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Autore: tochan    12/07/2008    3 recensioni
Salve a tutti!!! ^^allora, prendete i protagonisti di questo meraviglioso manga e fateli tornare ai tempi delle superiori. Poi facciamo in modo che Nobu abbia una sorella di due anni più piccola di nome Risa e quest'ultima sia capricciosa, infantile, viziata e eccessivamente attaccata al suo fratellone. Cosa potrà accadere? Ma ovviamente un impasto di love love eccezionale! Se vi ho incuriosito...beh leggete! Grazie!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nobuo Terashima, Nuovo personaggio, Shinichi Okazaki
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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CAP 2: CONTINUA A GUARDARE SEMPRE E SOLO ME!

La mattina trascorse tra i vari professori che presentavano noiosissimi programmi, compagni che tentavo di fare amicizia e velocissimi cambi dell’ora. Per fortuna avevo il banco vicino alla finestra, così potevo guardare fuori quando volevo…e abbandonare con la mente quell’aula soffocante.

Non appena la campanella del pranzo suonò il bellissimo ragazzo dai capelli argentei mi venne vicino. Non era molto alto…ma questo non gli impediva di lasciare a bocca aperta tutte le ragazze della classe.

“Ciao!” esordì con un meraviglioso sorriso

“C-ciao!” balbettai goffamente mentre arrossivo guardando quegli insoliti occhi del colore del cielo

“Sbaglio o io e te siamo gli unici a non avere il cestino del pranzo?”

“Che?” risposi goffa ancora estasiata di fronte a tanta bellezza

“Il pranzo…che ne dici di cercare assieme il chiosco dei panini. Non ho la minima idea di dove si trovi!”

“Ok! Però nemmeno io ne ho idea…vorrà dire che lo cercheremo assieme!” gli risposi tentando di sfoderare uno dei miei soliti sorrisi che scioglievano chiunque

Lui rispose al sorriso.

“Piacere io sono Shinichi Okazaki ma dato che odio le formalità chiamami pure Shin” mi disse porgendomi la mano

“Risa Terashima…ma chiamami semplicemente Risa!” e presi quell’ossuto ma sicuro arto che mi stava porgendo.

A differenza del suo aspetto era un gran chiacchierone. Aveva una voce infantile ma sensuale…ne rimasi davvero estasiata. In poco tempo riuscimmo a trovare il chiosco dei panini e ci mettemmo seduti in terrazza a mangiare

“E così prima frequentavi una scuola per sole ragazze…deve essere stata una vera rottura!” fece lui mentre si accendeva una sigaretta

“Ma tu fumi?” urlai mentre lo guardavo sconcertata. Lui scoppiò in una meravigliosa risata. Rimasi a guardarlo in silenzio…era diverso dal principe azzurro che mi ero creata nella mia testa…anzi quel ragazzo sembrava tutto fuorchè un principe, ma andava bene così…

“Eh, il tuo ragazzo non si arrabbierà a vederti con un altro?”

“Il mio ragazzo?”

“Ma si, il biondino con cui questa mattina guardavi le classi…”

“Ma quello è Nobu, mio fratello!” gli risposi ridendo

“Beh…un ragazzo ce lo avrai…sei carina!”

Arrossì, proprio uno come lui, veniva a dirmi che ero carina? Tra una chiacchiera e l’altra non ci accorgemmo del tempo che passò veloce come il vento e scivolava tra i nostri capelli e le nostre parole azzerando sempre di più la distanza che c’era tra noi.

Mentre sempre più tediati dall’infinita giornata di scuola, camminavamo per recarci in aula, mi venne spontaneo chiedergli: “Ma perché oggi sei venuto a parlare proprio a me?”

Lui continuò a camminare e senza guardarmi rispose alla mia domanda: “Beh…appena ti ho visto hai attirato subito. Insomma oggi mentre eri vicino a tuo fratello sorridevi come una normalissima ragazza…ma in classe guardavi gli altri in modo freddo e distaccato, come se in qualche modo ti sentissi superiore a loro. Quella doppia personalità mi incuriosì, così durante l’ora, quando ti sorpresi ad osservarmi…beh ho pensato che ne valeva la pena conoscerti”

Rimasi senza parole. La mamma me lo diceva in continuazione…se non stavo vicino a Nobu tenevo il broncio…ma non credevo che Shin con un semplice sguardo riuscisse a capirmi così a fondo…

Come ero solita fare nel pomeriggio, aiutavo sempre mia madre nella gestione della pensione. A differenza di mio fratello che odiava tutto quello che era collegato all’attività di famiglia a me piaceva molto occuparmi del nostro piccolo albergo. Mi piaceva vedere le persone che se ne andavano con il sorriso sulle labbra e il volto disteso…inoltre adoravo il profumo di sapone e pulito

A fatica salii le scale per raggiungere la camera di mio fratello e consegnarli la biancheria appena stirata. Come era mio solito entrai senza bussare e rimasi un po’ stupefatta e imbarazzata quando mi accorsi che non era solo. Assieme a lui c’era Nana, una sua vecchia amica e cantante della band in cui Nobu suonava e altri due ragazzi che era la prima volta che vedevo ma che molto probabilmente sarebbero dovuti essere gli altri componenti del gruppo

Arrossì “Ti ho portato le tue cose…sono pulite e stirate” ostentai indifferenza mentre posavo il cesto a terra

Lui scattò in piedi e al settimo cielo mi disse: “Abbiamo anche scelto il nome della band! Black Stones… che ne dici? Un nome che fa effetto, no?”

Nel vedere Nobu così felice fui colta da un enorme tristezza…a me sembrava che lui non sorridesse così calorosamente quando era con me. Ma da brava bambina ben educata sfoderai un bel sorriso falso e mi complimentai con tutti e quattro. Nobu mi conosceva troppo bene e sapeva che quella mia piccola sceneggiata sarebbe stata seguita da un mio lungo broncio.

“Ah Risa ti presento Ren il ragazzo di Nana e Yasu il nostro batterista”

Mi presentai con un inchino, come mi era stato insegnato da sempre, forse al tempo esagerai anche un pò.

Anche quei due ragazzi erano illuminati da una qualche strana luce. Una luce che me non toccava nemmeno in lontananza…mi sentii di troppo e con la scusa di dovermi occupare di altre faccende li salutai e me ne andai.

La cena andò come al solito. Il papà si lamentava di Nobu che a parte suonare la sua chitarra non faceva nulla per la pensione e la mamma che mi rimproverava di togliere i polsi dal tavolo…tutto nella normalità.

Dopo cena decisi di godermi ancora quei caldi tramonti che tra breve ci sarebbero stati portati via dall’autunno. Mi sedetti sull’ altalena che avevamo in giardino e guardai il cielo vermiglio. Quando ero piccola, mi ricordo, che stressai parecchio il papà affinché mi costruisse quell’altalena...e come ogni cosa che chiedevo, non riuscendo a dirmi di no, ottenni anche quello…e il mio ennesimo capriccio fu soddisfatto

“Hei..che fai qui? Sta per iniziare il nostro telefilm preferito…non vieni a vederlo?” non avevo bisogno di girarmi verso la voce…sapevo già chi fosse

“No, non ne ho voglia. Guardatelo da solo Nobu!” gli risposi secca

Allora lui da dietro mi diede una piccola spinta e la giostra cominciò a fare su e giù. Rimasi in silenzio…non volevo dargliela vinta e ovviamente lui non era tipo da cedere così facilmente

“Su avanti…dimmi che hai!” sbuffò mentre si sedeva sull’altalena affianco alla mia. Lo guardai…era bello, come sempre..anzi forse più bello…si era appena fatto la doccia e il capelli bagnati li cadevano sulla fronte…li preferivo quando erano così semplici, piuttosto che impiastricciati di gel.

“Io non ho proprio nulla…”

“E allora perché mi tieni il broncio?” mi disse ridendo

Fermai l’altalena piantando i piedi a terra…tanto valeva dirglielo: “Mi sembra che con la storia della band tu ti stia allontanando da me…”

“Ma come fai a dire una cosa del genere?”

“La musica sembra la tua unica ragione di vita…” frignai nella speranza che lui negasse

“Ma che scema…se non ricordo male, a chi ho dedicato il primo brano che ho composto?”

Già, lo aveva dedicato a me…

Arrossii, ero proprio una sciocca…ma non avevo intenzione di cedere…volevo che lui mi porgesse le sue attenzioni ancora per un po’

“E allora che mi dici di quando diventerete famosi? Di certo te ne andrai da questa stupida cittadina…”

“Ah ah ah famosi, ma non farmi ridere…ne abbiamo di strada…e comunque, anche se un giorno raggiungessimo il successo, credi davvero che me ne andrei lasciandoti qui? Ti porterei via con me Risa!”

Feci un mezzo sorriso arrossendo ancora di più. Si, quelle parole erano proprio del mio perfetto fratello e mi facevano ricordare perché lo adorassi così tanto. Mi alzai e mi posi davanti a lui

“Tu dici parole troppo belle e sincere…con una leggerezza tale…che fai innamorare le ragazze di te senza nemmeno accorgertene!” lo dissi quasi rimproverandolo

“Risa…tra tutti i miei amici, io sono quello che ha meno successo con le donne!” mi rispose un po’ rammaricato

“Beh…io ne sono felice…ma tanto so che non è la verità!”

“Non è possibile avermi tutto per te!” mi rispose scherzando..lo sapevo…lui non era di mia proprietà…e il mio terrore più grande era che prima o poi avrebbe trovato la ragazza che gli avrebbe fatto perdere la testa…

“Risa…il mio sogno più grande…adesso è suonare la chitarra accompagnando la voce di Nana mentre tu sei davanti a me che mi guardi con occhi sognati!”

“ è perché dici frase di questo tipo che il cuore delle ragazze batte forte in tua presenza! Sia ben chiaro, queste frasi melodrammatiche non si addicono ad un ragazzo bassetto, mingherlino e biondo finto!” e così dicendo gli feci la linguaccia e corsi via

Lui scattò in piedi per rincorrermi…

All’epoca il mio desiderio più grande non era trovarmi un fidanzato…

…ma che Nobu continuasse a guardare solo me…eccezione fatta per la sua chitarra…

Anche se non mi sembra che la ff abbia riscosso un così grande successo…io pubblico anche il secondo cap! ^^ spero che vi sia piaciuto! Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta ma in particolar modo coloro che hanno recensito…ovvero Oresama e Daygum

  
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