Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
Segui la storia  |       
Autore: tazeel    08/04/2014    2 recensioni
(Il mio computer mi dava noia con la vecchia, così l'ho cancellata e ora la rimetto)
Vector nel cercare di uccidere Yuma, assolda un essere antico e potente, che però lo tradisce, e dopo aer infettato Kite, Yuma e Shark li ricatta per trascinarli in un viaggio tra le dimensioni, per un motivo conosciuto solo da lui...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi scuso per il ritardo, ma io nella vita faccio altro oltre a pubblicare fanfiction scritte con i piedi
 
Lasciamo per un momento Rio e Kite alle prese con lo Yuma robotico e vediamo che cosa hanno fatto i Bariani in tutto quel tempo...
 
Il tunnel si stava letteralmente srotolando, con loro dentro. "Muovetevi! o qui ci rimaniamo secchi!" disse Durbe
"Non possiamo andare più veloci di così e lo sai bene!" gli rispose Girag
I quattro infatti erano lì dentro e stavano cercando di uscirne vivi.
Alla fine vennero sputati fuori dal tunnel e finirono dritti distesi per terra.
Mentre si rialzavano e si toglievano la polvere, Durbe disse "Meglio se per un po’ rimaniamo qui"
"Meglio?" gli chiese Alit "Abbiamo beccato cinque instabilità dimensionali, di fila! O qualcuno sì è fatto passare davanti un centinaio di gatti neri o qualcuno ci vuole rallentare o uccidere"
"Alit non ha tutti i torti" ammise Mizael "Fermiamoci un poco. Non possiamo rischiare di arrivare dimezzati allo scontro con LUI, o di non arrivare affatto"
Durbe scosse la testa e disse "Se solo ci fossero con noi anche Merag e..."
Prima che potesse finire la frase, Girag gli saltò al collo "Nasch qui! Nasch là! Anche quando c'era, non facevi altro che leccargli i piedi! Ti avrebbe potuto chiedere di fare da poggiapiedi e tu l'avresti fatto, dannazione! Un po’ di spina dorsale!"
Durbe cercò di staccarselo di dosso "Quello che tu chiami leccare i piedi io lo chiamo lealtà"
"Io sono d'accordo con Girag! La tua lealtà sfociava nel servilismo vero e proprio! Noi ci teniamo un poco alla dignità!" disse Alit
"La vostra non è dignità: è arroganza" replicò Mizael.
Alit ci mise un secondo a realizzare quanto Mizael aveva detto e poi cercò di tirargli un pugno, mentre diceva "Ti insegno io a sparlare, damerino dei miei stivali"
Mizael lo schivò e rispose "Sempre meglio che essere un barbaro come voi due!"
Ne fuoriuscì una zuffa vera e propria, con Girag e Alit che dicevano su agli altri due perché erano a loro giudizio troppo "delicatini" e questi rispondevano che loro erano degli incivili.
vennero interrotti da un "Fermi fratelli! Non lottate tra di voi!"
Si voltarono verso dove era venuta la voce e videro dei tipi vestiti di arancione, che fecero loro un saluto all'orientale. Loro non poterono rispondere perché erano bloccate in posizioni scomode: Girag aveva sollevato Durbe per batterlo a terra, mentre l'altro aveva creato un coltello di energia e glielo aveva infilato nel braccio. Alit aveva afferrato Mizael con una presa a collo di bottiglia, ma piangeva a causa della raffica di calci nelle parti basse.
Solo allora guardarono ciò che avevano intorno. Erano sopra una montagna, probabilmente sopra il limite delle nevi perenni. Non molto distante si stagliava quello che sembrava un monastero buddista.
I tipi li avevano accolti dissero "Aspettavamo il vostro arrivo, nobili Imperatori Bariani. Il nostro umile monastero è onorato di accogliervi. Se voleste cortesemente seguirci..”  e si avviarono. I quattro si guardarono, pensarono "Tanto non abbiamo niente di meglio da fare" e li seguirono.
L'interno era simile a un normale monastero buddista. c'erano persone che giravano intente nelle loro faccende, altri meditavano, altri ancora si addestravano. Questi ultimi attirarono l'attenzione di Alit e Gilag.
"Perché non andiamo a vedere quanto sono allenati?" chiese Gilag.
Si stavano avviando, quando Durbe li bloccò e gli disse "Sentite. Non vogliamo trovarci contro l'intero monastero, quindi è meglio che cerchiamo di essere pacifici, d'accordo?"
I due sbuffarono, guardarono ancora una volta bramosi i monaci, e poi si rincamminarono.
Mentre procedevano, Durbe sussurrò a Mizael "Quando ci sarà da parlare, lascia fare a me. Gilag e Alit sono troppo volgari  e tu sei un pò troppo, come posso dire... arrogante"
Mizael rispose "Io? Ti lascio solo parlare per vedere in che pasticcio ci caccierai. Poi vedremo se non era meglio lasciar parlare me che sono "arrogante" "
Detto questo, volse la testa e si rifiutò di parlare ancora. Durbe alzò gli occhi al cielo e sospirò. Di fronte a uno sconvolgimento della realtà come quello, le differenze tra i Sette stavano venendo fuori con tutta la loro forza. Se non le avessero soppresse, lo scontro con LUI, cosa già difficile per chiunque, sarebbe finito in una carneficina.
"Se solo Nasch fosse qui" pensò con amarezza.
 
Il capo del monastero stava in un angolo, tanto che all'inizio non capirono perché li avessero portati da quell'umano seduti lì da una parte. Anche quando glielo dissero rimasero piuttosto scettici.
Così Alit e Gilag si appoggiarono a un muro, mentre Mizael lo guardò sadico e si allontanò di qualche passo.
In questo modo rimase solo Durbe a incombere sul capo del monastero. Dopo i rituali saluti, fu l'altro a prendere la parola "Che cosa vi porta qui?"
"Il destino avverso: Confesso che non era questa la nostra destinazione. Ma i tunnel tra le dimensioni si sono fatti instabili, e siamo costretti alla permanenza forzata. Ma come sapevate del nostro arrivo?"
2Molto semplice: un ragazzo è apparso nel cortile, ha detto che stavate arrivando ed è sparito. Ma se mi è concesso sapere, dove stavate andando?"
"In una dimensione lontana: un'altro Imperatore Bariano è rimasto vittima delle sue stesse trame ed è prigioniero di un demone"
"Trame? Contro di te, per prendere il tuo posto? Da come parli, si vede che non sei un servitore"
"No, contro due nostri terribili nemici, che lui odia profondamente. In realtà quello davvero terribile è solo uno, l'altro penso sia solo la sua marionetta..."
Alle parole "odio" e "nemici" il volto del capo monastero si scurì. "Nemici?" chiese.
"Siamo nel corso di una guerra millenaria con gli Astrali. Essi sono il nostro opposto, perciò è naturale per noi..." Durbe interruppe la frase perché guardando attorno aveva visto che tutti i monaci si erano avvicinati con aria minacciosa. Prudentemente chiese "Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato?"
"No" rispose il capo monastero alzandosi "Ora no. Ma le vostre azioni passate indicano bisogno di purificazione. Dato che sappiamo che non la fareste volontariamente, non ci resta che costringervi con la forza ! Fratelli, prendeteli!"
E gli saltarono tutti addosso. La maggior parte però dovette optare per un rimbalzo di emergenza contro il muro quando gli svanirono sotto gli occhi per apparire alle loro spalle.
Il resto dello sconto fu più o meno uguale: per i monaci era impossibile scontrarsi con avversari che andavano così veloci da lasciare immagini residue e caddero uno dopo l'altro.
Così i quattro si trovarono con attorno uno stuolo di monaci impossibilitati a combattere. Quando ebbero finito, si voltarono verso il capo del monastero e urbe gli disse "Se non vi dispiace noi ora ce ne andiamo"
Detto quello, con tutta calma, si diressero verso l'uscita. Ma non avevano fatto neanche tre passi che gli apparve di fronte.
"E che vuoi tu ancora?" gli chiese Mizael
"Che vogliamo sarebbe la domanda giusta. Guardatevi dietro"
Si voltarono e videro che alle loro spalle c'erano altri due capi monastero, identici al primo, disposti in modo che i tre formassero un triangolo. E
"Evidentemente si sono moltiplicati"
"Evidentemente" e si volsero ad affrontare le tre minacce.
Prima che potessero far qualsiasi cosa, i tre  si avventarono contro Gilag e lo stesero con tre cali coordinati.
Alit si beccò un ceffone in faccia, poi un pugno nello stomaco e infine un calcio lo mandò in aria e riatterrò con un tonfo a terra.
Mizael tentò un contrattacco, ma venne scagliato contro il muro con una mossa di judo.
Per finire, Durbe ricevette prima un calcio nelle parti basse e poi un pugno sulla testa che gli fece perdere i sensi.
 
Le giornate in quella caverna maledetta parevano non finire mai. Vector non aveva mai visto nè un alba nè un tramonto da quand'era lì. Oltretutto non succedeva mai niente  e perciò era anche una noia mortale,
Ma un giorno accadde finalmente qualcosa in quel mortorio: uno jodel riecheggiò dall'entrata della caverna.
LUI in un secondo fu all' entrata. Vector vide entrare una creatura certamente femminile, ma non riusciva a vedere niente di più perché era nell'ombra.
LUI le chiese "Allora, mi hanno trovato?"
"Non ancora" rispose lei "sanno che sei qui da qualche parte, ma non sanno esattamente dove. Questo li fa arrabbiare ancora di più"
"Meno male" rispose LUI "Sto portando avanti un progettino, e se mi interrompessero ora sarebbe fastidioso"
Lei guardò alle sue spalle e vide Vector "Riguarda quel coso là che hai in gabbia?"
"Si" le rispose "E qualche suo amichetto", vomitò un oggetto piatto e glielo mostrò. Lei guardò quello e Vector un paio di volte e poi chiese "Sono della stessa specie?"
"Si: sono tutti razzisti" Lei scoppiò a ridere. Vector si chiedeva che ci trovasse di tanto divertente in un insulto di quel genere! I Bariani non erano razzisti, ma portavano avanti una guerra naturale contro il loro opposto. Era diverso.
Poi LUI disse "Guarda, si stanno svegliando! Dai vediamo che fanno!"
 
Durbe si svegliò co un gran mal di testa. Era logico, gli avevano praticamente tirato un martello sul cranio.
Attorno a lui si stavano svegliando anche gli altri. "Ma quanta forza aveva quel vecchietto?" chiese Alit
"Di certo non è comparabile con i suoi allievi" disse Mizael
Durbe più che sulla forza del capo monastero si concentrò su ciò che aveva attorno: erano chiusi in una stanza senza finestre, perciò anche per loro era difficile vedere qualcosa.
L'unica uscita sembrava una porta, che a un primo approccio sembrò chiusa.
Sentendo ciò Gilag spinse da una parte Durbe e disse "Fuori dai piedi, damerini! Questo è un lavoro per me e Alit! Diamoci dentro!"
E cominciarono a spingere, a dare pugni, calci e caricare la porta. Durbe si sedette vicini a Mizael e gli chiese "Glielo diciamo?" "Naaa, aspettiamo che si stanchino"
E aspettarono. Ci volle un po’ perché quei due gettassero la spugna. A quel punto Durbe chiese "Fai tu o faccio io" "Fai tu va"
Durbe si alzò e si diresse verso la parete a destra  premette. Si aprì una porta, che dava su una stanza più buia di quella in cui si trovavano. Durbe disse ai due che lo guardavano stupiti "Non vi sembrava un pò troppo regolare come crepa? Andiamo Mizael"
Ed entrarono assieme nella stanza. Oltre a essere più buia era anche più larga dell'altra. "Stai attento a non perderti Mizael"
"Che centra Mizael?" disse una voce
Durbe si accorse che non era più nella stanza buia, ma era di nuovo nel mondo Bariano, nella sala del tronO dei Sette. E seduto sul trono chi c'era? NASCH!
"Niente, niente Nasch” rispose lui. Ma sotto sotto pensava che fosse tutta un illusione creata apposta per lui. Nasch era morto, e non poteva essere rientrato tanto velocemente (e involontariamente) nel Mondo Bariano.
Mentre Nasch si alzava vide un ombra alle sue spalle. Stava per gridargli "Attento!" ma era troppo tardi. Il pugnale uscì dal petto di Nasch che svanì in una nuvola di puntini rossi. E dietro chi  c'era? Shark!
"Uno di voi in meno! E ora tocca a... te Durbe!"
Durbe capì tutto: era nel passato! E poteva finalmente vendicare Nasch! Stava per avventarsi su Shark, quando qualcosa lo prese per le spalle e lo trascinò via. SI voltò e vide chi era: Gilag!
"Lasciami andare. stupido!" gli disse mentre Shark da lontano lo denigrava per la sua codardia.
"Quando saremo fuori da qui mi ringrazierai!"
Non lo mollò finché non furono fuori dalla stanza.
"Adesso mi spieghi perché.."
"Guarda tu stesso!" gli disse.
La stanza era tornata ad essere avvolta nel buio più totale.
"Ma li dentro c'era...."
"Niente! Io ho visto una cosa completamente diversa dalla tua ci scommetto. Nella mia ho assistito all'agguato di Rei contro Alit, ma andandomene è sparita e ti ho visto lì a guardare qualcosa che non c'era"
"E perché te ne sei andato?"
"Perché Rei faceva lo strafottente, e senza Yuma penso che non fosse capace di girarsi i pollici"
Durbe si trattenne dal dirgli che Rei e Vector erano la stessa persona. Avrebbe solo peggiorato le cose.
Poco dopo apparvero anche Mizael e Alit. Dopo un po’ di spiegazioni capì anche lui.
"Deve essere una specie di prova"
"Proprio così" disse una voce alle loro spalle
Si voltarono e videro tutti i monaci al gran completo. I Bariani si preparano allo scontro, ma il capo monastero scosse e la testa sorrise e disse "No, non siamo qui per combattervi. Mettendovi lì dentro volevamo appunto mettervi alla prova per vedere se riuiscivate a rinunciare alla violenza, A quanto pare è così. Potete andare"
Non se lo fecero ripetere due volte e sparirono, per riapparire diverse centinaia di chilpmetri più in la.
Mizael disse "Non so voi ma a me mi sembra che QUALCUNO ci abbia fatto finire lì di proposito"
"Noo, siamo capitati in un posto pieno di pacifisti solo per caso, noi che siamo da anni in guerra con gli Astrali..." disse Gilag
A quel punto esplosero in una serie di invettive, parlando uno sopra l'altro, per sfogare la loro rabbia
"Ma cosa voleva farci fare, team building?"
"Gli faremo vedere noi, quanto siamo diventati pacifici!"
"E speriamo di incontrare anche Yuma, così lo faremo vedere anche a lui!"
"Comunque, penso che la cosa migliore da fare adesso è aspettare che i disturbi interdimensionali finiscano e risolvere tutto quando saremo arrivati" disse Durbe. Gli altri annuirono, pensando a cosa avrebbero fatto a LUI quando l'avessero avuto a tiro.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL / Vai alla pagina dell'autore: tazeel