Un
mese dopo. Villa Grifeo di Partanna, Ischia.
Marianna
aveva preso possesso di una vecchia villa sul mare che suo padre,
Ferdinando IV di Borbone, aveva donato a sua madre come
piéde a terre per i loro
incontri amorosi al rientro dalla Sicilia, quando ancora il suo trono
restaurato vacillava.
Si
impegnava con tutta se stessa nei lavori di ri-sistemazione della
splendida tenuta incastonata nel verde delle colline
dell’isola e con una
discesa a mare privata nella parte bassa della costa ed un panorama
scintillante di giorno e mozzafiato con il chiarore delle stelle di
notte.
Era estate, Marianna si trovava sulla terrazza della villa, Franz si era appena addormentato, lei era passata solo per dargli il bacio della buonanotte, Carmela una delle tate di palazzo reale che aveva accettato di essere al suo servizio si era occupata di lui durante il giorno.
Era
stanca, era esausta, Carmela gliel’aveva ripetuto tante volte
in quei
giorni di fatica, di impegno continuo “Principessa non
abusate delle vostre
forze. Principessa non esaurite le vostre energie. Abbiate cura di
voi”
Chiamò
la governante per congedarla “Potete ritirarvi nella vostra
stanza,
grazie di tutto”
“E
voi Principessa non andate a coricarvi? Avete bisogno di riposo.
Avreste
proprio bisogno di qualcuno che si prenda cura di voi e del vostro
bambino,
qualcuno a cui voi date retta più che ad una vostra semplice
serva che vi consiglia
con il cuore di una madre”
“Vi
ringrazio Carmela e vi prometto che mi riguarderò di
più. Ora voglio
guardare il mare di notte, l’angoscia e la
serenità che sa trasmettere questa
massa d’acqua scura profonda ed infinita mi hanno sempre
affascinata. Il mare
fa parte di me, della mia vita ed io non voglio più
rinunciarvi”
“Buonanotte”
disse frettolosa la donna, evidentemente si era resa conto che
su quella terrazza non era più sole.
“Ed
io? Io posso far parte della tua vita? O hai già scelto il
mare ed hai
rinunciato a me?”
Lei
si voltò di scatto e i suoi occhi chiari si illuminarono
come due
stelle “Francesco”
“Stavolta
sono venuto da te per sempre. Che tu voglia vivere al mare, in
montagna, in Austria, in Piemonte, in Francia ovunque tu vorrai io
sarò con te
a qualunque condizione, ad ogni costo”
Lei
gli corse incontro, lo baciò, e si gettò tra le
sue braccia.
“Elena
è…”
“Si…
si, non c’è stato nulla da fare, siamo riusciti a
tornare a
Rivombrosa, ma è spirata due settimane fa, dopo una grave
crisi respiratoria”
“Spero
solo che adesso sia in pace”
“Lo
spero anch’io”
Si
tennero stretti alcuni minuti “Allora mi vuoi con te? Vuoi
sposarmi?
Vuoi che ti stia accanto, che mi prenda cura di te e di Franz? Io
voglio la mia
famiglia Marianna, la mia famiglia siete voi”
“Allora
sei pronto per la nuova e grande avventura papà?”
disse lei con un
sorriso.
“Papà”
ripetè lui emozionato.
“E
mi raccomando allenati per bene perché stavolta, soprattutto
all’inizio,
non ho intenzione di fare tutto da sola come per la prima”
Il
suo sguardo era confuso e pieno di dubbi “Non capisco, io so
che non
sarà facile, so che tra noi sono successe così
tante cose, che dovremmo
parlarne con Franz e sono agitatissimo al pensiero che lui non possa
accettarmi
nella sua vita, ma ti ho già assicurato che sono qui e che
tu non sarai mai più
sola, che noi due non ci lasceremo mai più da stasera in
poi”
“Può
essere che io voglia sentirmi dire queste cose ancora un milione di
volte per paura che siano ancora e solo frutto della mia fantasia, come
può essere
che la nostra avventura sia ancora più bella e ricca di
ciò che tu possa
immaginare, guarda che non dovrai costruire un rapporto solo con Franz,
diciamo
che sarai padre per due volte…”
“Cosa?
Che vuoi dire? Tu…”
“Si
l’ho scoperto pochi giorni fa, aspettiamo un bambino
Francesco, avremo
un altro figlio”
Lui
sembrava pazzo di gioia” Io… oh, mio Dio, amore
mio, tesoro, tesoro
mio, tu sei il dono più grande della mia vita, mi hai
già regalato un figlio
meraviglioso ed ora ne avremo un altro, io io non immaginavo
più che… un altro
figlio insieme, una vita insieme, se solo penso che pochi mesi fa ti
credevo
morta e non aspettavo altro che il giorno in cui sarei morto anche
io”
“Oh,
no amore basta, non pensiamo più a queste cose ti prego,
godiamoci
solo il nostro presente e il nostro futuro”
“Si…
certo… certo”
“Mamma
mammina” apparve sulla soglia della porta del terrazzo Franz,
il
piccolo aveva una guancia rigata da una lacrima e si strofinava gli
occhi con
le mani.
Francesco
si era completamente sciolto dall’emozione e dalla gioia che
provava nel vedere la dolcezza, la fragilità e la bellezza
di suo figlio
“Amore… amore cosa
c’è?” gli chiese subito prendendolo in
braccio.
“Mammina”
disse lui voltandosi verso la madre e dando segno di non aver
riconosciuto subito il marchese.
“Tesoro
sono qui, cosa c’è? Hai fatto un brutto
sogno”
“Si…
c’era un mostro terrificante ed io avevo paura, tu non
c’eri e nessuno
aveva la spada per difendermi perché io il papà
con la spada non c’è l’ho come
Martha e Otto”.
Il
cuore di Francesco si frantumò in mille pezzi di fronte a
quelle parole,
forse non lo sapeva, non lo credeva, ma la sua mancanza doveva essere
un gran
dolore per quel bambino, ma lui ora era lì e forse era
arrivato il momento di
parlarne.
“Tu
non sei solo Franz, non sei solo, la mamma ti è sempre stata
vicina e
lo sarà sempre ed io… io ti proteggerò
da ogni mostro, da ogni cosa cattiva il
futuro intenda riservarti angelo mio”
“Ma…
tu sei il marchese con il mio nome? Perché sei
qui?”
“Franz
la nostra vita sta cambiando e finalmente saremo tanto felici anche
noi tesoro, non saremo più soli, Francesco vivrà
qui con noi e non ci lascerà
mai più, noi saremo una famiglia e ci vorremo tanto
bene”
“Tu
starai con noi marchese davvero? E dormirai con noi la notte? E ci
vorrai bene a me e alla mamma?”
“Io
vi amo più di ogni altra cosa al mondo, vi voglio un bene
dall’anima,
io adoro la tua mamma, noi ci vogliamo molto bene, siamo innamorati e
staremo
insieme tesoro, ma la cosa più bella ed importante per me
sarà il tuo bene, io
ci proverò con tutte le mie forze a starti accanto, a
proteggerti”
“Ma
io ti voglio già bene papà”
Marianna
e Francesco si guardarono sconvolti
“Papà” ripetè incredulo lui.
“Si
io, Martha e Otto vi abbiamo sentiti litigare alla festa di zia
Katharina e voi litigavate per me, io lo so. Martha e Otto mi hanno
anche fatto
i dispetti perché io non avevo il mio papà che mi
proteggeva”
“Ma
adesso sono qui tesoro” disse tra le lacrime mentre lo
stringeva “ora
sono qui piccolo mio, non voglio più stare senza di voi
nemmeno un giorno”
“Eh
quella signora sempre arrabbiata, la tua marchesa moglie?”
“Elena
era molto malata ed è morta amore mio, adesso lei
è in
cielo, nessuno ci separerà mai più”
“Io
e il tuo papà ci sposeremo tesoro” intervenne
Marianna raggiante
“saremo felici ed avremo bisogno del tuo aiuto, sai
perché?”
Lui
scosse la testa per dire no.
“Tra
un po’ arriverà un fratellino o
forse…”
“Una
sorellina” aggiunse Francesco.
“Che
bellooooo!” esclamò raggiante il piccolino
“voglio tutte e due” disse
subito.
Marianna
e Francesco sorrisero.
L’adrenalina era così tanta che riuscirono ad addormentarsi solo all’alba, dormirono tutti e tre insieme nel grande lettone della camera da letto per festeggiare quella felicità così magica che da quel momento in poi sarebbe durata per sempre.
FINE