09/04/2014
1 recensioni"Che cosa significava, in effetti, il Tempo?
Non esisteva, non sarebbe passato."
Non esisteva, non sarebbe passato."
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Reim Lunettes, Sharon Ransworth, Xerxes Break
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Reim Lunettes, Sharon Ransworth, Xerxes Break
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che fosse quella la gioia?
Sentire – soltanto – sentire.
Sorrise, distolse lo sguardo.
Umile, minuscolo umano di fronte ad un mondo più grande di te.
Eppure… Eppure il bisogno.
Di capire, di afferrare, di discernere e nominare.
Un nome per tutto l’orizzonte che gli occhi tuoi riescono a cogliere.
Troppo, troppo da catalogare.
Troppe diverse sfumature di vento,
troppe qualità di luce e di ombra tra le chiome che fluttuano –
Sembrano fremere… Che vivano, desiderino, strenuamente si allunghino per toccare il cielo anche loro?
Troppe cristalline risate di acqua che scivola,
e sbatte,
e si infrange. Su quelle rocce, così lisce, così allegre.
Allegre.
Oh, piene di vita –
di vita pura, non diluita –
di vita vissuta così come viene, come sgorga dall’anima –
profonda, frizzante, elettrica, maestosa, esuberante –
Come il tuo sorriso.
Risero, gli occhi, correndo, volando, posandosi su di loro.
Su loro che erano tutto.
Su loro che giocavano – bambino, bambina, bambini insieme –
Che cosa significava, in effetti, il Tempo?
Non esisteva, non sarebbe passato.
Percorse il ponte di legno, saltò due gradini di pietra –
bambino, di nuovo, bambino anche lui.
Che fosse quella la gioia?
Reim sollevò la mano, rivolse loro un cenno.
Break rise, spinto nel fiume.
Sharon danzò sotto i raggi del sole.
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