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Autore: tini fray    11/04/2014    2 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Il cavallo partì al galoppo e Alec chiuse gli occhi per riuscire a sentire meglio il vento che passava fra i capelli.
Erano agli sgoccioli della primavera e stava per arrivare l'estate. Mentre il cavallo continuava nel suo percorso il Nephilim guardò ammirato tutte le piante che crescevano nel prato, primule, tulipani, margherite.
Aveva sempre adorato i fiori, li coglieva sempre con Isabelle .
Ma un giorno che segnò particolarmente la vita di Alec segnò anche l'inizio del suo malcontento per i fiori.. il giorno del funerale di Max.
Quando aveva dovuto depositare i (?) sopra il petto del fratello che ormai non si abbassava e non si alzava più.
"Può dormire ovunque" dicevano sempre i Lightwood a chiunque notasse Max appisolato su un tavolo oppure su una sedia fin troppo piccola.
Alec sapeva che in quel momento il fratello non stava dormendo...
Appena si risvegliò dal suo stato di trance, in cui gli capitava spesso di ritrovarsi, notò che il cavallo aveva preso un'altra direzione allora lo indirizzò verso la città, poi però penso che non poteva passare da là e rischiare di farsi scoprire.
I suoi genitori insieme al Conclave erano lì per un discorso.
Decise allora di prendere un'altra strada ancora.
Indirizzò il cavallo a destra verso la foresta di Brocelind.
Proseguì e attraversò la vasta pianura per una centinaia di metri. 
Mano a mano che proseguiva nel percorso il paesaggio cambiava notevolmente.
All'improvviso il cavallo sterzò e iniziò a salire verso la collina. 
Alec cercò in tutti i modi di fermarlo ma il puledro continuava a trottare a velocità sempre maggiore, come se avesse percorso quella strada milioni di volte...
Il cavallo si fermò solamente quando arrivò in una collina accerchiata ai confini da alberi nodosi.
Scese e si guardò intorno.
Gli sembrava di riconoscere quella pianura, quegli alberi, quei fiori.
Tutto gli era familiare, nonostante fosse la prima volta che andava in quel lato di Alicante.
Forse era solo un'impressione, Idris era tutta uguale.
Legò il cavallo ad un ramo di un albero e si mise a ragionare.
Pensò di essersi sbagliato. 
Il cavallo lo aveva portato di sicuro in un altro posto.
Lui non era mai andato a casa di Fell, non sapeva neanche dove si trovasse.
Eppure era partito immediatamente per primo, aveva lasciato i suoi compagni dietro per seguire una sensazione che lui non sapeva descrivere e che lo avrebbe portato in un posto dove non era mai stato...
Forse il cacciatore era partito alla riscossa verso casa di Fell per gelosia...
Ragnor era fra i migliori amici di Magnus, lo conosceva bene, magari avrebbe potuto trovare qualcosa appartenente a Fell dentro quella casa che avrebbe potuto suggerirgli sul passato di Magnus.
Quando stavano insieme Magnus non si apriva mai, non parlava di se stesso, di quello che aveva fatto nel corso della sua vita.
Alec ci stava male, lui aveva imparato ad aprirsi, a parlare delle sue emozioni, grazie a Magnus.
Ma sapere che lui non parlava lo faceva sentire un estraneo nella sua vita, oltre che farlo sentire a disagio.
Negli ultimi tempi in cui stavano insieme il clima non era dei migliori.
Forse Magnus aveva capito quello che provava il cacciatore, o forse no.
Forse non gliene era importato niente di lui.
Magari aveva gia programmato di lasciarlo, era questione di tempo.
Magari lo aveva usato come un bambino usa un giocattolo.
Gli piace, ci gioca si o no quattro giorni e poi si stufa e lo dimentica e si trova un altro giocattolo.
Magari pure Raphael era stato uno dei tanti "giocattoli" di Magnus, magari aveva "giocato" anche con lui.
Purtroppo la gelosia era una brutta bestia, e lui stava facendo molta amicizia con la gelosia in questo periodo, davvero molta.
Sentì un rumore di zoccoli e capì che finalmente i suoi amici lo avevano raggiunto.
Si girò ma al posto dei ragazzi vide l'ultima persona con cui sarebbe voluto rimanere solo, o forse la prima.
Parlando del diavolo, in questo caso uno stregone glitteroso, spuntano le corna (?).
Il sole era ancora alto, probabilmente era poco più di mezzogiorno.
Ma che gliene importava del sole in quel momento? Stava solamente divagando con i pensieri.
La figura di Magnus a cavallo con i capelli al vento e il sole che metteva in risalto gli occhi da gatto e la carnagione favolosa era qualcosa su cui non potevi lasciare lo sguardo a lungo, oppure iniziavi a sbavare.
O almeno questo era quello che pensava Alec.
Appena lo stregone lo vide una luce si accese nei suoi occhi da gatto e altrettanto successe negli occhi celesti del cacciatore.
I loro sguardi si incrociarono ma Alec girò la testa verso le colline alte.
Aveva paura che lo stregone leggesse il suo stato d'animo e che capisse quello che provava.
Quello che non poteva immaginare Alec era che anche Magnus aveva distolto lo sguardo per lo stesso triste motivo.
Appena lo stregone arrivò accanto ad Alec scese con destrezza da cavallo e lo legò nello stesso ramo in cui aveva legato il suo il ragazzo. 
Adesso il cacciatore e lo stregone era l'uno di lato all'altro, Magnus si girò rivolto alle montagne.
"Allora..." disse il Nascosto.
"Che fine hanno fatto gli altri?"
Lo interruppe il cacciatore, pauroso che gli fosse posta una domanda a cui non voleva rispondere,
"Credo si siano persi oppure potrebbero essersi fermati a fare una partita a carte con una pixie lungo il percorso."
Disse Magnus con voce atona.
La frase che aveva appena detto in sè era divertente, ma lui non lo fece intendere molto. 
"Capisco" disse Alec dopo vari minuti di silenzio.
Lo stregone sembrava in difficoltà.
Stava cercando di aprire un discorso con il Nephilim ma lui sembrava non voler parlare.
Per una attimo la situazione sembrò confusa.
Era davvero lui quello che cercava di riconquistare la fiducia del ragazzo? 
Ma nonostante fosse confuso su quello che provava una cosa era certa.
Aveva paura. 
Aveva paura del comportamento di Alec.
Aveva paura che fosse cambiato. 
Aveva paura che Helen glielo avesse portato via.
Ma cosa più spaventosa, aveva paura che Alec non lo amasse più.
 
 
 
 
 
 
 
 
Passò un tempo che parve interminabile. 
Magnus guardava Alec ma il cacciatore non alzava lo sguardo, fissava la casa di Ragnor che aveva iniziato a prendere forma e l'incantesimo che aveva iniziato a sbriciolarsi.
Alec socchiuse gli occhi, li strofinò e li riaprì.
La casa era diventata ben visibile.
Questa volta fu Alec a guardare Magnus e vide che lo stregone osservava la casa con uno sguardo mesto, quasi triste.
Non avrebbe dovuto portarlo, Ragnor era stata il suo migliore amico per quasi tutta la vita, vedere di nuovo casa sua lo avrebbe fatto rattristare.
Ma dopotutto Alec non aveva costretto Magnus a venire, era lo stregone che aveva accettato.
Furono immobilizzati per parecchio tempo, come se fossero indecisi sul da farsi.
"A-allora" Magnus balbettò e tossì, Alec lo guardò con aria apprensiva , lo stregone se ne accorse e modificò la sua voce. "Entriamo?"
Si guardarono negli occhi e per la prima volta Magnus vide nell'azzurro degli occhi del Nephilim un moto di determinazione.
La stessa di quando combatteva, la stessa di quando aveva difeso Idris, la stessa che era scomparsa la prima volta che si erano baciati.
Al loro primo incontro alla festa Alec sembrava forte e sicuro di sè ma era bastato solo uno sguardo eloquente dello stregone a fare scomparire tutta la sua sicurezza.
Alec stava per rispondere con un sonoro "SI" ma prima che potesse parlare si vide da lontano una nube di fumo altissima.
Magnus e Alec videro arrivare Isabelle e Simon, che abbracciava da dietro la sorella di Alec, seguiti da Helen e Aline.
Lewis venne fulminato con lo sguardo dal maggiore dei Lightwood. 
Il vampiro, capita l'antifona scese da cavallo e poi si sporse per aiutare Isabelle che, senza troppi complimenti ,prese la mano che Simon le offriva.
Legarono i cavalli ad un'altro albero e si unirono al gruppetto. 
"Allora, siete gia entrati?" Disse Isabelle seria.
"No" rispose secco Magnus.
"E allora che avete fatto tutto questo tempo?!"
Urlò la Blacktorn.
Una luce si accese negli occhi di Helen che si corresse immediatamente.
"Scherzavo non lo voglio sapere"
Alec sbiancò e si girò verso la casa per non darlo a vedere.
"Vogliamo entrare?" Propose il ragazzo.
Tutti fecero spallucce e si incamminarono verso la porta quando un'altra nube di fumo si alzò in lontananza.
"Oh, ed ecco che finalmente Jonathan Cristopher Lightwood, Wayland, Herondale o Morgenstern, qualunque sia il suo cognome, ci degna della sua presenza!"
Esclamò Isabelle.
Appena la nuvola di terra iniziò a scomparire Alec dovette socchiudere gli occhi.
Abbassò lo sguardo e vide il cavallo su cui era seduto Jace.
"E quello lo chiami cavallo? AHAHAHAHA" disse Magnus a Jace quando quest'ultimo fu più vicino.
Tutti risero e il cavallino abbassò la testa mortificato.
"Smettetela! La mettete in imbarazzo!" Jace si sporse e accarezzò la cavallina.
I ragazzi lo guardarono come se fosse pazzo.
Alec aveva un sopracciglio alzato e la bocca semi aperta e Magnus guardava senza sosta il cacciatore dagli occhi blu.
Era davvero carino quando alzava il sopracciglio!
Magnus si maledisse.
"Se gli hai dato anche un nome ti giuro che non mi chiamo più Aline Phennalow"
"Beh, allora ti aiuto io, Anastasia Torn andrebbe benissimo." Disse Jace con aria serafica.
"Come lo hai chiamato allora questa specie di cavallo in miniatura??" Disse esasperato Alec.
"È una lei, non un lui!" Disse Jace felice come una pasqua.
"Vabbene, allora come l'hai chiamata?" Disse Magnus.
Jace guardò gli altri e poi guardo la cavallina.
"Clary. Si chiama Clary" disse con voce ferma ed emozionata.
 
 
 
 
 
 
 
"La la la la la la la la la la la" Raphael iniziò a canticchiare tutto felice felice saltellando nel corridoio principale della casa.
Nessun Nephilim, stregone, diurno o qualsiasi altro essere fra i piedi. 
Era in paradiso. Teoricamente parlando.
Si sentiva in pace con se stesso.
Era tutto silenzioso , calmo e soprattutto... buio.
Aveva chiuso tutte le imposte per non far entrare più luce così da poter passeggiare per tutto il castello.
Tornò in camera sua e chiuse la porta. 
Si sdraiò sul letto con un balzo e chiuse gli occhi.
Ad un certo punto sentì dei passi in corridoio. 
'Possibile che siano già tornati?'
Si affacciò dalla porta ma non vide nessuno.
Scese le scale e arrivò nell'entrata principale.
Sentì delle voci da fuori ed un rumore di passi veloci.
Si nascose dietro un pilastro di marmo e sentì il portone aprirsi.
"Abbiamo finito in anticipo, che liberazione!"
"Gia, non ce l'avrei fatta proprio a stare lì due minuti di più"
"Credi sia andato abbastanza bene il discorso? Io credo di sì. Vero Maryse?"
"Sì, lo credo anch'io"
"Perchè non andiamo a dare la nuova notizia ad i ragazzi?"
"Già, diciamogliela."
"Ragazzi dove siete?"
"Alec, Isabelle!"
"Oh No! I ragazzi sono scomparsi!"
Raphael strinse i pugni.
"Danaciòn!" Imprecò a bassa voce.
 
 
 
Angolo delle pazze:
Allora...
Iniziamo subito col darvi una notizia non troppo buona...
Purtroppo io, Tini Fray, dopo aver fatto delle analisi del sangue ho scoperto di aver la maggior parte dei valori come il ferro e la ferratina sotto la norma, quindi non so quanto potrò essere costante con gli aggiornamenti oppure quanto potranno venire bene i capitoli anche se vengono controllati dalla mia socia Kiakkiera, quindi, 
POSSA LA FORTUNA SEMPRE ESSERE A MIO FAVORE 
~cit Effie.
Il prossimo capitolo è pronto in parte quindi...
Scusateci per il capitolo breve ma non sono in ottima forma :')
Alla prossima
~Tini e Kiakkiera
  
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