
 
Salire nella macchina color verde bottiglia di Thorfdir, dopo quella rivelazione, era stato parecchio strano. Non  era molto grande, anzi, piuttosto stretta, tanto che i tre stavano molto vicini l'uno all'altro. Steven insistette particolarmente per far sistemare Dantalian nel posto davanti, quello del guidatore, accampando scuse come: “ devo allacciarmi la scarpa” o “ non posso stare davanti, mi viene il mal d'auto” od ancora, e questa era la preferita del biondo: “ tu e Thorfdir dovete conoscervi meglio, fate come se io non ci fossi! “
 
 
<< Oh andiamo, vieni davanti tu! Tu sei suo amico da tanto, mi sentirei a disagio a rubartelo! >>
 
 
Dantalian aveva cercato in ogni modo di convincere l'amico a scambiarsi di posto, ma l'espressione accigliata di quest'ultimo era inderogabile. Suo malgrado, il biondo dovette ammettere che era una bella sensazione, quella di star vicino ad un enorme e muscoloso vichingo... Ma quella frase lo faceva sentire inquieto: come avrebbe ancora potuto guardare in faccia Steven, se si concedeva senza ritegno a quello che, in teoria, doveva essere il suo amante?
 
 
“ Perché dovrei sentirmi in colpa però? D'accordo è mio amico, però è lui che è fidanzato con una donna ma in realtà si fa sbattere da un uomo! Però... No, non posso cedere a questo vichingo! “
 
 
<< Non posso, cazzo! >>
 
 
Il biondo non si rese conto di non aver pensato ma detto ad alta voce l'ultima frase fin quando lo sguardo sbigottito dei due uomini, suoi compagni nel viaggio casa-stirp club, non si posò su di lui.
 
 
<< Cosa non puoi, piccoletto? Ti. senti male? Vuoi che accosto? Oddio, che hai? >>
 
 
La voce di Thorfdir si era di nuovo alzata di tre ottave mentre, con una rapida manovra, accostava l'automobile, si sganciava la cintura e si voltava verso il biondo alla sua destra.
 
 
<< Ah? Cosa? Io.. Ho pensato ad altra voce, vero? >>
 
<< Si piccoletto... Ma stai bene, giusto? >>
 
 
La mano ( ghiacciata oltretutto ) del moro dai lunghi capelli si posò rapida sulla fronte del piccolo. Dai suoi occhi si notava quanto l'altro fosse preoccupato.
 
 
<< Hey, andiamo! Fermo, sto bene, io! Pensa a guidare che sennò facciamo tardi al tuo fantomatico spettacolo. >>
 
 
Il contatto con la mano ghiacciata dell'altro l'aveva fatto trasalire e le parole di Dantalian, più che una richiesta di essere lasciato in pace, suonavano molto come un “ ti prego, prenditi cura di me perché sto fin troppo male ma non voglio ammetterlo.”
 
 
<< Che carini che siete >> Steve stava ridacchiando smodatamente, mentre li guardava. Però, non sembrava più il tipo che era arrossito quando il guidatore vichingo l'aveva guardato.
 
 
<< Piantala Steve! E tu, mamma-chioccia-dai-capelli-lunghi, mollami e guida! >>
 
 
L'espressione imbronciata del biondo fece aprire in un sorriso il colosso, che riprese a guidare mentre, con espressione trionfante, affermava:
 
 
<< Te l'avevo detto Steve: questo è già cotto. >>
 
 
<< Oh si, completamente! >>
 
 
Come se Dantalian non esistesse, i due mori conversavano amabilmente di quanto lui fosse cotto. Un momento... Di quanto lui fosse cosa?!
 
 
<< Piuttosto che farmi 'sto qui, mi faccio monaco! >>
 
 
Una repentina frenata, ed il moro si ritrovò quattro paia di occhi su di se: da una parte occhi castani con sprazzi dorati, dall'altra occhi bruni che sembravano fargli una completa radiografia all'anima.
 
 
<< Oh andiamo, è un modo di dire! >>
 
 
Un breve e riservato covo di << Ah, ecco! >> impregnò l'aria della macchina, ed il biondo mise su una facciata offesa, che nascondeva un profondo divertimento ma anche un lieve risentimento: come si permettevano quei due di dubitare della sua purezza?
 
<< Ah ecco! >> Disse Thorfdir. << Perché Steven mi ha raccontato delle tue seratine particolari a molestare spogliarellisti... >>
 
“ Cazzo Steven, ma perché gliel'hai dovuto dire?! Ed ora anche un da poco conosciuto nordico che se non era il tuo amante mi sarei potuto tranquillamente fare, sa che non sono così piccolo e puro quanto faccio vedere. Ma bravo, bravo! “
 
 
<< ...E spero di essere il prossimo. >> Con un occhiolino appena accennato, accompagnato da un sorriso mentre riaccendeva l'automobile, Thorfdir aveva continuato quell'imbarazzante discorso.
 
 
Per qualche minuto, Dantalian aveva fantasticato sull'uomo alla sua sinistra, pensando a come potesse essere averlo come compagno. Ma dopo quella frase, il breve momento di magia era svanito.
 
 
“ Avevo ragione, dalla prima volta che l'ho visto: 'sto qui è un gran coglione! “
 
 
 
 
 
Perdonatemi, sono in un ritardo mostruoso! Ma, ho avuto dei problemi ( s'è rotto il pc ) ma per fortuna la mia beta-reader aveva tutto salvato! Il prossimo capitolo sarà puntuale ( salvo nuovi imprevisti )
 
Alla prossima!
  
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