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Autore: IMmatura    09/04/2014    4 recensioni
Il Natale in famiglia è una delle situazioni più belle, ma anche più tragicomiche, in cui ci si può trovare. Se poi la famiglia con cui passerai le feste non è neanche la tua, il disastro è sempre dietro l'angolo!
Ce la farà Scott a conquistare la famiglia di Courtney prima dell'anno nuovo, tra incidenti, malintesi e...la persecuzione di un'alce? Se volete scoprirlo, non perdetevi questo sclero made IMmatura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Nuovo Personaggio, Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Teletoon; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

Natale ed altri disastri
I mille e più imprevisti delle feste...con i suoi!




Capitolo X
Un salvataggio epicamente folle



Andare nel bosco, quando si è perseguitati a morte da un alce selvatica, non è esattamente una scelta saggia. Scott se ne accorse quasi subito quando, per colpa del silenzio creatosi tra lui e Courtney, iniziò ad avere la sensazione di sentire una serie di schiocchi sordi, come di rami schiacciati e zoccoli d’animale sulle rocce. Di tanto in tanti si voltava di scatto, convinto di ritrovarsi direttamente di fronte al muso del nemico...ma niente.

-Vuoi piantarla?-

-Eh?-

-La finisci di voltarti di continuo...mi da i nervi!-

-Dobbiamo guardarci intorno, no?- rispose lui, spendo benissimo che, se gli avesse spiegato le sue vere preoccupazioni, la ragazza l’avrebbe ucciso seduta stante.

-Già.- bofonchiò l’altra, tornando a distogliere lo sguardo.

-Aspetta...mi dici che diavolo di problema c’è adesso?-

-Il problema è che mio fratello è da solo, in mezzo al bosco, con una bufera in arrivo...-

-E tu pensi che sia colpa mia, eh? Non l’ho deciso io di farmi odiare da quel...non ho parole per descriverlo!-

-Sentimi bene, non so perché si comporti così ma è un BAMBINO, Scott. C’era proprio bisogno di stuzzicarlo in quel modo e metterti al suo livello?-

-Ah, certo, dovevo stare zitto e fermo. Magari non dovevo dire niente neanche per i vestiti, e andarmene in giro mezzo nudo...sai come l’avrebbe presa bene tuo padre!- ribatté sarcastico il rosso.

Mentre Courtney era impegnata a gridargli contro qualcosa, Scott la vide. Un’ombra oscura con lunghe corna che sbucava dalla vegetazione, dietro le spalle di Courtney. L’alce stava abbassando la testa, come intenzionata a caricare.

Il ragazzo afferrò la fidanzata di peso, cercando di farla scansare.

-E lasciami, accidenti a te! Non hai fatto altro che provare a saltarmi addosso tutto il tempo. Ti pare il momento...Michael non si trova e a te viene in mente una cosa del genere?!-

-Amore, stai fraintendendo. Devi solo spostarti da qui, perché...-

-Perché?-

Scott si rese conto che dire “perché un alce sta per caricarci in corsa” non avrebbe aiutato la sua causa, al momento. Tanto più che l’animale, adesso, sembrava sparito.

-M-ma era qui...- balbettò tra se e se.

Courtney si voltò di scatto, sperando che il ragazzo si riferisse a suo fratello. Non vedendo nessuno le si riempirono gli occhi di lacrime.

-Ti detesto!- sbraitò -Mi prendi anche in giro. Non dovevo nemmeno farti venire qui e presentarti ai miei. Sei un idiota!-

-No, ascolta, so che sei sconvolta...-

-No, che non lo sai. Ha ragione mia zia, tu hai qualche problema! Sai che ti dico? Che io continuo a cercare da sola! Tu vattene in paese, prenditi quel tuo catorcio di macchina con cui sei venuto e vattene, perché io non ti voglio più vedere!-

-Stai scherzando?-

-No che non scherzo: è finita, Scott!-

-Non puoi andartene in giro per il bosco da sola...-

-Scommettiamo?-

-Adesso ti metti a fare la bambina pure tu.-

-Non ti permettere.- sibilò Courtney, al limite della sopportazione. Il braccio si mosse da solo, come per portare la mano sul viso dell’altro, in una violenta sberla. Lui la bloccò.

Con uno strattone la ragazza liberò il braccio. Diede le spalle a Scott, avviandosi senza venir seguita, ne fermata. Digrignava i denti, sforzandosi di non piangere. Perché doveva avere a che fare solo con persone così? Ragazzi stupidi, ottusi, inaffidabili, traditori...pensò amaramente che doveva ritenersi fortunata, stavolta, ad essersi accorta del suo errore prima di arrivare a quell’ultimo passo.

-Io torno indietro...tu fai quello che ti pare.- disse, non riferendosi solo al sentiero percorso finora.

 

 

Quel litigio era degenerato tanto in fretta, che Scott realizzò a pieno la situazione solo quando Courtney si allontanò di parecchi metri. Si sedette su un sasso e, riflettendo, si portò una mano dietro la nuca. Aveva combinato un altro bel disastro...e adesso? Il vento fischiava sopra la sua testa.

Certo che non si sentiva completamente in colpa: se solo Courtney si fosse fidata un po’ di lui, avrebbe potuto dirgli dell’alce, e invece...

Incredibile quante cose si erano urlati contro. Incredibile il tempo che avevano perso, mentre i primi fiocchi di neve iniziavano a cadere e il cielo a farsi scuro. Scott si rialzò. Aveva sopportato quelle feste infinite, non poteva mollare proprio adesso. Però non era certo che scusarsi potesse bastare...non finché non si ritrovava il nanerottolo, almeno. Lui non era neanche bravo con le parole.

L’unica possibilità era cavarsela con i fatti. Doveva riuscire a trovare lui quella piccola peste di Michael...se gli salvava il fratello, Courtney avrebbe dovuto per lo meno rivolgergli la parola di nuovo! Convinto di questo geniale proposito cercò di riflettere, a modo suo. di solito, quando da bambino combinava qualche disastro e non voleva farsi trovare dai genitori si nascondeva nel granaio...un posto chiuso, isolato ma non troppo lontano, dove ci si poteva nascondere in un cantuccio...c’era un posto del genere da quelle parti? Se si ricordava bene, andando più avanti inziava una parete rocciosa abbastanza ripida...magari c’era qualche caverna...

Mentre pregava silenziosamente che quel bambino non si fosse infilato nella tana di un orso, una pigna lo colpì in testa.

-Ahio!-

Guardando nella direzione da cui era arrivata notò esattamente ciò che stava cercando, cioè una piccola grotta.

-Tanto lo so che sei qui...- esordì, avvicinandosi all’ingresso. Un altro oggetto volò, stavolta un po’ più su della sua testa.

-Ehi! I sassi no. Fanno male, quelli...-

-Vattene.- gli ringhiò contro il bambino, afferrando un nuovo ciottolo, per scagliarglielo addosso con un po’ più di precisione.

-Ok, senti. tu non piaci a me ed io non piaccio a te, ma a casa tua sono preoccupati, quindi vieni senza fare storie e finiamo questa pagliacciata.-

-Io non torno a casa, finché non te ne vai tu...-

-Si può sapere perché mi odi così tant...ahio!-

Michael emise un versetto stizzito, l’aveva beccato di striscio sulla spalla. A quel punto optò per un  attacco diretto. Scott lo afferrò per il colletto della felpa, sollevandolo da terra.

-Mettimi giù, sfigato, ti distruggo...avanti combatti...- insisteva il piccoletto dimenandosi.

-Lo sto facendo...- infierì il rosso, simulando uno sbadiglio annoiato. -Bene. Si sta facendo tardi. Facciamo conto che siamo pari e torniamo indietro?-

-Col cavolo che torno con te.-

-Non costringermi a tramortirti...perché lo faccio.-

A Michael quella minaccia sembrò sorprendentemente convincente. Forse un po’ di fegato ce l’aveva sul serio quel tipo. Non si fosse messo con Courtney l’avrebbe considerato passabile.

-Mettimi giù, però!-

Scott guardò il bimbo con diffidenza. Decise di accontentarlo, tenendolo per sicurezza per il cappuccio. Appena a terra, gli rifilò un calcio nelle parti basse.

-Sei soddisfatto adesso?- mormorò con una vocetta deformata, senza comunque mollare la presa.

-Non sono un cane.- ribattè seccato il bambino, alludendo alla “misura di sicurezza” presa dal rosso.

-Ed io non sono un idiota. Non ho intenzione di ricominciare a rincorrerti...-

-Quell’altro era più sveglio...- commentò a mezza bocca Michael.

-Quell’altro.- gli ringhiò contro Scott, ormai esasperato da quei paragoni continui -Non doveva essere così sveglio se ha mollato una come Courtney per la prima che gli è capitata...-

Il bimbetto sgranò gli occhi.

-Aspetta...tu non lo sapevi?-

-No. Credevo l’avesse mollato lei!-

-Ma che diavolo...ma non la guardi la televisione?-

-Si, ma non mi fanno ancora guardare i reality...dicono che potrebbero avere una brutta influenza su di me...-

Considerando la sua abilità nel costruire trappole mortali, al massimo gli avrebbero messo un lavoro in mano, secondo Scott.

-Che infame, non ci credo! A me PIACEVA!- Continuò a lagnarsi il piccoletto, pestando i piedi.

-Bene, e adesso che abbiamo chiarito chi è più stronzo degli ex di Courtney, possiamo andare?-

-Tu non sei un suo ex.-

-Sbagliato...è finita mezz’ora fa, più o meno.-

-E sei venuto a cercarmi lo stesso?-

Il ragazzo si limitò a scrollare le spalle.

-Pensi di ricomprartela con così poco?- chiese Michael, intuendo le vere intenzioni del ragazzo.

Per l’ennesima volta Scott si rese conto della furbizia insita in quel piccolo cervello infantile. Decise di giocare a carte scoperte.

-Posso fare un tentativo?-

-Ti ha mollato lei?- chiese il bambino, con aria sospettosa.

-Assolutamente si.-

-Allora si può anche fare...- acconsentì, salvo poi aggiungere tra i colpi di tosse “tanto non funziona”.

-Ancora non mi sopporti?-

-No.-

-Nemmeno io.-

-Perfetto.- dissero i due insieme. Il piccoletto, pur continuando a dichiarare l’odio più assoluto, abbozzò anche un sorriso e una stretta di mano.

Intanto, alla porta della caverna, la tempesta infuriava.

-E adesso?- si chiesero i due, guardandosi.

Scott vide un’ombra scura emergere minacciosa tra le coltri di neve. Sinceramente l’ultima cosa di cui aveva bisogno era quella, adesso...oppure si?

Uscì sotto il vento gelido, facendosi scricchiolare le nocche. Era il momento di risolvere definitivamente anche quell’altra faccenda...

 


-Tesoro, credo che tu abbia esagerato...sei sconvolta per Michael adesso, non sei in grado di prendere una decisione del genere.- tentò di spiegare l’anziana signora alla nipote.

-Ma nonna, si stava comportando in modo assurdo...e tutto quello che è successo in questi giorni...io non credo di poterlo sopportare un’ora di più!-

-Non credo che passerete la vita in questo mortorio bambina mia...-

-Non posso ignorare l’opinione di tutti...l’ultima volta che l’ho fatto...-

-Tutti chi? Le gemelle adesso lo adorano, tua zia si è beccata una bella sistemata, ma alla ci ha guadagnato un po’ di dialogo con sua figlia. Jhon si è finalmente rassegnato a trovarsi un altro hobby più interessante che lucidare continuamente la macchina...-

-Ma Michael...-

-Si abituerà. Oltretutto a lui piaceva pure quell’altro disg...oh, non farmi parlare!-

-Nonna...tu che ne pensi, sul serio, di Scott?-

-Penso che sia un vero disastro, ma...- rifletté a lungo su come esprimersi, inserendo sufficienti precauzioni oratorie -...non mi dispiace, in un certo senso.-

-Courtney! Courtney!- Reneè fece letteralmente irruzione nella cucina, di corsa.

-Cosa vuoi, adesso?-

-Devi venire a vederlo, non ci posso credere! Non era una balla...- esclamò la cuginetta, indicando in direzione della porta d’ingresso.

Senza capire, Courtney corse istintivamente verso la porta. Sperava solo di rivedere il fratellino, per il momento. Poi forse, in un angolino della sua testa, si riprometteva di fare anche pace conn Scott. Di certo non si aspettava il trionfale ritorno di entrambi attraverso il cancello d’ingresso...sulla groppa di un alce!

Di fronte casa Barlow il mattino dopo probabilmente non sarebbe servito spalare la neve, dato che stava finendo tutta nelle bocche spalancate dei presenti. Il parentado tutto assisteva alla scena surreale con le mascelle sul punto di slogarsi e cadere al suolo. Michael, pur cercando di non dare soddisfazione all’altro che governava l’animale, si stava evidentemente divertendo. Dando uno strattone convinto alle corna dell’animale, il ragazzo lo fece fermare.

-Altro giro!- ordinò il piccoletto, venendo però ignorato

La madre lo afferrò tra le braccia, stringendolo forte...per poi fargli la più lunga ramanzina di tutti i tempi, compresa degli arretrati della settimana.  La signora Sophie cercava di assicurarsi di non essere vittima di allucinazioni, mentre le figlie, per gioco, le davano i pizzicotti, ridendo. Il signor Jhon, anch'egli sorpreso e, a questo punto, senza rancore, decise di spezzare una lancia con il fratello, per quell’assurdo personaggio che stava per entrare nel parentado.

-Sei un giudice, devi essere equo alla luce delle prove...l’alce c’era.-

 

Angolo di IMma

Questo si chiama colpo di scena, gente! Ammettetelo che il ritorno di Scott e Michael è stato un qualcosa di follemente epico! xD

Rimando i doverosi ringraziamenti al prossimo capitolo che, per la gioia del nostro pel di carota preferito, sarà anche l’ultimo. Si svelerà cosa è successo con l’alce e ci sarà un ultimo, clamoroso colpo di scena...resistete ancora un po’, ok? ^_^

Cercherò di non farvi attendere molto per questo finale coi fuochi d’artificio (letteralmente), promesso.

Saluti epici

IMma

 

  
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