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Autore: Aman    09/04/2014    0 recensioni
Gli anni corrono veloci come il vento e Jabok spera solo di dimenticare l'ultima battaglia della Congrega, ma gli eventi che si stanno presentando portano il segno inequivocabile che il male sta tornando e che, nonostante il suo ostinato parere contrario, la nuova Prescelta dovrà fare la sua comparsa.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Alice riaprì il cuore, la mente e lo spirito e si liberò dalla vera gabbia, quella del male.
<< Freckle >> sorrise lei, non riusciva a rendersi conto di cosa avesse appena fatto.
<< Alice >> Freckle venne investito di un'energia fortissima, il cuore gli batteva a mille e la scatoletta argentea brillava di luce propria << Ma che diavolo succede? >>



Davanti alla città intera comparve per la prima volta dopo settemila anni, il grande e potente Pondas, l'Omegan Bestia Sacra.
Un istante, bastò solo un istante per rovesciare la situazione a favore dei guerrieri di Andromeda.
Lord Pisikon, attonito, fece due passi indietro.
Per la prima volta nella sua vita si sentiva debole.
Pondas era splendido, la sua folta pelliccia nera e bianca nascondeva il corpo obeso e i possenti artigli. Quell'Omegan, al contrario di Fenikopter, non si basava sulla grazia dei movimenti e sulla velocità, ma solo sulla pura potenza animale.
Ogni zampata contro il suolo faceva tremare gli edifici, ogni suo ruggito investiva i nemici e li atterriva. Pisikon era titubante, temeva per il suo orgoglio se avesse detto quella parola, ma il potere dell'amore era troppo forte e l'Omegan panda li stava massacrando
<< Scappiamo! >> urlò, e si dileguò velocemente.
Solo quando fu molto molto lontano si accorse che Aralindol e Dala non l'avevano seguito, tornato alla fortezza di Dominant, si stravaccò esausto sulla poltrona.
Non poteva credere di aver perso tre dei suoi, tra cui la Prescelta e di essere stato sconfitto in una battaglia vinta in partenza solo per quel piccolo... minuscolo bacio...
<< L'amore è più forte >> ripeté fino all'esasperazione << L'amore è più forte... l'amore è più forte >> strinse forte i pugni, non poteva tollerare un simile affronto
<< No! Io sono il più forte! >> prese il tavolino portavivande e lo scaravento nel caminetto ardente, il legno cominciò a bruciare.
Il Cavaliere delle Tenebre uscì dal castello sbattendo sonoramente le porte in ebano e si diresse verso il passo di Tagwess, lì avrebbe chiesto vendetta.

<< Che giornata! >> Freckle si sdraiò comodamente sulla cassapanca impolverata di Socrate << Ho battuto Pisikon, ho evocato il mio Omegan... >> portò lo sguardo fisso su Alice << ...e sono stato con te >>
<< Grazie, Frecky. Ma il merito è anche di Jabok >> la piccola Alice si sentiva già grande.
Il ragazzo sembrava aver dimenticato tutto quello che la bambina le aveva detto poco prima << Io non ho fatto niente tesoro. È il tuo servitore che ha fatto la parte più difficile >>
<< Farete meglio a dare il massimo anche in futuro, allora >> Socrate comparve da dietro uno scaffale, era stato ferito nel combattimento e aveva una gamba ingessata.
<< Cosa intendete, Socrate? >> Jabok si allarmò.
<< Esistono persone molto peggiori di Pisikon e presto ne avrete a che fare >>
<< Ne sei sicuro? >> la Prescelta si coccolò un po' assieme a Freckle.
<< Al cento per cento. Ma sono certo anche che ci sono persone ben più oneste, che capiscono i propri errori e non vedono l'ora di rimediare >>
Dama Dala e Aralindol entrarono a testa china nella piccola stanzetta angusta.
<< Sappiamo cosa abbiamo fatto e non abbiamo giustificazioni per questo >> iniziò la donna. << Ma ti prego, perdonaci Prescleta >>
Aralindol si era prostrato in lacrime ai piedi di Alice, lei capì subito che la stava prendendo in giro, eppure era così costernato e dispiaciuto.
<< Mamma >> mormorò Jabok, la donna non lo degnò di uno sguardo.
<< Non ora, figlio. Tua sorella è la Prescelta e sarà lei a decidere cosa ne sarà di noi >> Dala portò il palmo della mano a pochi centimetri dal volto del figlio.
<< Avanti, mamma. Non prendertela tanto con te stessa >> era una bambina, eppure parlava come una vera donna matura << Capita a tutti di sbagliare, ma non per questo devi lasciarti andare in questo modo >>
<< Se solo fossi riuscita a convincere tuo padre... >> Dala sbuffò, era un po' in collera con sé stessa.
<< Non importa, insieme ci riusciremo >> Alice si abbandonò ad un lungo, vero abbraccio materno.
<< ...insieme... >> ripeté Dala.
<< ...insieme... >> si aggiunse Jabok.
<< ...insieme... >> dissero all'unisono Freckle e Aralindol.
<< ...mi hanno fregato la pensione >> aggiunse Socrate, poi arrossì << Oh, scusate! Forse il mio intervento era un po' fuori luogo >> poi inforcò la verga e si incamminò a passo lento verso lo Stagno di Andromeda << Venite, presto! Ho scoperto una cosa che ha dell'incredibile >>
<< Che cosa? >> domandò Aralindol.
<< Se non la vedi non ci crederai mai >>
Tutti i membri della Congrega e la Prescelta con il suo servitore si erano radunati sulle rive dello stagno, chiamati a raccolta da un cerimonioso Socrate.
<< Eccola...! >>
<< Che cosa? >> chiesero tutti, erano stanchi di combattere e soprattutto stanchi di misteri, era ora di vederci chiaro.
<< Ecco la verità, Prescelta >> Socrate si inginocchiò davanti alla bambina e le donò un pezzo di carta, la ragazzina lo aprì e si meravigliò.
Era una foto, una foto di famiglia, scattata nove anni prima.
Sembravano così sereni, tutti così felici.
Dietro tutti c'era l'anziano Socrate, in primo piano si vedeva un impensabile Pisikon nelle vesti di padre di famiglia, con una mano tiene a bada l'allora undicenne Jabok, sempre in fermento.
Al centro, Dala con in braccio la piccola Alice, nata da pochi mesi e a destra, Keji affianco alla moglie con il figlioletto appena nato in fasce.
<< Noi tutti eravamo una famiglia >> rivelò Socrate << Escluso Freckle e Cassandra abbiamo tutti nelle vene il sangue Gayford >>
Aralindol era perplesso << Scusate, ma io che c'entro con voi? >>
Socrate gli si avvicinò e indicò il pargoletto fra le braccia della moglie di Keji << Tu centri eccome. Tu sei Aralindol Gayford, figlio di Keji Gayford, cugino di Jabok e Alice e mio nipote >>
<< Mio figlio... >> Keji ebbe un vero e proprio shock, il figlio che credeva morto da nove anni ormai, era ancora vivo, lì davanti a lui.
<< Cugino? >> Alice non riusciva a capirci niente.
<< Nipote? >> domandò Dala.
<< Ora vi spiegherò tutto >> il vecchio girovagò avanti e indietro sulle sponde dello stagno, non smettendo mai di parlare << Io ho avuto due figli, Keji e Pisikon. Tramandai a Keji l'arte arcana di Andromeda e lui divenne un maestro, ma il mio primogenito, Pisikon, arrogante com'era, si ingelosì subito e cercò più volte di dimostrarmi il suo valore di guerriero, gli spiegai che la guerra non serviva assolutamente a nulla, ma era ormai troppo tardi, l'oscurità si era impossessata della sua anima e noi della Congrega non potevamo fare nulla se non esiliarlo lontano, sull'Himalaya. Nove anni fa, Pisikon tornò sul piede di guerra e utilizzò il suo Omegan per annientarci, corruppe la moglie Dala e la convinse a seguirlo, lasciando i loro figli Alice e Jabok in balia di loro stessi... >>
Gli sguardi della bambina e del ragazzo si incrociarono con un cenno d'assenso, conoscevano fin troppo bene quella storia. << ...adesso arriva la parte più brutale della vicenda. Keji, posso rimembrartela o ti causerà troppo dolore? >>
<< No, è giusto che mio figlio sappia che meravigliosa donna era sua madre >> l'uomo teneva stretto fra le braccia il ragazzino, accarezzò la sua zanzera crespa, erano passati nove anni, quant'era cresciuto.
<< Tua madre, Aralindol, si chiamava Costance De Flag, era una donna bellissima e di grande spirito umanitario, ma, ahimè, fu la prima a sperimentare la furia di Lord Pisikon; cercò di proteggerti fino allo stremo delle forze, ormai in fin di vita, pregò Pisikon di portarti via dalla guerra e di prendersi cura di te, visto il coraggio con cui si era battuta, Pisikon onorò il patto e ti portò assieme a Dala nella fortezza di Dominant e lì ti ha cresciuto >>
La reazione di Aralindol fu istantanea, rabbia e furore presero il sopravvento << Quel maledetto! Ha ucciso mia madre! >>
Keji lo abbracciò ancora più forte, era difficile per tutti, ma proprio in quei momenti difficili bisognava contare sugli altri e sul loro affetto.
La Prescelta sorrise compiaciuta alla sua nuova famiglia, l'unica vera famiglia, ma una cosa non le era ancora del tutto chiara << Come abbiamo fatto a dimenticarci dei nostri parenti in tutti questi anni? >> domanda più che lecita.
Socrate rispose sinceramente << Io avevo promesso ad Andromeda di non farne parola con nessuno, tu, Freckle e Aralindol non potevate ricordarvelo perché eravate troppo piccoli e per quanto riguarda Jabok, Keji e Cassandra, sono stati colpiti da una terribile maledizione dell'oscurità, che ha cancellato ogni ricordo dei loro parenti, in modo che fossimo di nuovo divisi. Ma Pisikon non ha tenuto conto di una cosa... noi abbiamo la Prescelta dalla nostra parte, proprio nel momento del bisogno è venuta a salvarci >>
<< Su, avanti, così mi metti in imbarazzo >> Alice era al settimo cielo, non sapeva come sfogare la gioia che aveva dentro, così rise.
Le risate erano più contagiose della lebbra, e tutti si misero a ridere fragorosamente.
Quello poteva essere un nuovo inizio di felicità e serenità per i Gayford, di nuovo tutti uniti.

<< Lord Pisikon >> Grevius era un ragazzo giovane, avrà avuto più o meno l'età di Jabok, gli occhi cerchiati dalle lenti rotonde e i capelli brizzolati pettinati alla rinfusa << A cosa devo il piacere della vostra visita? >>
Pisikon fu costretto ad inginocchiarsi pur di non vedere in faccia il disonore di doverlo ammettere << Ho bisogno del vostro aiuto >> sussurrò pianissimo.
<< Come, prego? >>
<< Ho bisogno del vostro aiuto >> ripeté Pisikon, era un'umiliazione orribile.
<< Perché mai dovrei darvi il mio aiuto? >> Grevius versò del vino rosso in un lungo calice di vetro e ne bevve un po' << Vi siete sempre vantato di non avere bisogno di nessuno. Come mai adesso strisciate ai miei piedi? >>
Pisikon sollevò il capo << Sono rimasto da solo e abbiamo un nemico comune >>
<< Chi, di grazia? >>
<< La Prescelta >> l'atmosfera si fece pungente ed elettrizzante, la posta in gioco era molto alta.
<< Come si chiama? Dove abita? Come sono organizzati? >>
<< Non ve lo dirò, dottor Grevius, voi siete un appassionato di enigmi e grazie all'aiuto degli altri membri della Congrega del Chaos, sono certo che la scoprirete in un baleno >>
<< Potete darmi un piccolo indizio? >>
Pisikon indicò un punto sul mappamondo luminescente << Lei si trova qui >>
<< Molto interessante, ma ora parliamo di affari. Per cosa sei venuto qui? >>
<< Io posso offrirvi la fortezza di Dominant come quartier generale in cambio della vostra completa assistenza >>
<< Se riusciremo a catturare la Prescelta, acconsentirebbe a lasciarmela per i miei esperimenti? >>
<< Naturalmente, dottore, è lei il capo >>
<< Ben detto, Lord Pisikon. Lei è ufficialmente parte della Congrega del Chaos. La prego di seguirmi, è giuso che le presenti anche gli altri membri >>
Si spostarono con molta calma nell'altra stanza, rischiarata dalla dolce luce del caminetto e addobbata con statuette e urne dorate provenienti da tutto il mondo.
Ovunque posasse lo sguardo, Lord Pisikon vedeva solo spazzatura colorata che loro osavano chiamare “ mobili ” e “ tende ”, ma non era arrivato fin lì solo per l'arredamento, ma per conoscere finalmente i fantomatici membri della Congrega del Male.
Seduti in disparte c'erano un ragazzo, un uomo e una ragazzetta giovanissima, infondo, in posa militare ed espressione stoica, stavano un impeccabile maggiore dell'esercito e un'attraente signorina in divisa. << Cari compagni della Congrega, vi presento Lord Pisikon >> dichiarò Grevius ad alta voce.
<< Il Guerriero Oscuro? >> mormorarono spaventati, la sua fama lo precedeva e non aveva bisogno di presentazioni.
<< Ebbene, milord, le presento il Maggiore Wassel, mio fedelissimo braccio destro... >> L'uomo in divisa accennò ad un saluto scuotendo le spalle.
<< ...il tenente Jacobson, suo sottoposto... >> La donna in divisa chinò il capo con rigida serietà.
Grevius passò in rassegna il gruppetto appartato << ...Velenom, capo inquisitore... >> Il giovane ragazzo non era serio per niente, sorrideva in modo ossessivo, a Pisikon ricordava molto il figlio Jabok.
<< ...il Veggente, nostro indovino... >> Il nome non era proprio azzeccato, anzi, era paradossale, l'uomo, grosso, tarchiato e calvo, non aveva gli occhi, le cavità oculari erano completamente cave e vuote, non si vedeva nient'altro che nero.
<< ...e per ultima abbiamo la nostra cara piccola Katrine >> Sorridente, giovanissima e vispa come una cavalletta, a Pisikon ricordava perfettamente la figlia secondogenita, la Prescelta.
Non si stupì per niente che Velenom e Catrine fossero fratelli.
<< Per me è solo un vigliacco >> osò Velenom << Un maledetto codardo indegno di far parte della nostra congrega >>
Tanta insolenza offendeva il Guerriero Oscuro. << Forse è meglio che io ti insegni le buone maniere, mingherlino smilzo >>
Pisikon si fece in avanti, non aveva per niente paura dell'Inquisitore.
<< Signori, vi prego, questi litigi sono fuori luogo >> si intromise Wassel.
<< Ti prego, fratellone, non fare così... diventi ingestibile quando ti arrabbi >> Katrine afferrò il fratello per la vita e cercò di tenerlo a bada per quanto le fosse difficile.
<< Mi sembra una splendida idea, invece. Con un duello alla pari avremo l'occasione di ammirare la vera potenza di Lord Pisikon >> Grevius schioccò le dita, tutti si ritirarono a cerchio intorno ai due contendenti << Vinca il migliore! >>
Velenom armeggiò con la sua scatoletta scarlatta << Io ti invoco, AncientPhoenix! >> un immenso uccello con le piume infuocate si materializzò davanti agli occhi attoniti dei presenti.
<< È il meglio che sai fare? Ne hai ancora di strada da fare. Lascia che io ti mostri cos'è un vero Omegan... Vieni a me, BlackAliant! >> l'Omegan drago nero era molto più grande della fenice infuocata e anche molto più forte.
La fenice scagliò contro il nemico il potentissimo Fuoco della Geenna, il drago nero ricevette il colpo senza subire danni, il drago nero sfoderò tutta la sua apertura alare, un metro e mezzo di vele nero pece si estese per tutta la stanza, urtando mobili e tavoli.
<< Preparatevi ad essere sconfitto, giovanotto. Ora la furia di BlackAliant è al culmine e il tuo Omegan finirà molto male >> Un onda infuocata colpì e incenerì la fenice, cosa molto paradossale per un uccello di fuoco, ma per Velenom fu più una lezione di vita che uno shock.
Aveva imparato a non sfidare mai Lord Pisikon.
<< Benvenuto nella nostra grande famiglia >> disse Grevius.
  
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