Capitolo
13.
19
Giugno, 2012
“Santana,
che ne pensi?” Sbatto le palpebre un paio di volte per
schiarirmi i pensieri,
guardo Olivia e la vedo indicare due bellissime composizioni floreali.
“Quale
dovremmo prendere?”
Inclino
il capo verso destra e scrollo le spalle. “Entrambi, mi
piacciono tutti e
due...” Olivia ricomincia ad esaminare le due scelte ed io mi
guardo attorno
nel negozio, un bouquet specifico attira la mia attenzione, mi avvicino
ai
fiori viola e delicatamente faccio scorrere l'indice lungo uno dei
petali.
“Significano
'mi dispiace, ti prego perdonami', l'ho chiesto alla ragazza del
negozio di
fiori”
Prendo
un respiro profondo mentre la mia mente ripete quella notte...vorrei
poterle
dare uno di questi bouquet, far sì che mi perdoni e
ricominciare da capo.
Sospiro prima di allontanare la mano dai giacinti. Se solo
fosse così semplice...”Quelli
sono i fiori per chiedere scusa”, mi volto e vedo una rossa
con l'uniforme del
negozio di fiori, annuisco soltanto– non esattamente
dell'umore per avere una
reale conversazione con qualcuno. “Sei qui con
lei?” Fa un cenno verso Olivia
ed annuisco di nuovo, mantenendo il mio silenzio. “Immagino
tu sia un tipo
silenzioso” Scrollo una spalla e lei mi scocca un piccolo
sorriso. “Ok, che ne
dici–“
“Santana,
credo che possiamo andare” Mi dice Olivia dall'altro lato del
negozio,
interrompendo inconsapevolmente la ragazza che mi stava parlando.
“Dobbiamo
solo andare alla prova del vestito e abbiamo finito per oggi.”
“Sì,
va bene” Mentre sorpasso la rossa la sento mormorare il mio
nome, mi volto
verso di lei e mi rivolge un sorrisetto imbarazzato, prima di dirigersi
verso
il retro del negozio. Huh? Scuoto la testa confusa,
prima di raggiungere
Olivia.
-x-x-x-x-
“Olivia,
stai benissimo” Dico alla fidanzata di mio padre–
quell'abito è
semplicemente perfetto per lei. Si volta e mi ringrazia, un ampio
sorriso sul
suo viso. “Ripetimi perché stai per sposare mio
padre?” Domando scherzosamente,
facendola ridacchiare.
“Perché
lo amo” Risponde senza esitazioni, facendomi sorridere di
rimando. “Mi rende felice” Olivia fa spallucce,
rilasciando un sospiro soddisfatto.
“Per come la vedo io, il mondo è pieno di cose che
rendono le persone
tristi...quindi una volta che trovi qualcuno che ti faccia sentire come
se la
tristezza non esistesse, allora dovresti rimanergli
incollata” Ridacchia prima
di mordersi il labbro inferiore per trattenere il suo sorriso.
“Scusa, non so
da dove mi sia venuto, ma quello che cerco di dire è solo
che sono così felice
grazie a tuo padre.”
“Beh,
siete entrambi molto fortunati ad avervi l'un l'altra”
Olivia
mi spara un altro sorriso sincero prima di annuire. “Ok, mi
tolgo
questo affare così possiamo andare a casa
finalmente” Si allontana dal grande
specchio e torna nel camerino.
E'
chiaro che siano entrambi così
innamorati uno dell'altra. So
che mi comporto sempre come se lo trovassi super disgustoso
perché, beh, è mio
padre ma sinceramente– sono invidiosa.
Non di loro, ma di quello che
hanno...mi ricorda molto quello che avevo con
Quinn– quando Olivia ha
detto quella cosa a proposito di una persona che elimina la tristezza,
Quinn è
stata l'unica a venirmi in mente.
E'
esattamente quello che ha fatto la scorsa estate, mi ha portato via
da questo mondo miserabile, facendomi sentire cose che non avevo mai
sentito
prima.
E'
stata una fuga dalla realtà.
21
Giugno, 2012
“Mi
annoio” Annuncio entrando nel salotto, mio padre e Olivia mi
guardano dal divano. “Mi sono alzata troppo presto e ora non
ho niente da fare”
Mi siedo sulla poltrona reclinabile davanti a loro e sospiro
pesantemente,
scivolando verso il basso. “Ho davvero dimenticato quanto
fosse noiosa Lima...”
“Ok,
che cosa vuoi fare, Tana?” Faccio spallucce e mio padre
inarca un
sopracciglio. “Ho bisogno di una risposta migliore di quella.”
Ridacchia, mettendo un braccio attorno ad Olivia per tenerla
più vicina.
“Perché noi non-”
Il
mio telefono suona interrompendolo, gli rivolgo un'occhiata di scuse
prima di sfilare l'aggeggio dalla tasca e guardare lo
schermo– QUINN FABRAY.
Sul serio? Faccio un cenno verso la cucina prima di
alzarmi velocemente
e lasciare la stanza. Il mio cuore sta correndo e il respiro si fa
corto– perché
mi sta chiamando? Ansiosamente faccio scorrere il pollice
lungo la parte
inferiore dello schermo, prima di prendere un respiro profondo e
avvicinare il
cellulare all'orecchio. “Quinn?”
“Sanny!”
Sorrido
anche se non sono certa di quello che sto sentendo– qualcosa
come un misto di sollievo, felicità e leggera delusione.
“Hey, Luce! Che
succede?”
“Pensavo
che ci saremmo viste presto”
Mi mordo il labbro inferiore
con aria colpevole...Merda. “Ho continuato a dire a
Quinn di chiamarti per
me, ma lei ha continuato a dirmi 'dopo', quindi ho preso il suo
telefono e ti
ho chiamata.”
“Luce,
Q potrebbe arrabb–“
“Con
chi stai parlando?” Sento
Quinn che lo chiede in
sottofondo, Lucy le dice che è al telefono con me ed io
deglutisco rumorosamente.
“Cosa?”
“Umm–“
“San?”
La voce di Quinn è molto più chiara, il che vuol
dire che Lucy
probabilmente le ha dato il suo telefono. “Hey,
uhh, scusa per quello.”
“Non
c'è niente per cui scusarsi, Q...non preoccuparti pe–“
Il
soffocato rumore di Lucy che piange dall'altro capo mi fa smettere di
parlare.
“Che succede?”
“Voglio
vedere Sanny, Quinn!”
Sento la bambina che urla
con voce quasi indistinta.
“Umm,
San...un secondo”
Mi dice Quinn prima che tutto
diventi silenzioso, controllo se la chiamata è ancora in
corso– lo è. Ha
messo in muto? Attivo il viva voce prima di posare il telefono sul
bancone. Mi
passo le dita fra I capelli ansiosamente e grugnisco, non riesco
davvero a
capire questa Quinn...Ugh. “Hey,
sei ancora lì?” La sua voce
rimbomba nella stanza ed io afferro prontamente il mio telefono, spingo
di
nuovo il tasto del viva voce e premo il ricevitore contro l'orecchio.
“Sì,
che succede?”
“Sei
libera oggi?”
“Uhh–“
Lancio un'occhiata verso il salotto dove mio padre ed Olivia
stanno guardando un qualche film– decisamente
libera. “Sì”
“Bene,
Lucy deve tornare da suo padre domani mattina quindi se mai ti
andasse potremmo, umm, intendo noi tre– possiamo uscire
insieme oggi” Sorrido
perché sta balbettando– così
fottutamente adorabile. “Solo se non hai
nient'altro da fare per la–“
“Ci
sto, Q...dove vuoi che ci incontriamo?”
“Possiamo
venire a prenderti se vuoi.”
“Sì,
va bene, ci vediamo fra 20 minuti?”
“A
dopo, San”
La chiamata si conclude e fisso lo schermo per qualche secondo, il mio
corpo è congelato, ma la mia mente è ovunque.
Posso davvero solo uscire
con Quinn? Sì, Lucy sarà con noi ma...cazzo.
Scuoto la testa confusa ed
esco dalla cucina, cominciando a salire le scale.
“Chi
era?” Chiede mio padre e per un attimo valuto l'opzione di
mentirgli, ma decido di non farlo, scegliendo invece di digli la
verità
facendogli sapere che Quinn arriverà a prendermi nel giro di
poco.
Lui
aggrotta visibilmente la fronte, ma non dice nulla di più.
-x-x-x-x-
“Guarda
quanti pesci, Sanny!” Urla Lucy eccitata, prima di puntare le
sue piccole dita verso l'acquario. Ci sono volute quasi due ore per
arrivare
qui, ma dopo che Quinn ha fatto piangere Lucy, la bionda più
grande le ha detto
che poteva pianificare l'intera giornata. Ora siamo qui
circondate da
vetrate, pesci e acqua...”Ci volevo venire da
tantissimo tempo.”
“Ti
ho detto che ti avrei portata un giorno” Dice Quinn con una
scrollata di spalle, guadagnandosi un'occhiata pungente da parte della
piccola.
“Che c'è?”
“Sì,
ma hai continuato a rimandare” Lucy rotea gli occhi per lei
prima
di riportare l'attenzione sui pesci. Ok? Direi che
qualcosa non va nel
loro rapporto– l'ho notato un po' nella macchina, ma ora
è molto più evidente.
Quinn sospira prima di sedersi su una panchina ed io scelgo di
avvicinarmi a
Lucy, la ascolto attentamente mentre parla animatamente delle creature
marine
davanti a lei. Vorrei davvero chiederle come vanno le cose fra lei e
Quinn, ma
non sono del tutto sicura su come cominciare quella
conversazione. “Adoravo
da morire la Sirenetta”
Afferma con un lamento esagerato, attirando il mio interesse.
“Adoravi?
Perché non ti piace più?”
“Mi
piace ancora” Lucy risponde con una scrollata di spalle,
prima di
dare le spalle al vetro per guardarmi. “E' solo che non la adoro
più
perché mi ricorda Andi e non mi piace per niente
Andi,” Arriccia il viso con
disgusto. Andi? Lucy comincia ad allontanarsi e la
inseguo, iniziamo a
guardare I pesci più piccoli e lei mi sorride.
“San, guarda, ho trovato Nemo!”
Indica un piccolo pesce pagliaccio ed io ridacchio, seguendo con lo
sguardo la
piccola creatura arancione.
“Aww,
ben fatto, Luce!” Camminiamo ancora più lontane da
Quinn ed io
apro e chiudo la bocca un paio di volte, incerta su quello che voglio
dire
davvero. “Hey, umm,
Luce–“ Balbetto dopo un po', lei alza lo sguardo su
di me ed inarca un sopracciglio. Una Mini-Quinn, giuro cazzo.
“Chi è
Andi?”
“L'amica
di Quinn” Sospira prima di guardare di nuovo il pesciolino,
attraversiamo tutta la stanza dei pesci senza altre conversazioni
serie.
Finiamo nella zona degli orsi polari e Quinn è rimasta
ancora indietro, ogni
volta che la guardo sta messaggiando o tenendo le distanze. Non posso
fare a
meno di chiedermi a chi sta mandando messaggi e/o pensando...mi sta
facendo
impazzire, a dire il vero– soprattutto dopo aver sentito
della sua amica Andi...Chi
cazzo è Andi? “Sono così
grandi.” Mi dice Lucy, la sua bocca leggermente
aperta, guardiamo entrambe gli orsi bianchi attraverso lo spesso vetro
di
sicurezza. Annuisco in accordo prima di voltarmi e guardare brevemente
Quinn,
notando che il suo sguardo è chiaramente incollato al suo
telefono...Roteo gli
occhi prima di riportare la mia attenzione su Lucy.
“Fastidiosa, huh?”
“Che
cosa?”
“La
nuova Quinn” Risponde la bambina dopo aver sospirato con il
naso.
“E' così noiosa
ultimamente...”
Aggrotto
la fronte prima di dire a Lucy di rimanere lì, cammino verso
Quinn– lanciando qualche occhiata indietro di tanto in tanto
per assicurarmi
che Lucy stia bene. Mi schiarisco la gola una volta raggiunta la
panchina e
Quinn solleva lo sguardo dal telefono, controlla velocemente dove
è Lucy prima
di mettere via quell'aggeggio infernale. “Hey, San, che
succede?”
“Che
stai facendo?”
“Niente?”
Scrolla le spalle prima di alzarsi, sta per allontanarsi, ma
la afferro per il polso.
“Sai
che quella bambina ha voluto venire qui così da poter
passare del
tempo con entrambe, vero?” La lascio
andare e me ne vado freddamente– ci
vogliono un paio di minuti prima che si unisca a me e Lucy. La bambina
inizialmente si comporta in modo freddo con lei, ma immagino che sia
troppo
difficile resistere a Quinn Fabray, specialmente quando cerca di
attirare
l'attenzione.
Dopo
un po' vedo la loro vecchia sinergia che riemerge e mi fa mancare
ancora di più l'estate 2011. Attraversiamo il resto della
mostra e tutte le altre
zone dello zoo senza che Quinn prenda il telefono nemmeno una volta.
-x-x-x-x-
“Grazie
Quinny, mi sono divertita tantissimo oggi,” Lucy sorride dal
retro dell'auto. “Dovremmo fare ancora qualcosa di simile
prima che San
riparta.”
“Nessun
problema, piccola” Ad un certo punto durante il viaggio, Lucy
si
addormenta– il suono del suo respiro pesante risuona
all'interno del veicolo
silenzioso. Afferro la mia bottiglietta d'acqua e faccio un lungo
sorso. La mia
bocca è asciutta, mi sento molto nervosa all'idea di parlare
con Quinn, ma so
che devo farlo.
“Hey,
Q?”
“Mhmm?”
Mormora senza distogliere lo sguardo dalla strada, prendo un
altro profondo respiro prima di lanciarmi.
“Che
sta succedendo fra te e Lucy? Se posso chiedere...”
“Che
vuoi dire?”
“Direi
che c'è qualcosa di diverso, voi due non avete mai litigato
davvero prima d'ora e adesso le cose sembrano un po' spente”
Scrollo una
spalla, nonostante la cintura di sicurezza lo renda un po' difficile da
fare.
“Ha detto qualcosa all'acquario, qualcosa sulla nuova
te.”
Sento
Quinn sospirare e sposto di più il corpo verso destra per
avere
una visione più chiara del suo viso. “Immagino che
stia solo crescendo”
Risponde indifferente ed io inarco un sopracciglio per la risposta
patetica.
“Cazzate,
ha sei anni...”
“Beh,
non lo so ok? Forse ha ragione, forse sono 'nuova'...di
solito le cose cambiano comunque” Mi dice con lo stesso tono
infastidito prima
di accendere la radio, si assicura che il volume sia abbastanza basso
da non
svegliare Lucy, ma il gesto rende chiaro che non vuole parlare
più. Incrocio le
braccia al petto e premo la tempia contro il vetro freddo del mio
finestrino.
Guardo fuori per il resto del tragitto, cercando di distrarmi dai miei
stessi
pensieri e sentimenti.
-x-x-x-x-
“Dove
stiamo andando?” Domando non appena passiamo oltre lo
svincolo per
casa mia, Quinn mi guarda per una frazione di secondo prima di voltarsi
di
nuovo in avanti. “Quinn?”
“Portiamo
Lucy a casa”
“Puoi
lasciarmi a ca–“
“No,
dobbiamo parlare” Lancia un'occhiata nello specchietto
retrovisore.
“Solo noi due...”
Annuisco
preoccupata, preferendo non discutere. Raggiungiamo la casa di
Mrs. Kit e Quinn porta Lucy in braccio all'interno della casa, mentre
io la
aspetto in macchina, sto facendo di tutto per capire come andranno le
cose– di
che cosa dobbiamo parlare? Lo sportello dalla parte del
guidatore si apre e
Quinn scivola di nuovo al suo posto. “Dove stiamo
andando?” Chiedo non appena
ricominciamo a muoverci, le ruote scorrono lungo il vialetto di Mrs.
Kit.
“Dove
vuoi andare?”
“Ovunque”
Faccio spallucce prima di prendere il telefono per mandare un
messaggio a mio padre, dicendogli che non tornerò a casa
presto.
“Va
bene...” Il silenzio che segue è
assordante– è imbarazzante, strano
e così non-da-Quinn. Non siamo
mai state così prima...Finiamo al
lago ed io esco dalla macchina per prima, inspiro profondamente l'aria
fresca,
grata che l'atmosfera tesa se ne sia momentaneamente andata. La
portiera di
Quinn sbatte e lei si avvicina a me, si stende sul tettuccio dell'auto
e
sospira rumorosamente. La guardo incuriosita, ma lei si rifiuta di
incontrare
il mio sguardo. “Dobbiamo parlare”
“Lo
so, per questo mi hai portata qui...comunque, di cosa?”
“Mi
dispiace per aver perso il controllo prima in macchina, io– non
lo so, hai ragione le cose tra me e Lucy sono state un po'
difficili
ultimamente e credo che mi stia condizionando...” Si copre il
viso con i palmi
e grugnisce contro la sua pelle chiara. “Prima che venissimo
a prenderti,
abbiamo avuto una grossa litigata che è strano
perché non discuto mai con
quella ragazzina...”
“E'
successo per colpa mia?” Aggrotto la fronte prima di
sistemarmi
accanto a lei, assicurandomi comunque che ci sia abbastanza spazio fra
i nostri
corpi. “Mi dispiace, non pensavo che chiamarmi sarebbe stato
un così grande
problema” Mi sforzo di ridacchiare e finalmente Quinn mi
guarda, il vivido
color nocciola dei suoi occhi che mi assorbe all'istante,
“Non avrei ris–“
“No,
non è quello, va bene?” Dice Quinn fra i denti
serrati ed io inarco
un sopracciglio prima di farle leggermente cenno di proseguire.
“Non è stato
proprio per te, beh lo è stato, ma non
soprattutto per te...quella
bambina ti adora da morire, Santana” Sospira prima di
guardare in alto, verso
il cielo notturno pieno di stelle. “E' troppo piccola per
capire che ora le
cose sono diverse– che noi non possiamo essere come
eravamo lo scorso anno.”
“Ho
capito, Quinn” Espiro rumorosamente, facendo del mio meglio
per non
lasciare che l'esattezza delle sue parole mi distrugga.
“Credo di essermi
sbagliata ad aver pensato di poter semplicemente tornare nelle vostre
vite, mi
dispiace”
“Non
scusarti per essere tornata, San, sono contenta che tu sia
qui.”
“Davvero?”
“Te
lo giuro” Si alza dal tettuccio e si appoggia al parabrezza
“E' solo
che la mia vita è un po' complicata al momento...”
“Puoi
parlare con me...lo sai questo, vero?” La guardo mentre si
risucchia il labbro inferiore, sembra che siano passate ore prima che
lei
annuisca debolmente. “So che probabilmente non sono la
persona migliore con cui
aprirsi, ma posso essere tua amica, Q...voglio dire, se vuoi che siamo
amiche.”
“Tu
lo vuoi?” Affondo con discrezione i denti nel mio labbro
inferiore,
combattendo l'urgenza di scuotere veementemente la testa. No,
non voglio...Mi
sforzo di sorridere e annuire anche se mi sta distruggendo dentro.
“Credo che
potremmo essere amiche,” Mi volto senza più
guardarla, in modo da nascondere
quanto questa conversazione stia avendo effetto su di me.
“Alla fine ho fatto
domanda per un paio di college a proposito” Dice casualmente
dopo un paio di
minuti di assoluto silenzio. “Beh ho dovuto chiedere aiuto a
mio padre visto
che sono un caso speciale, ma credo che potrò finalmente
andarmene da qui...”
“Sì?
E' grandioso, Q, ma che mi dici di Lucy?”
“Verrò
a fare visita ogni volta...E recentemente ho realizzato qualcosa,
quella bambina è migliore di me in tutti
i sensi,” La guardo e inclino
il capo di lato incuriosita. “Voglio dire, la morte di
Charlie ha avuto degli
effetti su entrambe, ma Lucy in realtà sta vivendo la sua
vita, io ero abituata
a pensare che era necessario che rimanessi a Lima per proteggerla, ma nah,
in realtà sono rimasta a Lima perché io
avevo bisogno della protezione
di Lucy. Mi faceva da scudo contro il dolore per l'assenza di Charlie
ricordandomi costantemente mia sorella” Noto le lacrime
formarsi nei suoi occhi
e mi mordo l'interno della guancia. “Cazzo” impreca
a bassa voce, prima di
asciugarsi le lacrime con la manica della sua maglia.
“Quinn–“
“Non
capisco come cazzo possa essere così facile...”
“Huh?”
“Parlare
con te di Charlie” Ridacchia in modo apatico ed io sento uno
sfarfallio nel petto. “Dopo tutto questo tempo, dopo tutto
quello che è
successo...continua ad essere dannatamente semplice e mi
terrorizza.”
“Non
so che dire” Rispondo sinceramente e Quinn mi scocca un
piccolo
sorriso. “Dove vuoi andare?”
“New
York” Si lascia sfuggire una vera risata. “Non
sapevo nemmeno che
tu fossi entrata alla Columbia quando mio padre mi ha fatto la stessa
domanda...la cosa divertente è che non ho dovuto nemmeno
pensarci, gli ho solo
detto New York senza esitazioni.”
“Ah
sì? Forse è un segno” Sento il cuore
accelerare immensamente– se
entrambe andremo a New York allora le cose tra noi funzioneranno per
forza. Il
fatto che finiremo nella stessa città è un buon
segno, giusto? Niente più distanza.
Ora,
devo solo essere abbastanza coraggiosa da chiedere un'altra
possibilità.
“Forse”
La raggiungo sul tettuccio, chiudo gli occhi e ricordo come mi
abbracciava ogni volta che eravamo stese in questo modo. Mi
manca, mi manca
così tanto. Entrambe guardiamo le stelle in
silenzio, cerco di nascondere
il sorriso che continua a comparirmi sulle labbra ogni volta che il
vento
scorre su di lei, portando il suo profumo verso di me.
“Chi
è Andi?” Chiedo senza preavviso e Quinn volta di
scatto la testa
verso di me, gli occhi spalancati. “Lucy ha fatto il suo nome
poco fa ed io
sono solo curiosa.” Faccio spallucce, atteggiandomi a
disinvolta. “Non devi per
forza dirmelo se non vuoi...”
“E'
una mia amica”
“La
tua ragazza?” Mi prendo a calci mentalmente per essere
così
insistente. Fottutamente patetica, Lopez.
“Scusa, non devi rispondere”
“No,
non è la mia ragazza”
“Oh,
va bene...” Cerco di non lasciare che quelle 5 parole mi
diano
false speranze, ma è difficile...ricordo a me stessa che
solo perché Andi non è
la sua ragazza, non vuol dire che non escano insieme. Cazzo.
Avrei solo
dovuto chiedere se escono insieme– se non sono proprio nulla.
Mi metto a
sedere e fisso il lago, desiderando che le cose siano semplici come
erano
l'ultima volta che ci trovavamo qui. “Perché il
lago e non il tuo posto
segreto?” La mia domanda ci coglie entrambe alla
sprovvista– dove cazzo è il
filtro della mia bocca? Seriamente...”Voglio dire,
non importa, immagino
che abbia senso che tu non voglia portarmi di nuovo
lì”
“In
realtà non ci sono più tornata da quando hai
lasciato Lima”
“Come?”
“Già,
ho guidato fino a lì dopo aver lasciato casa tua...e non so,
credo
di essere spaventata all'idea di ricordare quanto fosse stato
doloroso”
Sento
lo stomaco rivoltarsi per il senso di colpa e raccolgo le
ginocchia al petto. “Mi dispiace, Quinn...” Ricordo
le ultime parole che le ho
detto di persona– Le ho lanciato un addio spietato
prima di nascondermi in
camera mia. “Sono stata una tale stronza con te,
anche se la colpa era mia,
mi dispiace così tanto”
“Non
preoccuparti per questo, quello che è stato è
stato...è finita
adesso.”
“Ma–“
Il mio telefono comincia a suonare e a malincuore rispondo alla
telefonata di mio padre, mi dice che devo rientrare a casa e Quinn
entra
immediatamente in macchina. Mi accompagna a casa e per tutto il
tragitto
facciamo delle conversazioni casuali– almeno non
c'è stato un silenzio di
tomba. Parcheggia di fronte a casa mia ed io le sorrido.
“Grazie per oggi,
Q.”
“Di
niente” Esco dall'auto, ma lei abbassa il finestrino e chiama
il mio
nome. Mi volto verso di lei, mormorando un “Sì?”.
“Vieni a Fantascape
domani? Noah ha scoperto che sei tornata e vuole vederti”
“Davvero?”
Sollevo un sopracciglio. “Non mi odia per quello che ho
fatto?”
“Nah...nemmeno
io ti odio, San. Buonanotte.”
Quinn
mi sorride ed io sorrido di rimando.
“Buonanotte,
Quinn.”
22
Giugno, 2012
“Bentornata,
Lopez” Noah apre le braccia ed io gli corro incontro. Mi
abbraccia stretto e si china per sussurrarmi qualcosa all'orecchio.
“Ti
prenderei a bastonate per aver ferito la mia ragazza, ma mi ucciderebbe
se lo
facessi...E anche se sei una gran cogliona, sei fortunata che continui
a
piacermi un po'.”
“Mi
dispiace, Noah” Esalo stringendo le palpebre.
“Credo di preferire
che tu me le dia...me lo merito comunque.”
“Sai
che non lo farei,” Si stacca da me e sorride. “Non
posso credere
che sia passato quasi un anno dall'ultima volta che sei stata
qui”
“Nemmeno
io” Faccio spallucce e i miei occhi cercano subito Quinn,
scrutando la zona in cerca di una chioma bionda. “Lei
è già qui?”
Lui
aggrotta la fronte, affondando entrambe le mani nelle tasche e
spostando imbarazzato il peso da un piede all'altro.
“Sì, ma– umm–
c'è
anche Andi, si è presentata qui poco fa...Q ti ha
già detto di lei?”
“Mi
ha solo detto che sono amiche” Scrollo di nuovo le spalle,
mantenendo un'espressione stoica sul mio viso. “Stava
mentendo?”
“No,
sai che non ti mentirebbe...” Noah sospira prima di grattarsi
la
nuca. “Ma ad Andi lei piace molto e sta cercando di essere
più di un'amica per
Quinn già da un po'”
“Ah
sì?” Distolgo lo sguardo dal viso del ragazzo.
“Capisco...”
“San,
ce la farai a vedere quelle due insieme?”
“Perché
non dovrei? Non sono venuta qui per riprenderla, Noah.”
Schifosa
bugiarda.
“Davvero?”
Inarca
un sopracciglio ed io grugnisco prima di scuotere la testa
“Certo
che no, la rivoglio...ho fottutamente bisogno di riaverla, ma non
voglio essere
egoista, ho paura di ferirla di nuovo.”
“Lo
farai?”
“So
di non averlo mai fatto intenzionalmente, ma so anche che lei merita
molto più di me...”
“Senti,
sono il migliore amico di Quinn dal nostro primo anno alle
superiori, il che vuol dire che ho visto come la faccenda di Charlie
l'abbia
distrutta...è stato terribile, Santana, e io non so, credo
che la ragione per
cui non ti odio tanto quanto dovrei sia perché la prima
volta che ho visto
Quinn di nuovo felice è stato quando sei arrivata
tu.”
“L'ho
ferita comunque...ho incasinato tutto.”
“Sì,
l'hai fatto, ma le persone fanno degli errori e, non so, forse puoi
ancora sistemare le cose.”
“Perché
sei così gentile con me? Non riuscirei nemmeno a guardarmi
se
fossi in te.”
“Perché
voglio bene a Quinn e se lei non ti odia io non ho il diritto di
odiarti.” Scrolla le spalle prima di schiarirsi la gola.
“Stanno venendo verso
di noi, sii disinvolta,” Reprimo
l'istinto di voltarmi il più
velocemente possibile, guardo il viso di Noah mentre sposta lo sguardo
dietro
di me e sorride. “Hey, gente.”
Finalmente
mi volto e la mandibola mi crolla a terra– la
ragazza del
negozio di fiori. “Uhh, hey
ciao” Mi sforzo di dire e Quinn mi
sorride, apparentemente in segno di scuse, mentre Andi fa solo un cenno
con il
capo. Ora tutta la faccenda della Sirenetta che mi ha raccontato Lucy
ha senso–
fottuta rossa...
-x-x-x-x-
Stiamo
mangiando insieme ad uno dei tavoli, io e Noah di fronte ad Andi
e Quinn. Questa ragazza non mi piaceva già da quando ne ho
sentito parlare, ma
ora semplicemente la odio da morire. Ugh. Le sue mani sono
sempre
addosso a Quinn e io voglio seriamente romperle le dita– una
per una. Se
solo lo stesse facendo senza intenzione, me lo farei andare bene, ma
non è
così, continua a spostare i suoi occhi verdi su di me e
giurerei che stia
morendo dalla voglia di ghignare.
Odio
questa stronza.
Quinn
si schiarisce la gola prima di spostare le mani di Andi dal suo viso,
sto seriamente pregando che il rossore che le copre le guance sia
perché si
sente a disagio e non per qualche altro motivo...”Ho bisogno
di un altro drink.
Qualcuno ne vuole uno?” Quinn si alza in piedi, ma Andi la
spinge a sedersi di
nuovo, la rossa le bacia la guancia prima di alzarsi.
“Non
preoccuparti, lo prendo io per te” Andi si allontana dal
tavolo e
io mi lascio sfuggire un lamento silenzioso, Noah posa la sua mano alla
base
della mia schiena per rassicurarmi ed io gli sparo un sorriso
sfuggente. Guardo
dall'altro lato del tavolo e vedo Quinn che mi fissa con
un'intelligibile
espressione sul volto, la guardo mentre apre e chiude la bocca un paio
di volte
prima di distogliere lo sguardo alla fine, chiaramente frustrata da
qualcosa.
Andi ritorna con i drink e si siede fin troppo vicina a Quinn, i loro
fianchi
premuti uno contro l'altro.
Ugh,
sono fottutamente gelosa, è inutile persino cercare di
negarlo...
Lo
odio.
“Allora,
Santana, quando te ne andrai da Lima?” Quinn lancia
un'occhiata
pungente alla ragazza accanto a lei e io le sparo il mio finto sorriso.
Dopo
che mi sarò ripresa la mia ragazza, troia. “Il
2
Luglio”
“Grande”
Sorride ed io guardo velocemente da un'altra parte perché
l'impulso di prendere questa ragazza a pugni in faccia sta per prendere
il
sopravvento e non voglio dare spettacolo.
“Ma
sei appena arrivata...perché così presto,
Lopez?” Mi chiede Noah e
io gli lancio uno sguardo grato.
“Devo
ancora sistemare alcune cose a casa prima di partire per New York
fra un paio di mesi.”
“Già,
Santana è entrata alla Columbia” Dice Quinn
orgogliosa al suo
migliore amico ed io le sorrido timidamente. Vedo Andi mandare gli
occhi al
cielo con discrezione e ghigno sodisfatta.
Sì,
stronza, io sarò a New York e tu sei bloccata a lavorare in
un
fottuto negozio di fiori.
“Diamine”
Noah mi da un pugno giocoso sul braccio, guadagnandosi una
rapida occhiataccia da parte di Quinn. “Questo sì
che è fico.”
“Grazie”
Ridacchio prima di portarmi la tazza alle labbra. “In
realtà
non credevo che ce l'avrei fatta”
“Perché
no? Sei fantastica, San.”
Le
guance mi si infiammano per via del piccolo commento di Quinn e mi
metto a fissare il mio piatto di carta. “Grazia,
Q,” Mormoro, rifiutandomi di
guardare nei suoi occhi nocciola. Andi si schiarisce la gola,
distogliendo l'attenzione
di Quinn da me. Sospiro silenziosamente– Odio da morire non
avere alcun diritto
su Quinn nonostante lei abbia ancora il mio cuore, è
ingiusto, ma non c'è
niente che io possa fare per questo. Rimango relativamente in silenzio
per il
resto del pasto, il mio cuore si stringe ogni volta che Andi tocca
Quinn
davanti a me. Quella dovrei essere io– ero io...”Credo
che andrò a casa”
Asserisco non appena buttiamo via gli avanzi, ricevendo un broncio da
parte di
Quinn.
“E'
ancora presto...dovresti rimanere nei dintorni”
Noah
posa un braccio attorno alle mie spalle e mi tira verso di lui.
“Ma
la vostra pausa è quasi finita e non ho motivo di
restare...” Sposto
rapidamente lo sguardo su Quinn e Andi. “Ci vediamo presto,
va bene?”
“Non
andare” Quinn interviene prima di avvicinarsi a me, facendomi
allontanare dalla presa di Noah. “Senti, te ne andrai di
nuovo fra meno di due
settimane...rimani ancora un po'” Annuisco rassegnata, prima
di portare di
nuovo il mio sguardo su Andi che sembra infastidita da questo scambio.
“Comunque Nana ti adora, non si arrabbierà se io e
Noah rimaniamo con te per il
resto della giornata.”
“Sì,
ok” Scrollo le spalle prima di cambiare umore sorridendo.
“Mi siete
mancati voi due.”
“Beh,
a noi sei mancata di più, Lopez” Noah mi fa
l'occhiolino e Quinn
annuisce, scoccandomi il suo caratteristico sorriso che mi è
dannatamente
mancato.
-x-x-x-x-
Io
odio le giostre dei parchi divertimento...pensavo fosse dannatamente
chiaro. Ugh, merda. Noah e Quinn mi hanno in qualche modo convinta a
salire
sulla nuova attrazione di Fantascape chiamata 'Fanta-Tower' ,
io la
chiamo la Torre della Morte. Cazzo...Sono 60 metri di caduta
libera– Morirò.
“Voglio scendere” strillo prima di agitare
convulsamente le gambe, sono
schiacciata fra Noah e Quinn, mentre Andi è alla sinistra di
Quinn. “Perché
sono su questo affare?”
“E'
tutto ok, San...io e Noah l'abbiamo provato 100 volte quando era
nuovo.”
“E
quindi? Questo coso può ancora
ucciderci” Controbatto,
lanciando un piccolo urlo quando la barca comincia a salire.
“Morirò” Sento
Andi grugnire e lancio un'occhiataccia nella sua direzione, Quinn se ne
accorge
e quindi scelgo di guardare Noah– beh, per quanto la
protezione me lo consenta.
“Morirò, cazzo.”
Noah
ride e io grugnisco prima di tenere gli occhi ben chiusi, una volta
fermi decido stupidamente di riaprirli. Guardo di sotto e
immediatamente mi
viene da vomitare– Siamo così in alto che tutte le
altre giostre sembrano dei
modellini di plastica. “Pronti?”
“Pronti
per–“ La barca precipita e il mio stomaco schizza
verso l'alto,
cadiamo liberamente per un paio di secondi prima che la giostra si
interrompa
bruscamente. Urlo rumorosamente e sento Quinn che ride adorabilmente,
ma non ho
nemmeno il tempo di guardarla o apprezzare quanto sia carina
perché quello
stupido affare precipita di nuovo. Tutto questo continua per almeno un
minuto
finché la corsa finalmente termina. Non appena gli addetti
sbloccano le mie
protezioni, barcollo lontana dalla macchina.
Ritorniamo
a terra ed io mi sento assolutamente nauseata, mi guardo
attorno finché vedo un bidone della spazzatura, corro verso
il cestino e
comincio a vomitare tutto quello che ho mangiato. Di nuovo,
fanculo.
Sento qualcuno accarezzarmi la schiena e tenermi i capelli mentre
svuoto il mio
stomaco. Mi volto e vedo Quinn guardarmi preoccupata.
“Grazie” Mi sforzo di
dirle prima di scuotere la testa un paio di volte per scacciare la
nausea. Noah
corre verso di me con una bottiglia d'acqua che io tracanno rapidamente.
“Stai
bene? Scusa, non avremmo dovuto costringerti...” Mi dice
Quinn
dispiaciuta ed io le rivolgo il mio miglior sorriso perché
sembra troppo in
colpa per avercela con lei. “Dovrei portarti a
casa.”
“No
Q...sto bene, non preoccuparti per me”
“Sei
sicura?” Domanda Noah, annuisco all'istante e gli sorrido,
cercando
di rassicurarli entrambi. “Diamine, non scherzavi quando hai
detto che le
giostre non sono roba per te, huh?” Gli faccio la linguaccia
e lui ride.
“Mi
sto annoiando” Andi interviene e distolgo lo sguardo prima di
mandare gli occhi al cielo. “Dovremmo andare sulla ruota
panoramica, Quinn,”
Sorride alla bionda ed io sento lo stomaco che si agita di
nuovo– ma questa
volta di dolorosa gelosia. No, fanculo...Quella
è la giostra mia
e di Quinn, è lì che ci siamo date il primo vero
bacio. “Ti prego” La
rossa fa sporgere le labbra ed io mi mordo il labbro inferiore con
forza quando
Quinn annuisce lentamente, è come se qualcuno mi abbia
appena presa a calci
nella pancia.
Mi
rifiuto di rimanere e torturami, non se ne parla.
Fingo
di aver ricevuto un messaggio prima di sembrare delusa “Uhh,
devo davvero andare ora”
“Cosa?
Perché? Sono solo le 18” Quinn controlla il suo
orologio e mi fa
il broncio. “Non ti senti bene?”
“No,
sto bene...è solo– devo andare”
Abbraccio velocemente Noah prima di
salutare Quinn e Andi con la mano, guardandole a malapena, mi allontano
rapidamente dal gruppo prima che Quinn possa dire qualcos'altro...Sto
per
attraversare i cancelli di Fantascape quando sento Quinn chiamare il
mio nome
senza fiato. Mi volto e la vedo correre verso di me.
“Sì?”
“Perché
te ne stai andando?”
“Perché
dovrei restare?” Ribatto, costringendomi a non sgretolarmi
per
colpa del terribile dolore che sto sentendo. “Starai comunque
bene anche senza
di me.”
“Credevo
ci stessimo divertendo...”
“Sì,
è stato divertente” Mento davanti a lei, le parole
disoneste
lasciano un orribile gusto sulla punta della mia lingua. No
non è divertente
vedere una qualche ragazza attaccata a te, fa male cazzo...
“Non
mentirmi, ti prego...che succede, ti senti ancora male?”
“No,
ho detto che sto bene”
“E
allora perché ti comporti così?”
“Perché?”
Domando fra i denti stretti con un tono molto più alto.
“Perché sono tremendamente gelosa anche se non ho
il diritto di esserlo...Non
conosco nemmeno Andi, ma la odio perché ti sta addosso e so
che non dovrebbe
tangermi, ma lo fa, ok? Ho passato tutto il giorno a cercare di essere
tua
amica, a cercare di farmi andare bene vederti con qualcun altro...Ma non
posso farlo, non posso sedermi e fingere che mi vada bene vederti
salire sulla nostra
giostra con un'altra persona,” Urlo, le lacrime mi
riempiono rapidamente
gli occhi e mi confondono la vista. Mi sento una rammollita per essermi
lasciata sfuggire tutto quanto, ma il vaso è traboccato ed
io non posso più
fingere che tutta questa merda mi vada bene.
Non
posso.
“Mi
d-dispiace” Dico con voce strozzata prima di asciugarmi
rabbiosamente gli occhi. “dovresti tornare indietro, io vado
a casa.”
“Non
hai ragione di esserlo...” Sussurra ed io aggrotto le
sopracciglia
confusa, cercando di decifrare cosa abbia appena detto.
“Voglio dire, non hai
motivo di essere gelosa.”
“Non
dire queste cose, Quinn...gli amici non si dicono cose come
questa.”
“E'
la verità...ti prego solo–“
“Quinn!”
Andi urla da una certa distanza ed io la guardo prima di
rivolgere a Quinn un sorriso a labbra serrate, voltandomi e camminando
di nuovo
verso il parcheggio.
Si
fotta.
25
Giugno, 2012
Sapete
cosa fa schifo della frase 'la storia si ripete'?
Ti fa
credere che ciò che è successo una volta,
può succedere di nuovo...Quinn mi è
corsa dietro un'infinità di volte in passato, mentre eravamo
solo amiche e
mentre eravamo più di quello. Ogni volta che l'ho
allontanata la scorsa estate,
lei tornava sempre da me...Immagino che i cambiamenti siano davvero
costanti in
questo mondo. Nessuna chiamata, nessun messaggio– non mi ha
nemmeno seguita
quando me ne sono andata da Fantascape lo scorso venerdì.
Non avrei dovuto
permettermi di crearmi alcuna aspettativa perché le
aspettative di solito sono
inattendibili.
La
realtà fa schifo...
E
la delusione è una sensazione disgustosa.
Sto
combattendo una battaglia senza speranza e sono un'idiota per aver
pensato che sia possibile riprendere ciò che è
già perso.
Sono
passati più di 10 mesi da quando abbiamo chiuso, e ancora
sto
desiderando ciò che avevamo– un doloroso bisogno
di Quinn Fabray.
Beh,
almeno il matrimonio è fra 5 giorni...Grazie a Dio
lascerò presto
Lima perché non ce la faccio più.