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Autore: melhopes    09/04/2014    1 recensioni
Estate 2012. Melania si prepara a godersi tre mesi lontani dalla scuola essendo sola l'altra metà di stessa: la nota e, al contempo, emergente cantante Melyem. Quella che avrebbe dovuto essere una stagione tranquilla, si rivela, però, piano piano la più sconvolgente della sua vita soprattutto quando riceve l'opportunità di aprire i concerti dei One Direction. Costantemente divisa tra amore e perdita, imparerà cosa vuol dire vivere ma...solo "Per un po'".
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Giovedì 5 Luglio 2012)
Venni svegliata dallo sbattere della porta e da Zayn che si lasciava andare ad un sonoro "d'oh!". Quando aprii gli occhi e riuscii a mettere a fuoco, realizzai di essere nell'appartamento dei ragazzi e ne sorrisi. Lo vidi reggere un vassoio che era intenzionato a lasciare sul comodino accanto al mio letto. Lo guardavo senza dire una parola. Mi guardò e ci sorridemmo. << Buongiorno >> gli dissi con la voce ancora assonnata. << Non volevo svegliarti. Volevo solo portarti la colazione >> mi misi a sedere. << Sta tranquillo. Sei stato gentilissimo, ti ringrazio >> << Il merito è di Harry >> << Sei onesto -sorrisi- L'ha preparata lui? >> annuì. Gli feci segno di sedersi al mio fianco e lui non se lo fece ripetere due volte. << E' la tipica colazione alla Harry. Non sa come sei abituata ma spera ti piaccia >> << Ti ha detto di dire così? >> << No, in realtà l'ha scritto personalmente su quel biglietto. Non credeva ti avrei trovata sveglia >> sorrisi e mi allungai per trovare e leggere il biglietto. "I hope you like it :) I made it with love xoxo". La scrittura era in uno stampatello incerto. Mi ricordò un bambino che impara a scrivere. In quel momento spostai lo sguardo sulla colazione. Pancakes e un bicchiere di latte. Non potevo certo rifiutare. Era stato così gentile a preparare qualcosa di buono e fatto in casa anche per me. << Sembra ottima >> commentai e posai il biglietto dove l'avevo preso. << Vuoi che ti lasci fare colazione? >> scossi la testa. << Dormito bene? >> gli chiesi. Lui mi guardò stranito. << E' una cosa che chiedi sempre? >> << Mi piace saperlo. Non è per curiosità o noia, o perché mi piace farmi gli affari degli altri...il punto è che ci tengo a saperlo davvero. Mi interesso alle persone >> mi giustificai. << Ho dormito molto bene, nonostante Liam parli nel sonno >> risi. << Credevo fosse Niall >> replicai, ricordando di averlo letto o sentito da qualche parte. << Ma io dormo con Liam. Tu, invece? Come hai dormito? >> << Per essere la prima sera in un letto non mio è andata bene. Ho solo sentito la mancanza del mio peluche >> << Hai un peluche? >> << So che è strano per la mia età, ma non riesco a stare senza abbracciare qualcosa >> << Posso prestarti il mio cuscino >> << Ti sacrificheresti per me? >> scherzai e lui sorrise. << Ne ho quattro. Donarne uno non mi farà male >> << Possiamo provare stasera >> annuii e sorrisi. << Perché dormite insieme se ognuno di voi ha la sua camera? >> mi incuriosii. << Dopo tutte le notti passate in albergo a dormire con qualcuno, mi sembra strano dormire da solo >> << Non è tanto diverso da me e il mio peluche >> commentai. << Sai, interessarsi agli altri dona una bella sensazione >> disse dopo un po' di silenzio. Scoppiai a ridere e lui rimase lì, in attesa. Non mi sentivo in obbligo di dire qualcosa. Era una bella sensazione essere inondati dalla consapevolezza di potersi prendere il proprio tempo tra una parola e un'altra. Mi guardavo intorno e dentro di me continuavo a ripetermi che mi ero svegliata a Londra. Nell'appartamento dei One Direction. Non c'era più il rischio fosse tutto un sogno. Più ci pensavo e più un sorriso si allargava sul mio viso. Quando mi voltai a guardare Zayn, lo trovai ad osservarmi con lo stesso sorriso. << Hai bisogno di qualcosa? >> mi chiese. Io annuii e lui, a sua volta, assunse un'espressione interrogativa. Era pronto ad ascoltare qualsiasi mia richiesta non sapendo che l'unica cosa che volevo era un po' d'affetto. << Un abbraccio >> dissi con una voce smielata, cercando di sembrare tenera e tremendamente irresistibile, come il più morbido dei peluches per indurlo ad abbracciarmi. Parvi riuscirci perché lui sorrise e si allungò.  << Va meglio ora? >> mi chiese quando si staccò. Io annuii, poi precisai: << Non che prima andasse male, però un po' d'amore in più fa bene >> sorrise. << Lo fai spesso? >> << Cosa? >> chiesi, non capendo a cosa si riferisse. << Interessarti alla gente e chiedere dimostrazioni d'affetto appena sveglia >> << Mhm...ti dirò, non ci ho mai fatto caso, ma credo sia una mia caratteristica, tutto sommato >> mi sorrise e non aggiunse altro. << Potresti sorridere? >> lui, un po' confuso, non si rifiutò e sorrise. Ovviamente era un sorriso costruito per l’occasione. Scoppiai a ridere. << Sei buffissimo >> lui tornò serio. << Prima mi chiedi di sorridere e poi mi dici che sono buffo? >> esclamò, poi sorrise, per davvero. << Ecco, questo sì che è un bel sorriso >> << Beh, grazie >> disse corrugando per qualche istante la fronte. << Mi mette allegria. Non ti succede? >> lui scosse la testa. << In realtà non ci ho mai fatto caso, ma forse vedere un sorriso mette di buon umore anche me >> << Ora devi promettermi che se domani Harry ti manderà di nuovo, mi sorriderai >> dissi seria. Lui mi fissò, scrutando i miei occhi, poi abbassò un attimo lo sguardo, sorrise e tornò a guardarmi. << Okay >> rispose annuendo. << E' una promessa? >> gli chiesi avvicinando il mio viso al suo, decisa. Sembravo molto una bambina, innocente. << Promesso >> mi ritrassi con la stessa decisione. << Ora dobbiamo renderlo ufficiale >> avvicinai il mignolo della mano destra al suo petto. Chiuse le dita a pugno, sollevò solo il mignolo e lo strinse col mio. << Promesso? >> gli chiesi. << Promesso >> diedi un paio di scossoni dall'alto verso il basso, poi lasciai la presa. << E se verrà Harry o qualcun altro? >> mi portai una mano al mento. << In quel caso insegnerò anche a loro come comportarsi >> scherzai e riabbassai la mano. << Hai già mangiato? >> chiesi poi. Scosse la testa. << Come mai? Non fai colazione? >> << Non avevo molta fame stamattina. Ho lo stomaco chiuso >> << E Harry non ci è rimasto male? >> << Ci rimane sempre male quando qualcuno rifiuta i suoi pasti >> << E gli altri, dove sono? >> << Quando sono entrato, oltre a Harry impegnato a preparare i suoi formidabili pancakes, Louis stava cercando dei vestiti puliti tra quelli sparsi sul pavimento. Liam stava facendo una doccia e Niall...stava mangiando >> << Mi sentirei sola a fare colazione qui >> dissi con un lieve accenno triste. << Vuoi che ti porti il vassoio in cucina? Non so perché Harry ha voluto ti portassi la colazione a letto >> << Per tenermi alla larga -scherzai- comunque sì, per favore. E' stato gentile da parte sua e da parte tua, ovviamente, ma preferirei un po' di compagnia >> annuendo, prese il vassoio diretto alla porta. Lo fermai. << Cosa c'è? >> presi il biglietto di Harry e  lo piegai. Mi guardava confuso. Tolsi il lenzuolo di dosso, uscii dal letto, scalza, e andai a posarlo tra le pagine del mio quadernino. Quando mi voltai dalla sua parte, mi guardava ancora confuso, come se cercasse di decifrare le mie azioni. << Generalmente le conservo come ricordo >> e andai ad aprirgli la porta. << Grazie >> disse camminando. << Di nulla >> richiusi la porta e lo seguii. Entrata in cucina mi lasciai andare ad un'esclamazione di buongiorno che solo Zayn, davanti a me, Harry, impegnato ai fornelli, e Niall, seduto al bancone dandomi le spalle, sentirono. I due si voltarono e mi sorrisero. Harry ricambiò anche il saluto, Niall era troppo impegnato col suo amato cibo per fare altrettanto verbalmente. << Come state? >> chiesi sedendomi accanto a Niall. Zayn mi poggiò il vassoio davanti. << Grazie >> gli rivolsi e si sedette accanto a me. << Bene, grazie. Tu? >> chiese Harry togliendo dalla padella un altro pancake. << Bene, nonostante sia strano >> commentai e guardai Niall, aspettando una sua risposta. Lui si accorse del mio sguardo fisso e si voltò a guardarmi. Scrollò le spalle e sorrise. << Niente da dire? >> gli chiesi. << Sto mangiando >> << Oh, lo vedo >> iniziai ad imitarlo. << Come mai sei venuta di qua? >> mi chiese Harry mettendo altro impasto nella padella. << Mi sentivo un po' sola a far colazione di là. Siccome Zayn mi ha detto che anche voi dovevate ancora mangiare ho pensato di trasferirmi >> sorrisero e ripresi a mangiare. Ognuno in silenzio. Ogni tanto si sentiva qualche urlo di Louis a Liam o viceversa. << E' la prima volta che divido l'appartamento con cinque uomini >> commentai ingoiando un boccone e rompendo il silenzio. << E' solo l'inizio >> rispose Niall. << Non ti piace? >> si informò Harry. << E' tutto molto nuovo, quindi curioso, ma va bene. Sembra divertente >> << Convivere è difficile anche per noi. Ci stiamo ancora facendo l'abitudine >> si lasciò scappare Zayn. << E convivete da quanto? Un anno e mezzo? >> << Quasi due anni >> esordì Harry. << Non credo di avere tutto questo tempo >> scherzai. << Qualche giorno sarà sufficiente, credimi. Non ci si mette molto a capire come funzionano le cose tra noi >> scherzò Niall. << Che ore sono? >> << Le nove e...-si sporse a guardare alle mie spalle- mezza >> pronunciò Harry mettendo sul fuoco la padella. Mi voltai e notai ci fosse un orologio enorme appeso alla parete con all'interno la bandiera inglese, quella irlandese e una loro foto ai Brit Awards. << E' veramente un oggetto carino >> commentai. << Una piccola concessione >> commentò Zayn. Sentii dei passi. Qualcuno stava scendendo dalle scale. Mi voltai a guardare ma la colonna impediva la vista, così dovetti aspettare che ci raggiungesse. Era Louis. << Buongiorno >> dissi appena lo vidi. Mi rivolse un sorriso poi afferrò un pancake e andò a sedersi accanto a Niall. << Hey! Non è pronto >> si lamentò Harry. << A me sembra di sì >> rispose con un sorrisino, addentandolo. << Cos’è questo profumino? >> chiese Liam scendendo in bermuda. Gli rivolsi uno sguardo, poi risposi: << Buongiorno! >> lui, come gli altri, si limitò a sorridere. << Cosa dici? >> commentò Harry dividendo la pila di pancakes in due piatti che porse a Liam e Louis. << Sembrano gustosi! >> esclamò prima di infilzarne uno, seguito da Louis. << Mi piacerebbe tanto farvi vedere le mie zone >> la buttai lì, all’improvviso. << Se ci ospiti verremo volentieri >> scherzò Liam, facendomi l'occhiolino. << Mi piacerebbe tanto farvi provare la cucina di mia madre >> e addentai un altro pancake. << Cucina bene? >> chiese immediatamente Niall. << E' la mia cuoca preferita >> << Ed io? >> si finse offeso Harry.  Mi alzai, gli andai accanto per portargli il piatto e dissi: << Hai cominciato da troppo poco per finire in cima alla classifica, ma se vuoi ti insegno qualcosa >> assunse un'altra espressione offesa, io ne risi. << Come imitazione te la caveresti >> continuai a prenderlo in giro. Lui prese il piatto dalle mie mani e sorrise. << Tornando seri, mi piacerebbe imparare qualcosa >> << Chiamo mia madre e mi faccio mandare qualche ricetta >> conclusi. << Sì, dai così prepariamo qualcosa >> si entusiasmò Niall. Risi. << Chissà perché non avevo dubbi avresti risposto così! >> esclamai. << Ormai si sa che sono una buona forchetta >> << E puoi permetterti di mangiare senza ingrassare >> conclusi con un sorrisino. << Vorresti dire che tu non puoi? >> chiese Harry indicando la mia pancia con la mano. Scossi la testa. << Sei bellissima >> mi disse con un sorriso radioso. Un sorriso così bello che mi contagiò. Lui ci credeva davvero. Almeno qualcuno in quella stanza che credeva nella mia bellezza, c'era. Mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia. << Grazie. Anche per la colazione >> e mi allontanai. << Il primo impegno a che ora è? >> chiesi passando accanto a Liam. Lui mi sorrise. << Un'ora e verranno a prenderci >> << Vado a farmi una doccia >> e mi diressi alle scale. << Perché ci informi? Paura che qualcuno entri e ti sorprenda nuda? >> mi urlò Louis con un tono allegro. << Che scemo! >> e salii. Restai poco. L'unica cosa che feci fu ricordarmi di chiamare Marco e mia madre, anche per le ricette. Quando uscii dalla doccia mi avvolsi nell'accappatoio e scesi in camera. << Non ti sembra di essere un po' trasgressiva? >> scherzò Harry. Stava mettendo a posto piatti e padella. Sorrisi, un po' imbarazzata. << Ti serve una mano? >> scosse la testa. << Tranquilla >> << Gli altri? >> << Sono andati in camera a prepararsi >> << E tu? >> << Vado tra un minuto >> << Ti precedo >> e andai. Mi stesi sul letto e con il cellulare tra le mani, aprii la rubrica scendendo fino al numero di Marco. Feci partire la chiamata, sperando fosse già sveglio. Rispose al quarto squillo. Parlammo del più e del meno, aggiornandoci sulle novità. Dopo avermi detto sarebbe stato rilasciato nel giro di qualche giorno al massimo, ci salutammo. Presi a vestirmi. Legai i capelli ed evitai il trucco. Ci avrebbero riempito di quella robaccia una volta arrivati e non c'era bisogno che io creassi strati su strati. Uscii dalla camera per riunirmi agli altri. Non trovando nessuno, chiamai mia madre. Le dissi più o meno quello che avevo detto a Marco. Le accennai la faccenda delle ricette ma, siccome era a lavoro, mi promise che mi avrebbe chiamata una volta a casa per mandarmele. A telefonata terminata, Liam mi fece segno di andare. Nell'auto si misero a chiacchierare tra loro mentre io ero presa dalla mia canzone. Volevo terminarla. Sfruttavo ogni momento possibile per farlo, soprattutto da quando avevo ricevuto una scadenza inaspettata. La cosa mi aveva messo una certa ansia. Non sapevo se sarei riuscita a portarlo a termine. Avevo scritto sei canzoni e stavo lavorando alla settima, ma non erano certo sufficienti per riempire un album e mancava solo un mese alla fine dell'estate. Mi ricordai di respirare e prenderla con calma. L'ispirazione era dalla mia parte di recente e dovevo sfruttarla. Sperai non mi abbandonasse in seguito. L'auto si fermò e ripetemmo la scena della settimana precedente. Stringevo di nuovo la mano a quell'angelo per confortarlo, anche se ero consapevole del fatto che servisse più a me. Le ragazze urlanti erano davvero tantissime. E, tra le urla, mi parve di sentire qualche "Troia lascia la sua mano!" o "Cosa credi di fare?". Probabilmente stavo immaginando tutto. Seguimmo un addetto ai nostri camerini. Lì, divisa dai ragazzi, venni truccata e vestita, poi vennero a chiamarmi e mi riunii a loro. Eravamo pronti a fare il nostro ingresso, chiacchierare un po' e andare via diretti alla meta successiva. << Benvenuti! >> esclamò la presentatrice. Ci sedemmo sugli sgabelli posizionati per noi. Liam scelse il primo sgabello sulla sinistra, Louis quello al suo fianco, poi Harry, io al centro, Niall al mio fianco e Zayn per ultimo. Quando fui seduta tra loro mi sentii pronta. << Come state? >> << Bene, grazie >> rispondemmo quasi in coro. << Tu? >> fui l'unica a chiederlo sovrastando le loro voci. Si lasciò andare ad un sorriso cordiale: << Bene >>. Il pubblico in studio era numeroso e rumoroso. Dovette aspettare si calmasse un po' prima di continuare: << Allora, siete entusiasti di iniziare il vostro tour? >> << Ovviamente non stiamo nella pelle! E' la parte migliore del nostro lavoro >> intervenne subito Liam. << Ci permette di incontrare le nostre fans e creare una connessione con loro, è fantastico! >> aggiunse Louis. << Non saremmo qui senza loro quindi siamo veramente entusiasti della cosa >> continuò Harry. << Inizierete da qui, Londra, giusto? >> chiese ancora. << Sì, la nostra prima tappa sarà Londra, domani sera. Ne faremo un'altra, domenica, prima di partire ufficialmente >> rispose Zayn. << Quali sono le tappe previste? >> << Stati Uniti, Irlanda e Australia, per adesso >> spiegò Niall. << Quali nazioni non ancora tra le tappe vorreste visitare? >> << Decisamente l'Italia >> esclamò Niall. << Come mai? >> << Per il cibo >> sorrise mentre lo diceva. Io con lui. << Anche se Melyem si è offerta di farcelo provare presto >> aggiunse, dopo poco, guardandomi. Ricambiai. << L'Italia >> risposero in coro gli altri quattro. La presentatrice rivolse loro la stessa domanda. << E' la nazione di Melyem e non vediamo l'ora di visitarla per capire meglio chi sia e da dove venga >> fu la risposta di Harry. La risposta che mi colpì maggiormente. Le altre includevano i posti o il calore della gente di cui avevano tanto sentito parlare. << Tu, invece? >> mi chiese. << Beh, non ho preferenze. Non vedo l'ora di poter visitare più luoghi possibile >> << Un’altra domanda per te >> annuii mentre attendevo me la ponesse. << Sei italiana ma le tue canzoni sono in inglese, come mai? >> << E' una bella domanda -sorrisi- Credo derivi tutto dagli avvenimenti intorno agli undici anni. Ho cominciato ad appassionarmi alla lingua inglese e ho cominciato anche a scrivere. Non solo perché ho sempre ritenuto che suonasse meglio in una lingua che non fosse la mia ma anche perché, così facendo, ho sempre avuto la possibilità di esprimere tutto ciò che provavo senza che qualcuno potesse comprendere. Ero molto timida e riservata e per questo non volevo che qualcuno potesse sapere quello che provavo. Scrivendo in inglese non dovevo preoccuparmi di far sparire  dalla circolazione i fogli su cui scrivevo perché nessuno dei miei compagni andava talmente bene in inglese da poter tradurre >> << Si dice che tu sia una loro fan e che abbia una cotta per uno di loro >> la buttò lì. Io annuii. Alla fine quello che chiedevano erano sempre le stesse cose, avrei dovuto immaginarlo. Mi avrebbero perseguitata a vita con la mia cotta per Harry! << Ho cominciato a seguirli qualche mese fa, innamorandomi completamente delle loro voci. Desideravo andare ad un loro concerto e ora mi ritrovo ad aprirli tutti. La vita non è strana? >> e mi scappò un risolino. << La tua cotta, invece, è per Harry, giusto? >> disse guardando prima me, poi lui. Io annuii, di nuovo e lo guardai. Sorrideva imbarazzato. Era la seconda volta che lo mettevano in quella posizione per colpa mia. << Cos'ha in più rispetto agli altri secondo te? >> << Non ha nulla in più degli altri. Lui è semplicemente se stesso, proprio come lo sono Louis, Liam, Zayn e Niall. Alla fine se hai una cotta per uno o un altro nella band dipende solo dai gusti >> e alzai le spalle con un sorriso stampato sul viso. << Cosa pensate della vostra supporter? >> << E’ una brava ragazza e ci lusinga il fatto sia una nostra fan. E' un po' strano >> pronunciò Liam e ne sorrisi. << Eppure non si nota perché è molto pacata. L'unica cosa che ci ha chiesto è stato un autografo per la sua amica >> aggiunse Louis. << Ve ne sono grata e lei l'ha adorato >> risposi. << Ora facciamo un gioco. Pronti? >> annuirono ed io sperai non fosse qualcosa di troppo ridicolo. << Vi farò delle domande e voi dovete alzare le mani >> mi rilassai. Lei afferrò una cartellina, sfogliò le pagine e iniziò a leggere. << Prima domanda: chi vorrebbe uscire con una celebrità? >> io alzai la mano, un po' incerta. Gli altri, invece, furono più decisi. << Tutti e sei! -esclamò guardando nella telecamera - Okay, con chi? >> chiese rivolta a Liam, siccome era il primo della fila. Abbassammo le mani e ascoltammo. << Leona Lewis >>, la conduttrice spostò lo sguardo su Louis. << Susan Boyle >> si scambiarono un sorriso e lei passò a Harry. << Adele >> quando spostò lo sguardo, rimasi un attimo paralizzata. Quando avevo alzato la mano, l'avevo fatto pensando ad Harry, ma non potevo certo dirlo. Un conto era ammettere una leggere cotta, un altro era dichiarare di voler uscire con lui. Cambiai la mia risposta il più in fretta possibile e pronunciai: << Nick Jonas >> lei annuì e passò oltre. << Demi Lovato >> fu la risposta di Niall e io sorrisi. Gli altri della band risero e, proprio tra le risate, Zayn disse la sua: << Megan Fox >> << Prossima domanda: chi è single? >>. Solo io e i due al mio fianco alzammo la mano. Lei annuì, senza richiedere spiegazioni. << Andiamo avanti: chi ha l'abitudine più fastidiosa? >>. Harry alzò la mano di Louis e viceversa, al che io scoppiai a ridere. Harry alzava la mano di Louis ma cercava di abbassare quella che quest'ultimo gli aveva alzato. << Lasci i tuoi vestiti ovunque, è fastidioso! >> lo rimproverò Harry. Louis ribatté prontamente: << Oh, per favore! Tu vai in giro nudo >> << Non impedisco il passaggio di nessuno. Con tutti i tuoi vestiti sembra di essere nelle sabbie mobili. Non so nemmeno più che colore è il pavimento in camera nostra >> scoppiammo tutti a ridere.
 
Arrivammo ad una stazione radiofonica più o meno alle undici e mezza. Rispondemmo a varie domande, tutte molto prevedibili. Stavo quasi cominciando ad impararle a memoria. Alla fine i ragazzi cantarono una versione acustica di "More than this" e una parte di "What makes you beautiful", su richiesta del pubblico. Dalla radio passammo ad una sorta di intervista stampa che ci tenne impegnati fino all'ora di pranzo. Fu una mattinata frenetica, piena di domande e chiacchiere. Arrivai ad avere un terribile mal di testa e a morire di fame. I ragazzi chiesero di poter ordinare da mangiare in un ristorantino di loro gradimento e, chi di dovere, diede l'indirizzo del teatro dove avremmo dovuto provare. Una volta arrivati, trovammo il pranzo ad attenderci, oltre ad una marea di gente che stava lavorando per permettere la riuscita dello show. Montavano le luci, sistemavano il palco. Nonostante la frenesia, ci permisero di sederci sul bordo del palco e mangiare insieme, parlando tranquillamente del più e del meno. Alle due e mezza ci sarebbe stato il mio sound check e la prova generale. Avremmo dovuto calcolare tutti i tempi alla perfezione. Inoltre, come la cosa più improvvisata di sempre, avrei dovuto girare un video per coprire la mia uscita di scena per un cambio d'abito. I ragazzi, invece, avevano già tutti i video pronti. Li invidiai. Non avrebbero dovuto recarsi, come me, in una location poco distante. Nel frattempo, però, loro avrebbero fatto il sound check e tutti gli ultimi controlli necessari. Solo in seguito, saremmo stati tutti liberi e avremmo potuto goderci il resto della giornata, se non fossero uscite complicazioni. Preparai velocemente la scaletta che avevo intenzione di eseguire, pensando che avrei aggiunto delle covers in corso d’opera, e la infilai nella tasca posteriore degli short. Ripresi a mangiare. << Molto da fare? >> mi chiese Niall, avvicinandosi. << Diciamo che qualcosa non manca mai >> e gli sorrisi, passando poi a guardare nel mio piccolo vassoio. << Mi dispiace tu stia in disparte >> commentò. Alzai lo sguardo, sorpresa e lo trovai a guardarmi con i suoi occhioni azzurri. Il suo sguardo mi causò un sorriso. << Prometto che non lo farò più >> ammisi con un altro sorriso. << Sembri un po' stanca >> la buttò lì. Lo fissai un istante poi scossi la testa. << Sto bene >> e distolsi lo sguardo. Calò il silenzio, ma nulla di imbarazzante, fortunatamente. << Volevo ringraziarti >> esclamò, in seguito. << Per cosa? >> mi girai di scatto a guardarlo. << Per le belle cose che hai detto stamattina su di me e gli altri ragazzi >> << Oh, non devi. Ho semplicemente detto ciò che penso >> << Ho trovato comunque fosse una cosa carina >> << Oh >> sussurrai appena. << Sai cos'è una twitcam? >> << Quella cosa che Zayn non riesce a fare da mesi? >> scoppiò a ridere. << Hai centrato il punto >> << Allora so cos'è >> e sorrisi. << Mi andava di farne una quando avremo finito. Ti va l'idea? >> io annuii, portando alla bocca l'ultimo boccone. << Sarà divertente >> << Intanto ti va di conoscere Josh? >> << Mhm...okay! >> mi alzai in piedi, reggendo il mio vassoio di plastica. Lui si scostò e io andai a buttarlo nel cestino lì vicino, poi tornai da lui. << Dov'è? >> gli chiesi guardandomi intorno e non vedendolo. Lo chiamò a gran voce: << Josh! Josh! >> << Cosa? >> urlarono dall’altro lato della stanza. << Vieni! >> << Un secondo! >> Niall si girò verso di me e mi sorrise. << E' un bravo ragazzo. Credo andrete d'accordo >> Non capii perché ci tenesse a specificarlo ma sorrisi. Alle sue spalle vidi arrivare Josh e glielo indicai col mento. Lui si voltò e gli andò in contro. Gli sussurrò qualcosa, Josh sorrise e annuì convinto poi, insieme, vennero dalla mia parte. << Ciao, Melyem! >> esclamò con un tono entusiasta allungando la mano. << Hey, Josh? >> e mi allungai ad abbracciarlo, nonostante mi avesse porto la mano. Quando mi staccai mi fissava in modo strano, passai a spiegare: << Non do strette di mano, io do abbracci >> sorrise. << Come stai? >> chiesi per rompere il silenzio. << Bene, un po' stanco, ma bene. Tu? >> << Tutto bene, grazie. Credo di doverti passare la mia roba >> << Il direttore mi stava dicendo di venirti a cercare >> << Che telepatia >> scherzai. << Te li porto tra poco, prima del sound check >> << Inizi prima tu? >> io guardai Niall, lui annuì e risposi a Josh: << Così pare. Le star si riposeranno un po' in più >> << Noi abbiamo un set fotografico! >> esclamò Niall. Risi. << Mi raccomando usa il tuo faccino per conquistarli tutti >> scherzai, strapazzandogli le guance. Lui brontolò. Venni chiamata. << Non sentire troppo la mia mancanza >> e gli diedi un bacio sulla guancia prima di allontanarmi con Josh al seguito. Passai tre ore e mezza tra sound check, sottospecie di coreografo e cambio d'abito. Da lì, mi intimarono di fare una doccia veloce e tornare per un ulteriore cambio d'abito, trucco e quant'altro prima di raggiungere la location. Per girare il video ci vollero altre due ore. Ripetevo le scene in continuazione e cominciavo ad essere terribilmente stanca e a sentirmi affamata. Avevo mangiato una cosa misera e poi avevo sudato per delle ore. Era normale avessi fame, ma dovevo continuare a sorridere, impegnarmi per fare una scena perfetta cosicché mi avrebbero lasciata andare presto.
                                   
SPAZIO AUTRICE: So che è alquanto tardi ma sono riuscita a trovare solo adesso un momento per preparare e postare il capitolo. Spero qualcuno ne sia entusiasta :) Non mi dilungherò troppo con i convenevoli stavolta perché sono stanchissima. Vorrei solo ringraziare chiunque stia leggendo e chiunque abbia aggiunto la storia tra le seguite/ricordate. Siete tanto cari, aww.  
  
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