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Autore: alhena83    08/04/2014    3 recensioni
"Akane aveva gli occhi pieni di lacrime. Ormai non aveva più intorno a se ne l'aria sognante e speranzosa da sposa ne la sua terribile aura blu di rabbia"
Ciao! Questa è la prima volta che scrivo una Fanfiction, anzi proprio la prima volta che scrivo una storia! Mi sono imbattuta su questo sito per caso, cercavo altre cose/storie su Ranma&Akane. Inutile dire che è il mio anime preferito. Ho letto anche diversi numeri del manga e nonostante siano passati parecchi anni è ancora la storia d’amore che preferisco. Non mi sono mai accontentata del finale del manga, e probabilmente non lo farò mai. Mi piace leggere le storie dei fan, anche se fin’ora non ho mai recensito niente. Ma vedrò di migliorare. Spero che la mia versione di quello che è successo dopo il mancato matrimonio vi piaccia!
Fatemi sapere!
disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Rumiko Takahashi; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap. 14 - Ritorno a Shangai

Ritorno a Shangai

 

Ranma “Akane attenta!”

Senza pensarci un momento di troppo, si tuffò subito per salvarla.  Dopotutto il suo maschiaccio non sapeva nuotare.

 

La abbracciò teneramente. “Akane devi stare più atten…”

La stava sgridando, ma si fermò a metà della frase… La sua voce, il suo corpo… Era ancora un ragazzo, nonostante l’acqua della piscina fosse quasi fredda.

 

Akane “oh Ranma!”

Lo abbracciò ancora più forte. Era davvero felice. Finalmente la maledizione, che tante pene aveva causato, era stata cancellata.

 

Ranma “Akane ma che succede? Non mi sono trasformato!”

Akane “Lo vedo… anzi lo so!”

Ranma “Che vuole dire lo so? Cosa mi hai fatto?”

Akane “Vedi io …ecco io … stamattina ti ho bagnato con l’acqua …”

Ranma “Si mi hai svegliato con la teiera… Ma poi?”

Akane “Lasciami spiegare!” Stava già andando su tutte le furie. Possibile che Ranma non la lasciasse mai finire un discorso, anche se serio.

Akane “Questa mattina ti ho prima bagnato con l’acqua del ragazzo affogato e subito dopo con dell’acqua calda!”

Ranma “Ma dove hai preso quell’acqua? Non è che ti hanno venduto un altro trucchetto cinese momentaneo?”

Akane “No Ranma… è proprio l’acqua giusta… L’ho presa io alle sorgenti!”

 

Ranma non poteva credere alle sue orecchie. Non si sarebbe più trasformato. Lei lo aveva guarito. Lei era andata alle sorgenti. Lei … lei cosa?

Ranma “Akane ma non dovevi! Sono pericolosissime!”

Akane “Forse per te. Io non ho avuto problemi, anzi, ho anche spedito una botte di acqua in Giappone per gli altri!”

 

Rimasero in piscina ancora per una buona ora. Parlarono a lungo del viaggio che aveva intrapreso Akane e dei motivi che l’avevano spinta a farlo da sola.

Ranma sprizzava gioia da tutti i pori ed appena ebbero finito il lungo chiarimento cominciò a tuffarsi in piscina,  uscire, fare la doccia calda, poi fredda… Sembrava un bambino al parco giochi. Tutta la situazione gli sembrava un sogno. Un bellissimo sogno dove aveva ottenuto le due cose per lui più importanti, Akane e la ritrovata “virilità”.

 

 

Felici come mai prima d’ora, lasciarono il piccolo albergo e mano nella mano presero l’autobus che li avrebbe riportati a Shanghai. Era l’inizio di una nuova vita. La loro vita insieme.

 

In tarda serata arrivarono alla fermata di fronte all’aeroporto. Akane aveva parlato a Ranma dell’hotel che l’aveva ospitata al suo arrivo in Cina. E aveva deciso di pernottare nuovamente la per la notte.

 

Signora Yasuko “Oh Akane! Sei tornata! Ma chi è questo bel ragazzo?”

Akane “Buonasera signora Yasuko. Questo è Ranma, il mio fidanzato. Ci siamo ritrovati per caso a Suzhou e adesso siamo di ritorno insieme”

Signora Yasuko “Mi fa molto piacere vederti più serena cara ragazza!” “Vi serve una camera per la notte?”

Akane rispose affermativamente.

Yasuko “Bene, però la camera dell’altra volta è un po’ troppo piccola per due. Vi daremo una matrimoniale”

Ranma arrossì, non era ancora a suo agio a fare il fidanzato, figuriamoci a farsi dare una camera matrimoniale.

Akane “Grazie signora Yasuko!”

 

La stanchezza del viaggio li fece desistere dall’uscire a fare una passeggiata per Shanghai, anche se Akane avrebbe tanto voluto portare Ranma a visitare le cose che lei stessa aveva visto nel suo piccolo tour. Però pensò che magari il giorno dopo ci sarebbe stata occasione. Dopotutto non aveva programmi per il ritorno a casa.

 

 

 

Stava facendo un bagno caldo e non riusciva a togliersi dalla testa la faccia felice del suo maschiaccio quando aveva confessato di averlo “liberato” dalla maledizione. Il grande Ranma Saotome stavolta era stato battuto. Battuto sul tempo e nella forza di volontà, ma non gli pesava, visto che a batterlo era stato proprio la sua Akane.

Adesso però rimaneva ancora una cosa da sistemare. Rimettere apposto anche la faccenda del matrimonio. Lui manteneva sempre le promesse!

Imbarazzato dai suoi pensieri si immerse con la testa tra le bolle del bagnoschiuma, dopotutto non doveva più preoccuparsi dell’acqua che si raffredda.

 

 

Dormirono ancora una volta abbracciati teneramente, ma al mattino fu Ranma a svegliarsi per primo. Un risveglio dolcissimo con lei appoggiata al suo petto. Quanto aveva aspettato per questo, quanto lo aveva desiderato?

Osservava il suo viso, il naso piccolo e le labbra proporzionate. Scese ancora un po’  con lo sguardo, ma senza sfiorarla. Come aveva fatto a definirla piatta come una tavola e vita larga? Akane aveva un seno pieno anche se non grandissimo e una vita piccola piccola. Era perfettamente proporzionata. Minuta ed atletica, proprio come un’artista marziale dovrebbe essere. Lei era perfetta per lui.

 

La risveglio con un dolce bacio sulla fronte “Buongiorno Akane”

Lei aprì piano gli occhi e gli sorrise,  ricambiando  “Buongiorno Ranma”

Si, si stava abituando alla sua presenza così vicina, non si sentiva più così in imbarazzo anzi, adesso sembrava non essersi svegliata mai in altro modo.

 

Ranma “Akane so che ieri parlavi del giro della città che hai fatto pochi giorni fa. Che ne dici di mostrarmelo? Non mi va di ripartire per Nerima subito … e poi qui si sta così bene… (senza i soliti scocciatori)… C’è un aria così famigliare…”

Akane “… Ranma … (anche io non voglio ritornare ancora alla vecchia vita) … non c’è fretta… Io non ho speso molto dei soldi che mi ha prestato Nabiki. Penso che bastino per fermarsi ancora un po’ e per il viaggio di ritorno”

 

Era davvero felice della richiesta di Ranma. Nessuno dei due moriva dalla voglia di ritornare subito a casa. L’aria della Cina stava facendo davvero miracoli per la loro relazione e sotto sotto aveva paura che tornando a casa svanisse tutto per lasciare il posto alla vecchia vita.

 

Ranma “Bene!” “Dai andiamo a fare colazione!”

Adorava vederla felice e spesso non si rendeva conto che per farlo bastava davvero poco. Vedere il suo sorriso non avrebbe mai avuto prezzo. Era sicuro come non mai che lei fosse il suo destino. Che il destino di entrambi fosse stare insieme.

 

 

Yasuko “Buongiorno ragazzi! Siete mattinieri vedo”

Ranma “Buongiorno signora Yasuko. Già, l’aria di Shanghai mi fa bene (e la presenza così vicina di Akane mi fa dormire poco), è così diversa da casa”

Akane “Buongiorno signora Yasuko. Come sta oggi?”

Yasuko “Bene ragazza mia. Vi ho preparato il tavolo d’angolo, vicino alla finestra.”

Akane e Ranma “Grazie…”

 

Finito di mangiare Akane decise di salire in camera per prima, per prepararsi con calma. Voleva essere bellissima per la gita con Ranma.

Lui invece si fermò a mangiare ancora qualche dolcetto cinese, fatto in casa dalla padrona dell’albergo.

Yasuko “Vedo che sei ghiotto dei miei dolci ragazzo!”

Ranma “Sono squisiti signora. Grazie” (magari un giorno anche la mia Akane sarà brava in cucina...)

Yasuko “Se ti serve qualcos’altro chiedi pure”

 

Ranma era in imbarazzo ma anche molto determinato.

Ranma “La ringrazio… effettivamente mi servirebbe un’informazione ed un favore”

 

 

Non vedendolo rientrare in camera scese a cercare quel mangione del suo fidanzato.

Akane “Ranma … Ranma … che fine hai fatto? Ti stai ancora ingozzando di dolci?”

Sbucando da un corridoio la signora Yasuko la spaventò.

Yasuko “Akane calmati… Ranma è stato così gentile da accompagnare mio marito per delle commissioni. Non ti dispiace, vero?”

Akane “No certo, solo avrebbe potuto avvisarmi…” Pensò che il suo Ranma fosse sempre il solito. Non la teneva mai abbastanza in considerazione.

Yasuko “Allora dopo farò una bella ramanzina a mio marito per il comportamento assai poco cortese che ti ha riservato!”

Sembrava quasi averle letto nel pensiero. Akane sorrise, non poteva certo arrabbiarsi con una signora così gentile. Ma di sicuro l’avrebbe fatta pagare al fidanzato al suo ritorno.

 

 

 

Durante la mattinata, ed in attesa del rientro degli uomini, Akane aiutò la signora Yasuko con le mansioni dell’albergo. In particolare le venne affidato il compito di riapparecchiare i tavoli della sala da pranzo.

Aveva accettato volentieri, si sentiva molto “a casa” nel piccolo albergo. I gestori l’avevano accolta come se fosse stata una lontana parente.

 

 

Nel frattempo Ranma era rientrato con il signor Yan. Avevano preferito l’ingresso sul retro così che Ranma potesse tornare in camera per cambiarsi.

 

Signor Yan “Yasuko sono tornato!”

Akane si sporse per scorgere il fidanzato, ma rimase delusa. “Salve signor Yan”

Yan “Ciao Akane. Se stai cercando Ranma è già andato in camera.”

Akane “Grazie. Finisco ancora un lavoretto e vado da lui”

Yan “Bene Akane. Ah, quasi dimenticavo, questa sera nel quartiere si festeggia la festa della dea della purezza. Vi unirete a noi?”

Akane “Veramente saremmo dovuti andare in aeroporto per cercare un volo per rientrare in Giappone”

Entrando con il grembiule da lavoro la signora Yasuko prese la parola “Ma se non avete ancora il biglietto potete fermarvi ancora un giorno! Vi regaliamo noi il pernottamento! E poi dicono che questa ricorrenza porti tanto fortuna alle giovani coppie! Rimanete come nostri ospiti, abbiamo un’area riservata in quanto albergatori”

E strizzò l’occhio in segno di intesa per Akane, ma anche per suo marito.

Yan “E poi a Ranma sembrava interessare, ne abbiamo parlato prima”

Akane “Allora se a lui va bene, possiamo restare ancora un giorno. Vado a prepararmi.”

 

Yasuko “Ancora una cosa Akane, le donne devono essere tutte vestite di bianco! Mi raccomando! E’ di buon auspicio!”

Akane “Vedrò cosa posso fare allora!”

 

 

 

Non era sicura di aver portato qualcosa di completamente bianco, doveva controllare. E poi moriva dalla voglia di riabbracciare Ranma. Salì le scale quasi correndo e aprì piano la porta della camera.

Lui l’aspettava, occhi negli occhi. Il blu profondo di lui nel mare di cioccolato di lei. Erano stati lontani solo poche ore e ad entrambi era sembrata un’eternità.

 

Ranma “Akane …”

Akane “Oh Ranma … mi sei mancato… non sparire più senza avvisarmi Baka!”

Ranma “Scusa, non volevo farti preoccupare. Perdonami”

E per suggellare meglio la richiesta di clemenza la baciò con passione. La strinse forte e con le mani le accarezzò la schiena, scendendo quasi sul fondoschiena. Forse tutte quelle emozioni erano troppo per lui. Sapeva di desiderarla con ogni centimetro del suo corpo, ma si imponeva di aspettare. Non voleva anticipare i tempi.

 

Ripresero fiato e Akane espresse la sua preoccupazione sull’abbigliamento da tenere. Non aveva mai curato esageratamente il suo aspetto, ma ci teneva a fare bella figura.

Akane “Ranma ci hanno invitato a questa festa ma io non credo di avere niente di bianco da indossare”

Ranma  arrossendo un po’ “Non ti preoccupare. Mentre ero in giro per le commissioni del signor Yan ho visto questo in una vetrina…”

E spalancando l’armadio la lasciò senza fiato. Le aveva comprato un bellissimo abito bianco. Lungo e con le spalle scoperte. Con un corpetto pieno di piccoli cristalli azzurri e candida stoffa svolazzante fino a terra.

Akane “… è stupendo Ranma!”

Ranma “Lo so… ma impallidisce al confronto con la tua bellezza Akane”

 

Non era abituata ai suoi complimenti e forse non lo sarebbe stata mai, ma il pensiero di lui che le compra un vestito per la festa era qualcosa di indescrivibile. Una gioia enorme la cullava.

 

Ranma “Dai maschiaccio… vai a prepararti! Stasera sarai la più bella della festa!”

 

Lui si preparò in pochi minuti. Indossò abiti tradizionali cinesi. Una casacca bianca con le polsiere blu ed i soliti pantaloni neri. Da uomo non aveva bisogno di molto per essere pronto.

Ranma “Akane io scendo nella hall. Ti aspetto in fondo alle scale!”

Akane “Arrivo subito… sono pronta… “ Ma lui era già scappato.

 

Akane si sorprese della sua immagine nello specchio, si era leggermente truccata ed  aveva un aria così eterea. Sembrava quasi una sposa occidentale. Le scappò un sorriso. Non vedeva l’ora di celebrare nuovamente il loro matrimonio e senza intoppi. Magari avrebbe anche potuto indossare di nuovo questo splendido vestito.

 

E con questi pensieri, comincio a scendere le scale con fare incerto sui tacchi.

 

Ranma l’aspettava come promesso in fondo alle scale. Lei scendeva come se fosse un angelo. Il tessuto leggero del vestito sembrava mosso dal vento. Era bellissima. Ed il suo cuore dapprima agitato, adesso era impazzito di battiti.

Le porse la mano per farle da appoggio per l’ultimo scalino. Poi estrasse dalla tasca una scatolina blu, si inginocchiò e l’apri con le mani tremanti.

 

Ranma “Akane vuoi diventare mia moglie?”

Akane era imbarazzata ed emozionatissima. Lui le stava chiedendo di nuovo di sposarla, in ginocchio come nei film romantici. E lei lo amava follemente.

Akane “Oh Ranma … SI!”

   
 
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