Serie TV > Elisa di Rivombrosa
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Autore: althea85    10/04/2014    0 recensioni
Per chiunque avesse letto la mia precedente fanfiction su Agnese e Agnese e per chiunque vuole provare con me a fare un salto nel futuro, siamo venticinque anni dopo le vicende che ho narrato nell'altra ff. Quali vicissitudini d'amore e di vita vivranno Francesco ed Elisa (figli di Agnese e Andrea), Fabrizio (figlio di Martina ed Emilia) ed Elena (figlia di Alessandro e Costanza Sturani)? La Rivonbrosa del futuro.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agnese Ristori, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 32. Per sempre

Un mese dopo. Villa Grifeo di Partanna, Ischia.

Marianna aveva preso possesso di una vecchia villa sul mare che suo padre, Ferdinando IV di Borbone, aveva donato a sua madre come piéde a terre per i loro incontri amorosi al rientro dalla Sicilia, quando ancora il suo trono restaurato vacillava.

Si impegnava con tutta se stessa nei lavori di ri-sistemazione della splendida tenuta incastonata nel verde delle colline dell’isola e con una discesa a mare privata nella parte bassa della costa ed un panorama scintillante di giorno e mozzafiato con il chiarore delle stelle di notte.

Grazie alle concessioni del suo fratellastro, Re di Napoli, poteva godere di una buona cerchia di servitù che la aiutavano nella gestione della nuova dimora, ma i suoi pensieri erano spesso rivolti ai più deboli, ai bisognosi della città partenopea.

Era estate, Marianna si trovava sulla terrazza della villa, Franz si era appena addormentato, lei era passata solo per dargli il bacio della buonanotte, Carmela una delle tate di palazzo reale che aveva accettato di essere al suo servizio si era occupata di lui durante il giorno.

Era stanca, era esausta, Carmela gliel’aveva ripetuto tante volte in quei giorni di fatica, di impegno continuo “Principessa non abusate delle vostre forze. Principessa non esaurite le vostre energie. Abbiate cura di voi”

Chiamò la governante per congedarla “Potete ritirarvi nella vostra stanza, grazie di tutto”

“E voi Principessa non andate a coricarvi? Avete bisogno di riposo. Avreste proprio bisogno di qualcuno che si prenda cura di voi e del vostro bambino, qualcuno a cui voi date retta più che ad una vostra semplice serva che vi consiglia con il cuore di una madre”

“Vi ringrazio Carmela e vi prometto che mi riguarderò di più. Ora voglio guardare il mare di notte, l’angoscia e la serenità che sa trasmettere questa massa d’acqua scura profonda ed infinita mi hanno sempre affascinata. Il mare fa parte di me, della mia vita ed io non voglio più rinunciarvi”

“Buonanotte” disse frettolosa la donna, evidentemente si era resa conto che su quella terrazza non era più sole.

“Ed io? Io posso far parte della tua vita? O hai già scelto il mare ed hai rinunciato a me?”

Lei si voltò di scatto e i suoi occhi chiari si illuminarono come due stelle “Francesco”

“Stavolta sono venuto da te per sempre. Che tu voglia vivere al mare, in montagna, in Austria, in Piemonte, in Francia ovunque tu vorrai io sarò con te a qualunque condizione, ad ogni costo”

Lei gli corse incontro, lo baciò, e si gettò tra le sue braccia.

“Elena è…”

“Si… si, non c’è stato nulla da fare, siamo riusciti a tornare a Rivombrosa, ma è spirata due settimane fa, dopo una grave crisi respiratoria”

“Spero solo che adesso sia in pace”

“Lo spero anch’io”

Si tennero stretti alcuni minuti “Allora mi vuoi con te? Vuoi sposarmi? Vuoi che ti stia accanto, che mi prenda cura di te e di Franz? Io voglio la mia famiglia Marianna, la mia famiglia siete voi”

“Allora sei pronto per la nuova e grande avventura papà?” disse lei con un sorriso.

“Papà” ripetè lui emozionato.

“E mi raccomando allenati per bene perché stavolta, soprattutto all’inizio, non ho intenzione di fare tutto da sola come per la prima”

Il suo sguardo era confuso e pieno di dubbi “Non capisco, io so che non sarà facile, so che tra noi sono successe così tante cose, che dovremmo parlarne con Franz e sono agitatissimo al pensiero che lui non possa accettarmi nella sua vita, ma ti ho già assicurato che sono qui e che tu non sarai mai più sola, che noi due non ci lasceremo mai più da stasera in poi”

“Può essere che io voglia sentirmi dire queste cose ancora un milione di volte per paura che siano ancora e solo frutto della mia fantasia, come può essere che la nostra avventura sia ancora più bella e ricca di ciò che tu possa immaginare, guarda che non dovrai costruire un rapporto solo con Franz, diciamo che sarai padre per due volte…”

“Cosa? Che vuoi dire? Tu…”

“Si l’ho scoperto pochi giorni fa, aspettiamo un bambino Francesco, avremo un altro figlio”

Lui sembrava pazzo di gioia” Io… oh, mio Dio, amore mio, tesoro, tesoro mio, tu sei il dono più grande della mia vita, mi hai già regalato un figlio meraviglioso ed ora ne avremo un altro, io io non immaginavo più che… un altro figlio insieme, una vita insieme, se solo penso che pochi mesi fa ti credevo morta e non aspettavo altro che il giorno in cui sarei morto anche io”

“Oh, no amore basta, non pensiamo più a queste cose ti prego, godiamoci solo il nostro presente e il nostro futuro”

“Si… certo… certo”

“Mamma mammina” apparve sulla soglia della porta del terrazzo Franz, il piccolo aveva una guancia rigata da una lacrima e si strofinava gli occhi con le mani.

Francesco si era completamente sciolto dall’emozione e dalla gioia che provava nel vedere la dolcezza, la fragilità e la bellezza di suo figlio “Amore… amore cosa c’è?” gli chiese subito prendendolo in braccio.

“Mammina” disse lui voltandosi verso la madre e dando segno di non aver riconosciuto subito il marchese.

“Tesoro sono qui, cosa c’è? Hai fatto un brutto sogno”

“Si… c’era un mostro terrificante ed io avevo paura, tu non c’eri e nessuno aveva la spada per difendermi perché io il papà con la spada non c’è l’ho come Martha e Otto”.

Il cuore di Francesco si frantumò in mille pezzi di fronte a quelle parole, forse non lo sapeva, non lo credeva, ma la sua mancanza doveva essere un gran dolore per quel bambino, ma lui ora era lì e forse era arrivato il momento di parlarne.

“Tu non sei solo Franz, non sei solo, la mamma ti è sempre stata vicina e lo sarà sempre ed io… io ti proteggerò da ogni mostro, da ogni cosa cattiva il futuro intenda riservarti angelo mio”

“Ma… tu sei il marchese con il mio nome? Perché sei qui?”

“Franz la nostra vita sta cambiando e finalmente saremo tanto felici anche noi tesoro, non saremo più soli, Francesco vivrà qui con noi e non ci lascerà mai più, noi saremo una famiglia e ci vorremo tanto bene”

“Tu starai con noi marchese davvero? E dormirai con noi la notte? E ci vorrai bene a me e alla mamma?”

“Io vi amo più di ogni altra cosa al mondo, vi voglio un bene dall’anima, io adoro la tua mamma, noi ci vogliamo molto bene, siamo innamorati e staremo insieme tesoro, ma la cosa più bella ed importante per me sarà il tuo bene, io ci proverò con tutte le mie forze a starti accanto, a proteggerti”

“Ma io ti voglio già bene papà”

Marianna e Francesco si guardarono sconvolti “Papà” ripetè incredulo lui.

“Si io, Martha e Otto vi abbiamo sentiti litigare alla festa di zia Katharina e voi litigavate per me, io lo so. Martha e Otto mi hanno anche fatto i dispetti perché io non avevo il mio papà che mi proteggeva”

“Ma adesso sono qui tesoro” disse tra le lacrime mentre lo stringeva “ora sono qui piccolo mio, non voglio più stare senza di voi nemmeno un giorno”

“Eh quella signora sempre arrabbiata, la tua marchesa moglie?”

“Elena era molto malata ed è morta amore mio, adesso lei è in cielo, nessuno ci separerà mai più”

“Io e il tuo papà ci sposeremo tesoro” intervenne Marianna raggiante “saremo felici ed avremo bisogno del tuo aiuto, sai perché?”

Lui scosse la testa per dire no.

“Tra un po’ arriverà un fratellino o forse…”

“Una sorellina” aggiunse Francesco.

“Che bellooooo!” esclamò raggiante il piccolino “voglio tutte e due” disse subito.

Marianna e Francesco sorrisero.

L’adrenalina era così tanta che riuscirono ad addormentarsi solo all’alba, dormirono tutti e tre insieme nel grande lettone della camera da letto per festeggiare quella felicità così magica che da quel momento in poi sarebbe durata per sempre.

FINE

  
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