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Autore: MiaBlack    09/04/2014    16 recensioni
[Modifica della trama]
mentre lavora ad alcuni dati Felicity vede il loro nuovo bersagno flirtare con Thea al club, per la paura che possa succedere qualcosa alla piccola Queen, la bionda analista si cambia e si butta tra le sue braccia, suscitando l'ira di Oliver.
Felicity si trova in spiacevoli situazioni, il suo passato tornerà a mischiarsi col suo presente, riuscirà ad affrontare il dolore che si porta dietro? dal testo: [..]-Tu sei un eroe, Oliver. Tu sei il mio eroe e se le persone non se ne rendono conto è solo perchè hanno tradito questa città e hanno paura di te. – [..]-Posso andare? – -No. – rispose lui senza aggiungere nulla.
-Dimmi. – -Volevo guardarti! – lei sorrise arrossendo poi si voltò e se ne andò soddisfatta. [..]
(Visto che del passato di Felicity non si sa niente ho inventato tutto di sanapianta! spero vi piaccia) la storia si svolge nella seconda stagione
Due c
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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*me arriva di corsa*
ECCOMIIIII!!!!!!!!
*me si nasconde dentro un grotta al sicuro da tutti voi* fino a dopo Pasqua aggiornerò dal mio covo segreto e protetto! Io amo sempre e comunque Sarah!
Buona lettura

Capitolo 27
La prima cosa che Felicity percepì quando riprese conoscenza fu il rumore  assordante del fischio nelle sue orecchie, la testa le martellava rendendole difficile anche solo pensare, quando finalmente il fischiò cessò si accorse del
freddo che l’avvolgeva, si costrinse ad aprire gli occhi e a guardarsi attorno, quello non era il bagno del suo appartamento. Aveva le braccia sollevate e
bloccate da delle catene che pendevano dal soffitto, i piedi toccavano il pavimento fatto di terra e di sassi, si guardò attorno doveva trovarsi all’interno di un edificio abbandonato, attorno a lei poteva vedere le pareti, una delle quali era crollata mostrandole così uno squarcio di cielo, il sole anche se parzialmente coperto dalle nuvole, era alto, segno che doveva essere mattina inoltrata, cercò di riportare alla mente gli ultimi ricordi per capire come fosse arrivata e soprattutto chi l’avesse portata in quel posto, ma l’ultimi ricordi che aveva erano inerenti alla nottata che aveva passato con Oliver, sorrise pensando che se fosse morta l’ultima notte non l’aveva sprecata, ricordava inoltre di aver liquidato Oliver con poche parole e di essersi chiusa
in bagno per prepararsi prima di andare a lavoro: aveva aperto l’acqua e si stava togliendo la maglia per entrare sotto la doccia quando qualcosa l’aveva colpita alla testa e lei era svenuta. Allen si doveva già essere accorto della
sua scomparsa e doveva aver avvisato Oliver e Diggle, presto sarebbero arrivati a prenderla, pensò Felicity, Oliver era già sulle sue tracce ne era convinta.
-Vedo che finalmente ti sei svegliata.- la voce proveniva da dietro di lei, la bionda provò a voltarsi per vedere chi fosse stato a parlare, ma purtroppo le
catene le impedivano di voltarsi completamente, intravide una sagoma scura, il cappuccio calato sugli occhi celava il suo volto e lei non riusciva a capire chi fosse.
-Ti vedo confusa… - continuò la voce avvicinandosi, finalmente la figura entrò nel suo campo visivo, portava una specie di divisa nera e rossa col cappuccio, sulla schiena una fertra nera con all’interno freccie con la piuma rossa.
-Chi sei? – chiese Felicity indietreggiando di un passo allontanandosi così dalla figura che si stava avvicinando minacciosa a lei.
-Chi sono sencondo te, Felicity Smoak? – un brivido percorse la schiena della ragazza, quella voce suadente era fatta per amaliare, se non fosse stato per il freddo pungente che le sferzava le gambe nude sarebbe caduta sicuramente vittima di quella voce.
-Nyssa Ra’ al guh…. – risopose lei, ora che si era avvicinata il cappuccio non le copriva più gli occhi e potè riconoscere la nuova arrivata come la ragazza che aveva visto nel video qualche tempo prima.
-Bene, vedo che sai chi sono, allora faremo presto. –  gli occhi scuri di lei scintillarono, Felicity pensò di esserelo immaginato, ma rabbrividì a quello sguardo di odio e di follia.
-Che cosa vuoi da me?-
-Non lo sai? Dai sforzati un po’, usa quel bel cervellino che hai. Sarah dice che sei molto intelligente.-  Felicity si immobilizzò, Sarah? Pensò la bionda indietreggiando ancora di qualche passo, le catene tintinnarono e lei si trovò bloccata, non poteva più scappare, osservò la donna avvicinarsi lentamente, i
suoi movienti non trasudavano la minima emozione, si muoveva sinuosa come una leonessa: pronta ad attaccare.
-Povera piccola, pensavi che Sarah fosse qui per aiutarti? Le ho salvato la vita. Lei vive per merito mio, ha giurato lealtà a mio padre e alla nostra lega. – la consapevolezza la investì: Sarah l’aveva venduta a Nyssa.
-Vedo che hai capito, bene ora dimmi la formula del Mirakuru. –
-Io non la so! – rispose lei, non era una bugia, lei non sapeva veramente quella formula, non era un chimico, se le avesse chiesto di hackerare un sistema informatico l’avrebbe anche potuta aiutare, ma dirle una formula chimica che tra l’altro non aveva mai visto era una richiesta assurda. Nyssa sfilò il pugnale dalla fodera attaccata alla cintura che portava in vita, la lama luccicò alla poca luce che entrava dal buco nella parete, la punta era leggermente ricurva indietro e molto appuntita.
-Forse non sono stata chiara…- si avvicinò minacciosa, la punta del pugnale passò sotto la maglietta, sentì la lama fredda dell’arma sfiorarle l’addome, ma senza ferirla: la stava minacciando.
-Non so veramente come aiutarti! Non sono una chimica! – urlò lei ritraendo la pancia sperando che quel gesto potesse allontanare la sua pelle dalla lama.
-Voglio il portatile. –
-Io… Io non posso! – esclamò, doveva resistere, doveva rifiutarsi di darglielo, prendere tempo, aspettare che Oliver arrivasse a salvarla.

***

Oliver era uscito da casa di Felicity, non riusciva a credere a quello che era successo, per la prima volta era lui ad essere stato usato da una ragazza e
capiva perfettamente come si erano sentite le ragazze che lui aveva usato. Felicity aveva fatto l’amore con lui per poi dargli il ben servito la mattina dopo, quello non era un comportamento da lei. Guardò ferito il palazzo poi se ne andò, tra poco doveva essere a lavoro e li Felicity non poteva scappargli: l’avrebbe dovuto affrontare.
Oliver era davanti alla porta di casa sua quando il cellulare suonò: “Diggle”, a quell’ora l’uomo doveva essere con Felicity, si accigliò e rispose.
-Pronto?-
“Abbiamo un problema.” esclamò Dig al telefono, Oliver si bloccò, la brutta sensazione che aveva da quando aveva lasciato casa di Felicity si intensificò.
-Cosa è successo? –
“Felicity è scomparsa…”
-COME? Era in casa dieci minuti fa! – urlò Oliver furioso, era li, lui l’aveva lasciata li, chiusa in bagno ma la sicuro in casa, come aveva fatto a sparire nel nulla?
“Qualcuno è entrato dalla finestra..”
-Ci vediamo alla fonderia!- tornò su i suoi passi e partì in salla alla sua moto.
La moto scivolò sull’asfalto alla massima velocità, sorpassava una dopo l’altra ogni macchina che gli bloccava la strada, nemmeno i semafori rossi riuscirono a rallentare la sua corsa, doveva arrivare immediatamente alla
vecchia fabbrica non aveva tempo da perdere, richiò di schiantarsi contro un'altra vettura un paio di volte, ma alla fine riuscì ad arrivare a
destinazione sano e salvo.
Al covo c’erano già Allen e Diggle, entrambi erano chini sul terminale di Felicity e cercavano di fare quello che solitamente lui chiedeva alla bionda, “una magia” ma nessuno dei due era bravo come la sua IT girl.
-Non mi riesce, non so nemmeno da dove iniziare… - si lamentò Allen battendo la mano contro il tavolo, era chiaramente frustrato da quella situazione e non era l’unico, Oliver fissava i due sentendosi tremendamente inutile, come avrebbe fatto a trovarla. Lo sbattere della porta dietro di loro li fece sussultare, i tre si voltarono vedendo Sarah scendere le scale di corsa, quando si accorse che erano tutti li si fermò infondo alle scale e li guardò preoccupata.
-Ho brutte notizie, Nyssa ha preso Felicity. – esordì lei pronta a reagire ad una possibile reazione vuolenta da parte di Oliver.
-Sai dove la tengono? – chiese Diggle, il quale sembrava l’unico ad essere riuscito a rimanere lucido in quella situazione decisamente tragica.
-Non lo so. – fece lei, si avvicinò ad Oliver e gli posò la mano sul braccio, i muscoli del ragazzo erano contratti segno che era pronto a fare a pezzi
qualcosa.
-La troveremo… - cercò di rassicurarlo lei.
-Puoi scoprire dove si trova? – le chiese Oliver, mai come in quel momento Oliver era stato contento che Felicity avesse fatto di testa sua e avesse
chiamato Sarah, con lei avrebbero potuto scoprire il luogo dove tenevano prigioniero la sua Felicity.
-Certo, mi metto subito a lavoro. – gli sorrise cercando di rassicurarlo.
-Dannazione mi sta chiamando Isabel, scusate. – Oliver si allontanò. Allen e Diggle erano tornati a prestare attenzione al computer i due cercavano di
hackerare, sensa successo, le telecamere intorno l’appartamento di Felicity.
Sarah iniziò a guardarsi attorno, ci mise un po’ ma poi individuò cosa stava cercando: il portatile era appoggiato su un tavolo non lontano dalla postazione dove solitamente stava Felicity, doveva prenderlo e portarlo a Nyssa stando attenta a non essere vista.
-Sarah?- la bionda sobbalzò sentendosi chiamare, era così concentrata da non essersi accorta che Diggle le stesse parlando.
-Come scusa? – l’uomo si accigliò sospettoso.
-Che armi usa Nyssa? – chiese di nuovo lui senza staccarle gli occhi di dosso attento ad ogni suo movimento.
-Padroneggia molte tecniche, eccelle nel combattimento corpo a corpo, ma se la cava con l’arco e la maggior parte delle armi da taglio, ma se gli metti in mano una pistola fa centro, ha un ottima mira. – ammise lei, ricordava bene gli allenamenti che la donna le aveva fatto fare.
-E’ pericolosa su tutti i fronti. – Oliver tornò nella stanza.
-Sarah, puoi metterti in contatto con Nyssa? –
-Vedrò cosa posso fare. – così dicendo salì le scale lanciando un ultima volta un occhiata al portatile, quello non era il momento giusto per prendere l’oggetto, se ne sarebbero accorti subito, ci sarebbe stata un occasione migliore.

***

Felicity fu investita da una secchiata d’acqua ghiacciata, il freddo che la colpì la fece svegliare immediatamente tremando come una foglia.
-Ma dico sei matto? – urlò inviperita contro la figura mascherata che era davanti a lei. La quale non si scompose ma si limitò a gettarle addosso un
altro secchio d’acqua.
-Sono sveglia dannazione, non lo vedi? – chiese lei, aveva provato a scansare l’acqua, ma le catene che le bloccavano i polsi in alto non le permettevano di muoversi più di tanto, anzi sembrava si fossero accorgiate da quando si era svegliata la prima volta.
-Non risponderei così se fossi in te… - la bionda si bloccò e guardò nella direzione da cui proveniva la voce, non riusciva a vedere chi avesse parlato, ma non aveva bisogno di vederla per sapere chi fosse, aveva imparato a riconoscere quella voce.
-Non ci piace quando le nullità come te ci mancano di rispetto…  - finalmente la misteriosa persona entrò nel capo visivo di Felicity, la ragazza si muoveva
lentamente con passi corti e calcolati, gli stivali con la suola in gomma non emettevano il minimo rumore, sembrava un serpente che strisciava velenoso verso di lei, completamente vestita di nero: con pantaloni e  giubbotto di pelle, si avvicinava pericolosa. Fece salire lo sguardo fino al viso privo della solita maschera, i capelli biondi le incorniciavano il volto.
-Sarah… -
-Ciao Felicity, ti chiederei come stai, ma non credo che la tua risposta sarebbe, bene. – esclamò sarcastica.
-Immagina.. E’ colpa tua se sono appesa come un salame qui? – chiese irritata lei.
-Colpa… io direi, merito mio. – dalla cintura estrasse il suo bastone di metallo e lo passò contro il petto della giovane prigioniera.
-Oliver si fida di te! – quella frase fece scoppiare a ridere la nuova arrivata, sembrava veramente divertita da quella situazione, mentre Felicity
era sempre più spaventata.
-Oliver si fida troppo facilmente, gli bastano due tette per non capire più nulla. –
-Su questo ti do ragione. – ammise Felicity con una smorfia facendo sorridere Sarah.
-Ora veniamo a noi, il computer. –
-Non lo avrai mai. –
-Oh mia piccola, innocente e alquanto ingenua ragazza, non voglio che tu me lo dia,  noi vogliamo solo la formula. –
-Preferisco morire… - sibilò lei.
Una fitta al fianco la fece gemere di dolore, non si aspettava di essere colpita con la sua asta, il colpo era stato all’improvviso e velocemente.
-Beh puoi star certa che mi chiederai di morire molto presto. Continua pure… - si allontanò lasciando all’uomo incappucciato il permesso per continuare quello
che stava facendo prima del suo arrivo.
-Perché? Perché ci hai traditi? – chiese Felicity cercando di trattenere le lacrime, non voleva darle la soddisfazione di vederla piangere.
-Traditi? Oliver mi ha tradito, mi ha portato su quella dannata barca e mi ha abbandonato in mezzo all’oceano. Anthony mi ha trovata, mi ha salvata dai mercenari che volevano torturarmi e farmi chissà cosa, Nyssa mi ha accolta e addestrata, a loro io devo la mia vita. – spiegò prima di uscire da un passaggio che Felicity non poteva vedere. La figura si portò davanti a Felicity e la colpì con un manganello all’altezza dello stomaco.
-Parlerai, prima o poi tutti cedono… - disse, Felicity sgranò gli occhi, l'unica cosa che riuscì a pensare fu: non è possibile. Poi il dolore delle torture le annebbiò i pensieri.

Sarah era uscita dalla stanza dove tenevano Felicity, doveva andare immediatamente al covo a prendere il portatile e poi consegnarlo a Nyssa.
-Sarah! – la bionda si voltò trovando la donna davanti a lei, era tanto che non la vedeva, ma non era cambiata: aveva ancora lo stesso sguardo determinato e spietato che ricordava. La prima volta che l’aveva vista era più
morta che viva, era accanto al corpo di Anthony e quando Nyssa l’aveva vista aveva pensato che fosse stata lei la causa delle condizioni dell’uomo, era stata portata via e imprigionata, mentre la mora decideva quale sarebbe stata la sua sorte. Per fortuna era riuscita a convincerla che l’unico responsabile di tutto era Slade che era stato lui a ferire Anthony. Quando le spiegò che le aveva salvato la vita e che l’aveva addestrata, Nyssa la prese sotto la sua ala protrettrice, intercesse per lei col padre liberandola così dalla prigione e facendo sospendere le torture, si era trovata a provare profonda gratitudine per quella donna che era stata privata del suo amore per un siero pericoloso e mortale. Se solo Anthony non si fosse messo alla ricerca del Mirakuru tutto quello non sarebbe accaduto.
-Nyssa… - la salutò sorridente, nonostante la situazione era felice di vederla.
-Sono felice che tu sia qua, hai trovato quello che ci serve? –
-So dove si trova, devo solo prenderlo, prima c’era troppa gente. – spiegò, la mano di Nyssa scattò serrandole la gola, battè la testa contro il muro del
corridoio dietro di lei. Sarah era appesa per il collo.
-Devo avere quel computer e lo voglio subito…-
-Ragiona Nyssa, se mi vedessero prenderlo si insospettirebbero e mi seguirebbero qui. Prenderò quel pc appena mi sarà possibile, ti ho promesso che ti avrei aiutato a salvare Anthony. – la mano di Nyssa lasciò la presa sul
collo.
-Fai in fretta. – la mora si voltò e se ne andò lasciando Sarah sola nel corridoio indecisa su cosa fare.

Continua
Oh…. Sarah li ha traditi… che cosa triste. Q.Q povera Felicity.

Questo pezzo:
"-Oliver si fida troppo facilmente, gli bastano due tette per non capire più nulla. – "
In origine era:
"-Oliver si fida troppo facilmente, gli bastano due belle gambe per non capire più nulla. –"
Ma dopo la puntata Dell altro giorno non ho saputo resistere e ho cambiato! ^^"
Ormai siamo a fine -3!!
Un bacio
MiaBlack
Ps
Oggi aggiorno con iPod quindi scusate se ci sono problemi.
   
 
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