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Autore: Katherine Buffy Pierce    08/04/2014    1 recensioni
Il titolo parla già da se perciò non anticiperò nulla, nella trama. Questa FF è collocata alla fine, CHE IO HO IMMAGINATO, della quinta stagione, ovvero quando Damon viene ucciso da un viaggiatore per uno scontro a causa di una questione di Doppelganger. Quando vede Bonnie, per poterla attraversare e andare nell’altro lato, non succede nulla. Damon viene catapultato nella stessa dimensione in cui si trova Katherine Pierce. La storia che racconterò, partirà circa 4 mesi dopo la morte di Damon. Elena, Stefan e gli altri, sono riusciti a portare indietro Damon da quella dimensione infernale anche se non si sono portati indietro solo Damon... Elena e gli altri, escono una sera per festeggiare il ritorno di Damon ma avranno una piccola sorpresa riguardo uno dei due fratelli Salvatore. Il narratore di questa FF è un nuovo personaggio chiamato Alex Fell.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di Alex'
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Quando entrai in casa, notai che Damon e Jeremy erano seduti sul divano a parlare, mentre Elena era in cucina.
-Guardate un po’ chi c’è qui!- esclamò Stefan introducendo Katherine.
-Oh, ecco Miss Katherine Stronza Pierce!- disse Damon alla vista di Katherine.
-Ciao anche a te, Damon.- disse Katherine con tono svogliato.
-Katherine?!- disse Elena dalla cucina. Corse a velocità di vampiro in soggiorno, per vederla con i suoi occhi.
-Elena... Che piacere vederti- disse Katherine quasi disgustata.
-Chi non muore si rivede eh, Katherine? Beh... Più o meno...- disse avvicinandosi a lei e prendendola per il collo.
-NO!- urlai io contro Elena.
-Lasciala andare!- esclamai cercando di strappare via la mano di Elena, dal collo di Katherine. Elena mi guardò scioccata e la lasciò andare.
-Non fatele del male!- esclamai di nuovo.
-Come?! Alex, scusa se te lo dico, ma dovresti starne fuori! Tu non immagini nemmeno cosa si prova ad essere posseduti dalla tua doppelganger bastarda che cerca di fare di tutto pur di non farti vivere una felice esistenza- disse Elena arrabbiata.
-No, hai ragione. Non lo so. Ma non per questo devi ucciderla! E’ pur sempre un essere umano.- le risposi io.
-Penso che potrei fare un’eccezione alla regola. Anche se è umana, la ucciderei lo stesso... Anzi...- disse mostrando il suo viso demoniaco.
-No! Smettilaaaaa!!!!!!!- urlai fortissimo facendo uscire una nota dalla mia gola. Non era un semplice urlo, sembrava proprio una nota. E quella nota fu letale per Elena.
Appena sentì la nota che emisi, cadde a terra urlando dal dolore e toccandosi la testa.
Damon e Stefan corsero ad aiutarla, mentre Jeremy sbarrava la strada a Katherine che cercava di darsela a gambe levate. Cosa avevo fatto? E soprattutto, come avevo fatto?!
Elena smise subito di soffrire e si rialzò con l’aiuto di Damon e Stefan.
-Ma cosa cavolo è successo?!- chiese Stefan stupito.
-Cosa le hai fatto?- chiese Jeremy piuttosto arrabbiato.
-Io non le ho fatto niente! Non so cosa sia successo!- risposi io spaventato.
-Hai emesso una specie di suono e lei è caduta a terra urlando dal dolore, dovrai aver fatto qualcosa!- disse Damon.
-Beh, io non lo so. Non mi è mai successo!-
-Ehi, ehi. Tranquillo.- disse Stefan abbracciandomi.
-Riusciresti a farlo di nuovo? Magari su di me. Provaci.- disse sorridendomi.
-Ma cosa dovrei fare?!- chiesi io sconvolto.
-Prova a canticchiare qualcosa e pensa a me con rabbia. Magari funziona.- disse con lo stesso sorriso rassicurante di prima.
-Ok.- dissi io prima di iniziare a cantare un pezzo di una canzone.
-Notice me, take my hand...- iniziai a cantare pensando a Stefan con rabbia.
Appena emisi la prima nota, si portò le mani alla testa e iniziò a urlare dal dolore.
Dopo un attimo, si ricompose guardandomi stupito.
-Tu... Devi avere... Una specie di dono.- disse a fatica a causa del dolore.
-Io cosa?- chiesi sconvolto.
-Prova a fare la stessa cosa con Jeremy che è umano. Magari con lui non funziona.- disse Damon.
Dopo aver ripetuto la stessa procedura, Jeremy rimase tranquillo e non sentì nulla.
-Evidentemente è una specie di difesa contro i vampiri!- disse Elena.
-Quanto sei perspicace, Elena.- disse Katherine ridendo.
-Shhh. Smettila.- le dissi io.
-Probabilmente, Dio, sapendo che ero figlio di un vampiro, mi ha dato questo dono.- dissi io, sperando di non farli scoppiare a ridere.
-Dio? Tu credi in Dio?- chiese Damon guardandomi stupito.
-Beh, si.- risposi io tranquillamente.
-Tutte le domeniche vado in chiesa...- continuai io.
Tutti mi guardavano un po’ stupiti e in modo strano.
-Beh. Non so se Dio esista ma, se esiste, può darsi che il suo dono, sia dovuto a me.- disse Stefan con la fronte corrugata.
Tutti rimasero zitti un attimo e poi Stefan intervenne.
-Prima, in effetti, quando ho cercato di soggiogarti per dirmi la verità su cosa Katherine ti abbia fatto, non ci sono riuscito. Magari, oltre ad avere questo dono, hai ereditato da me, un qualche potere sovrannaturale. Prendi per caso della verbena?- chiese Stefan guardandomi.
-No. Non ho mai provato a prenderla. Non l’ho nemmeno mai vista.- risposi.
Stefan si avviò verso la porta che portava alle scale, che collegavano il corridoio e il seminterrato, e, una volta che tornò, aveva in mano una specie di rametto di una pianta che mi appoggiò addosso. Appena la mia pelle venne al contatto con quella pianta, non successe nulla.
-Questa sarebbe verbena?- chiesi io riferendomi a quel rametto.
-Si...-disse Stefan confuso.
-Mmm... Non hai nessuna debolezza ma anche nessun potere di un vampiro. In compenso, hai un dono per difenderti dai vampiri.- disse Stefan con lo sguardo perso nel vuoto che poi si concentrò sui miei occhi. Perché avevo questo dono? Ok, forse era proprio per difendermi dai vampiri, ma era tutto molto strano. Dovevo scoprire di più. Stefan sembrò rimanere confuso e anche incredulo alla confutazione della sua teoria. Secondo lui, potevo veramente avere dei poteri sovrannaturali o delle debolezze vampiresche; anche se in ben 17 anni, non si erano manifestati ne gli uni ne gli altri. O almeno era quello che credevo...
  
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