Fanfic su artisti musicali > The Wanted
Segui la storia  |       
Autore: HugMeSyko    12/04/2014    1 recensioni
Hey, posso vedere un segreto nei tuoi occhi, Nathan.
Potrei rubartelo.
« Sono come la pioggia.
A volte calma, a volte disastrosa.
A volte silenziosa, a volte rumorosa.
Odiata da molti, amata da pochissimi. »
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nathan Sykes, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La partenza era arrivata.
Il Word Of Mouth Tour era ormai agli sgoccioli, ei ragazzi stavano preparando l'occorrente.
Ma non erano i soli ad andarci.
Decisero di portarsi dietro anche le loro ragazze, nonchè Michelle e Kelsey.
Nareesha non c'era, abitava a Los Angeles da circa una settimana.
Prima tappa: New York.
Stage di ben tre giorni, con accompagnatori BigKev, la truccatrice e tutto il cast.
I ragazzi erano indaffarati nelle loro valigie, così come - soprattutto - Michelle e Kelsey.
L'incontro per la partenza era prevista per le undici, ed il Wanted Bus quasi stava arrivando.
Il campanello suonò, Jay andò ad aprire.
- “Oh, Kevin!”, - disse Jay, stringendo la mano a BigKev.
- “Ragazzi, tutti pronti? Non dobbiamo tardare.”, - disse Kevin.
- “Che ansia mammamia.”, - disse Nathan, sistemando le ultime cose nella sua valigia.

Michelle e Kelsey erano in camera di Nathan e Jay a scambiarsi dei vestiti.
- “Te ne presto uno sexy per Nathan.”, - disse Kelsey ridendo.
Michelle abbassò lo sguardo, rimanendo in silenzio.
- “Shelle?”, - disse ripetute volte Kelsey.
- “.. Si?”, - disse Michelle alzando lo sguardo su Kelsey.
- “Sei un pò preoccupata, o sbaglio? Dai che ci si diverte!”, - disse Kelsey dando una pacca sul culo a Michelle.
- “Tutto apposto. Ho il timore di dimenticare qualcosa.”, - disse Michelle.
- “Ma nò, dai, se casomai ti sei dimenticata qualcosa ce l'ho pur sempre io.”, - disse Kelsey, prendendo la sua valigia e raggiungendo i ragazzi in salotto.
Michelle fece lo stesso, ma continuava a guardare l'orario sul suo blocco schermo.

- “Ragazzi, è ora. Accertatevi di avere tutto, il bus è già parcheggiato fuori.”, - disse BigKev, alzandosi gli occhiali da sole ed uscendo dall'entrata.
- “Abbiamo tutto. O almeno, io sì. Let's go!”, - disse Max, uscendo sculettando.
- “Wow, che spettacolo!”, - disse Tom ridendo.
Erano tutti pronti, e tutti uscirono frettolosamente dalla casa.
Jay abbassò tutte le persiane del salotto, uscì e chiuse a chiave.
Il tempo di una sigaretta ed erano già tutti pronti sul pullman.
Nathan vicino a Michelle, Tom vicino Max, Kelsey vicino Jay e Siva con BigKev.

- “Scusa, posso sedermi io quì, mh?”, - disse Tom a Jay, mettendosi di fianco ai loro sedili.
Jay fece una faccia alquanto strana, ma si siedette da solo, già pronto con le cuffiette e con i piedi stesi sull'altro sedile.
- “Tom, sei sempre il solito acido.”, - disse Kelsey sbuffando.
- “Acido quanto ti pare, ho pure diritto a sedermi dove voglio, no?”, - disse Tom, inarcando velocemente un sopracciglio.
- “Ora Jay è solo, mh.”, - disse Kelsey, voltandosi per qualche istante su Jay.
- “E che me ne frega, mh?”, - disse Tom, scegliendo una canzone dalla sua playlist.
- “Jay, và vicino a Max”, - disse Tom con aria menefreghista.
- “Non vado proprio da nessuna parte, sto bene quì grazie.”, - disse Jay con tono offensivo.
- “Meglio, così non rompi a nessuno.”, - disse Tom tra sè e sè infilandosi le cuffiette.
Kelsey sbuffò, cacciandosi anch'essa le cuffiette per non infastidirsi dal comportamento di Tom.

Il ritorno a New York era previsto per le due del pomeriggio.
Tutti preferirono riposare.
Tranne Michelle, era alquanto strana.
Non faceva altro che fissare Nathan con la coda dell'occhio, che fissare un punto fisso, con occhi inumiditi.
Così, decise di chiedere consiglio a suo fratello Roo sul suo stato d'animo, che fin'ora era indefinibile.
Le tre ore di viaggio erano passate molto in fretta, e tutti si svegliarono con la pre-stanchezza addosso.

- “Woah, siamo già arrivati?”, - disse Max sbadigliando.
- “Mh sì, direi proprio di sì.”, - disse Tom dietreggiato da Max.

Una volta scesi, si recarono all'hotel loro accostato.
Kelsey e Michelle si fermarono al bar sottostante per sorseggiare qualcosa.
Entrambe parevano scosse da qualcosa, qualcosa che le turbava parecchio.
Nel frattempo i ragazzi e BigKev raggiunsero le loro camere per sistemare le valigie.
- “Shelle, cheffaccia!”, - disse Kelsey appoggiando il gomito sul tavolino del bar.
- “Eh...”, - disse Michelle guardandosi attorno.
- “No davvero, succede qualcosa?Mi preoccupi, sei così.. strana.”, - disse Kelsey guardandola.
- “Non succede niente.”, - disse Michelle con aria determinata.
- “Se lo dici tu! Che prendi da bere? Io mh.. un succo d'arancia.”, - disse Kelsey.
- “Anche io, và.”, - disse Michelle.
- “Non sei contenta di essere col tuo fidanzatino?”, - disse Kelsey accennando una risata.
- “Non è il mio fidanzato.”, - disse Michelle.
- “Me lo nasconderai ancora per altro tempo? Non ti fidi di me?”, - disse Kelsey.
- “No, non è quello. Scherzavo. E' che.. Ho sto mal di pancia che mi tormenta.”, - disse Michelle.
- “Massù, sarà intossicazione alimentare.”, - disse Kelsey accennando una risata.
- “..Sì, intossicazione alimentare.”, - disse Michelle con aria annoiata.


- “Kelsey dov è?”, - disse Jay.
- “A te che ti frega?”, - disse Tom.
- “Ehi, non incominciate. Kelsey è giù al bar, non c'è niente di male nel dirlo eh.”, - disse Max.
- “Perchè ti interessa tanto?”, - disse Tom a Jay.
- “Bhè allora chiedo anche per Michelle, dov è Michelle? Non si può proprio parlare insomma.”, - disse Jay.
- “Uh vero, dove sta?”, - disse Nathan inarcando un sopracciglio.
- “Con Kelsey.”, - disse Max.
- “Oddì ho fame.”, - disse Nathan.
- “Andiamo a mangiare, davvero, mi sta venendo fame anche a me.”, - disse Max.
- “Comunque non potrete stare a stomaco vuoto prima del concerto.”, - disse BigKev.
- “Ovviamente. Ordiniamo una pizza, mh?”, - disse Max.
- “Vai, vai.”, - disse BigKev annuendo con la testa.
- “Vado a chiedere a qualcuno, poi mi fumo una sigaretta fuori.”, - disse Max.

Il tempo di chiedere l'ordinazione in camera, Max andò fuori e osservò - fumando intanto la sua sigaretta - Kelsey e Michelle.
Decise poi di raggiungerle.
- “Hey belle ragazzuole, che fate?”, - disse Max facendo un tiro alla sua sigaretta.
- “Mah, nulla. Vuoi un pò?”, - disse Kelsey porgendogli il suo bicchiere di succo d'arancia.
- “Non salite su? Così mangiamo.”, - disse Max sorseggiando del succo.
- “No, io e Shelle mangiamo quì. Avvisa!”, - disse Kelsey.
- “Certo.”, - disse Max.
- “Jay sta sopra?”, - disse Kelsey.
- “Ma vi andate trovando entrambi oggi?”, - disse Max ridendo.
- “Ha chiesto di me? Jay?”, - disse Kelsey, incominciando ad impallidirsi.
- “Ehw, sì. Beh vi faccio un pò di compagnia, abbiamo ordinato delle pizze e intanto che aspetto..”, - disse Max prendendo una sedia affiancata loro.
- “No problem. Vuoi qualcosa da bere? Offro io.”, - disse Kelsey sorridendo a trentadue denti.
- “Non mi dispiacerebbe.”, - disse Max.
- “Che vuoi?”, - disse Kelsey.
- “Mi è indifferente.”, - disse Max.
Dopo una quindicina di minuti il proprietario dell'hotel accenna un segno a Max per avvisargli delle pizze pronte.
Così si alzò e si recò in camera con le pizze in mano.
- “Si mangia!”, - disse Max poggiando le pizze sul tavolino.
- “Kelsey e Shelle?”, - disse Tom.
- “Mangiano al bar.”, - disse Max prendendosi un trancio di pizza bollente.
- “Ragazzi, più veloci fate meglio è.”, - disse BigKev.

Trascorsa ben più di un'ora, i ragazzi raggiunsero il loro bus per recarsi nello stadio.
- “Ragazze, dobbiamo andare! Venite, no?”, - disse Max urlando a Michelle e Kelsey.
Loro accennarono un sì con la testa, ed entrarono nel pullman.
In cinque minuti arrivarono.
Di corsa si cambiarono, scaldando la voce e sorseggiando dell'acqua ghiacciata.
Non stavano più nella pelle, il tempo volava e nemmeno se ne accorgevano.
Nella lista gli aspettavano sette canzoni da cantare in due pienissime ore, contata la presentazione.
Il primo giorno del Word Of Mouth Tour a New York doveva essere particolare agli altri.
I ragazzi si buttarono sul palco, con l'adrenalina che scorreva nelle vene ed il cuore in gola.
Michelle e Kelsey, insieme a BigKev e la truccatrice personale, assistero al concerto dietro le tende loro affiancate a qualche metro.
Il tempo scorreva, il sudore incominciava a colare dalle loro fronti ormai bagnate.
Michelle cadde di scatto a terra.
- “Oddio, Michelle!”, - Kelsey si girò improvvisamente, le sue guance incominciarono ad inumidirsi, le mani a raffreddarsi.
- “Cos'è successo?”, - disse la truccatrice.
- “E' svenuta, presto prendi dell'acqua!”, - disse Kelsey con aria parecchio agitata.
- “Dovremmo avvisare Nathan?”, - disse la truccatrice.
- “Non lo so.. Cioè sta cantando, che dovrei fare?”, - disse Kelsey.
- “Non può sospendere il concerto.”, - disse la truccatrice.
- “Non si sta riprendendo.. Chiama un'ambulanza veloce!”, - disse Kelsey, affacciandosi dietro la tenda.
Kelsey chiamava ripetutamente Nathan urlando.
Nathan intuì appena e vide Kelsey che, con la mano, gli faceva capire che Michelle era svenuta.
Le sue guance incominciarono ad impallidirsi, e di corsa lasciò il palco come se nulla fosse.
Kelsey gli porse un asciugamano per asciugarsi la fronte, prendendolo per braccio.
- “Nathan, è svenuta, sono troppo preoccupata.. Non si riprende.”, - disse Kelsey.
- “Stai scherzando?!”, - Nathan di corsa raggiunse Michelle che era ancora a terra.
- “Dio, svegliati, che ti succede..”, - Nathan scivolò a terra con le gambe, mettendosi le mani tra i capelli.
Gli addetti al soccorso presero Michelle per le braccia e la portarono in ambulanza.
- “Nath vado anch'io, c'è bisogno di qualcuno. Sta tranquillo e riprendi a cantare, okay?”, - disse Kelsey, appoggiando le mani sulle sue spalle e abbracciandolo per qualche secondo.
Nathan dovette per forza rientrare sul palco, e improvvisò qualcosa che pareva già programmata.
I ragazzi ovviamente se ne accorsero, ma non potevano dirgli nulla in quel momento.
Il concerto era agli scoccioli, erano tutti molto agitati.

Nel frattempo, Michelle era stata portata in una camera dell'ospedale per capire cos'era stato a provocarle lo svenimento.
- “Scusate, la visiterete vero?”, - disse Kelsey rivolgendosi ad un infermiere.
- “Un attimo di pazienza, giro di qualche minuto e sarà spiegato tutto.”, - disse un infermiere uscente dalla camera di Michelle.
Trascorsi dieci minuti circa, il dottore uscì dalla camera, con aria abbastanza allegra - se così si può dire - .
Kelsey si alzò di scatto dalla sala d'attesa e chiese spiegazioni.
- “Allora? Come sta? Che ha?”, - disse Kelsey molto preoccupata.
- “Non è completamente cosciente, ma è normale. La sua amica è ..”, - disse il dottore.
- “Intossicazione alimentare, vero?”, - disse Kelsey.
- “Haha, no. La sua amica è incinta.”, - disse il dottore accennando una risata.
- “C-Cosa?! Mi sta prendendo in giro?”, - disse Kelsey spalancando gli occhi.
- “Se vuole può controllare queste carte, dicono esattamente che è in attesa.”, - disse il dottore.
- “E perchè le avete fatto un'ecografia?”, - disse Kelsey.
- “Avevamo presupposto si fosse slogata un muscolo, la paziente mi diceva il dolore provenisse da lì.”, - disse il dottore.
Kelsey entrò in camera, chiudendo la porta.
Si siedette di fianco a Michelle e la fissò per qualche istante.
- “No, non è possibile.”, - disse Kelsey tra sè e sè.

Le due ore erano trascorse, e senz'aspettare un'istante Nathan corse giù per le scale, cercando un passaggio.
- “Ma dove va? Prima è uscito dal palco, non capisco.”, - disse Max.
- “Michelle è svenuta e non si riprendeva, sicuramente starà andando in ospedale.”, - disse la truccatrice.
- “E' svenuta? Oddio, ecco perchè è così agitato.”, - disse Max.
Nathan riuscì a prendere un taxi.
Era ancora bagnato dal sudore, ancora tormentato da cosa le poteva essere successo.
Arrivato in ospedale, di corsa chiese informazioni su dove fosse Michelle.
Vide Kelsey seduta in sala d'attesa, con le mani in mano, a guardare un punto fisso.
- “Kelsey!”, - urlò Nathan correndo per il corridoio.
- “Oh, Nathan.”, - disse Kelsey accennando un sorriso.
- “Come sta?”, - disse Nathan con l'affanna in gola.
- “Bene. Sta bene.”, - disse Kelsey.
- “Posso vederla?”, - disse Nathan.
- “.. Sì, và pure. Ma sei tutto bagnato, oddio.”, - disse Kelsey guardandolo strano.
- “Ho finito tipo in quest'istante di cantare..”, - disse Nathan.
- “Nath, devo proprio scappare. Ci vediamo dopo.”, - disse Kelsey.

Nathan cercò di entrare nella camera di Michelle, ma il dottore glielo impedì bloccandolo con la mano.
- “Ah-ah! Chi è lei?”, - disse il dottore.
- “Sono il fidanzato della ragazza, posso entrare?”, - disse Nathan.
- “Oh, è lei il fortunato. Complimenti.”, - disse il dottore dandogli una pacca sulla spalla.
- “Ma che...?”, - disse Nathan confuso.
- “Diventerà padre così giovane!”, - disse il dottore.
Nathan spalancò gli occhi come un balcone, la sua faccia incominciò ad impallidirsi e gli occhi ad inumidirsi.
Non credeva alle sue orecchie, tremava.
Entrò in camera aprendola con cautela, e fissando Michelle sul letto.
Lei era sveglia, vide Nathan e rimase immobile.
- “Perchè non me l'hai detto prima.”, - disse Nathan con voce quasi incredula, inginocchiandosi e rimanendo immobile nel suo sguardo.
- “Mi dispiace.”, - disse Michelle scoppiando in lacrime.
Nathan si mise le mani nei capelli, appoggiando la testa sul lettino e alzandosi poi di scatto.
Uscì dalla camera non facendo caso alla porta, e stringendo i denti sbattè molto forte la mano sul muro.
Perso nei suoi pensieri, decise di rientrare nell'hotel dove tutti lo aspettavano.
Entrò in hotel sbattendo la porta, e senza dire una parola andò di corsa in camera sua.
- “Che gli succede?”, - disse Max molto preoccupato.
Tutti si guardarono in faccia disinvolti.
- “Per Michelle ragazzi, lo sapete. Lasciatelo stare, sta molto male..”, - disse Kelsey raggiugendolo in camera.
Kelsey entrò e trovò Nathan sdraiato sul letto guardando fisso il soffitto.
- “Nath..”, - disse Kelsey quasi in vena di piangere -, “va tutto bene.”
- “Niente va bene, niente lo è mai andato.” - 
- “Nathan, smettila. Dovresti esserne contento. Di che ti preoccupi?” -
- “Perchè non me l'ha detto prima? Perchè? Dio che rabbia.” - 
- “Non è facile, Nath. Sta male.” - 
- “Ed io no, secondo te? Sto peggio di lei. Poteva dirmelo prima almeno, solo questo.” -
- “Ma che cambiava? Nemmeno io lo sapevo, nè tutti. Sii felice.” - 
- “Kels, non posso accettare una cosa simile adesso.” - 
- “Non dire così, dai.. Infondo è una bella cosa.” -
- “Lasciami da solo, ti prego.” - 

Kelsey uscì dalla camera, raggiunse i ragazzi e sorseggiò dell'acqua dalla sua bottiglietta.
- “Allora?”, - disse Max appoggiando i piedi sul tavolino.
- “Come dicevo. Devo andare a prendere Michelle, chi viene con me?”, - disse Kelsey.
- “Io. Vengo io.”, - disse Jay.
- “No, vado io se permetti.”, - disse Tom alzandosi.
- “Tom, dai.”, - Max gli fece segno con gli occhi - “non è il caso.”
Kelsey e Jay presero un taxi e si recarono all'ospedale.
- “Jay, comunque io.. Devo ancora parlarti.” - 
- “Dimmi Kels.”, - disse Jay masticando una chewin-gum.
- “Penso di essere innamorata di te, e tanto.” - 
- “Lo sai che non potremmo mai stare insieme, no?” - 
- “Non hai capito. Voglio te, solo te.” -
- “E Tom? E' il tuo ragazzo.” - 
- “Mi snervo solo con i suoi comportamenti infantili.” - 
- “Dai, scendiamo, poi ne riparliamo.” - 

Il tempo di accompagnare Michelle in taxi, che il tempo si guastò.
La pioggia incominciava ad aumentare, a bagnare i loro visi, il venticello fischiava nelle loro orecchie.
Kelsey era ossessionata da Jay.

Non distoglieva lo sguardo nemmeno per un secondo, tanto da prenderlo per il braccio e bagnarsi sotto la pioggia.
- “Jay, ti amo.”, - lo prese per il viso, baciandolo improvvisamente per parecchi secondi, sotto l'umida pioggia cadente.
Jay nemmeno osava distaccarsi da lei.
Era preso, come se contraccambiava le sue parole dette.
E continuava a baciarla, continuava a farlo. 
Quando tutto finito, rientrarono in taxi tutti bagnati fradici.
Ma sorridevano, sorridevano l'uno con l'altra.
Michelle li guardava con occhi lucidi, inumiditi. 
Quasi bagnati del tutto da quelle maledette lacrime salate.
Kelsey e Jay presero Michelle per le braccia, ognuno una, ed entrarono in hotel.
Tutti a guardarla, consolarla per quella caduta che rimarrà impressa nella sua mente a vita.
Quando tutti si scambiavano dei sorrisi, lei si sentiva morire dentro.
Si metteva sempre in disparte a guardare, a pensare.
Lo sguardo sempre rivolto verso il basso, il pensiero dritto su Nathan.. dritto sulla sua pancia, su ciò che gli spettava.
Decise di raggiungere Nathan nella camera, sperando almeno tutto andasse per il verso giusto.
Lui stava con il cellulare, posizionato ancora nel letto da qualche ora.
- “Posso dormire con te? Mi sento sola.”, - gli disse Michelle.
Nathan si scostò, senza dire una parola, senza distogliere lo sguardo dal suo cellulare.
Lei s'addormentò poco dopo essersi affiancata a lui.
Ma Nathan si sentiva male, tormentato soprattutto dalla scenata che le aveva fatto.
Spontaneamente poggiò le mani sulle sue, accarezzandole la pancia quasi come se avesse paura.
- “Infondo dovrò prendermi cura di lei per tutta la vita. Non posso non farlo, non posso lasciarla a mani vuote, non posso fregarmene. Sarà...mio figlio.”, - disse Nathan fra sè e sè, con occhi bagnati da lacrime che ancora non fuoriuscivano.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Wanted / Vai alla pagina dell'autore: HugMeSyko