Ritorno a Shangai
Ranma “Akane attenta!”
Senza pensarci un
momento di troppo, si tuffò subito per salvarla. Dopotutto il suo maschiaccio non sapeva
nuotare.
La abbracciò
teneramente. “Akane devi stare più atten…”
La stava sgridando, ma
si fermò a metà della frase… La sua voce, il suo corpo… Era ancora un ragazzo,
nonostante l’acqua della piscina fosse quasi fredda.
Akane “oh Ranma!”
Lo abbracciò ancora
più forte. Era davvero felice. Finalmente la maledizione, che tante pene aveva
causato, era stata cancellata.
Ranma “Akane ma che
succede? Non mi sono trasformato!”
Akane “Lo vedo… anzi
lo so!”
Ranma “Che vuole dire
lo so? Cosa mi hai fatto?”
Akane “Vedi io …ecco
io … stamattina ti ho bagnato con l’acqua …”
Ranma “Si mi hai
svegliato con la teiera… Ma poi?”
Akane “Lasciami
spiegare!” Stava già andando su tutte le furie. Possibile che Ranma non la
lasciasse mai finire un discorso, anche se serio.
Akane “Questa mattina
ti ho prima bagnato con l’acqua del ragazzo affogato e subito dopo con dell’acqua
calda!”
Ranma “Ma dove hai
preso quell’acqua? Non è che ti hanno venduto un altro trucchetto cinese momentaneo?”
Akane “No Ranma… è
proprio l’acqua giusta… L’ho presa io alle sorgenti!”
Ranma non poteva
credere alle sue orecchie. Non si sarebbe più trasformato. Lei lo aveva
guarito. Lei era andata alle sorgenti. Lei … lei cosa?
Ranma “Akane ma non
dovevi! Sono pericolosissime!”
Akane “Forse per te.
Io non ho avuto problemi, anzi, ho anche spedito una botte di acqua in Giappone
per gli altri!”
Rimasero in piscina
ancora per una buona ora. Parlarono a lungo del viaggio che aveva intrapreso
Akane e dei motivi che l’avevano spinta a farlo da sola.
Ranma sprizzava gioia
da tutti i pori ed appena ebbero finito il lungo chiarimento cominciò a
tuffarsi in piscina, uscire, fare la
doccia calda, poi fredda… Sembrava un bambino al parco giochi. Tutta la
situazione gli sembrava un sogno. Un bellissimo sogno dove aveva ottenuto le
due cose per lui più importanti, Akane e la ritrovata “virilità”.
Felici come mai prima
d’ora, lasciarono il piccolo albergo e mano nella mano presero l’autobus che li
avrebbe riportati a Shanghai. Era l’inizio di una nuova vita. La loro vita
insieme.
In tarda serata
arrivarono alla fermata di fronte all’aeroporto. Akane aveva parlato a Ranma
dell’hotel che l’aveva ospitata al suo arrivo in Cina. E aveva deciso di
pernottare nuovamente la per la notte.
Signora Yasuko “Oh
Akane! Sei tornata! Ma chi è questo bel ragazzo?”
Akane “Buonasera
signora Yasuko. Questo è Ranma, il mio fidanzato. Ci siamo ritrovati per caso a
Suzhou e adesso siamo di ritorno insieme”
Signora Yasuko “Mi fa
molto piacere vederti più serena cara ragazza!” “Vi serve una camera per la
notte?”
Akane rispose affermativamente.
Yasuko “Bene, però la
camera dell’altra volta è un po’ troppo piccola per due. Vi daremo una
matrimoniale”
Ranma arrossì, non era
ancora a suo agio a fare il fidanzato, figuriamoci a farsi dare una camera
matrimoniale.
Akane “Grazie signora
Yasuko!”
La stanchezza del
viaggio li fece desistere dall’uscire a fare una passeggiata per Shanghai,
anche se Akane avrebbe tanto voluto portare Ranma a visitare le cose che lei
stessa aveva visto nel suo piccolo tour. Però pensò che magari il giorno dopo
ci sarebbe stata occasione. Dopotutto non aveva programmi per il ritorno a
casa.
Stava facendo un bagno
caldo e non riusciva a togliersi dalla testa la faccia felice del suo
maschiaccio quando aveva confessato di averlo “liberato” dalla maledizione. Il
grande Ranma Saotome stavolta era stato battuto. Battuto sul tempo e nella
forza di volontà, ma non gli pesava, visto che a batterlo era stato proprio la
sua Akane.
Adesso però rimaneva
ancora una cosa da sistemare. Rimettere apposto anche la faccenda del
matrimonio. Lui manteneva sempre le promesse!
Imbarazzato dai suoi
pensieri si immerse con la testa tra le bolle del bagnoschiuma, dopotutto non
doveva più preoccuparsi dell’acqua che si raffredda.
Dormirono ancora una
volta abbracciati teneramente, ma al mattino fu Ranma a svegliarsi per primo.
Un risveglio dolcissimo con lei appoggiata al suo petto. Quanto aveva aspettato
per questo, quanto lo aveva desiderato?
Osservava il suo viso,
il naso piccolo e le labbra proporzionate. Scese ancora un po’ con lo sguardo, ma senza sfiorarla. Come aveva
fatto a definirla piatta come una tavola e vita larga? Akane aveva un seno
pieno anche se non grandissimo e una vita piccola piccola. Era perfettamente
proporzionata. Minuta ed atletica, proprio come un’artista marziale dovrebbe
essere. Lei era perfetta per lui.
La risveglio con un
dolce bacio sulla fronte “Buongiorno Akane”
Lei aprì piano gli
occhi e gli sorrise, ricambiando “Buongiorno Ranma”
Si, si stava abituando
alla sua presenza così vicina, non si sentiva più così in imbarazzo anzi,
adesso sembrava non essersi svegliata mai in altro modo.
Ranma “Akane so che
ieri parlavi del giro della città che hai fatto pochi giorni fa. Che ne dici di
mostrarmelo? Non mi va di ripartire per Nerima subito … e poi qui si sta così
bene… (senza i soliti scocciatori)… C’è un aria così famigliare…”
Akane “… Ranma …
(anche io non voglio ritornare ancora alla vecchia vita) … non c’è fretta… Io non
ho speso molto dei soldi che mi ha prestato Nabiki. Penso che bastino per
fermarsi ancora un po’ e per il viaggio di ritorno”
Era davvero felice
della richiesta di Ranma. Nessuno dei due moriva dalla voglia di ritornare
subito a casa. L’aria della Cina stava facendo davvero miracoli per la loro
relazione e sotto sotto aveva paura che tornando a casa svanisse tutto per
lasciare il posto alla vecchia vita.
Ranma “Bene!” “Dai
andiamo a fare colazione!”
Adorava vederla felice
e spesso non si rendeva conto che per farlo bastava davvero poco. Vedere il suo
sorriso non avrebbe mai avuto prezzo. Era sicuro come non mai che lei fosse il
suo destino. Che il destino di entrambi fosse stare insieme.
Yasuko “Buongiorno
ragazzi! Siete mattinieri vedo”
Ranma “Buongiorno
signora Yasuko. Già, l’aria di Shanghai mi fa bene (e la presenza così vicina
di Akane mi fa dormire poco), è così diversa da casa”
Akane “Buongiorno
signora Yasuko. Come sta oggi?”
Yasuko “Bene ragazza
mia. Vi ho preparato il tavolo d’angolo, vicino alla finestra.”
Akane e Ranma “Grazie…”
Finito di mangiare
Akane decise di salire in camera per prima, per prepararsi con calma. Voleva
essere bellissima per la gita con Ranma.
Lui invece si fermò a
mangiare ancora qualche dolcetto cinese, fatto in casa dalla padrona
dell’albergo.
Yasuko “Vedo che sei
ghiotto dei miei dolci ragazzo!”
Ranma “Sono squisiti
signora. Grazie” (magari un giorno anche la mia Akane sarà brava in cucina...)
Yasuko “Se ti serve
qualcos’altro chiedi pure”
Ranma era in imbarazzo
ma anche molto determinato.
Ranma “La ringrazio…
effettivamente mi servirebbe un’informazione ed un favore”
Non vedendolo
rientrare in camera scese a cercare quel mangione del suo fidanzato.
Akane “Ranma … Ranma …
che fine hai fatto? Ti stai ancora ingozzando di dolci?”
Sbucando da un
corridoio la signora Yasuko la spaventò.
Yasuko “Akane calmati…
Ranma è stato così gentile da accompagnare mio marito per delle commissioni.
Non ti dispiace, vero?”
Akane “No certo, solo
avrebbe potuto avvisarmi…” Pensò che il suo Ranma fosse sempre il solito. Non
la teneva mai abbastanza in considerazione.
Yasuko “Allora dopo
farò una bella ramanzina a mio marito per il comportamento assai poco cortese
che ti ha riservato!”
Sembrava quasi averle
letto nel pensiero. Akane sorrise, non poteva certo arrabbiarsi con una signora
così gentile. Ma di sicuro l’avrebbe fatta pagare al fidanzato al suo ritorno.
Durante la mattinata,
ed in attesa del rientro degli uomini, Akane aiutò la signora Yasuko con le
mansioni dell’albergo. In particolare le venne affidato il compito di
riapparecchiare i tavoli della sala da pranzo.
Aveva accettato
volentieri, si sentiva molto “a casa” nel piccolo albergo. I gestori l’avevano
accolta come se fosse stata una lontana parente.
Nel frattempo Ranma
era rientrato con il signor Yan. Avevano preferito l’ingresso sul retro così
che Ranma potesse tornare in camera per cambiarsi.
Signor Yan “Yasuko
sono tornato!”
Akane si sporse per
scorgere il fidanzato, ma rimase delusa. “Salve signor Yan”
Yan “Ciao Akane. Se
stai cercando Ranma è già andato in camera.”
Akane “Grazie. Finisco
ancora un lavoretto e vado da lui”
Yan “Bene Akane. Ah,
quasi dimenticavo, questa sera nel quartiere si festeggia la festa della dea
della purezza. Vi unirete a noi?”
Akane “Veramente
saremmo dovuti andare in aeroporto per cercare un volo per rientrare in
Giappone”
Entrando con il
grembiule da lavoro la signora Yasuko prese la parola “Ma se non avete ancora
il biglietto potete fermarvi ancora un giorno! Vi regaliamo noi il
pernottamento! E poi dicono che questa ricorrenza porti tanto fortuna alle
giovani coppie! Rimanete come nostri ospiti, abbiamo un’area riservata in
quanto albergatori”
E strizzò l’occhio in segno
di intesa per Akane, ma anche per suo marito.
Yan “E poi a Ranma
sembrava interessare, ne abbiamo parlato prima”
Akane “Allora se a lui
va bene, possiamo restare ancora un giorno. Vado a prepararmi.”
Yasuko “Ancora una
cosa Akane, le donne devono essere tutte vestite di bianco! Mi raccomando! E’
di buon auspicio!”
Akane “Vedrò cosa
posso fare allora!”
Non era sicura di aver
portato qualcosa di completamente bianco, doveva controllare. E poi moriva
dalla voglia di riabbracciare Ranma. Salì le scale quasi correndo e aprì piano
la porta della camera.
Lui l’aspettava, occhi
negli occhi. Il blu profondo di lui nel mare di cioccolato di lei. Erano stati
lontani solo poche ore e ad entrambi era sembrata un’eternità.
Ranma “Akane …”
Akane “Oh Ranma … mi
sei mancato… non sparire più senza avvisarmi Baka!”
Ranma “Scusa, non
volevo farti preoccupare. Perdonami”
E per suggellare
meglio la richiesta di clemenza la baciò con passione. La strinse forte e con
le mani le accarezzò la schiena, scendendo quasi sul fondoschiena. Forse tutte
quelle emozioni erano troppo per lui. Sapeva di desiderarla con ogni centimetro
del suo corpo, ma si imponeva di aspettare. Non voleva anticipare i tempi.
Ripresero fiato e Akane
espresse la sua preoccupazione sull’abbigliamento da tenere. Non aveva mai
curato esageratamente il suo aspetto, ma ci teneva a fare bella figura.
Akane “Ranma ci hanno
invitato a questa festa ma io non credo di avere niente di bianco da indossare”
Ranma arrossendo un po’ “Non ti preoccupare. Mentre
ero in giro per le commissioni del signor Yan ho visto questo in una vetrina…”
E spalancando
l’armadio la lasciò senza fiato. Le aveva comprato un bellissimo abito bianco.
Lungo e con le spalle scoperte. Con un corpetto pieno di piccoli cristalli
azzurri e candida stoffa svolazzante fino a terra.
Akane “… è stupendo
Ranma!”
Ranma “Lo so… ma
impallidisce al confronto con la tua bellezza Akane”
Non era abituata ai
suoi complimenti e forse non lo sarebbe stata mai, ma il pensiero di lui che le
compra un vestito per la festa era qualcosa di indescrivibile. Una gioia enorme
la cullava.
Ranma “Dai
maschiaccio… vai a prepararti! Stasera sarai la più bella della festa!”
Lui si preparò in
pochi minuti. Indossò abiti tradizionali cinesi. Una casacca bianca con le
polsiere blu ed i soliti pantaloni neri. Da uomo non aveva bisogno di molto per
essere pronto.
Ranma “Akane io scendo
nella hall. Ti aspetto in fondo alle scale!”
Akane “Arrivo subito…
sono pronta… “ Ma lui era già scappato.
Akane si sorprese della
sua immagine nello specchio, si era leggermente truccata ed aveva un aria così eterea. Sembrava quasi una
sposa occidentale. Le scappò un sorriso. Non vedeva l’ora di celebrare
nuovamente il loro matrimonio e senza intoppi. Magari avrebbe anche potuto
indossare di nuovo questo splendido vestito.
E con questi pensieri,
comincio a scendere le scale con fare incerto sui tacchi.
Ranma l’aspettava come
promesso in fondo alle scale. Lei scendeva come se fosse un angelo. Il tessuto
leggero del vestito sembrava mosso dal vento. Era
bellissima. Ed il suo cuore dapprima agitato, adesso era impazzito di battiti.
Le porse la mano per
farle da appoggio per l’ultimo scalino. Poi estrasse dalla tasca una scatolina
blu, si inginocchiò e l’apri con le mani tremanti.
Ranma “Akane vuoi
diventare mia moglie?”
Akane era imbarazzata
ed emozionatissima. Lui le stava chiedendo di nuovo di sposarla, in ginocchio
come nei film romantici. E lei lo amava follemente.
Akane “Oh Ranma … SI!”