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Autore: holmeslessassbutttimelord    07/04/2014    2 recensioni
Castiel non ha parlato per quasi vent'anni, e sembra sul punto di essere mandato fuori dall'ennesimo ospedale psichiatrico. È irrispettoso, non cooperativo ed antisociale rende difficile a chiunque essergli amici. Ma quando Dean viene internato nello stesso ospedale, l'intero mondo di Castiel cambia.
(Mental Hospital!AU)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Quindi, Castiel, ho notato che ancora non condividi molto nei gruppi.” Così la dottoressa Perri iniziò la loro sessione mattutina del mercoledì. “Dimmi se hai qualche modo per esprimere te stesso. Parli con Dean?”
A VOLTE. RIGUARDO DETERMINATE COSE.
“Tipo?”
COME SONO FINITO QUI, PER ESEMPIO.
“Non l'hai raccontata neanche a me quella storia.” disse sorpresa.
HAI ACCESSO AI MIEI FILES. SAI GIÀ COME SONO FINITO QUI.
“Castiel è un po' diverso vederla dal tuo punto di vista. So cosa ti ha portato qui, ma né io né gli altri dottori che hai avuto, sappiamo cosa ha causato il tuo crollo.” Castiel alzò le spalle, facendo accigliare la dottoressa. “Comunque... Che ne dici di tentare con qualcos'altro? Hai provato a scrivere, o magari a suonare uno strumento?”
Castiel scosse la testa, disinteressato. “Ti piace Van Gogh, non è vero? Perché non provi a darti all'arte?” suggerì.
NON SONO MAI STATO MOLTO BRAVO.
“Non è quello l'importante, devi esprimere te stesso in qualche modo. E comunque, la bellezza la trova l'osservatore. Potresti essere molto bravo, ma non lo sai a causa della tua scarsa fiducia nelle tue abilità.”
PENSO DI POTER PROVARE.
“Perfetto! Perché non vai da Anna e le dici di aver bisogno di un po' di scorte?”
Castiel seguì le sue istruzioni, Anna gli fornì tutto il necessario. Gli diede un blocco per gli schizzi, una matita, un assortimento di penne e gomme, e quattro carboncini. Si sedette al tavolo, nell'aula di arte, aprì il suo blocco alla prima pagina. Appoggiò il carboncino sul foglio pensando a cosa poteva disegnare.
“Che cosa disegnerai?” chiese Anna, sbirciando sul foglio di Castiel. Scosse le spalle, per farle capire che non ne aveva idea. “Prova a disegnare qualcosa che ispira.”
Castiel annuì. Seguendo il suggerimento di Anna iniziò a comporsi un volto, profondo e ombroso, ma al contempo, in qualche modo, allegro ed innocente.
“Ehi Cas!” Dean lo salutò allegramente, sedendosi al posto vuoto di fronte Castiel. “Che fai?”
STO DISEGNANDO, PER 'ESPRIMERE ME STESSO' COSÌ COME HA DETTO LA DOTTORESSA PERRI.
“Cosa disegni?” chiese sporgendosi verso il foglio. Castiel coprì il disegno con le mani e scosse la testa.
NON PUOI VEDERLO, NON È ANCORA FINITO. TU CHE FAI QUI?
“Terapia occupazionale. Siccome non so disegnare come te, faccio un po' di acchiappa-sogni. Vuoi vedere quello su cui sto lavorando?” Castiel annuì. Dean prese una scatola da sotto il banco e ne estrasse uno dei tanti acchiappa-sogni che conteneva.
“Vedi, ha le piume turchesi e le perline nere.” Dean lo teneva tra le mani, mentre Castiel l'osservava attentamente.
È BELLISSIMO! LO ADORO.
“Se ti piace puoi averlo, solo se mi farai vedere il tuo disegno quando sarà finito. Sono curioso.”
SEMBRA UN OTTIMO AFFARE.
Castiel restituì l'acchiappa-sogni così che Dean potesse mettersi a lavoro, e riportò la sua attenzione al suo disegno. Teneva ancora il braccio sinistro sul foglio, per far da scudo al disegno continuando a disegnare. Restarono in silenzio a disegnare per diversi minuti.
“Ehi, Cassie! Fammi vedere, cos'hai qui? Disegni qualcosa di bello?” Castiel alzò lo sguardo e vide Allen, torreggiare sul loro tavolo e sporgersi sul suo blocco. Prese la penna per scrivere una risposta sarcastica, ma appena si mosse, Allen prese il suo blocco dal tavolo, allontanandosi per sfuggire alla presa di Castiel. Si mise ad osservare il disegno.
“Oh guarda Dean!” lo sbeffeggiò, inclinando il blocco in modo da farlo vedere a Dean. “Quel frocetto del tuo migliore amico stava disegnando te, ha persino disegnato alla perfezione i tuoi zigomi.”
Castiel si alzò bruscamente dal suo posto, afferrando il suo blocco. Allen, però, era diversi centimetri più alto di lui e lo tenne sopra la sua testa schernendolo. Castiel si sentiva come un cane che cerca disperatamente di prendere un uccellino, troppo fuori dalla sua portata. Le sue guance divennero rosse di rabbia ed imbarazzo.
“Perdio, Allen, lascia Castiel in pace!” disse Dean, alzandosi dalla sedia.
“Sei proprio un bravo fidanzato, accorri subito in suo soccorso.”
Le mani di Dean si chiusero a pugno lungo i suoi fianchi, azzerò la distanza fra lui ed Allen e lo prese per il colletto della camicia. I suoi occhi infuocati per la rabbia.
“Ho detto di lasciarlo in pace, stronzo.” disse con un basso, feroce e furibondo ringhio.
“Cosa esattamente vorresti farmi, cattivone? Colpiscimi, e il tuo bel culetto verrà preso a calci fuori da questo posto. E poi dovrai tornare a casa con il tuo papino, e Dio solo sa quanto ti andrà bene. Quanto sei durato l'ultima volta che ti hanno rispedito a casa? Due settimane, poi hai tentato il suicidio, giusto?”
Sul suo volto passarono tutti i colori, i suoi occhi bianchi per lo shock. “Come cazzo fai a saperlo?”
“Diciamo solo che sono molto bravo come investigatore e la dottoressa Perri mi ha lasciato un paio di volte da solo nel suo ufficio. Quegli armadietti dovrebbero essere più sicuri.”
“Dì solo un'altra parole e-”
“E cosa?” lo interruppe. “Ti tagli i polsi? No, perché quello l'hai già fatto.”
Appena Dean aprì la bocca per sputare qualche insulto verso Allen, il pugno di Castiel si scontrò con la mandibola di Allen, mandandolo al tappeto. Castiel gli balzò addosso, continuando a dargli altri pugni prima che Dustin ed Anna lo bloccarono, e trascinarono Castiel via, Allen si sedette, prendendo la sua faccia sanguinante fra le mani. Castiel lo continuò a fissarlo finché non fu trascinato oltre la porta.
Quando Castiel fu rilasciato dall'isolamento la mattina seguente, Dean e Kim lo aspettavano fuori. Kim, appena lo vide, gli andò incontro.
“Che fine ha fatto il 'tenetevi fuori dai guai mentre sono via'?” chiese furiosa. Castiel semplicemente, la fissava. “Cosa pensavi di fare attaccando Allen in quel modo?”
“Dagli un po' di tregua, mi stava solo difendendo.” disse Dean.
“Cosa devo fare con voi, ragazzi?!” Kim alzò le mani in segno di frustrazione, mentre se ne andava. Castiel guardò Dean, aspettando una sua reazione. Dean si schiarì la gola, grattandosi la nuca.
“Beh, grazie amico per avermi parato il culo. Ma, che ne dici se mettiamo da parte la violenza, eh? Non vorrei che ti cacciassero per una cazzata.” Castiel annuì.
NON MI INTERESSA QUELLO CHE HA DETTO ALLEN. IL TUO PASSATO NON CAMBIA CIÒ CHE PENSO DI TE.
“Lo so Cas, lo so.”
E lo credeva veramente.



Note: Ed eccomi qua con un altro capitolo :3 Ma non li vedete già innamorati questi due? Sono meravigliosi... Okay basta fangirleggiare, come sempre fatemi sapere che ne pensate oppure fate un saluto.. Ciao a tutte/i voi che mi seguite, I love you!
  
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