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Autore: kakashina93    10/07/2008    2 recensioni
Un destino diverso per Kakashi. Una verità chiusa nel suo cuore da 5 anni. La morte di una ragazza che ha cambiato tutto... Una ragazza, Shinami. La Sua ragazza. Una verità troppo scomoda da accettare e un nemico che trama nell'ombra.
Se vi piacciono le storie romantiche questo è l'ideale. Il copia-ninja non è mai stato solo in verità.[KakashixShinami] brevi accenni di altri paring [AsumaxKurenai]
FICTION SOSPESA FINO A DATA DA DESTINARSI
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Shinami incrociò le braccia soddisfatta e guardò l’arena con un misto di piacere e di curiosità. Finalmente avrebbe visto un incontro dall’inizio alla fine, senza interruzione alcuna.

 

Un rumore ritmico e lento costrinse Shina, Kurenai e Asuma a voltarsi. Dietro di loro c’era Gai seguito lentamente da Rock Lee che si sosteneva poggiandosi su delle stampelle.

 

“Salve ragazzi, come va?” chiese lo strambo tipo in tuta verde.

 

“Bene Gai, ci fa piacere vedervi!” Disse Kurenai guardando sorridente verso il giovane allievo.

 

“Maestro Gai, dove sono tutti i miei amici? Intendo quelli della mia età.” Chiese Lee un po’ imbarazzato.

 

“Guarda Lee, sono tutti lì in fondo-sventolò con forza la mano- Giovani, guardate chi vi ho portato!”

 

Kurenai guardò in direzione del saluto e per prima cosa notò che Sakura osservava, quasi per penetrarla con lo sguardo, Shinami. La sensei si coprì gli occhi e sussurrò tanto forte da poter essere udita solo da Gai.

 

“Hai combinato un disastro ‘giovane’ troglodita!”

 

In un attimo un orda di dodicenni si scaraventò verso il giovane Lee e lo sommerse di abbracci e saluti. Solo Sakura continuava a fissare Shinami con interesse. Alla fine la Uzukawa le fece cenno con la mano, in maniera brusca e senza ammettere replica, di guardare verso Rock Lee; era troppo presto per farle sapere tutto, ed era inutile coinvolgere altre persone in quell’assurda situazione in cui si era riuscita a cacciare.

 

“Salve a tutti, come andiamo? Cos’è questa folla?!” Kakashi era spuntato dal nulla e notando che c’erano tutti gli allievi che saltavano addosso a Lee, decise che era meglio sedersi tra Shinami e Kurenai, lo stesso fece Gai.

 

“Ciao” Shinami lo disse a mezza bocca e Kakashi rispose con un cenno della testa.  La ragazza ebbe la netta sensazione che l’Hatake stesse aspettando qualcosa. Poi ricollegò la litigata che avevano avuto la sera precedente.  Guardò Kakashi e sorrise tranquilla, questo bastò per fargli capire che non era adirata e che in quella giornata aveva bisogno di tutto il suo aiuto.

 

Era incredibile la loro intesa, un solo sguardo li faceva intendere alla perfezione senza nessun indugio! Intanto il vivace gruppetto era stato raggiunto anche da un sorridente Naruto e un semistanco Shikamaru che, guarda caso, avevano salutato lo shinobi dalla gamba rotta con entusiasmo.

 

Shinami si lasciò scappare una risatina quando finalmente tutti quanti si decisero a lasciar perdere Lee e il ragazzo puntò lo sguardo verso di lei. Tra una faccia confusa e l’altra ebbe finalmente il coraggio di chiedere con voce sommessa:

 

“Ma lei signorina non è per caso…”

 

“…Sì, sono quella delle selezioni. Piacere, e spero di ripeterlo per l’ultima volta, il mio nome è Shinami Uzukawa, jonin di Konoha tornata da una missione troppo lunga per essere raccontata.”

 

Qualcuno, che ancora non aveva fatto le presentazioni, si lasciò sfuggire un debole “Uao”; Il solito baka guardava la ragazza con curiosità, e passava lo sguardo da lei al sensei, seduto proprio al suo fianco.

 

Alla fine indicò un punto non molto preciso tra in due ragazzi e disse:

 

“Ma non è che tra voi due…”

 

Kakashi si affrettò a tappargli la bocca mettendogli la mano sulle labbra.  Con il sopracciglio un po’ tremolante per il nervoso osservò la reazione dei compagni di squadra e disse con voce ferma

 

“Naruto… ma cosa dici? Tra noi due non c’è un posto vuoto. Vero Shinami? – e guardò verso di lei con l’aria supplichevole e facendo strane smorfie – Vero?”

 

“Oh. Sì verissimo Kakashi. Vedi Naruto, l’unico posto vuoto è quello rimasto vicino a Sakura… Vai, da bravo, a sederti proprio là.” Il tutto fu accompagnato da movimenti della testa che esprimevano sicurezza e controllo.

 

Finalmente il sensei lasciò il piccolo Uzumaki che riprese aria e si andò a mettere seduto vicino a Sakura mormorando ancora qualcosa tra i denti. In effetti tutti quanti gli allievi si erano chiesti se c’era un qualche strano legame tra i due jonin ma quella che per loro era stata una convincentissima scenetta (conoscendo le doti di guastafeste di Naruto),  aveva schiarito almeno un po’ le idee.

 

Shinami si chinò verso Asuma sussurrandogli

 

“Chi era la pecora nera del team 7? L’unico che ha capito la verità?”

 

Asuma fece un sorriso a trentasei denti e si mise a guardare il combattimento tra Gaara e Sasuke, che ormai infuriava nell’arena. Shinami fece lo stesso mentre una concitata Kurenai raccontava ad un poco convinto Kakashi la scena a cui aveva assistito poche ore addietro nel bagno dell’arena.

 

Finalmente il ragazzo si girò verso la compagna e la fissò dritto negli occhi. Si rese conto subito che qualcosa non andava. Shinami guardava un punto fisso davanti a lei e una piccola venuzza pulsante si stava facendo largo sulla tempia.

 

Kakashi fece convergere lo sguardo nella stessa direzione. Un uomo in mezzo agli spalti fece un gesto quasi teatrale e immediatamente una nube di candide piume bianche piovve dal cielo.

 

In poco tempo quasi tutti si furono addormentati profondamente. Solo in pochi, tra cui tutti i jonin più esperti e la piccola Sakura avendo riconosciuto l’arte illusoria, unirono le mani e pronunciarono le parole “Disperdi”.

 

 Nello stesso preciso momento un kunai si conficcò ai loro piedi e il piccolo pezzetto di carta legatogli attorno prese a fremere.

 

“Porca tr… tutti giù” urlò facendo appena in tempo ad abbassarsi anche lui.

 

Immediatamente un’esplosione coinvolse gran parte dello spalto facendo saltare la prima fila di sedie, fortunatamente semivuota, che volarono da tutte le parti.

 

“Ci attaccano!” un urlo generale passò su ogni bocca dei ninja nell’arena e in molti schizzarono dagli spalti verso il centro dello spiazzo dove si disputavano i duelli.

 

I ninja erano stati chiamati a combattere e di Gaara e di Sasuke non c’era la minima traccia.

 

In un attimo ci fu il pandemonio. Un’orda di  persone inferocite si avventò sulle teste dei protettori di Konoha; la maggior parte portava il coprifronte di Suna.

 

-Maledetti traditori- pensò Asuma mentre parava colpi a destra e a manca. Kakashi e Shinami, rimasti sugli spalti, erano intenti a menar pugni in ogni direzione. Avevano come minimo 10 ninja nemici a testa da affrontare e si notava di molto l’inferiorità numerica.

Sakura guardava la scena attonita, senza proferire parola, finché un omaccione le si parò davanti brandendo una katana colorata e finemente decorata.

 

“Ciao zuccherino” le disse alzando la spada. La piccola kunoichi fece in tempo a coprirsi la testa con le mani e poi sentì un gran fragore e un gemito di dolore. Riaprì gli occhi e gli si parò davanti Kakashi sorridendole.

 

“Sakura, sveglia più chunin che puoi. Rimanete al sicuro aspettando un qualsiasi ordine da uno di noi jonin. E mi raccomando, non rompere per nessun motivo l’ampolla rosa.” Parò un altro colpo con il braccio e scappò in direzione di Kurenai che sembrava in difficoltà.

 

-Allora sa dell’ampolla… Basta con questi pensieri, devo svegliare Naruto e Shikamaru… e tutti gli altri!-

 

Intanto più in fondo, dall’altra parte degli spalti, Shinami se la stava vedendo con due energumeni  dall’aspetto poco amichevole.

 

“Spostati principessa, non vorremmo farti male” e sogghignarono beati pregustando la vittoria contro quel moscerino.

 

“Illusi.” Shinami concentrò il chakra nei piedi e spiccò un aggraziato salto verso l’alto, arrivando all’altezza dei due uomini e rifilando a tutti e due un cazzotto in pieno muso. Poi guardò dall’altra parte dell’arena cercando con lo sguardo l’uomo che aveva lanciato l’illusione. Non trovò niente di ciò che cercava. Schivò con noncuranza un calcio che le stava per arrivare in pieno viso e lo bloccò con la mano.

 

L’uomo che sorreggeva la guardava con astio. La ragazza fece spallucce e si librò in aria portandosi al centro dell’arena in un punto abbastanza alto. Lasciò andare la caviglia dell’uomo e per dare ancora più potenza gli diede una leggera spintarella con un calcio ben piazzato all’altezza dello stomaco.

 

Mentre l’uomo veniva scaraventato per terra la Uzukawa gli urlò contro:

 

“Scusa, ma la guerra è guerra”  e sorrise incrociando le gambe, rimanendo sospesa in quella strana posizione.

 

Tutti i ninja la osservavano basiti, chiedendosi come facesse mai a volare. Kurenai e tutti gli amici della ragazza ridevano fragorosamente vedendo la scena che gli si prospettava  davanti.

 

Kakashi, in un attimo di respiro, spiccò un balzo vero di lei riuscendole a dirle di sfuggita soltanto un “risparmia chakra” sommesso.

 

La ragazza fece il pollice verso e scese nell’arena, continuando a combattere senza tregua. Alle volte esagerando, ma come non compatirla, erano cinque anni che non si scontrava con qualcuno.

 

Sakura intanto aveva avuto precise informazioni da Kakashi e correva via con Shikamaru e Naruto seguendo le tracce di Sasuke grazie a Pakkun che li scortava.

 

In poco tempo un’enorme barriera violacea si alzò sul tetto della postazione d’onore dell’Hokage.

 

Un gruppo consistente di ninja di Konoha si lanciò verso la protezione provando ad abbatterla, naturalmente con scarsi risultati. Uno scoppio fragoroso partì dall’alto e nel cielo si dipinsero delle lettere purpuree.

 

Shinami e tutti gli altri sbarrarono gli occhi interrompendo per un attimo il combattimento.

 

Nell’aria c’era scritto a caratteri cubitali

 

Il bosco è di Rin

 

La ragazza guardò verso Kakashi e Kurenai a poca distanza da lei. Una smorfia di rabbia le si dipinse sul volto e i due ragazzi poco lontano da lei sentirono un brivido scorrere sulla schiena.  

 

Shinami fece un immenso balzo e sparì dall’altra parte dell’Arena.

 

Gai, Asuma, Kurenai e Kakashi si sbrigarono a fare lo stesso mentre un altro gruppo di ninja faceva commenti molto poco carini a proposito della loro improvvisa ritirata. Shinami capì bene che non riusciva ad avere un andatura facile da seguire ma non poté fare a meno di correre con tutte le forze che aveva nel corpo.

 

Intano la ragazza dagli occhi scarlatti e l’Hatake parlavano sommessamente.

 

“Quindi è quello che intendevi per  ‘occhi strani’”

 

“Perciò li hai visti anche tu quando Shina ha notato la scritta nel cielo?”

 

Il ragazzo annuì con decisione. Poco dopo spuntò un trafelato Jiraya che riportava già qualche ferita.

 

“Ragazzi, ho visto la scritta nel cielo e sono corso qui, dov’è Shina?”

 

Kurenai allungò la mano indicando un punto non definito tra gli alberi, visto che avevano raggiunto il bosco intorno al Villaggio.

 

Shinami si fermò su un ramo e poggiò una mano al tronco aspettando che la raggiungessero anche gli altri. Quando tutti furono riuniti nello stesso punto, la ragazza li guardò negli occhi uno per uno. Poi pronunciò solenne.

 

“Signori, comunque vada l’esito della battaglia, ricordate che io vi voglio un mondo di bene e apprezzo ogni vostro gesto. Se vedete che la situazione prende una piega negativa, datevela a gambe levate e andate a dare una mano al Villaggio, merita molto più la sua vita che la mia. No, è inutile che negate con la testa, voglio che mi diate retta, io…”

 

“Ah chiudi il becco tonta - disse Jiraya guardandola con occhi severi - Sai bene che nessuno di noi ti lascerà morire per mano di una sadica pazza. La vita del Villaggio è importante, ma il Villaggio è innanzitutto la popolazione che lo compone; anche uno può fare la differenza.”

 

Tutti quanti annuirono decisi e Shinami sorrise rendendosi conto di quanto voleva bene a tutti loro. Poi ridivenne seria e fece con voce falsamente tranquilla indicando il cielo

 

“Io ora salgo un attimo su, per localizzare Rin. Voi tenetevi pronti a qualsiasi cosa; sappiate che l’imprevedibilità è la mossa più astuta che può avere mia sorella. E seguite il piano senza improvvisazioni, inventate strategie solo se ne siete costretti.”

 

E  dopo aver concentrato il chakra sulle punte dei piedi salì con cautela verso il cielo, guardandosi intorno con circospezione.  In lontananza la scritta scarlatta ribolliva nel cielo azzurro macchiandolo quasi di sangue. Il sangue che stavano versando troppe persone per un insulsa guerra…

 

Shina con un piccolo giro su stessa guardò la situazione alle sue spalle e fece appena in tempo a nascondersi in mezzo alle fratte che localizzò, in una radura lontano da dove si trovava in quel momento, un gruppo di uomini a quanto pare nullafacenti. Ma non portavano né il coprifronte di Suna ne quello del suono. A dire la verità i coprifronte non c’erano, ma sulle toghe lunghe e scure la ragazza vide con orrore il simbolo del clan Haten, il clan della sorella, il clan di Rin.

 

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Le note post-capitolo

 

Saaaaaalvissime ragazzi! Non ci posso credere, sono riuscita a finire il capitolo in poco tempo e a postarlo. E diciamocela tutta, finalmente un po’ di sangue! È giunta l’era della rivoltaaaaaaaa!

 

Vodia- Carissima, dopo aver fatto quella bruttissima figura via e-mail (avevo capito che eri più grande, ma non così grande!) Ti scrivo direttamente qui, sperando che risponderai alla recensione! Grazie per aver letto la storia con così tanta velocità e mi dispiace infinitamente per aver trattato così il povero Obito, hai ragione. U_U Poi, avevi errato su una cosa (o forse non l’avevo resa troppo chiara) Rin ha un organizzazione tutta sua, si è solo appoggiata ad Orochimaru per approfittare del pandemonio che sarebbe successo. Spero di essere stata chiara. Grazie bacio Cry

 

KillerQueen 7-Mi rifiuto, rifiuto rifiuto, rifiuto, di rispondere ad una recensione del genere. Cara cugina, sei una povera matta e mi dispiace ammetterlo, ti adoro proprio per questo motivo u.u

 

Ginny-Uah, la prima recensitrice. Non ti perdi un capitolo Wi! Grazie per il supporto morale che mi dai e sul mistero della “moltiplicazione improvvisa” devi attendere ancora uno o due capitoli per vedere chiara la situazione. Un bacione e grazie ancora!

 

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Alla prossima e baci

  
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