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Autore: Pink Novelist    11/07/2008    4 recensioni
Ecco a voi l'attesissimo seguito di DVD. Tre mesi dopo il drammatico episodio che ha fatto lasciare Dvd e Stella, la storia ricomincia da qui, in giorno di pioggia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Penso all’estate scorsa.
Quell’estate di cui non parlerò mai a quelle voltagabbana delle mie compagne di classe.

In aereo io e Demi per fortuna avevamo posti lontani.
Sono riuscita a vederlo al check-in.
Jeans al polpaccio, la solita cintura Gucci, la maglietta di Playboy e ai piedi un paio di Nike Silver, che sembravano nuove di zecca. Aveva un’aria seria e distaccata.
Ad un certo punto si voltò verso di me, aveva capito che lo stavo osservando. Il suo volto rimase inespressivo, come se fossi una persona come tutte le altre. Come ai vecchi tempi. Meglio così, non avevo né la voglia né il coraggio di parlargli.
Prima del decollo mandai un sms a Giulio. Erano poche settimane che stavamo di nuovo insieme. Come farò a stare due settimane senza di te? Ti amo. Poi spensi il cellulare e l’aereo partì alla volta di Londra.

A Heathrow c’era lo stand della nostra compagnia, dove ci attendeva una hostess, una donna sulla trentina. Mi avvicinai a lei e le diedi il mio nominativo, che venne sbarrato nel suo elenco. Subito dopo arrivò Dvd, accompagnato dall’espressione di assoluta indifferenza che aveva poche ore prima.
Poi arrivò un gruppetto di ragazzi che parlavano allegramente tra loro. Erano spagnoli. Uno di loro mi notò, si voltò verso di me e mi sorrise. Era davvero carino, capelli castani un po’ lunghi con un sottile ciuffo biondo davanti. Indossava una maglietta bianca D&G (a quanto pare la moda italiana sfonda anche all’estero), jeans un po’ calati con i boxer Calvin Klein in vista e un paio di Vans a scacchi.
Diede il suo nome, Alan Arcoy, alla hostess, poi tornò dai suoi amici, seduto su una panchina poco distante. Mentre parlava con loro teneva lo sguardo puntato su di me, gli altri si voltarono per vedere chi era l’oggetto di tutte quelle occhiatine e poi ripresero a chiacchierare. Non capivo molto lo spagnolo, ma sapevo di essere io l’argomento del loro discorso.
Demi aveva osservato la scena facendo finta di niente, non ero più dominio suo.
Nel frattempo era arrivata tantissima altra gente del nostro gruppo: tedeschi, francesi, russi, norvegesi, portoghesi… Una Babele in miniatura si stava formando davanti ai miei occhi, tante lingue mescolate insieme che se prese per una sola avrebbero mandato solo in confusione.
Finalmente la hostess ci fece cenno di seguirla, uscimmo dall’aeroporto con i bagagli al seguito, diretti verso il pullman.
Il viaggio fino al college fu breve e ci diede l’opportunità di dare una prima occhiata veloce a Londra, con le sue caratteristiche cabine del telefono rosse, gli autobus a due piani, i negozietti bizzarri.
Arrivati a destinazione un’altra signora rifece l’appello, poi ci indicò con chi avremmo diviso la camera per due settimane, consegnandoci le chiavi. Mi capitò una ragazza tedesca, piuttosto robusta, dai capelli biondi raccolti in una piccola coda.
- Hi, my name is Elizabeth - mi disse con un forte accento tedesco.
- I’m Stella, nice to meet you - le risposi io.
La signora chiamò anche Dvd.
- Demi Von Dusselmann *? You’ll share your bedroom with Hammad Tariq.
Si fece avanti un ragazzo egiziano dalla corporatura esile, con gli occhiali e un accenno di baffetti piuttosto evidente. Gli sorrise e gli strinse la mano.
Alan invece era in camera con uno dei suoi amici, che da quello che avevo capito chi si chiamava Pablo.
Stavolta mi si avvicinò e mi chiese:- So, your name is Stella, isn’t it? My name is Alan and I am Spanish.
Gli strinsi la mano:- Yes, it is. I come from Italy.
- Italy is such a beautiful place, I love it! And what is your bedroom number?
- 607, and yours?
- Mine’s 814, but I think it’s in another area of the campus. I hope I’ll see you again in these days, now I have to go.
- I hope, too - risposi io per essere cordiale. - Goodbye. Si allontanò con i suoi amici e mi sorrise di nuovo. Era tutto contendo di avermi conosciuto.



Da-dan! Terzo capitolo pubblicato.
Da qui inizia un lungo flashback che ci porta alla vacanza-studio a Londra.
Non so se si nota un particolare mio cambio di stile nello scrivere, visto che è da mesi che non riprendevo in mano il seguito, l'importante è che sia in meglio. Ho cercato di descrivere in maniera un po' più minuziosa, ma comunque lasciando piena immaginazione al lettore.
Il quarto capitolo verrà pubblicato per Agosto causa vacanze, comunque è già pronto da ieri ed è un po' sostanzioso.
Non siete contenti di sapere adesso il nome intero di Demi? Fa un po' strano però notate le iniziali: D.V.D. ... Ed ecco spiegato il soprannome (leggete la nota finale per sapere il motivo di un cognome così strano)!
Per quanto riguarda il titolo, al momento conduce Fulmine A Ciel Sereno con 3 voti su 4. Continuate a votare su http://pinknovelist.forumcommunity.net, ricordo che avete tempo fino all'8 Agosto!

Ed eccoci ai commenti:

Mariel92: Chissà... Non posso dire niente!

PiccolaMars: Ora mi fai venire in mente di postare l'illustrazione relativa a Giulio sul forum... Così ti farai un'idea di come me lo immagino io.
Demi all'inizio era amico di Luca, la prima volta gliel'ha fatta passare, poi per curiosità ha voluto visitare il link, non dico che abbia apprezzato la sincerità, infatti è un po' incavolato con lui, anche se cerca di non dimostrarlo.
Comunque, l'ho detto io, è infantile: ha voluto la bicicletta e adesso pedala no? E' questo che Stella non sopporta, che praticamente Demi ha campato quasi una scusa per aria per tornare con Elisa, che era la novità, poi si sarebbe accorto che Elisa è solo una "mandrilla" e quindi ora vuole tornare da Stella perchè è più seria (toh guarda, era proprio questo che diceva che non gli piaceva di lei! Ve l'ho detto, è strano!)
Piccola anticipazione: "qualcosa" coinvolgerà parecchio Elisa molto più in là... Non dico di più.

Giuly_94: Giulio è stato preso da pietà perchè non voleva vedere Stella soffrire come ha sofferto lui... Era un po' la sua rivincita nei suoi confronti, voleva farle capire che lui era umano e clemente e tutto il resto.

Alyce the Tinker: Sì, molto probabilmente l'avrò visto tra i titoli delle fic...
A dirti la verità non so bene se far arrendere Demi a lasciare in pace Stella. Vedrò man mano che la storia prosegue, al momento sono troppo impegnata coi flashback.

Ci vediamo ad Agosto!
Pink Novelist

NOTE:
*= il nonno paterno di Demi era austriaco.

  
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