34.
Era passata una
settimana da quando io e Quinn avevamo passato del tempo insieme. Ci sentivamo
tutti i giorni, mi chiamava ogni sera per chiedermi della mia giornata. Dopo il
call-back, erano iniziate le mie prove per lo spettacolo, che mi toglievano
molta energia. Al McKinley era arrivato il tempo del ballo e io come reginetta
sarei dovuta andare a consegnare la corona ai prossimi re e reginetta, insieme
a Finn.
Rachel,
non è poi così importante, fare il passaggio di testimone!
– mi disse Quinn al telefono.
Lo so ma mi dispiace che
nessuno consegnerà la corona! – rispondo amareggiata. Mi sarebbe piaciuto
ritornare al McKinley, magari anche per ballare con Quinn al ballo, ma avevo le
prove e non potevo muovermi da New York.
Rachel,
c’è qualcosa che posso fare per te? – mi chiese.
E se andassi tu a
consegnare la corona? Infondo sei tu la reginetta che ha vinto, no? – chiedo
convinta.
Rachel,
sei tu la reginetta a tutti gli effetti! – mi risponde.
Ma Quinn, tu l’hai
fatto per me ed io ti sto concedendo l’onore di fare le mie veci! – dissi
trattenendo una risata.
Insolente
che non sei altra, guarda tu! – mi disse, battendosi
certamente la mano sulla fronte.
Ti prego Quinn, fallo
per me! – dissi.
Rachel,
ci sarà anche Finn, io – si interrompe.
A Finn non importerà
nulla, fidati! – dissi.
Tu
ne sei sicura? – mi chiese.
Ma sì, Quinn Fabray
impaurita da un ballo del liceo! – scoppiai a ridere.
Rachel
Berry, non appena ti vedrò, ti torturerò hai la mia parola!
– scherzò, sì scherzava. – Ci vediamo nel
weekend, Rachel!
Non vedo l’ora Quinn,
ti amo! – le dissi, era naturale per me farlo.
Ti
amo anch’io piccola Rachel! – disse riagganciando.
Eccomi qui al ballo del
McKinley, circondata da adolescenti in tumulto. Son venuta solo perché me lo ha
chiesto Rachel. Santana mi ha preso in giro per il fatto che sono succube di
quello che la mia ragazza mi comanda, un po’ come lei pensai, ma non le dissi
nulla. Non era un tasto leale da toccare, data la partenza di Brit per il
Massachusetts.
Quinn! – mi sentì
chiamare, mi voltai e vidi Finn.
Ciao, Finn! – risposi
educatamente.
Come mai sei qui? – mi
chiese, eppure ero convinta Blaine lo avesse saputo da Kurt, eccetera. Che cosa
dovevo dirgli? Avrei dovuto inventare una scusa, ma quale? Per fortuna si
avvicinò Blaine a salvarmi!
Ehi ragazzi, siamo
pronti per la proclamazione! – disse in vece di rappresentante di istituto.
Tutti e tre ci avvicinammo al palco e aspettammo che Figgins parlasse. Io
incoronai Tina reginetta, mentre Finn quel ragazzo rosso, molto nerd. Poi
scendemmo dal palco e successe qualcosa di inaspettato. Vidi un secchio di
quench scendere velocemente sul capo di Tina e il secchio vuoto colpire Brett,
o come si chiamava lui. Guardai tra la folla cercando chi potesse essere stato
e in quel momento vidi quella Cheerios, che Kitty mi aveva detto essere un po’
matta, puntare una pistola. Finn a quanto pare sembrava essersene accorto anche
lui e gridò a tutti di stare giù.
Sei impazzita? – le
chiesi io – Mettila giù prima di farti male! – Sono furiosa, come diamine a
fatto a portarla a scuola.
Ehi, tranquilla! –
iniziò Finn – Come ti chiami? – le chiese e lei rispose – Okay, Bree ascoltami!
Perché hai quella pistola? – chiese pacato.
Non mi va bene questa
proclamazione! – e lì capì che era stata lei a fare quello scherzo, ma arrivare
a estrarre una pistola, dannazione. Feci cenno a Blaine e agli altri di
iniziare ad uscire lentamente dalla palestra.
Bree ascolta non si può
avere sempre tutto, ma questo non è il modo di reagire! – continuò Finn –
Andiamo, mettila giù! – disse avvicinandosi appena, ma la ragazza la puntò
contro di noi. Era una situazione davvero strana e pericolosa, non sapevo che
fare.
Bree, ascolta io sono
Quinn - mi interruppe.
So chi sei! – gridò
alzando ancora la pistola. Ed ebbi davvero paura. Finn provò di nuovo a
parlarle.
Bree, perché vuoi
rischiare la tua reputazione, per una cosa così basilare! – disse.
Non risolverai niente
così – intervenni io – Che cosa speri di ottenere? – mi sembrava davvero
assurdo tutto questo.
Eliminare la gente
inutile come te! –gridò e di lì accadde tutto molto velocemente. Alzò la
pistola e partirono due colpi, d’istinto chiusi gli occhi e quando li riaprì,
vidi Finn steso a terra. Mi gettai addosso a lui, scoppiando a piangere. Mentre
gli altri atterravano Bree per terra.
Finn, oddio Finn! –
dissi facendo l’unica cosa che avevo imparato da E.R. premetti la mia mano
sulla sua ferita.
Quinn, va tutto bene! –
mi rispose.
Finn, ehi, resta con
me! Ehi tieni gli occhi aperti! – dissi mentre mi afferrava la mano, poggiata
sul suo addome – Chiamate un ambulanza! – gridai, disperata. Non doveva andare
così, ero io l’obiettivo di quei proiettili.
Finn, mi dispiace! –
dissi accarezzandogli i capelli – Finn, ti prego non ci lasciare! – dissi. Mi
passò l’altra mano sul viso, asciugandomi una lacrima.
Quinn, non è colpa tua,
mi son messo io davanti! – disse.
Perché l’hai fatto? –
chiesi di getto.
Perché sei mia amica, e
l’ho fatto per Rachel! – disse stringendo i denti.
Finn, cosa c’entra
Rachel? – domandai.
Non avrei mai permesso
che si facesse del male alla persona che lei ama! – Che cosa? Finn lo sapeva?
Ma non poteva essere, avevamo chiarito con gli altri che saremmo stati noi a
dire della nostra relazione.
Finn, cosa dici? – era
retorica come domanda.
Quinn ho sentito quello
che hai detto a Rachel in corridoio! – disse stringendomi la mano – Vi amate! –
concluse.
Finn, stavamo
aspettando il momento giusto per dirlo a tutti, io- dissi singhiozzando.
Quinn, promettimi solo
una cosa! – mi chiese.
Resta qui, Finn, ti
prego! – dissi accarezzandogli una guancia.
Prenditi sempre cura di
Rachel, soprattutto dopo questo! – disse mandando gli occhi al cielo e abbandonandosi
tra le mie braccia.
Finn, no! – dissi scoppiando in un pianto disperato, stringendolo a me.
Okay ragazzi, scusatemi infinitamente per il ritardo di oggi!
Ma purtroppo sono giorni davvero pieni per me questi!
So che il capitolo è molto triste, non potete neppure immaginare quando male mi son fatta da sola per scriverlo!
Ad ogni modo, spero non la prendiate a male!
Vi avviso che riprenderò a pubblicare la storia probabilmente dopo Pasqua, ho le idee, ma non ho modo di scrivere!