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Autore: MayaNp994    08/04/2014    3 recensioni
Si dice che nell’epoca Sengoku, una giovane donna morì imprigionando il suo amato all’albero Sacro.
La donna prima di morire fece in modo che il suo spirito venisse assorbito dall’albero, in modo che quando il suo amato venisse liberato lei rinascesse dalle sue ceneri e potesse vivere con lui la vita che non hanno potuto vivere prima.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8. Totosai, Il vecchio pervertito.
Mi sentii scuotere leggermente. Mugugnai qualcosa.
Kagome.. Una mano mi sfiorò la guancia.
Lo avevo sentito realmente o era solo la mia immaginazione?
Aprii gli occhi piano e vidi il viso di Sesshomaru terribilmente vicino al mio. Arrossii.
-Buongiorno.- sorrise.
Non lo avevo mai visto sorridere così da vicino. Era uno spettacolo meraviglioso. I suoi occhi sembravano oro liquido ed erano così dolci.
Mi venne da sorridere. –Buongiorno Sesshomaru.- Mi stiracchiai e vidi che non ero nel bosco o vicino al ruscello.
Ero su un letto vero, in una stanza vera. Beh, se si può chiamare stanza.
Era uno stanzino con pareti beige, una finestra piccolissima in cui entrava a malapena un raggio di sole e di mobilio c’era solo il letto sopra cui ero sdraiata io.
-Sesshomaru, dove siamo?-
-Dal tuo maestro di tiro con l’arco..- disse come se la cosa fosse ovvia.
-Non mi insegni tu?-
Rise. –Kagome, io combatto con la spada, non saprei che farci con arco e frecce.-
Dio, se la sua risata fosse stata musica, sarebbe la mia preferita. Era contagiosa e visto che rideva pochissimo solitamente, quando lo faceva era una scena da non perdersi.
-Già, che sciocca.- sorrisi.
 
Andai fuori da quella stanza e mi ritrovai in una specie di caverna.
-Salve.- mi voltai al suono di quella nuova voce e mi trovai faccia a faccia con una mucca con tre occhi.
Divenni bianca come un cadavere dallo spavento. “E questo che diamine è?!”
-Idiota, così me la fate morire.- disse Sesshomaru sorreggendomi.
-Non volevo fare nulla di male.- e lì vidi per la prima volta il mio maestro di tiro con l’arco.
Aveva due occhi sporgerti simili a due palline da golf, era esile e un po’ curvo e quei pochi capelli che aveva li teneva raccolti in una codina.
Rabbrividii. “Assomiglia ad una mantide religiosa gigantesca.”
In effetti non hai tutti i torti.
“Smettila di invadere i miei pensieri oppure chiedi il permesso prima di insinuarti nella mia testa” sorrisi.
Chiedo scusa, ma a volte non riesco a trattenermi.
“Sei perdonato.. Tanto non lascerebbe i miei pensieri comunque..”
Ah no?
Arrossii. –SALVE SIGNORE!- dissi nervosa. –Il mio nome è Kagome e vorrei imparare a maneggiare questo arco.- e Sesshomaru glielo passò.
-L’arco della Luna?- si grattò l’orecchio. –Così, sei tu la nuova Sacerdotessa..-
Cominciò a girarmi intorno e mi alzò il kimono fino a scoprirmi le gambe. Urlai. “Ma che fa sto pervertito!”
Sesshomaru per tutta risposta gli diede un pugno in testa. –Guardare ma non toccare, vecchio.-
Il vecchio sghignazzò. –Oh, su via Sesshomaru.. Cercavo solo il Simbolo.- disse massaggiandosi la testa. –La venerabile Rumiko lo aveva nell’interno coscia sinistro.-
-Emm.. io sul braccio.- dissi mostrandoglielo. Ero rossa come un peperone e Sesshomaru aveva uno sguardo agghiacciante.
“Calmati Sesshomaru..”
Ti ha guardato sotto la veste.
“Sei geloso?” Sesshomaru diventò rosso.
-Sesshomaru, sei accaldato? Vuoi un bicchiere d’acqua fredda?- disse preoccupato il vecchio.
Scosse la testa e mi guardò con sguardo tra il freddo glaciale e il nervoso.
Cominciai a canticchiare in testa. “Sesshomaru è geloso, Sesshomaru è geloso” e poi gli feci un grande sorriso.
-Kagome, io sono Totosai e ti insegnerò tutto quello che c’è da sapere sul tiro con l’arco e sui tuoi compiti di Sacerdotessa della Luna..- Mi tese la mano ed io la strinsi. –Sesshomaru mentre dormivi mi ha spiegato che sai già che cosa sei..-
-Sono la Sacerdotessa protettrice dei demoni ed il mio compito è domare i demoni ribelli.- Dissi quello che avevo capito.
Allora mi ascoltavi sul serio.
“Certo che ti ascolto… scemo.”
Rise.
 
Passò un’ora buona e alla fine Totosai non mi disse nulla di nuovo.  Vecchio idiota.
“Sesshomaru sii gentile”
Ora sei tu ad invadere la mia mente.
“Ops.. scusami.” Lo avevo fatto di nuovo.. ma come era possibile.
-Smettete di comunicare mentalmente e ascoltatemi. Non avete molto tempo.-
-A proposito di questo.. Come mai lui può leggere la mia mente quando vuole e io no?-
-Tu potresti se il vostro rapporto fosse più profondo.- spiegò. –Si vede che, per te, è un demone molto importante.- Ma non era lo stesso per lui.
Sesshomaru si irrigidì e mi guardò fisso. “Non mi guardare così.”
Così come, scusa?
“Come se non te ne fossi mai accorto..”
Lui era tornato a guardare fisso davanti a lui. Quanto avrei voluto leggergli la mente. Quanto avrei voluto essere nei suoi pensieri almeno per un po’.
Sospirai.
-Bene, Kagome.- disse Totosai alzandosi in piedi.  –Prendi l’arco e le frecce e cominciamo l’allenamento.-
Andammo sul prato davanti alla caverna e lì, finalmente, avrebbe avuto inizio il mio allenamento per diventare ufficialmente la nuova Sacerdotessa della Luna.
   
 
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