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Autore: Lotr87    08/04/2014    1 recensioni
Quel giorno aveva deciso di mettere fine a tutto quel circolo di ipocrisia, rancore e maschere per vivere senza filtri anche davanti ai genitori e il coraggio non le mancava era solo il momento, carpe diem, cogli l'attimo diceva Orazio* e lei lo avrebbe fatto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IIzzy e Faith tornarono a casa in silenzio. Nessuno dei due aveva voglia di parlare probabilmente avrebbero creato solo più imbarazzo. Persino la gente che camminava di fretta per le strade di Los Angeles, abituata ai peggio spettacoli, li aggirava quasi fossero in una bolla di vergogna in cui nessuno voleva entrare. Faith invece voleva scappare. La vicinanza del moro la metteva in soggezione ma le provocava anche disgusto. Le aveva provocato una ferita nell’orgoglio che difficilmente avrebbe risanato. Non era una di quelle che si faceva troppo pregare ma non le era mai andata giù l’idea di essere la causa dei casini di coppia, chiamatela solidarietà femminile ma chiunque fosse l’altra ragazza non se lo meritava affatto. Ma chi c’era dall’altra parte questa volta? Izzy aveva detto che era una storia seria quindi vivendo con lui prima o poi l’avrebbe conosciuta, avrebbe voluto ammazzarsi solo al pensiero!
 
-Chi è?- chiese sovrappensiero quasi lasciando intendere che il moro stesse ascoltando i suoi pensieri.
 
-Chi è chi?!-
 
-La tua ragazza, chi è? Come si chiama?-
 
-Lavora come cameriera in un bar vicino al negozio e si chiama Daisy- rispose continuando a fissare la strada senza degnarla di uno sguardo.
 
-Da quant’è che state insieme?-
 
-Circa quattro mesi. Ma perché questo questionario?- chiese confuso dalla raffica di domande che gli stavano venendo poste.
 
-Sto decidendo quanto sentirmi in colpa. Di dov’è e quanti anni ha?-
 
-è di Las Vegas e ha quasi 17 anni- Faith si fermò di colpo. Quasi 17 anni?! Quindi ne aveva teoricamente ancora 16, che cazzo ci faceva Izzy con una sedicienne?!
 
-C’è qualcosa che non va?-
 
-Quasi 17?! Dio e cosa cavolo ci fa qui con uno come te?-
 
-Uno come me l’ha salvata da uno stupro, poi so che è scappata di casa ma non mi ha mai voluto dire di più e comunque non te ne deve fregare di quanti anni abbia ok? È una brava ragazza, simpatica e sincera e questo a me basta non me ne frega niente dell’età!- rispose con rabbia, probabilmente l’età gliela avevano fatta notare in molti e lui cerca semplicemente di non pensarci. Nessuno disse più niente ma Faith si sentì ancora peggio, evidentemente questa Daisy era una a posto e decisamente poco troia, brutta storia dato che sperava il contrario. Arrivarono a casa e dopo i soliti saluti Faith si lanciò sotto la doccia per poter rilassarsi e cercare di dimenticare. Izzy invece andò in camera sua dove si chiuse senza più uscirne per il resto della giornata.
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Backy si svegliò finalmente riposata. Dopo tutta quella tensione accumulata si sentiva stranamente rilassata. Si ricordava che ieri aveva parlato con Duff della sua vita e si era abbastanza sfogata; si era poi chiusa in camera poco prima che Faith e Izzy tornassero. Non erano ancora le 11 quindi per la casa regnava ancora un silenzio sovrano diversamente a quanto avveniva solitamente in città: a quell'ora la gente era a metà del turno mattutino e stava aspettando ansiosamente la pausa pranzo per potersi rilassare.Decise di andare in bagno a prepararsi, prese su dei vestiti semplici e quando aprì la porta per poco non finiva addosso al bassista in piedi dinnanzi a lei con una mano alzata a pugno. Duff vedendola sorrise e abbassò la mano.
 
-Ciao Backy, ero passato a vedere come stai, ma dalla tua faccia sembrerebbe benone!-
 
-Già, ed è merito tuo. Grazie mille per ieri mi ha fatto bene sfogarmi un po'- gli sorrise arrossendo un po'. Davanti a lui si sentiva così piccola, forse un po' per l'altezza del ragazzo ma anche per il fatto che nel giro di meno di 24 ore quel ragazzo aveva scoperto tutto della sua vita e questo la faceva sentire impotente davanti a lui.
 
-Bene! Sai volevo offrirti una mattinata tipo quella di ieri solo che oggi ti faccio fare il giro dei miei posti preferiti della città anche se probabilmente già li conosci-
 
-Non fa niente, vengo volentieri lascia solo che mi prepari e usciamo!-
 
-Perfetto- rispose semplicemente il biondo sorridendo e andando a sedersi sul divano attendendo la ragazza.
 
Faith non si svegliò molto tempo dopo ma lei era tutt'altro che riposata e rilassata. Era ancora nervosa per l' "incidente" con Izzy che addizionato alla tensione dei giorni prima non poteva fare altro che renderla più scontrosa e scorbutica. Senza contare che per la seconda volta qualcuno aveva suonato il campanello e dal silenzio sembrava che nessuno fosse andato ad aprire. Si tirò su diretta verso la porta d'ingresso. Indossava una maglietta enorme che copriva i pantaloncini che indossava per dormire. Durante il tragitto si legò i capelli in una coda cercando di sembrare più umana e dopo la terza volta che suonavano finalmente aprì. Davanti a lei comparve una ragazza che sembrava avere 14 anni ma che molto probabilmente era più grande. Aveva la tipica faccia da innocente che lei odiava: occhi grandi e azzuri, i capelli castano chiari perfettamente legati in una coda e giusto un accenno di trucco per sembrare ancora più semplice di quanto già non fosse. Aveva un corpo esile ed era cinque centimetri più di Faith sembrava sperduta e preoccupata ed esitava a parlare.
 
-Chi sei?- chiese rudemente la mora mentre l'altra rimaneva li zitta sulla soglia.
 
-E-ecco io sto cercando Izzy Stradlin- rispose titubante a bassa voce.
 
-Ok, entra. Vado a vedere se è in camera- Faith la lasciò in salotto e si diresse verso la camera del chitarrista. Aveva una mezza idea su chi potesse essere ma pregava che si stesse sbagliando. Bussò alla porta della camera e senza aspettare neanche una risposta entrò. Izzy sul letto la guardava intontito e si chiedeva perché mai proprio lei lo avesse svegliato.
 
-C'è una di la, ti sta cercando. Sbrigati a venire non ho proprio voglia di fare accoglienza- disse acidamente al moro che subito si alzò in piedi e dopo essersi messo un paio di jeans andò a vedere chi lo cercasse. Quandò arrivò in sala vide Faith stravaccata su un divano (evidentemente si stava già ambientando) che fissava distrattamente un'altra giovane ragazza seduta da sola sul divano più grande. La riconobbe subito e tentò di sorridere nonostante la stanchezza glielo impedisse.
 
-Daisy tesoro, che ci fai quà?- chiese andando incontro a quella che era la sua ragazza.
Daisy scattò in piedi e Faith potè giurare di aver visto il volto della ragazza invecchiare improvvisamente ma forse era solo un impressione perché l'unico cambiamento era che, da quando Izzy era entrato, lo fissava contraendo i muscoli facciali e assumendo un'aria più dura.
 
-È da tre giorni che non ti fai sentire Izzy, volevo sapere se eri ancora vivo- quella vocina, la mora la detestava, troppo squillante, troppo adolescenziale.
 
-Si scusami se non ti ho chiamato avevo un po’ di cose nella testa…- come per esempio scoparti la ragazza che ti ha aperto la porta! Faith stava impazzendo ma che ci poteva fare se quella falsità le dava fastidio?!
 
-Non importa… però la prossima volta cerca di pensare anche a me!- rispose Daisy ignara dei pensieri del suo ragazzo. Izzy stava infatti pensando che avrebbe voluto morire. Non avrebbe mai detto la verità ma avere lì davanti Faith che li guardava abbastanza scocciata gli faceva venire dei sensi di colpa assurdi.
Daisy iniziò a parlare di alcuni fatti da fidanzatini e Faith, non avendo alcun interesse ad ascoltare tornò in camera sua a cambiarsi. Non riusciva a credere all’indifferenza che Izzy ostentava mentre parlava con Daisy, come poteva dire che gli piacesse se poi la tradiva come se niente fosse?!  Li aveva sempre odiati i ragazzi così, belli e maledettamente bugiardi. Non venivano mai smascherati poiché nessuno indagava su un bel faccino così loro si sentivano liberi di raccontare alla gente le peggio cazzate. Guardò l’ora, quasi ora di pranzo, tra poco si sarebbero alzati anche gli altri e avrebbero iniziato a lamentarsi che avevano fame. Per fortuna ieri Slash era tornato a casa con un sacchetto della spesa con dentro qualche cazzata così ora lei avrebbe potuto cucinare qualcosa per tutti. Quando tornò in camera cerano Izzy e Daisy che pomiciavano tranquillamente sul divano. E dopo averli squadrati aspettando di essere vista decise di renderli partecipi delle sue idee.
 
-Dio che hanno le camere da letto che non vanno?!- chiese retoricamente ai due che subito si scattarono e si giravano a guardarla. Vede la ragazza incerta sul risponderle o no e di conseguenza Faith aveva sbuffato consapevole di non poterle strappare i capelli.
 
-Lasciate stare… comunque pensate di pranzare qua o andare da qualche parte per un pranzetto romantico?- sempre più acida pensò Faith pensando a se stessa.
 
-Rimaniamo qui perché? Hai intenzione di cucinare qualcosa?-
 
-Già prima che i tuoi amico si alzino e inizino a rompere reclamando cibo come degli zombie- rispose Faith andando in cucina a trafficare con le pentole. Per sua fortuna non fece abbastanza casino con gli utensili da mascherare la conversazione che era partita quando aveva lasciato la stanza.
 
-Ma chi è quella li?!- “quella li” ma che gentile la ragazzina!
 
-è una nuova coinquilina, è venuta a vivere qua ieri con una sua amica…-
 
-Ascolta tesoro…- o dio mio lo chiama pure tesoro! -… non ho problemi se sono grupie, puoi dirmelo, abbiamo a che fare con quelle puttane ogni giorno! A me basta che tu non ci vada a letto- puttana… l’aveva chiamata puttana… era davvero tentata di rovesciarle l’acqua bollente addosso per vederla sciogliersi ma non lo fece. Fece un bel respiro e assunse un’espressione indecifrabile, sicura e calma ma allo stesso tempo incazzata ed arrogante. L’acqua bolliva così Faith buttò la pasta e andò a svegliare gli altri. Si accorse però che Duff e Backy non c’erano. Che strano! Sicuramente staranno già facendo i piccioncini innamorati da qualche parte. Pensò con un po’ di disgusto ma non poteva fingere a se stessa che ultimamente l’amore le facesse venire la nausea.
Tornò in cucina e ci trovò Izzy intento a controllare la pasta.
 
-Non è ancora pronta tranquillo- disse Faith cogliendolo di sorpresa.
 
-Si… scusa. È che l‘ultima volta che abbiamo cucinato è quasi andato a fuoco tutto il magazzino, volevo evitare di ripetere l’esperienza- disse lasciando perdere la pentola e dirigendosi verso la sala.
 
-Izzy un’ultima cosa- disse Faith afferrandolo per un braccio e portando la sua bocca vicino all’orecchio del moro.
 
-Tieni a freno la tua ragazza o la prossima volta che mi chiama puttana le faccio saltare tutti i denti con un pugno e le racconto pure di ieri se mi va. Capito?!- Izzy la guardò preoccupato ma decise di non rispondere e tronare da Daisy sperando che andasse tutto bene.
 
Mentre svogliatamente Duff e Steven apparecchiavano lei scolò la pasta e ci aggiunse del pomodoro per poi servirla agli altri che si erano già seduti.
 
-Sai Izzy mi ha detto che ora vivi qua ma non mi ha detto come ti chiami- disse Daisy seduta davanti a Faith con un sorriso fintissimo.
 
-Faith- rispose senza smettere di mangiare.
 
-Io Daisy piacere. Com’è che sei finita qua? Conoscevi altri musicisti che te li hanno presentati?- quella domanda poteva essere così innocente ma unita al discorso di prima assumeva tutt’un altro tono. Faith scattò in piedi guardandola con una faccia che avrebbe fatto paura a chiunque.
 
-Ascolta brutta puttanella 16enne da piano bar non so che cazzo di aria di merda giri per la tua testolina vuota ma se osi ancora chiamarmi puttana e/o grupie ti faccio rimpiangere di aver imparato a parlare ok?!-
 
-Ma datti una calmata cazzo! Non è mica colpa mia se ti comporti da puttana e ti vesti come tale!- Faith chiuse gli occhi. Le avevano insegnato a trattenersi ma in quel momento qualsiasi insegnamento era completamente inutile. Aggirò il tavolo dirigendosi verso una terrorizzata Daisy che tremava. La prese per i capelli e la scaraventò a terra senza che nessuno potesse impedirglielo. Iniziò a tirarle calci mentre l’altra la implorava di smetterla e i ragazzi si alzavano per fermarla. Axl fu il primo a tentare di fermarla ma si prese un pugno dritto in faccia. Anche Slash e Steven lo aiutarono e finalmente riuscirono a placare Faith che incazzata come una bestia continuava a inveire su Daisy che sputando sangue cercava di rialzarsi con l’aiuto di Izzy il quale preoccupato la fece sedere sul divano cercando il kit di pronto soccorso che avevano in bagno. Quando riuscì a calmarsi Faith guardò la ragazza un'altra volta però con una faccia diversa. Si sentiva una merda non aveva mai picchiato nessuno e si faceva paura da sola. Sapeva di essere molto forte nonostante il fisico ma non avrebbe mai pensato così tanto. Izzy tornò con il kit e aiutato da Axl cercava di capire cosa fare ma senza molti risultati. Daisy era lì svenuta sul divano e solo Faith sapeva cosa fare. Si alzò dalla sedia dov’era seduta e andò a prendere delle pomate e bende dal kit sperando che si fidassero di lei.
 
-Faith molla immediatamente quelle cose!- le urlò contro Izzy in preda alla rabbia.
 
-Zitto idiota!- rispose Faith avvicinandosi a Daisy. Le strappò la camicia per vedere da dove usciva sangue e iniziò ad avvolgerla con le bende disinfettate. I ragazzi la guardavano stupita mentre la curava e con una spugna le lavava via il sangue. Non capivano cosa le passasse per la testa ma poco importava. Quando finì Izzy prese la sua ragazza e la portò in camera sua aspettando che si risvegliasse.
  
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