Aggiorno dopo secoli. Guardiamo il lato positivo, meglio tardi che mai. *ammicc
Comunque ho deciso che non seguirò più i "prompt" del video dei Nirkiop, ma userò i miei stessi prompt, che sono sempre nel tema "coinquilini&co" - ovviamente.
Spero vi piaccia!

Certi non si regolano

"Mon dieu" furono le poche parole che uscirono dalle bocca di Francis alla vista di quel disastro.
Quella mattina si era svegliato relativamente presto. Era Domenica mattina, e come d'abitudine, Francis si godeva ogni momento. Si preparava il caffé con tranquillità, si sedeva al tavolo guardando fuori dalla finestra della cucina il sole mattutino.  Era ormai un rito, e Francis diceva che quel momento condizionava l'andata della settimana a venire. E un Francis irritato è qualcosa di inconcepibile, quindi i suoi coinquilini non si azzardavano nemmeno a interferire.
Ma quella domenica mattina qualcosa era andato storto. Molto storto.
Le condizioni della piccolo cucinotto erano inumane: cassetti rovesciati, pentole sparse qui e là, cocci di piatti sul pavimento, al limite dell'indecente.
Francis s'inorridì alla vista di un reggiseno appeso ai ganci predisposti per appendere le tazze.  Precisamente, il gancio dove appendeva la sua tazza con su scritto "Paris".
Decise di seguire la scia di vestiti lasciati sul pavimento, che lo condussero direttamente davanti alla camera del suo coinquilino tedesco, Gilbert.
Aprì la porta lentamente, facendola cigolare, e si ritrovo l'albino e una ragazza - "Non è Erzsebet, la commessa del negozio sotto casa?" si chiese il francese - che ronfavano una sopra l'altro, con addosso solo un plaid.  E a vedere le numerose bottiglie di birra e mozziconi di sigarette sparse sul tappeto, Francis dedusse che erano stati loro due a rovinare la sua Domenica mattina.
Meritavano una punizioni. Immediata.

-

"Gilbert, che ci fai qua?" chiese sorpreso Antonio, ancora col fiatone per le quattro rampe di scale fatte di corsa.
Aveva l'aria un po' disordinata, per essere le undici del mattino. Capelli spettinati, la giacca non abbottonata e cadente da un lato. Aveva anche la faccia da uno che "sono uscito di corsa e contro voglia da un posto da cui non volevo andarmene". Casa di Romano, probabilmente.
Antonio ci mise qualche secondo a rendersi conto che il tedesco era vestito solamente con un paio di boxer, e notò anche che dietro di lui c'era Erzsebet solo in intimo, coperta da un plaid, mentre fumava tutta tranquilla.
Superata anche la sorpresa della presenza della ragazza, Antonio pretese spiegazione.
"Quel coglione di Francis ci ha sbattuti fuori!" protestò, gonfiando le guance come un bambino.
"Io gli animali li sbatto fuori da casa mia" la voce del francese arrivò dall'altra parte della porta, a prova del fatto che stava origliando da un po'.
"Ti ho già spiegato Francis! Quello non ero io ... quello era il mio me ubriaco! E per la cronaca, è anche casa mia".
Di risposta ricevette uno sbuffo seccato seguito da un imprecazione.
I tre rimasero lì fino all'ora di pranzo, quando finalmente le suppliche di Antonio ebbero successo - Francis aveva un debole per gli occhi da cucciolo bastonato dello spagnolo - e li fece entrare.
Gilbert sapeva che avrebbe passato un settimana da inferno. Mai toccare le domeniche mattine di Francis, o si subiranno le punizioni divine di quest'ultimo.