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Autore: FallenAngel1990    11/04/2014    4 recensioni
Un anno dopo i fatti di New York, Asagard è in guerra e Thor, ormai prossimo re, cerca di difenderla. Loki è ancora prigioniero, ma il fato muterà il suo destino e quello di una bellissima bambina...
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jane Foster, Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg, Triangolo
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--- CAPITOLO 25 ---

Thor scosse lentamente la testa, gli occhi ancora chiusi.

“Sei un idiota...” sussurrò una voce vicino a lui.

“Loki?” chiese con la voce ancora piena di sonno.

Il moro non rispose, alle sue orecchie giunse solo un piccolo vagito che lo convinse ad aprire gli occhi.

“Ciao, piccola...” sussurrò flebile alzando un braccio per sfiorarle la guancia paffuta.

Loki sedeva di fianco al letto, in grembo teneva la bambina che arzilla cercava di afferrare alcune farfalle che Loki faceva comparire con la magia.

“Da quanto sono qui?”

“Due giorni...” rispose Loki alzando lo sguardo.

“Devo....” disse cercando d'alzarsi con una smorfia di dolore dipinta in volto.

“No! Fermo! La magia sta curando la ferita, non è molto grave, ma potrebbe riaprirsi...”

Thor si stese di nuovo sul letto.

“Tu come stai?” disse accarezzandogli un braccio per poi prendere la piccola Leda e portarsela in braccio.

Loki si limitò ad alzare le spalle senza dare una risposta.

“Comunque sei un idiota...”

“Ti ho salvato la vita...” disse Thor non alzando lo sguardo dalla bambina, seduta vicino a lui, che si stava divertendo a tirargli i capelli.

“O si certo. Sei un genio. Ti sei quasi fatto uccidere quando ti avevo chiesto di non metterti in mezzo! Non sei morto solo perchè sei stato fortunato che avessi ancora un briciolo di magia...”

“Grazie...” sussurrò puntando i suoi occhi azzurri in quelli verdi del moro.

“Non ringraziare me, se non fosse arrivata madre saresti morto poco dopo...”

“Lui è morto?”

“ Byleistr? Si...” disse Loki.

“Ce l'hai fatta...” sorrise Thor.

“Non cantare vittoria...” scherzò Loki, Thor lo guardò male “No, non c'è nessuno che al momento credo voglia vendicarsi di me...almeno spero...” disse Loki con un flebile sorriso.

“Vieni qui, muoviti!” disse Thor allargando le braccia lasciando spazio a Loki per stendersi vicino a lui.

“Mi hai spaventato...” confessò in fine il moro lasciandosi avvolgere dal muscoloso braccio, accarezzando la testolina della bambina che era seduta dall'altra parte del letto.

“Non l'hai uccisa vero?”

Ma Loki si era accoccolato alla sua spalla socchiudendo gli occhi.

“Loki...?”

“No...”

“No, non l'hai uccisa o no, non mi vuoi rispondere?”

“Per quanto mi piaccia la seconda opzione, no, non l'ho uccisa...per poco...”

Thor sospirò.

“Pensavi che l'avessi fatto?”

“Devo dirti la verità? Si, pensavo l'avessi uccisa...quando mi sono svegliato tu la stavi strangolando...”

“Stavi morendo e l'unica cosa che ricordi sono io mentre cercavo di uccidere quell'insulsa midgariana? Piuttosto potresti chiedere come sta nostra madre...” disse alzandosi e portarsi a distanza in modo che il biondo non potesse trascinarlo vicino a se “Oppure in che stato versa Asgard, se ci sono stati molti morti...” disse muovendosi per la stanza alzando la voce “Oppure quello che farebbe un vero re...” sussurrò infine abbassando bruscamente il tono.

“Loki...” disse Thor rasentando l'esasperazione passandosi una mano sul viso.

“E lei viene con me!” disse prendendo la bambina fra le sue braccia.

“Hey...” disse riuscendo ad afferrare un lembo del suo vestito “Loki, calmati...”

Loki sospirò, fermandosi qualche attimo, prima di sedersi accanto a Thor sistemandosi la bimba fra le braccia.

“Loki, guardami...” disse toccandogli il mento per fargli alzare il volto “So che avrò dei doveri da dover affrontare e spero che tu sarai per sempre al mio fianco...”

“Thor...”

“Lasciami finire...” sorrise il biondo “Non pensavo di dirtelo così, decisamente non in questo stato, ma visto che è andata così...”

“Non provare a dire quello che sto pensando, non ci provare!”

“Perchè non dovrei farlo?” sorrise Thor.

“Perchè no!”

“Ammettilo che lo vuoi anche tu...” disse accarezzandogli una mano.

“Facendo in questo modo non otterrai nulla...”

“Lo sai che dovrà succedere...” scherzò Thor.

“Penso che le cure ti diano alla testa. Meglio limitare la magia su di te...”

“Sono lucido!” chiarì Thor.

“Non lo sei quando sei in salute!” sorrise Loki.

“Non deridermi!” scherzò a sua volta Thor.

“Sono serio!”

“Allora?” chiese Thor.

“Allora cosa?”

“Come cosa? Hai capito che intendo...”

“Thor, penso che prima avremo problemi ben più importanti a cui pensare. Madre sta organizzando il funerale di Padre e...”

Un'ombra scura passò sugli occhi di Thor.

“Aspetteranno che tu ti sia rimesso.” chiarì Loki “E poi ci sarà la tua incoronazione...” concluse alla fine.

“Come mai non hai preso il mio posto?” chiese Thor.

“Ho già fatto questo sbaglio una volta, credo che basti...” sorrise leggermente alzando il volto cercando gli occhi di Thor.

Una piccola farfallina azzurra attraversò la stanza scomparendo a qualche metro dalla porta.

“Hey!” sorrise Loki solleticando la piccola che rispose con una risata.

“E' stata lei?” chiese Thor.

“Hum hum...” confermò Loki sistemando i capelli scompigliati della bimba “Impara in fretta...” alzò lo sguardo guardando Thor disteso sul letto “Riposa ora, torneremo da te tra poco...”

 

**

 

Alcuni tocchi alla porta fecero aprire gli occhi a Thor che cercò di mettersi a sedere contro la testiera del letto limitandosi poi ad appoggiarsi ad alcuni cuscini.

“Avanti!” disse rivolto alla porta ancora chiusa.

“Thor...sono io...” disse Jane aprendo di qualche centimetro la porta permettendogli di sbirciare nella stanza.

“Entra, Jane...” disse indicandogli poi una sedia “Siediti, prendi la sedia...” disse.

“Mi hai fatto chiamare?” chiese la ragazza sedendosi accanto al letto del dio del tuono.

“Si...” disse Thor “Volevo parlarti...”

Jane attese in silenzio aspettando che il biondo ricominciasse a parlare.

“E' tutto finito, ora puoi tornare su Midgar. Non c'è più nulla che ti trattenga qui, solo...vorrei che fossi presente all'incoronazione. Se non vorrai lo capirò, non ti tratterrò ulteriormente, ma mi farebbe veramente piacere che tu ci fossi...”

“Se a te fa piacere che resti, non vorrei essere di peso per nessuno.”

“Nessun peso e si mi faresti felice se restassi...” sorrise Thor.

“Va bene...” sorrise Jane a sua volta.

“Ti andrebbe di portare il calice durante la cerimonia?”

“Quale calice?” chiese Jane aggrottando la fronte.

“Non è nulla di speciale, ma è abitudine scegliere una persona non appartenente alla famiglia reale che porti un calice colmo d'acqua della cascata dorata come simbolo di forza, durante la cerimonia. Dovrai solo attraversare la sala e porgermi il calice che io poserò accanto al trono...”

“Io...Io dovrei passare in mezzo a migliaia di abitanti di...va bene.” disse visibilmente agitata.

“Potrei scegliere qualcun altro se non te la senti, non sentirti obbligata, io..”

“No, no! Va bene. Lo farò.” sorrise.

“Grazie...” disse Thor.

“Saranno presenti tutti vero? Cioè...”

“Intendi Loki, vero? Si, sarà presente...” disse Thor “Credo che dovrei porgerti delle scuse per il suo comportamento...”

“No, nessuna scusa. Io non avrei dovuto rivolgermi a lui in quel modo, ero spaventata e ho travisato tutto, l'ho pure offeso e ...”

“Non ha ucciso mio padre e non è stato lui a ferirmi.” disse Thor chiarendo.

“Lo so. Mi dispiace per aver frainteso...”

“Non è colpa tua. Purtroppo non hai avuto modo di conoscere il vero Loki, non è quello di New York, Jane...lui non è così...”

“Thor, se avessi conosciuto il vero Loki non sarebbe il dio degli inganni...” sorrise Jane a cui si unì poco dopo il sorriso di Thor.

“Quindi il mio compito sarà quello della damigella, invece degli anelli porterò un calice...”

“Penso di non aver capito...”

“Lascia perdere...” sorrise.

Thor si sistemò meglio sui cuscini.

“Come stai?”

“Se penso che sono quasi morto, bene...”

“A parte gli scherzi?”

“A parte quello...questa ferita fa male e non mi lascia quasi muovere...”

“Bhe sono passati solo due giorni e non avevi una bella cera quando ti ho visto nella sala delle armi. Sarai in piedi tra qualche giorno...” disse.

“Si e purtroppo non dovrò esserlo per una bella cosa...” disse con un velo di tristezza.

“Mi dispiace per tuo padre...” disse Jane.

“Grazie...” sussurrò Thor “Loki ha provato a salvarlo, ma quel bastardo...”

“Ora non ci pensare più, ormai ha pagato con la morte...”

“Si, ha pagato. Anche se non mi dispiacerebbe poterlo risvegliare e ucciderlo un'altra volta...”

“Temo che ti dovrai accontentare di saperlo morto...”

Thor fissò per un po' la ragazza passandosi poi le mani sul viso.

“Dovrò trovare un modo, una volta re, di comunicare a tutto il popolo che Loki non è un asgardiano...” sospirò “Fosse per lui continuerebbe a vivere così, ma...” sbuffò guardando poi la ragazza “Scusa, ti sto annoiando...”

“No, non mi stai annoiando. Anzi quello è seriamente un bel problema...”

“Siamo sempre stati cresciuti nell'odio verso i giganti di ghiaccio, posso solo immaginare come la prenderebbero. Oltretutto la fama di Loki...”

“Decisamente non aiuta...”

Thor alzò lo sguardo confermando l'affermazione di Jane.

“Dovremo trovare un modo, soprattutto per la bambina, più cresce più i suoi poteri si rafforzano quindi è meglio che sappiano...”

“Sono d'accordo con te...” disse Jane sporgendosi sul letto prendendo una mano del dio del tuono fra le proprie “Ora andrò, ci sono un paio di guardie che mi stanno aspettando qui fuori per scortarmi nelle mie stanze...”

“No. Sei libera di andare e venire come meglio preferisci, non sei prigioniera dentro a questo palazzo.”

“Grazie!” sorrise Jane.

Thor chiamò subito le guardie dando disposizione che Jane non fosse seguita, né controllata a vista, né tanto meno rinchiusa nelle sue stanze.

Jane attese la risposta della guardia prima di congedarsi e far ritorno alle sue stanze.

“Non ti preoccupare Thor, ci penserò io a Loki...” disse con un ghignò sulle labbra.

 

**

 

“No, io non approvo quello che hai deciso, ma sei tu che diventerai re. Fai tu, tuo il regno, tue le decisioni...”

“Madre, Jane è una midgariana, non ha poteri, non è che possa molto su Asgard...”

“Ne sei proprio certo?” chiese la madre, ma la risposta non fece in tempo a raggiungere le sue orecchie che Loki entrò in camera sbattendo la porta.

“Se vuoi che la uccida dillo!” disse arrabbiato “Non doveva andarsene? Che ci fa ancora qui?”

Thor, ancora a letto, non poté far altro che portarsi le mani al viso.

“Resterà qui fino all'incoronazione, poi se ne andrà...” disse biascicando dietro ai palmi delle mani.

“Quando avevi intenzione d'informarmi?” chiese Loki abbassando il tono e sistemandosi Leda fra le braccia che, ormai abituata agli scatti d'ira del padre, non si preoccupò più di tanto.

“Te l'avrei detto appena fossi tornato e poi invece tu ti sei rinchiuso in biblioteca e...”

“Non accampare scuse, non ne sei capace!”

“Loki!” lo richiamò la madre.

Il moro sospirò sedendosi accanto alla madre tenendo però uno sguardo truce su Thor.

“Puoi non guardarmi così?” chiese Loki.

“Così come stai facendo...”

“Non ti guardo in nessuno modo “così”...”

“O vi prego...” disse la madre prendendo la piccola per poi alzarsi diretta alla porta “Noi andiamo a fare una passeggiata...”

Solo quando la porta si chiuse alle spalle delle regina Thor tornò a guardare Loki.

“Che c'è?” chiese scontroso il moro.

“Nulla...”

“Che ti è venuto in mente?” chiese socchiudendo gli occhi.

“Loki, appena dopo l'incoronazione tornerà su Midgar...”

“Non ne comprendo il motivo o quello che il tuo stupido cervello da pentapalmo ha in mente...”

“E' solo cortesia Loki...”

“Cortesia?” chiese incredulo.

“Si, bhe...era qui solo perchè avevano minacciato di usare lei per arrivare a me...”

“Io avrei lasciato le cose così...”

“Loki!!!”

“Bastava non cadere nel loro ricatto...” disse muovendo le mani in un elegante gesto.

Thor socchiuse gli occhi guardandolo di traverso.

“Non l'avrei mai fatto...” disse con tono calmo.

“Ho notato!” ribatté Loki con con un sorriso forzato sulle labbra.

Thor rise portandosi poco dopo una mano a coprire la ferita che, per via del riso, faceva ancora male.

Loki scosse la testa, sconsolato, vedendo il biondo non accennare a smettere di ridere.

“Si chiama masochismo in caso tu non lo sappia...”

“Sta....sta zitto!” continuò a ridere.

Loki aggrottò le sopracciglia.

“Io vado da madre. Tu fatti male fin quando vuoi...” disse ironico alzandosi e dirigendosi alla porta.

 

**

 

“Aceto...aceto...aceto...ma dove diavolo lo tengono?”

Era notte fonda quando Jane scese nelle cucine, ormai deserte, di Asgard stando ben attenta a non essere vista dalle guardie che, come sempre, erano di ronda all'interno del palazzo.

Alzò la fiamma della candela verso alcune mensole controllando ogni bottiglia posta sopra. Controllò alcuni armadi e credenze fino a quando non riuscì a trovare alcune bottiglie d'aceto e della polvere di bicarbonato.

“Perfetto...” disse lasciando la candela appoggiata sul tavolo per avvicinarsi a una fiaccola più grande che prese, incendiò e posò al centro del tavolo, su un supporto usato dalle cuoche quando, ormai finito il loro turno, si fermavano in cucina a mangiare e chiacchierare.

Prese una ciotola in cui mischiò i due ingredienti appena trovati producendo una densa schiuma bianca.

“Come lo accendo un fuoco ora?” chiese dubbiosa guardando la rudimentale cucina a legna “Avete qualsiasi tecnologia e cucinate ancora sulle braci?” disse sconsolata, parlando tra se, prendendo qualche pezzo di legno non sapendo bene che fare, forse sotto le ceneri il fuoco era ancora acceso e sarebbe bastato alimentarlo, ma Jane viveva nel nuovo millennio, non aveva mai acceso il fuoco di un camino.

Dopo alcuni tentativi riuscì nell'impresa e vi posò sopra un piccolo paiolo dove aveva versato il liquido di poco prima.

“Quanto vorrei un microonde ora...” disse sconsolata controllando il liquido chiaro che bolliva sulla fiamma viva.

Era quasi l'alba quando Jane rientrò in camera.

 

**

 

I giorni trascorsero velocemente, appena Thor si sentì abbastanza in forze da poter stare in piedi fece disporre immediatamente che il funerale del Padre degli Dei non venisse più rimandato. Ci volle un po' di tempo per organizzare gli ultimi preparativi, ma ogni cittadino di Asgard fu presente a quella triste veglia. La regina Frigga teneva in braccio la piccola Leda ed, in testa al gruppo, avanzava vicino al corpo del marito, uno spesso telo a coprirlo.

Loki e Thor al suo fianco si scambiavano ogni tanto lunghe occhiate per poi tornare a fissare davanti a loro.

Attesero fino all'imbrunire prima di lasciar andare per sempre il Padre dei Dei, una freccia incendiaria a dar fuoco all'imbarcazione scelta come ultimo viaggio.

Lentamente la gente cominciò a scemare, diretta alle proprie case, quella sera tutte le taverne sarebbe state chiuse per onorare Odino.

Volstagg, Sif, Fandrall e Hogun, ormai ripresosi dopo aver spiegato l'accaduto, si avvicinarono a Thor non dicendo nulla, solo con cenni del capo o stringendogli la spalla in una forte morsa d'incoraggiamento.

Salutarono, anche se più freddamente, Loki, a pochi passi da Thor, e la regina Frigga prima di congedarsi e tornare verso il palazzo dove da tempo si eran stabiliti a vivere nella zona militare.

Solo Thor, Loki, Frigga e Leda, che ormai dormiva in braccio alla regina, rimasero a fissare l'orizzonte.

Frigga porse la piccola a Loki che l'avvolse nel suo mantello temendo che avesse freddo.

“Heimdall ha già chiuso l'ingresso al palazzo, non vi vedranno tornare...”

La regina abbracciò i due figli prima rientrare a palazzo, da sola.

Thor guardò Loki rincorrendo poi la madre fermandola, raggiunto poco dopo dal moro e si diressero verso il palazzo assieme.

 

**

 

“Loki!!!” chiamò Thor dietro la porta delle stanze del moro sbattendo poi la mano sulla pesante porta di legno.

Passò qualche secondo prima che Loki aprisse la porta.

“Si può sapere che hai? E' l'alba!”

“Non riesco a dormire...” disse a bassa voce.

“Bhe io si, ma qualcuno me lo impedisce!” gli urlò contro.

“Sssssssshhhh Leda si sveglierà...” disse Thor.

Un vagito divertito da dentro la camera raggiunse le loro orecchie e sorrisero.

“Dicevi?” chiese Loki.

Thor sorrise, Loki si scostò per lasciarlo passare.

“Perchè non siete rimasti a dormire da me?”

“Perchè io posso sopravvivere a una notte in bianco, ma Leda deve dormire e non ha bisogno di sentire suo padre distruggere la stanza...hai trovato il mantello?”

“No...” disse abbassando il tono.

Loki sbuffò abbandonando la camera per raggiungere quella del fratello, che di solito occupavano insieme.

Ne ritornò una decina di minuti dopo con il mantello piegato sulle braccia.

“Ma dove...?”

“Sai quella cosa in legno, alta, con delle ante? Ecco, si chiama armadio Thor. Di solito gli abiti si mettono li dentro...”

“So che cos'è un armadio!” disse stizzito.

Loki sorrise.

“Avresti potuto usare un tuo mantello...” disse Loki appoggiando le mani sulle spalle del dio del tuono che era seduto vicino a Leda che ormai si reggeva in piedi da sola aggrappandosi alle fini asticelle di legno del lettino.

“Era di Padre...” disse in un sussurrò “Me lo diede quando tornai su Asgard...”

“Dopo che mi credevate morto?”

Thor annuì.

“Non avrei potuto sostituirlo...”
“Va bene, va bene. Non ho voglia di sentire storie tristi e strappalacrime e poi dovresti andarti a cambiare...”

“Diventerò re, aspetteranno!” sorrise inclinando la testa in dietro sperando in un bacio che però venne soffocato da una mano del moro che gli coprì la bocca.

“Dillo a madre e poi torna a dirmi se è della tua stessa idea.” sorrise Loki.

“mhudw muhsbqwu mipowp...”

“Non capisco, dispiace.” sorrise Loki.

Solo allora Thor si liberò dalla presa di Loki.

“Posso restare qui?”

“No!” disse risoluto Loki prendendo la bambina e tornando a letto avvolgendo entrami nella coperta.

La cerimonia d'incoronazione si sarebbe tenuta solo in tarda mattinata e il sole non era ancora sorto, solo un lieve baluginio all'orizzonte a significare che era ancora troppo presto.

“Non darò fastidio....” ma alzandosi urtò contro ad una sedia che per poco non si rovesciò presa al volo dal dio del tuono.

Thor sorrise guardando l'espressione di Loki che stava assottigliando gli occhi quasi a volerlo fulminare.

“Vai. Fuori. Di. Qui!” disse scandendo lentamente ogni singola parola.

“Ma...”

“Fuori!!!” urlò contro seguito da una risata della piccola.

“Non sono ancora re e state già congiurando contro di me...” disse a bassissima voce, borbottando.

“Cosa hai detto?” chiese Loki.

“Nulla!” si voltò con un sorriso tirato sulle labbra.

Loki sbuffò girandogli la schiena nascondendosi con la bambina sotto le coperte.

   
 
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