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Autore: cremomoni    11/04/2014    1 recensioni
"Era seduta sul letto che fino a pochi minuti fa occupavano entrambi. E guardava fuori dalla ampia finestra, scrutando i nuvoloni che si stavano addensando all’orizzonte. A quanto pare anche il tempo era dalla sua parte. Si sdraiò e tocco il lato del letto che quella notte aveva ospitato il suo corpo. E si sentì improvvisamente sola. "
Sono passati 9 anni dall'ultima volta che si sono visti, Veronica ha nuovamente scagionato Logan per qualcosa che non ha commesso. Anche questa volta dovranno separarsi. Ma Veronica sa bene perchè questa volta è diversa da tutte le altre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dick Casablanca, Eli Weevil Navarros, Keith Mars, Logan Echolls, Veronica Mars
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 3
 
«Raccontami tu, prima!» Gli chiese con un sorriso accattivante. «So che non mi racconterai per filo e per segno le circostanze del tuo arruolamento, ma almeno raccontami come è stato entrare all’Accademia!! Me lo devi, il mio racconto sarà sicuramente più avvincente… Ce li avranno i pop-corn qui? Te li faccio portare, promesso!»
Logan non poteva smettere di sorridere, ci stava provando in tutti i modi a fargli raccontare dei suoi 9 anni, ma lui non aveva alcuna intenzione di farlo prima che a parlare fosse lei. Le aveva raccontato la storia con Carry, si era aperto, ma di lei non sapeva nulla. Tranne l’ovvio. Piz era uscito dalla sua vita. Voleva qualcosa di più, voleva sapere, conoscere, rivivere quei lunghi anni attraverso i suoi occhi.
In fondo, la sua non era neanche tanto accattivante come storia. Dieci giorni dopo aver chiesto informazioni era stato arruolato. Aveva lasciato la stanza del Neptune Grand, dalla quale si era trasferito anche Dick, che aveva trovato posto nella confraternita: “Che vuoi amico, non è una stanza in grado di accogliere un uomo della mia portata, ma anche là posso portarci tutte le ragazze che voglio e per lo meno non sarò solo!” si era giustificato Dick. Avrebbero patito la reciproca mancanza, ma non lo avrebbero mai ammesso. Aveva da poco ricevuto la lettera. Era stato mandato al centro addestramento di Charlestone, nella Carolina del Sud. Si era preparato in fretta, non aveva molte persone ad accompagnarlo alla partenza. Dick e… Dick. Una volta sull’aereo decise che avrebbe fatto di tutto per cambiare la propria vita.
«Allora? Dai, Logan, sono tutta orecchi!»
«Mi dispiace, ti ho già raccontato di Carry, ora tocca a te!!» Le rispose lui lasciandole intendere che non avrebbe desistito.
«D’accordo, ma non aspettarti niente di straordinario…»
 
Lo stage all’FBI era stato tosto, dopo un primo mese a fare fotocopie dei principali casi, fotocopie che ovviamente leggeva con grande attenzione, si era trovata affiancata ad un agente. Da quel momento poteva assistere alle riunioni, ai briefing, alla gestione del lavoro dalla base. Non le era permesso andare anche lei sul campo, ma era riuscita a dimostrare il suo valore e le sue capacità anche dietro una scrivania. L’ultimo giorno le avevano permesso di assistere dalla sala del coordinamento informatico all’irruzione in un magazzino gestito da potenti signori della droga, da brividi.
Mentre l’ultima sera preparava le valigie sentiva che quell’esperienza non aveva fatto altro che renderla ancora più ferma sulla decisione in merito al suo futuro.
La mattina dopo era ripartita alla volta di Neptune. Aveva avvisato solamente suo padre, voleva trascorrere qualche giorno da sola con lui prima dell’inizio delle lezioni. “Una sera però potrei dedicarla a Wallace e Mac… devo raccontare loro un sacco di cose, alla Hearst mi sarebbe difficile… e poi Wallace sarà di nuovo in camera con Piz, voglio che sappia come sono andate le cose dal mio punto di vista, anche se so che penserà che ci sia di mezzo Logan”. In effetti era vero. Dopo due mesi circa dal suo arrivo lì le era arrivata una mail di poche righe: “Ti auguro davvero ogni bene. Spero che tu sia felice. E se non lo sei, lotta per esserlo. Logan” a cui seguiva un link su youtube. Cliccò. Riconobbe la canzone.
It's so hard to say 
But I've gotta do what's best for me 
You'll be ok... 
I've got to move on and be who I am 
I just don't belong here 
I hope you understand 
We might find our place 
in this world someday 
But at least for now 
I gotta go my own way 



Stava mettendo la parola fine. Non si sarebbero più visti. Non si sarebbero più sentiti. Non ci sarebbe stato più un Logan e Veronica. Aveva lasciato che calde lacrime scorressero sul suo viso, ma solo alla fine della canzone si accorse di averle versate. Logan avrebbe continuato con la sua vita e così avrebbe fatto anche lei. Inaspettatamente Piz l’aveva lasciata pochi giorni dopo, al telefono. “Altro che inaspettatamente. Che stupida sono stata. L’ho dato per scontato. Ed in questi due mesi l’avrò chiamato quanto? Tre volte a dire tanto?” si stava chiedendo fissando il telefono, unico testimone delle parole dure che le aveva appena rivolto il suo ormai ex ragazzo. “Non ha tutti i torti ad avercela con me. Non gli ho mai dato la certezza sul nostro rapporto. Logan. Il video. Lo stage. Tutto ha contribuito a non essere lineare con lui. E così si è stancato, accusandomi di pensare ancora a Logan”. Si stupì, non riusciva a versare lacrime. Probabilmente le aveva consumate tutte.
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Una volta a destinazione, si era recò immediatamente alla Mars Investigation. Suo padre era chiuso nel suo ufficio con qualche cliente. Si sedette a quella che era la sua scrivania in attesa. Poco dopo si aprì una porta ed uscì Keith Mars accompagnato da una signora il cui conto in banca si poteva intuire dall’abbigliamento e dagli accessori. Dopo averla accompagnata alla porta, si era recato all’angolo cottura versandosi lentamente del caffè, ignorandola.
«È inutile, papà, non me la bevo. Illumino questa stanza con la mia sola presenza. E sì, gradirei anche io del caffè.»
Lo sceriffo si voltò con un immenso sorriso sul viso, la figlia gliene mandava uno ugualmente ampio a sua volta. Lei passò la scrivania e si abbracciarono.
«Allora, ho un agente dell’FBI sotto il mio stesso tetto! Potresti essere di aiuto al tuo vecchio nello svolgimento delle sue indagini: puoi entrare in banche dati segrete, fornirmi nomi di latitanti o di persone inserite nel programma testimone, la motivazione per cui mia figlia ha lasciato quel bravo figliolo di Piz…»
«Papà! Non mi dai neanche il tempo di svuotare la valigia che già vuoi il mio aiuto? Avevo ragione tre mesi fa, sono indispensabile per te!» Gli ribattè lei sorridendo.
«Mi devi raccontare tutto, tutto! Stasera andremo fuori a cena! Sono curioso ed orgoglioso di te. Oltre al fatto che la signora appena uscita ha appena pagato profumatamente per il lavoro da me svolto questa settimana.»
«Marito infedele?»
«Con la sorella della moglie…» annuì lui.
Veronica emise un fischio prolungato. «Andiamo vecchio genitore! Se non ricordo male, non ti eri definito giovane solo tre mesi fa? Certo che ad una certa età si invecchia molto velocemente…»
«Sono ancora sufficientemente giovane per farti pentire per questa tua irrispettosa frase» scherzò l’ex sceriffo. Non aveva vinto le elezioni, come era facile aspettarsi, dopo la manomissione delle prove per salvare Veronica da una denuncia ed un procedimento penale; la notizia apparsa sui giornali di un procedimento aperto nei suoi confronti per l’indagine sulla scomparsa di importanti prove lo aveva rapidamente screditato di fronte alla popolazione di Neptune.
«D’accordo, giovanotto, allora le concederò il privilegio di portarmi le valigie a casa e di accompagnarmi a cena. Le racconterò quello che vuole sapere!» Disse lei incamminandosi verso la porta.
«Anche di Piz?» Stavolta le rivolse direttamente la domanda
«Non so di cosa tu stia parlando» rispose lei con tutta calma, scendendo le scale.
«Si è presentato qui quasi un mese fa» iniziò il padre una volta in macchina. «Aveva saputo che Logan aveva lasciato Neptune in quei giorni senza dire per quale motivo, anche se sospetto che Dick possa saperlo. Ci eravamo sentiti parecchio nei due mesi precedenti perché a parte sporadiche telefonate non aveva ricevuto grandi notizie da parte tua. Improvvisamente, a seguito della notizia della partenza di Logan tu ti saresti fatta sentire con maggior regolarità. Era distrutto. Continuava a dire che in quei mesi aveva provato a credere che tutto quello che era accaduto tra voi appartenesse al passato, ma ora gli sembrava difficile continuare anche solo a immaginare di crederti.»
«Al telefono farneticava. Avevo inteso che c’entrasse Logan.» Sospirò Veronica. 



Ecco finalmente un nuovo capitolo!! spero vi piaccia!! =)
  
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