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Autore: Seekerofdreams_    11/04/2014    22 recensioni
The maid (in italiano La domestica) è la storia di una ragazza universitaria che si riempie di marshmallow e caramelle piangendosi addosso davanti ad un pc guardando serie tv e ascoltando musica. Un giorno deciderà di cambiare tutto, ma sarà il giorno giusto per alzarsi dal letto e iniziare a vivere? La risposta la troverà in un paio di occhi azzurri. Tra figuracce, nuove amicizie, tradimenti e segreti vi narrerò la storia d'amore di Niall e Serena.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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.The Maid.

Capitolo 15

 

 

"L'amore consiste in questo, due solitudini che si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano."



 

Due settimane dopo.

 

21 Dicembre

 

Il mio nuovo cellulare risuona per tutta casa sulle note di Strong, sobbalzo mentre preparo qualcosa da mangiare e rischio quasi di cadere a terra per rispondere in fretta.

La telefonata di qualche settimana fa ne ha scaturite altre due, brevi e con lo stesso ritmo della prima, poche frasi, un botta e risposta infinito e un “mi manchi” alla fine.

Così, ora mi ritrovo ad avere il cuore in petto ogni volta che sento il telefono suonare, ma anche questa volta una nota di delusione dipinge il mio viso, il numero è sconosciuto, rifletto se rispondere o meno e alla fine mi decido per tornare a cucinare.

Porto il telefono con me e mi rimetto a preparare una deliziosa pasta ai quattro formaggi.

Il mio stomaco brontola già da mezz'ora, canticchio una canzone a bassa voce, ma vengo interrotta ancora da una chiamata in arrivo, sbuffo lasciando il mestolo, ancora quel numero.

Mi decido e alla fine rispondo.

“Pronto?” dico curiosa.

“Serena? Sono Andy, l'amico di Liam... ti ricordi di me?” dice tutto d'un fiato.

“C-certo, ciao Andy!” dico balbettando, mi do mentalmente della stupida per essermi dimenticata di dover ricevere questa telefonata.

“Ascolta, dovevo chiamarti già da un po' ma sono stato impegnato, volevo chiederti un favore!” dice spensierato e contento, come se niente fosse. Un po' il comportamento di questo ragazzo mi fa saltare i nervi ma la troppa curiosità vince sul mio orgoglio e così chiedo di cosa si tratta.

“I ragazzi, come saprai, tornano per le vacanze di Natale e domani c'è una cena tutti insieme a casa Payne, volevo invitarti, anche se sicuramente lo farà Liam... o Niall, ma volevo anche chiederti di venire un po' prima, non sono proprio il massimo ad organizzare le feste!” dice tutto d'un fiato.

Prendo qualche secondo per assimilare le informazioni, andare lì significherà passare la serata con i ragazzi ma anche stare nello stesso posto con Niall.

“Ci sarò” dico decisa, con una strana sensazione di agitazione proprio alla bocca dello stomaco.

 

 

Pov di Louis

 

La mia maglia bianca, le scarpe e infine... l'ultimo jeans. Chiudo la valigia con un sorriso grande quanto il ponte di Brooklyn, questa sera torneremo a Londra per le vacanze natalizie.

Sto aspettando questo momento da settimane, la mia famiglia, un po' di riposo, Jess.

“Lou hai finito?” chiede Zayn entrando nella mia stanza senza bussare, come al solito.

“Si Zay, fatto, sono pronto per tornare a casa, gli altri?” chiedo tirando giù dal letto la valigia.

“Liam e Harry hanno già sistemato tutto insieme ad Ashton, gli altri non lo so!” dice scrollando le spalle.

Questa volta a tornare a Londra saremo in tanti, tutto lo staff, noi e i 5 Seconds of summer.

In realtà non dovevano venire loro ma non potevo certo perdermi un'occasione grande come la festa di Natale per far conoscere Luke e Serena.

Niall si sveglierà, ne sono sicuro e se non lo farà... bè, si formerà una nuova coppia.

“Devo aver paura?” chiede Zayn interrompendo i miei pensieri.

“Cosa?” chiedo.

“Hai una faccia che non promette nulla di buono, cos'hai in mente?” chiede curioso accendendo una sigaretta e poggiandosi sul davanzale della finestra.

“Sto pensando alla faccia di Niall quando vedrà Sere alla festa domani!” ammetto sorridendo.

“Ti ucciderà, stanne certo!” dice soffiandomi il fumo addosso.

Annuisco, ne sono convinto anche io ma andiamo, se non ci penso io a fargli aprire gli occhi, chi deve farlo? Poi Luke è un bravo ragazzo, non tratterà male Sere.

Lei poi ha una fissa per i biondi con gli occhi azzurri quindi, non ci saranno problemi a farli stringere amicizia. Con questo spirito trascino la mia valigia e Zayn al piano di sotto per raggiungere gli altri.

Questo mese in America è stato intenso e piacevole, le fan ci seguono ovunque, salire sul palco poi, mi dà sempre la giusta carica per affrontare tutto, ma ci sono dei giorni in cui la vita normale mi manca più del solito, ora mi ci vuole proprio un po' di tempo in famiglia.

Le porte dell'ascensore si aprono al piano terra e vedo subito i ragazzi, li raggiungiamo e ci sediamo sulle morbide poltroncine ai lati della hall.

“Lou ce l'hai fatta finalmente, sei sempre l'ultimo!” mi prende in giro Calum.

Faccio una smorfia con la bocca e ignoro i loro soliti commenti su quanto io sia ritardatario.

“Dov'è Luke?” chiedo e gli occhi di Niall si spostano su di me.

Sorrido soddisfatto senza farmi notare da lui, quell'irlandese è un libro aperto per me.

“Hai sentito Andy?” sussurro avvicinandomi a Liam.

Lui annuisce e sorride, procede tutto secondo i piani. Sto aspettando solo la telefonata sconvolta di Sere che alla velocità della luce mi chiederà cosa diavolo significa una festa a casa Payne.

“Non ti ha chiamata ancora?” chiede Liam, a volte fa paura, legge nel pensiero!

“No, ancora no! Ma lo farà presto...” dico convinto.

“Immagino di si, mi ha detto che deve partire per le vacanze di Natale, andrà via il 23!” dice con un tono contenuto per non farsi sentire da Niall.

“Si, me l'ha detto Jess!” confermo.

Vieniamo interrotti da Paul che ci richiama per partire, faccio cenno a Liam di riparlarne dopo e ci avviamo verso l'uscita. La strada davanti all'hotel è piena di fan, le urla mi arrivano fin dentro il cervello, sorrido, ancora mi sembra impossibile una cosa simile.

“Louis, nella terza macchina” sento dire da qualcuno, abbasso la testa e mi faccio spazio tra la folla di fotografi, curiosi e fan, sembra di essere in guerra, ma alla fine come sempre riesco a tirare un respiro di sollievo poggiando la schiena nei sedili posteriori del van.

La porta si apre ancora riversando un ragazzone troppo alto per i suoi diciassette anni, sospira, mordendosi un secondo il piercing sul labbro inferiore.

“Oddio, pensavo di morire” dice rilasciando un sospiro di sollievo.

Lo guardo ridendo e batto una mano sulla sua spalla. Non mi ricordo nemmeno come siamo diventati amici, eppure in poco tempo abbiamo legato e siamo diventati tutti una grande famiglia.

Sicuramente il fatto di stare sempre insieme ha influito molto ma ormai è naturale scambiarci perfino le magliette.

“Dai, tra qualche ora saremo a Londra, ci divertiremo alla festa, stanne certo!” dico entusiasta.

“Bè lo spero, mi stai riempiendo di cose su questa festa da giorni, se non sarà bella ti denuncio” ride e io sbuffo spazientito.

Non so perchè tutti trovano sempre il modo di smontare il mio entusiasmo.

“Dai Lou, scherzavo! Ma dimmi un po'... c'è qualcosa di specifico che devo sapere?” chiede con voce innocente.

Sorrido, ha fatto la domanda giusta.

 

 

22 Dicembre

 

Pov di Sere

“No, no... che diavolo stai facendo?” dico strappando letteralmente dei fiori dalle mani di un cameriere.

Sono in questa casa da questa mattina alle sette, Andy mi ha lasciata qui con una cartellina in mano, una lista di cose da sistemare e delle persone incompetenti.

Ma per chi mi ha presa? Per una domestica?

Ah... maledizione, questa parola mi perseguita.

Mi fermo un attimo e passo il dorso della mano sulla fronte, prendo un bel respiro e mi guardo intorno. L'unica cosa che mi consola è sapere che questa sera sarò tra gli invitati e non a lavorare.

Guardo l'orologio, devo sbrigarmi, tra poco devo andare a prepararmi.
La sala ormai è allestita con una tavolata degna di una festa reale, i fiori bianchi e rossi a spezzare il colore scuro del legno. Mi avvicino al balcone, il tempo è stranamente buono, freddo, ma sereno.

“Sere? Ci sei o ti hanno dovuta ricoverare in psichiatria?” sento la voce dolce e familiare di Liam arrivarmi alle orecchie, mi giro e corro ad abbracciarlo.

“Finalmente sei qui, il tuo amico è un incompetente!” dico sbraitando.

“Ehi, guarda che sono qui!” dice Andy comparendo sulla soglia della stanza, togliendo la giacca e poggiandola su un divanetto.

Alzo un sopracciglio e lo fulmino con lo sguardo, lui sbuffa e riprende in mano la giacca per poi sistemarla tranquillamente sul braccio.

“Siamo atterrati due ore fa, ci abbiamo messo una vita a raggiungere casa, comunque ora ci sono io, puoi andare!” mi dice teneramente lasciandomi un bacio sulla fronte.

“Va bene, scusa Lee ma altrimenti non farò mai in tempo a prepararmi, comunque mancano pochissime cose!” dico passando a lui la cartella.

“Tranquilla, ho portato i rinforzi!” ridacchia e io lo guardo sorpresa.

“Oh, tra due secondi lo capirai!” dice ridendo e qualche secondo dopo il campanello risuona nell'appartamento.

Liam non chiede nemmeno chi è al citofono, apre il portone e basta. Lo guardo curiosa e spero solo di non vedere arrivare Niall, non sono ancora pronta per affrontarlo dal vivo.

Scrivergli un messaggio, parlargli al telefono è un'altra storia, non può vedermi, non può sentire il mio cuore battere all'impazzata.

Ma le mie paure vengono messe da parte da un sorriso allegro e spensierato, dei capelli ribelli e una fascia tra i capelli.

“Ciao!” dice allegro Harry seguito da un piccolo Styles un po' più basso, Ashton Irwin.

“Haaaz” dico abbracciandolo, lui mi stringe forte facendomi ridere e volteggiare nella stanza. Non ricordo l'attimo preciso in cui mi sono legata ad Harry da quando ci conosciamo, ma penso di volergli un bene sconfinato.

Mi stacco sorridendo da lui e porgo la mano ad Ashton, lui l'afferra prontamente prima di chiudermi in un abbraccio anche lui.

“Anche io voglio un abbraccio!” sento qualcuno urlare e poi, due secondi dopo, l'unica cosa che vedo è una massa di capelli colorati che mi stringe ridendo.

“Ciao Michael!” dico ridendo.

“Ciao, tu devi essere Serena!” dice poggiando un braccio intorno alle mie spalle.

Sorrido imbarazzata e annuisco, sono sicura che il mio viso sia di un rosso ardente.

“Non la infastidire, sei sempre il solito!” dice il nuovo arrivato, capelli neri e sorriso dolcissimo, non può essere che Calum.

“Ti infastidisco?” mi chiede Michael con fare plateale e io scuoto la testa ridendo.

Vorrei passare un giorno in tour con tutti e nove, sarebbe di sicuro una giornata fatta di risate e, diciamocelo, anche di scombussolamenti ormonali.

Mi guardo intorno quasi aspettandomi da un momento all'altro di vedere apparire dei capelli biondi e una camicia a quadri, mi mordo il labbro inferiore e Liam sorride.

“Louis e Luke ti aspettano giù” dice Calum.

“Me?” dico indicandomi confusa.

“Si, Louis ha detto che ti porta a casa!” dice sorridendo.

“Oh.. grazie!” dico sorpresa. I presenti si scambiano delle occhiate strane tra di loro e ho la strana sensazione di essere all'oscuro di qualcosa di importante.

Mi allontano per prendere la mia giacca e intanto sbircio i ragazzi, stanno iniziando a sistemare sotto lo sguardo attento del padrone di casa, ma nessuno accenna niente a me o Louis, o Luke... sono stati addestrati per bene!

Rido da sola per i miei pensieri strani e mi chiudo dietro la porta della camera degli ospiti di Liam, questa casa sembra uscita da un giornale di quelli che sfogli una volta nella vita e poi lo chiudi, perchè ci cose sopra troppo belle e costose per il tuo portamonete.

Eppure ora sto camminando sulla moquette grigio chiaro di quest'appartamento, nella Londra per bene.

“Ragazzi io vado, ci vediamo dopo!” dico salutando con un bacio Liam e con la mano tutti gli altri, mi sorridono ricambiando il saluto e io mi affretto a chiudermi la porta alle spalle, chiamo l'ascensore e prendo un bel respiro, un messaggio richiama la mia attenzione, sblocco il telefono e noto un nuovo tweet di Niall, un “Finalmente a casa” con una foto di lui ed Amy, abbracciati e sorridenti.

Mando giù il magone formatosi al centro del petto e prima di arrivare al piano terra poggio la schiena contro la parete dell'ascensore e mi lascio andare ad un piccolo pianto.

Le porte si aprono sul garage del palazzo, facendomi tornare alla cruda realtà, la mia testa è un'esplosione di pensieri, mi sento stupida, presa in giro e buttata via come un giocattolo di vecchia data.

Un clacson in lontananza mi fa sobbalzare sul posto, porto la mano sul petto prima di guardare verso l'auto e riconoscere i capelli scompigliati di Louis fuori dal finestrino, stringo la borsa, mi dipingo un sorriso sul viso e mi avvio a passo spedito verso di lui.

Ed è un attimo, quello in cui decido che questo sarà il momento che ricorderò per il resto della mia vita, a prescindere da quello che succederà in futuro. Spengo il cervello e corro, verso due occhi blu, ma non sono quelli di Louis. Riesco a scorrere lo stupore sui loro volti, poi il sorriso comparire sul viso di Luke e le su braccia intorno alla mia vita e me ne frego di passare per una ragazzina, me ne frego della vergogna che proverò tra qualche istante quando lo guarderò in faccia.

Me ne frego perchè ho bisogno di questo, me ne frego perchè in questo secondo, tra le braccia di un ragazzino, mi sento felice.

“Ciao” sussurra ridendo, e le fossette sul suo viso mi fanno arrossire.

Mi copro il viso con le mani e sento la risata buffa di Louis al mio fianco e mi giro verso di lui, ho gli occhi che si riempiono di lacrime in una frazione di secondo.

Mi abbraccia Louis, mi abbraccia avvolgendomi sotto gli occhi curiosi di Luke, sento le sue labbra poggiarsi sulla mia fronte, come un bravo papà mi accarezza le guance e poi torna il solito rompi scatole di sempre.

“Forza, tutti dietro” dice salendo sull'auto, alla guida uno delle guardie del corpo dei ragazzi, lo saluto con un cenno della testa e mi siedo nel posto centrale, seguita da Luke alla mia sinistra.

“Siamo nella mia auto evitate di fare cose sconce, grazie!” dice provocando un sorriso sul volto del biondino e il rossore sul mio viso.

“Lou, siamo solo seduti cosa vuoi che facciamo? E poi ci sei tu... ” dico scrollando le spalle.

“Che vorresti dire? Senza di me cosa avresti fatto?” dice sconvolto mentre io cerco di sotterrarmi mentalmente, meglio che sto zitta.

Incrocio un secondo lo sguardo di Luke al mio fianco, sorride, poi si volta verso il finestrino, sembra stanco. Il viaggio verso casa mia passa lentamente con i racconti di Louis, parla tanto e velocemente, mentre noi ce ne stiamo in silenzio, le note di “Nuvole Bianche” di Einaudi risuonano nel veicolo, cogliendomi di sorpresa, chiudo gli occhi e mi lascio coccolare, Louis smette di parlare e si volta verso l'esterno. Il telefono vibra nella mia tasca, un altro messaggio di twitter, un post retwittato da Niall un'altra foto con Amy, postata da lei, ridono, sembrano felici.

 

@AmyGreen* @NiallOfficial Siamo la coppia più bella del mondo ”

 

Ripongo il telefono in tasca e poggio la testa sullo schienale, sento una mano stringersi intorno alla mia, mi volto verso Luke ma è ancora perso nei suoi pensieri ma quella mano la sento, chiudo la mia intorno alla sua e rimaniamo così, con le mani incrociate tra di noi, due menti perse chissà dove e la voglia di stare bene a farsi spazio tra due persone che si conoscono da poco eppure condividono tanto.

In quest'istante, si fa largo in me la voglia di sapere cos'è che fa stare male il ragazzo al mio fianco, ma ho paura di spezzare questo silenzio, così mi tengo dentro questa curiosità e finalmente intravedo casa mia.

L'auto posteggia davanti all'ingresso, tiro fuori le chiavi dalla borsa e dopo aver dato un'occhiata fuori aspetto di sapere cosa fare.

“Non dovrebbe esserci nessuno, né fan né paparazzi, ma per precauzione Sere, scendi prima tu, apri e tra cinque minuti arriviamo anche noi, ok?” dice Louis e io annuisco, mi giro verso Luke e mi apre gentilmente la porta, sorrido e cerco di scavalcarlo per uscire fuori.

Louis mi spinge per sbaglio e finisco completamente contro Luke, perchè faccio tutte queste figuracce con questo ragazzo? Alzo la testa incrociando i suoi occhi divertiti, mi aiuta a tirarmi su e riesco finalmente ad uscire da questa dannata auto.

“Scusa” bisbiglio uscendo e come risposta ricevo ancora un sorriso devastante.

Mi affretto ad aprire il portone del palazzo e mi rifugio nell'atrio, il cuore batte all'impazzata, non so a che gioco sta giocando Louis, cosa sta combinando ma giuro che lo scoprirò, prima che il mio cuore si faccia altre stupide illusioni.

 

Esattamente cinque minuti dopo, Louis e Luke mi raggiungono, sorridono entrambi e io vorrei sapere cos'è successo, cosa si sono detti quando sono uscita.

Arriviamo davanti al mio appartamento e Louis da padrone estrae un paio di chiavi dalla tasca dei jeans.

“Oh, quando volevi dirmi di aver un paio di chiavi di casa mia?” chiedo sconvolta mentre fa scattare la serratura.

“Louis ha le chiavi di tutti, non so come fa!” dice Luke rivolgendosi direttamente a me.

Ridiamo tutti e tre entrando in casa, la radio della mia stanza è accesa e pompa ad alto volume Jump dei Van Halen, corro ad abbassare un po' e avverto Jess del nostro arrivo.

La trovo con la testa immersa in un cassetto di accessori, sul letto un vestito nero con dei ricami dorati in fondo, sono sicura che a Louis piacerà un sacco.

“Jess, c'è qualcuno che ti aspetta in salotto!” dico mentre lei si alza e sorridendo corre felice nell'altra stanza, vorrei vivere una storia d'amore spensierata come la loro, sembra che le cose funzionino bene e anche se non hanno mai dato un nome al loro rapporto, so per certo che si vogliono un bene dell'anima.

“Oh mio Diooo!” sento urlare e spaventata corro in salotto.

Louis è in piedi accanto a Jess, che fissa sconvolta Luke seduto sul nostro divano.

“Che succede?” chiedo.

“Che succede? Cosa ci fa Luke Hemmings nel mio salotto?” dice quasi urlando.

Luke ride, godendosi la scena mentre io e Louis ci scambiamo un'occhiata e alziamo gli occhi al cielo.

“E' ospite di Sere tesoro, noi possiamo andare in camera tua!” dice Louis facendomi l'occhiolino.

“Ah” dice Jess guardandomi “...e io che ti reputo ancora una santarellina!” dice seguendo il suo ragazzo in camera, quei due prima di stasera faranno una brutta fine.

 

Prendo un respiro prima di voltarmi verso il biondino, mi guarda curioso, io mi sento in imbarazzo totale così opto per andare in cucina senza fiatare.

Appoggio le mani sul tavolo e chiudo gli occhi. Avanti Serena non fare la stupida, c'è un ragazzo di là e non uno qualsiasi, fai un respiro profondo e vai.

“Stai bene?” una voce dolce mi fa riscuotere dai miei pensieri, mi giro verso la porta e lo trovo appoggiato allo stipite, la mano sinistra nella tasca dei soliti jeans neri attillati, la camicia a quadri rossiccia sbottonata fino al petto, è perfetto.

“Si, scusami! Ti va qualcosa da bere?” chiedo da buona padrona di casa.

Luke si stacca dalla porta e avanza a passo veloce verso di me, mi abbraccia e mi chiede aiuto in silenzio, come ho fatto io prima con lui e forse questo è il suo modo di dirmi io ci sono per te... se tu ci sarai per me.

Stringo le mie mani dietro la sua camicia, la stoffa soffice si stropiccia tra le mie dita, affondo la testa nel suo petto e vorrei posargli un bacio sulla guancia ma...dio quant'è alto.

“Sei una pulce!” dice ridendo e capendo la mia difficoltà.

“Come soprannome questo mi mancava!” dico ridacchiando.

Mi sposto da lui contro voglia e apro il frigo, afferro due bottiglie di birra e fanculo se io la odio e quelle sono di Jess, ora ci sta proprio bene.

Ci spostiamo in salotto e ci accomodiamo sul divano, all'inizio parliamo titubanti poi sempre più intensamente, mi racconta dell'ultimo mese, del tour, dei concerti. E io mi perdo tra le sue parole, mi sembra quasi di vedere i posti che ha visto lui per quanto sono intensi i suoi racconti.

“Ti manca casa?” chiedo sorseggiando un sorso di quella birra disgustosa.

Lui ride prima di afferrare la mia bottiglia, la sua è giù vuota sul tavolino.

“La finisco io, si vede che non ti piace!” dice scrollando le spalle.

“Va bene, però non mi hai risposto!” dico ridendo e puntandogli un dito contro.

“Tanto, anche se questo che sto vivendo è un sogno per me!” dice con un sorriso dolce quanto quello di un bambino di fronte ad un pacco di caramelle.

Guardo l'orologio e strabuzzo gli occhi, direi che è ora di prepararsi, altrimenti non faremo mai in tempo ad essere da Liam alle otto.

“Fai come se fossi a casa tua, io devo fare una doccia!” dico alzandomi.

“Oh, certo certo... ascolta posso collegarmi un attimo con un pc?” chiede gentilmente.

“Si, vieni puoi usare il mio!” dico facendogli segno di seguirmi in camera.

Accendo il pc e lui si siede alla mia scrivania, si guarda intorno sorridendo, scorge i milioni di libri lungo le pareti e i cd disposti in maniera maniacale.

“Però, hai una bella collezione di cd!” dice ridendo.

“Oh, qui dentro solo musica buona!” replico mentre apro l'armadio per prendere tutto l'occorrente.

“Bè direi di si!” dice e curiosa mi giro a guardarlo. Sorride soddisfatto tenendo in mano il loro EP.

Mi sorride e io ricambio arrossendo leggermente, lo vedo prendere una penna e tirare fuori dalla custodia la copertina. Scrive qualcosa e poi lo risistema accuratamente sul mobiletto.

Tengo stretti tra le mani i vestiti e mi avvicino, in punta di piedi mi alzo per leggere.

Alle parole non dette e agli abbracci rumorosi.

Luke”

 

Il cuore parte a battere velocemente, non so cosa dire così mi limito a sorridergli prima di sparire a fare una doccia.

 

 

Pov di Luke

 

La giornata ha preso una piega inaspettata, mi ritrovo seduto nella stanza di una ragazza che fino a qualche ora fa conoscevo solo di nome. Eppure mi sembra di conoscerla da sempre, sarà perchè ne ho sentito parlare così tanto da Louis, ma sento che a prescindere da questo ci sia qualcosa che ci leghi. So cosa significa combattere tutti i giorni con un cuore spezzato, nei suoi occhi ho rivisto me stesso. Sono un ragazzino è vero, forse dell'amore non ne capisco niente eppure a me fa male da morire.

“L-luke?” mi sento chiamare da una voce flebile e delicata.

Mi volto ritrovandomi Serena sulla porta della sua stanza avvolta in un asciugamano troppo grande per lei, i capelli ancora umidi raccolti in una coda. Forse si vergogna di essersi presentata così davanti a me eppure io ne sono felice.

“Scusa, il vestito è qui e devo cambiarmi!” dice mantenendo un tono basso e timido.

“Si, scusa, io posso cambiarmi in bagno velocemente?” chiedo mentre spengo tutto.

Mi alzo per uscire dalla stanza, lei annuisce e io le sorrido prima di chiudermi la porta dietro e dirigermi in salotto. Prendo il cambio di vestiti che ho portato su e mi chiudo nel bagno. Un profumo di albicocca mi invade le narici e involontariamente chiudo gli occhi immaginando questo profumo sulla sua pelle. Dannazione Luke, cominci sempre così, fai pensieri innocenti e poi rimani fregato. Sento bussare alla porta e sobbalzo tornando alla vita reale.

“Luke, scusami, non abbiamo un altro accappatoio, ti ho portato un telo” sento la sua voce dietro la porta, faccio scattare la serratura. E' davanti alla porta, con l'asciugamano ripiegato tra le mani, una vestaglia a coprire il suo corpo e l'accappatoio appeso al braccio
“Grazie, non ci avevo nemmeno pensato!” dico sbadato mentre le mi sorride.

“Tranquillo, puoi appendere anche questo?” chiede dandomi l'accapatoio.

Annuisco e poi sorridendo mi lascia lì impalato e torna nella sua stanza.

Mi spoglio velocemente e dopo aver fatto una doccia lampo per i miei standard, senza pensarci lascio intatto il telo sul mobile e mi stringo nell'accappatoio facendomi coccolare da un profumo dolce e buono. Asciugo velocemente i capelli e infilo l'intimo, per poi infilare i jeans e la camicia bianca, mi sistemo i polsini e spruzzo un po' di lacca nei capelli.

Raccatto le mie cose e faccio scattare la serratura, mi dirigo verso il salotto e butto tutto dentro la busta, si sa che l'ordine non è il mio forte. Infilo la giacca elegante sopra e decido di non spruzzare nessun profumo, ho l'odore di albicocca ancora ben in mente, non voglio sovrastarlo con altri odori.

“Accidenti!” sento qualcuno lamentarsi. La porta della stanza di Serena si apre di scatto, è nervosa ma si blocca guardandomi e io faccio lo stesso con lei. Con la mano destra regge il vestito davanti al seno, le gambe nude messe in risalto dai tacchi fanno da contorno al suo abito viola, una striscia di pietruzze luminose a fasciargli la vita. E' bella, questa è la prima cosa che penso.

“M-mi potresti aiutare?” chiede rossa in viso.

Mi avvicino lentamente a lei, la vedo voltarsi e darmi le spalle, la schiena nuda mi fa deglutire. Con le mani tremanti afferro i due lembi di stoffa e chiudo i bottoni, ha le spalle incredibilmente belle, involontariamente o forse no, tocco leggermente lo spazio non coperto dal tessuto e lei rabbrividisce mentre le tolgo i capelli dalle mani e li faccio ricadere sulle spalle.

Respira Luke, puoi farcela.

“Grazie” mi dice voltandosi.

“Di nulla, sei bellissima!” dico senza pensarci.

Lei arrossisce ancora di più e sussurra un “Anche tu” che non mi sfugge affatto.

Restiamo qualche minuto senza fiatare sulla porta della sua stanza, poi è lei a rompere il silenzio.

“Che ne dici di farci una foto?” chiede entusiasta.

“Dico che sono d'accordo” rispondo sorridendo e prendo il mio i-phone.

“Dopo ce ne facciamo fare una da Louis o Jess così prendiamo anche i vestiti!” dice allegra.

“Se mai usciranno da quella stanza” dico facendola ridere.

“Hai ragione, per ora ci accontentiamo di una selfie!” dice stringendosi a me.

La avvolgo con un braccio mentre con l'altro allungo il telefono davanti a noi, sorridiamo entrambi e scatto, poi la vedo fare un'espressione buffa e finiamo per fare una serie di autoscatti strani ma belli.

“Ne posso mettere una su twitter?” le chiedo, lei sembra pensarci un po', non mi sfugge lo sguardo verso il poster di Niall al muro, ma poi annuisce.

“Vieni qui” le dico sedendomi sul suo letto e battendo la mano accanto a me.

Mi raggiunge titubante, poi si siede, la avvolgo tra le mie braccia e insieme mettiamo la foto sul mio profilo.

“Cosa scriviamo?” chiede.

“Mmh, non ne ho idea... tu come ti chiami che ti menziono?” chiedo curioso.

Scrive velocemente il nome sul mio telefono e mi fa vedere il suo profilo, riprendo il telefono in mano e la seguo, lei si agita sorridendo tra le mie braccia e la guardo curioso.

“Posso saltare per casa?” chiede e io ridacchio divertito, poi carico la nostra foto.

 

@Luke5SOS @Sere_VR46** Noi sbaragliamo la concorrenza, si prospetta una splendida serata.”

“Cosa intendi per noi sbaragliamo la concorrenza?” mi chiede allarmata. Sa benissimo che è riferito al tweet di Amy e Niall ma come si dice?

Chi la fa... l'aspetti.



-
*Non so qual'è l'account twitter reale di Amy quindi ho messo quello.
**Questo invece è il mio account 

__________________________________
DOLCEZZEEE.
Come state? Eccovi un altro capitolo di questa storia che mi sta facendo uscire pazza, Niall non c'è... ma ci sarà... come reagirà alla foto e alla provocazione di Luke secondo voi? Aaah, non vedo l'ora di scrivere il nuovo capitolo!
Come si permette poi a mettere foto con Amy tutto felice?
Che stronzetto. -.-
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e se la presenza dei 5Sos vi disturba fatemelo presente, thanks :)
Spero di sentirvi in tante, anche voi... lettori/lettrici silenziosi/e.
Vi ricordo qualche contatto:
Twitter: @Sere_VR46
Pagina FB:  https://www.facebook.com/pages/Sere14-Efp/635417509840459?ref=hl
Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/341070052686905/

Un abbraccio...

Sere.

   
 
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