Se lo avessero scoperto, non ne sarebbe uscito bene. La prigione? La tortura? Non lo sapeva. Era diventato un missile puntato all'obiettivo che non capiva più nulla. Non gli importava cosa sarebbe successo, doveva provarci finchè la bottiglia di pessima vodka, abbandonata alzandosi e rotolata pigra sotto il letto, faceva effetto.
Naruto entrò in stanza, vestito unicamente di mutande elastiche da corsa: Sasuke, disteso sul letto a pancia in sù, seguì il suo scorrere ipnotizzato dal movimento da corridore dei fianchi magri e non riuscì più a resistere. Non c'era altro nella sua testa che un impulso vivido come una vena pulsante. Afferralo.
SasuNaru