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Autore: Egle    12/07/2008    5 recensioni
Draco Malfoy, Death Eater mancato, odia essere ignorato. Ha provato di tutto per tornare a essere il degno rivale di Potter, ma l'odioso Gryffindor sembra pensare solo alla guerra imminente senza accorgersi della sua presenza...
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Capitolo 5


6:17 am
 

Il primo pensiero che mi attraversa la mente non appena apro gli occhi è che oggi il mio umore è decisamente migliore rispetto a ieri sera – non sono il tipo che rimane a rimuginare per giorni e giorni. E sono un ottimista, sono sicuro che tutto si aggiusterà, anche se non so come.
Il secondo pensiero è che oggi non posso baciare Potter.
Ieri sera l’ho trattato abbastanza male – no, okay, l’ho trattato come una merda – e oggi non posso baciarlo, li conosco i Gryffindor e so che non passano facilmente sopra a queste cose.
A meno che io non chieda scusa.
Scusa? A Potter? Per avergli augurato la morte un centinaio di volte?
Non se ne parla.
Non ho alcuna intenzione di chiedere scusa a Potter.
Quindi oggi niente baci o carezze lascive.
Perfetto.
 

6:24
 

Lancio un’occhiata all’orologio, appoggiato sul comodino.
E’ ancora terribilmente presto – e il proponimento di non baciare Potter mi sembra già una cazzata.
Potrei ricorrere alle mie mirabili qualità oratorie per non chiedergli direttamente scusa, ma per metterlo in condizioni di baciarmi, senza che il mio o il suo orgoglio ne risentano.
Al momento, però, non ho assolutamente idea di come fare. Il mio genio creativo – sempre quello che mi aveva fatto progettare le spille con su scritto Potter fa schifo – è andato in vacanza alle Barbados e non ha intenzione di tornare.
Fisso il soffitto, mentre la speranza di riaddormentarmi si allontana sempre di più.
Tanto vale che mi alzi.
Butto di lato le coperte e calzo le ciabatte, passandomi distrattamente una mano tra i capelli.
Stanno ancora tutti dormendo e quindi posso evitare di fingere di avere i capelli perfettamente in ordine anche appena sveglio. Schivo l’asse del pavimento che scricchiola e mi dirigo verso il fondo del corridoio.
Apro la porta del bagno, accompagnato da un largo sbadiglio che mi deforma la bocca, quando mi gelo: Potter è perfettamente nudo di fronte a me.
Nudo e bagnato.
Molto bagnato.
E molto nudo.
E io sono molto, molto scosso.


6:27:01
 

Sono immobile sulla soglia del bagno.
Tutte le mie attività celebrali sono improvvisamente cessate.
Se un tir stesse per investirmi non riuscirei a muovere un solo muscolo – okay, forse UN muscolo sì. Riuscirei a muoverlo.
Ma gli altri no.
Lo guardo per quella che mi sembra un’eternità, facendo scorrere lo sguardo sui pettorali ben modellati, i piccoli capezzoli rosa scuro, le costole appena intuibili sotto lo strato di pelle, leggermente abbronzata, la scia sottile di peli scuri che scende verso l’inguine, la linea delle anche…tutto sembra portare . Esattamente .
Onestamente, posso io non guardare?
L’intero universo sembra cospirare per farmi avere questa visione paradisiaca, chi sono io per dire di no?
E così…guardo.


6:27:09
 

Oh my God.
 

6:27:13
 

Deglutisco a vuoto, mentre Potter arraffa un asciugamano e si copre l’inguine rapidamente.
Sa che lo stavo guardando proprio e io so che lui sa che lo stavo guardando.
Quindi probabilmente vogliamo entrambi suicidarci.  Come inizio di giornata non potrei chiedere niente di meglio.
Risollevo lentamente lo sguardo verso il suo viso. Ha le guance in fiamme.
I capelli bagnati fanno cadere qualche goccia d’acqua sulle spalle ben tornite.
La sua pelle è ancora umida, arrossata e sicuramente bollente dopo la doccia. E conserverà quel buon profumo di bagnoschiuma, che però, non riesce a coprire totalmente l’odore intenso del suo corpo.
Dio, cosa non darei per toccarlo in questo momento.
Osservo dolorosamente una goccia d’acqua scorrere lungo il suo petto, seguendo i disegni lineari dei muscoli e lasciando una scia luccicante sulla pelle di Potter, per poi andare a morire nella stoffa soffice dell’asciugamano. Una fitta di eccitazione mi trafigge letteralmente il basso ventre.
Devo mordermi forte la lingua, per impedirle di schizzare fuori dalla mia bocca e andare a leccare quella scia bagnata.


6:27:28
 

“Non sai che si bussa prima di entrare in una stanza?” ringhia Potter, avvolgendosi meglio la vita con l’asciugamano.
Devo rispondere. Dovrei ribattere che doveva chiudere a chiave se non voleva essere disturbato o ricordargli che ieri sera anche lui è entrato in camera mia senza bussare, ma nella testa mi risuona solo una parola, come un’eco o un rintocco di campane.
E la parola è proprio quella…quella visione paradisiaca.
Non riesco a pensare ad altro.
Mi immagino dizionari, cartelloni pubblicitari, giornali, cartoline di auguri, mille palloncini colorati, volantini distribuiti per le strade, zeppi di quella parola.
Due angeli, con le ali dispiegate e i capelli scompigliati dal vento, come nel miglior quadro di Raffaello o Michelangelo o uno di quelli lì, che tengono uno striscione con quella parola.
E io e Potter che ci corriamo incontro in un campo fiorito, con un sorriso ebete stampato sulla faccia e quella parola che sgorga dalla nostra gola in un melodioso richiamo.
“Vuoi andartene?” sbraita Potter, facendo un gesto stizzoso con il braccio.
Pene.
La mia mente continua a ripetermi la parola pene.
Non riesco a pensare ad altro.
Il mio cranio è improvvisamente vuoto, riempito solo dalla ripetizione lugubre di quella parola.
Pene.
Pene.
Pene.


6:27:45
 

Pene.
 

6:27:57
 

Mi giro come un automa ed esco dal bagno, richiudendomi la porta alle spalle.
Ho appena visto Potter nudo.
E … oh my God!
Non può essere.
Mi scosto velocemente l’elastico dei pantaloni del pigiama e quello dei boxer guardando la mia parte migliore – e ben sveglia o di certo più di me – annidata nella mia biancheria intima.
Oh pene!
Potter non può avere un pene più grosso del mio!


6:27:01
 

Stiamo calmi.
Gli ho dato solo una sbirciata, si è coperto a una tale velocità, che sembrava un Jedi con una crisi epilettica, ma in effetti... no, no!
E’ stato solo un riflesso, uno strano gioco di luce e ombra.
Un’illusione ottica.
Sto diventando miope.
Presbite, astigmatico.
Sono a un passo dalla cecità – eppure Theodore Nott me lo aveva detto che sparandomi troppe seghe sarei diventato cieco, ma io non gli ho mai dato retta.
Anzi l’ho chiamato ignifugo.
Perché non ho dato ascolto a Theodore Nott?


6:27:10
 

Chi cazzo è Theodore Nott?
Perché mi ha detto che sarei diventato cieco se mi fossi concesso un po’ di sano autoerotismo?
Perché cazzo sto credendo di star diventando cieco?
 

6:27:15
 
Prendo un respiro profondo, appoggiando la testa contro alla porta.
Ma no, Potter non può assolutamente avere un pene più grande del mio.
E’ inconcepibile.
Sarebbe come dire che la Granger è simpatica – e ha tette da urlo.
O che Weasley non è stupido.
O che la Weasley femmina non l’ha data a mezza scuola, prima di passarsi anche Potter.
Avrei voglia di buttarmi a terra e prendermi la testa tra le mani, intonando una nenia funebre.
Potter non può essere così ben messo.
Non è giusto.
Il destino è stato troppo generoso con lui – e va beh, okay, gli ha ammazzato i genitori, ma non può aver nostalgia di qualcuno che non ha mai conosciuto.


6:27:29
 

No, niente scenate isteriche.
E’ ora che Draco Malfoy prenda in mano la situazione – il pene di Potter. No! certi pensieri non si fanno!
Mi giro e spalanco di nuovo la porta, trovandomi di fronte Potter vestito solo dei jeans – quanto è sexy! I jeans sono veramente il suo indumento. E’ così sexy che viene voglia di consumarlo a furia di leccate!
Lo guardo estremamente serio e prima che possa sbattermi – sbattermi…oh my God, questo sì che sarebbe un bel miglioramento – di nuovo fuori, lo precedo.
“Voglio vedere il tuo pene” dico risoluto.
Potter sgrana gli occhi, tossendo forte. Probabilmente stava per strozzarsi con la saliva.
“Cosa?” mi chiede assolutamente disorientato.
Chiudo la porta dietro di me e mi ci appoggio con la schiena, incrociando le braccia sul petto.
“Hai capito benissimo” ribatto con voce pratica. Indico i suoi lussuriosi jeans con un cenno del capo. “Via i vestiti e mostra la merce”
Potter mi punta un dito contro, mentre un intenso rossore gli risale dal collo fino alle guance.
E’ ancora a torso nudo e per un folle istante sono colto dall’impulso di circondargli un capezzolo con le labbra e succhiarlo tanto forte da fargli vedere la quintessenza del paradiso.
“Tu sei completamente pazzo! O soffri di sdoppiamento della personalità! Sei Dottor Stronzetto e Mr. Checca!” replica veemente.
Sta respirando più velocemente del normale. E anche il rossore sulle sue guance sta aumentando.
Rabbia? Perché Potter è arrabbiato con me?
Gli ho solo chiesto di calarsi i pantaloni e farmi vedere il suo uccello, non gli ho ficcato la bacchetta in un occhio – ma perché la mia mente continua a fraintendere le mie stesse parole, trovando doppi sensi del tutto sessuali?
Slaccio le braccia dal petto, spostando nervosamente il peso del corpo da un piede all’altro.
“Avanti! Non dirmi che ti vergogni” ribatto, cominciando a scaldarmi - oh sì, sono molto, molto caldo.
Non aveva proprio nulla di cui vergognarsi.
Cioè non che mi intenda di uccelli, sia chiaro… anche se dopo la visione di alcuni esemplari potrei cominciare a dedicarmi al bird watching
Ma comunque sono un maschio e ne ho visti alcuni. Il mio, innanzitutto. Il che non è poca cosa, ve lo assicuro.
A dirla tutta, il mio pene è aristocratico.
Molto aristocratico. Lo guardi e capisci subito che non è il pene di un plebeo.
Ha classe, eleganza e si muove con raffinatezza.
E poi ho visto quelli dei miei compagni di casa, quando facciamo la doccia.
Non tutti i miei compagni di casa, solo quelli che fanno parte della squadra di Quiddicth.
E poi ho visto quello di Blaise Zabini perché si diverte a girare nudo per il dormitorio, facendo venire una sincope a Pansy ogni volta che entra senza bussare.
Quindi dall’alto della mia esperienza posso assicurare che Potter non ha proprio ragione per cui essere così in imbarazzo.


6:32
 

Potter si passa la lingua sulle labbra, abbassando il braccio.
“Sì, mi vergogno, okay? Di solito non mostro il mio uccello a tutti quelli che me lo chiedono”
Sorrido il più malignamente possibile.
“Ti hanno chiesto in molti di poter vedere il tuo pene?” gli chiedo.
Il rossore sulla sua faccia sta tendendo in modo preoccupante a un intenso color porpora.
“No! Che diavolo ti viene in mente!” sbotta, allargando le braccia.
Scrollo le spalle – ho imparato! -.
“Stavo solo chiedendo una precisazione. Sei tu che hai lasciato intendere che ci sono persone che ti chiedono di mostrar loro il tuo pene” ribatto. Faccio schioccare la lingua. “Allora?” lo incalzo.
“Allora cosa?”
“Me lo fai vedere?” domando di nuovo, in tono vagamente lamentoso. Ma Potter è veramente tardo. Di cosa stiamo parlando?
Appunto, visto che lo sapete anche voi.
“Non credo che sia una buona idea” dice lui, evitando di guardarmi in viso.
E all’improvviso comprendo.
Il rossore non è rabbia o vergogna – o meglio, non solo – ma anche è eccitazione.
Abbasso gli occhi sul suo inguine e con un moto di gloria realizzo che è vero.
Potter deve averlo duro come un blocco di granito.
E così si eccita solo ad avermi qui a parlare del suo pene, il porco.
Avanzo lentamente, come un giaguaro che ha appena puntato la sua preda.
Ventre a terra, gli occhi fissi sulla preda… no, okay, così mi sento il Re Leone.
Mi fermo di fronte a lui e allungo lentamente una mano.
Sta per venirmi un infarto.
Come può la gente fare questo tutti i giorni, senza morire?
Con le dita gli sfioro il bottone dei jeans. Lui mi lascia fare – e io vorrei morire! Non posso uscire vivo da questa situazione.
Non posso!
Deglutisco a vuoto, accarezzandogli l’addome con le dita. Sento la sua pelle contrarsi leggermente al passaggio dei miei polpastrelli.
Sta trattenendo il respiro.
“Che stai facendo?” esala.
“A te cosa sembra che stia facendo?” ribatto, cercando di mascherare il mio nervosismo.
Avanti, Potter. Sei tu quello coraggioso tra noi due.
Tira fuori – oh my God, che vampata di caldo – il coraggio e sbattimi – ecco – contro un muro!
Io sono il serpente tentatore, tu … quello che arriva in fondo alle cose.
Dai! Muoviti!
Lo guardo negli occhi, con il respiro che lotta disperatamente per uscire dalla mia gola.
“Credevo che volessi vedere il mio pene” dice, non del tutto logicamente.
Deglutisco di nuovo a vuoto. La salivazione ha raggiunto il minimo storico.
“Ho cambiato idea” bisbiglio “Ora voglio toccarlo”
Il demonio del sesso deve essersi impossessato della mia bocca. Questo non sono io.
Io non sono qui.
Io sono Darth Vader e vengo dal pianeta Volcano. (*)
“Toccalo” sospira Potter.
Oh merda, sento le guance bruciare terribilmente e lo stomaco sprofondare a livelli improponibili. E’ come se avessi una voragine nelle budella.
Mi inumidisco le labbra con la lingua, riducendo ulteriormente la distanza che ci separa.
Il respiro rapido di Potter s’infrange sul mio labbro superiore.
Con le dita gli slaccio i jeans e faccio scendere la cerniera – Salazar, grazie per non avergli fatto indossare i pantaloni con una fila di bottoni assassini!-
Ce l’ha durissimo.
Vedo chiaramente la forma del suo pene, tendere la stoffa leggera dei boxer – Oh boxer! Per un secondo avevo pensato che Potter fosse così sfigato da indossare slip bianchi! Gli slip bianchi sono così poco fashion!
Odio non sapere che cosa fare! Che cosa devo fare adesso?
Afferrarlo e cominciare ad accarezzarlo con foga?
Inginocchiarmi a terra e prenderlo in bocca?
Buttare Potter e il suo uccello durissimo fuori dalla finestra, fare una doccia gelata e andare dall’Oscuro a digli che ho ammazzato Potter con una sega? – ma come faccio a essere così spiritoso? –


6:39
 

Potter finalmente decide di muoversi. Mi circonda la vita con un braccio e mi attira bruscamente contro di sé. Fa scorrere una mano lungo la mia schiena, fino a raggiungere le mie natiche.
Il tocco della sua mano è così caldo, così rassicurante. Mi sfugge un mugolio soddisfatto contro il mio volere.
Mi mordo un labbro, raccogliendo tutta la mia audacia e infilando una mano nei boxer di Potter.
Sbarro gli occhi, accarezzandogli la pelle bollente della sua virilità.
Potter geme contro il mio orecchio e io gemo per simpatia.
Non solo ce l’ha durissimo! Ma ce l’ha anche grosso!
Non è possibile. Calma!
Stiamo calmi.
Lo circondo con le dita, cercando di stabilirne con precisione la circonferenza.
Più o meno come il collo di una bottiglia di burrobirra?
Più grosso?
Oh my God, è più grosso.
Ma è più grosso del mio? Faccio scorrere la mano per tutta la sua lunghezza.
Quanto può essere? 16 centimetri? Di più?
No, di meno.
Vero?
Sento la morsa dell’angoscia serrarmi lo stomaco.
Potter è più famoso di me, è un giocatore di Quidditch più bravo di me e ora ho scoperto che ha anche un uccello più grosso del mio – e non stiamo parlando di Edvige!
Mi viene da piangere.
Adesso vado in camera, mi getto sul letto e mi concedo tre ore buone di autocommiserazione.


6:41:27
 

“Oddio, Malfoy” singhiozza Potter nel mio orecchio.
Volto di poco la testa per guardarlo.
Ha la schiena leggermente arcuata all’indietro, le labbra rosse e umide, appena dischiuse.
E con orrore realizzo che ha la mia mano nelle mutande.
Sto facendo una sega a Harry Potter.


6:41:36
 

Va bene, posso gestire la situazione.
Insomma sarebbe scortese da parte mia andarmene, lasciandolo in queste condizioni.
In fondo quanto ci vorrà? Ancora un minuto?
Potter è un eiaculatore precoce? Ma a questo punto direi di no, altrimenti sarebbe già venuto.
Un’idea mi attraversa improvvisamente la mente.
Fermi tutti.
Sposto il mio braccio sinistro sul suo fianco e abbasso lo sguardo.
Non sono mai stato così felice di portare l’orologio anche durante la notte. Non lo tolgo praticamente mai.
Okay, vediamo quanto ci mette Potter a venire.
Intensifico i movimenti della mia mano, accostando la bocca al suo orecchio.
Ne seguo il contorno con la lingua, mordicchiandogli poi il lobo. Sento le dita di Potter affondare nella mia natica e il suo respiro farsi sempre più affannoso.
Spinge i fianchi contro di me, sfregando il suo naso contro la mia guancia.
I suoi bassi gemiti sono così erotici che per poco non raggiungo io l’orgasmo, senza alcuna stimolazione a parte la sua voce. Lui ce l’ha durissimo, ma a me sembra che il mio sia stato pietrificato.
Ce l’ho così duro che potrei fare un buco nel muro, potrei usarlo come arma non convenzionale!


6:41:48
 

Gli lecco la base del collo, risalendo piano verso il suo orecchio.
“Vieni per me, Potter” sussurro piano.
Lui strizza forte gli occhi, respirando pesantemente contro la mia spalla, mentre si scioglie nella mia mano. Appoggia la fronte nell’incavo tra il collo e la spalla e trema appena tra le mie braccia.
Scosto la mano da dentro i suoi boxer, è tutta appiccicosa, ma che schifo!
Lo faccio spostare e mi lavo le mani nel lavandino, senza guardarlo.
Quanto ci avrà messo? Un minuto e mezzo?
Diciamo un minuto e mezzo, ma non mi sono sforzato molto.
Quindi, Potter avrà anche un pene più grande del mio, ma io sono più bravo a … menarlo.
Sì, decisamente.
La mia bravura è derivata da una lunga esperienza personale.
 

6:42:01
 

Improvvisamente sento l’alito caldo di Potter sulla mia nuca.
“Sbaglio o adesso non dovrebbe essere il tuo turno?” soffia nei miei capelli.
Oh my God, potrei venire in questo momento!
Cerco disperatamente di deglutire, guardando il riflesso di Potter nello specchio. Ha lo stesso sguardo di quando giochiamo a Quidditch.
Mi fa scorrere la mano sul petto, lentamente, fino a raggiungere i pantaloni del pigiama.
Piega la testa di lato e comincia a deporre una scia di baci umidi sul mio collo, mentre chiude il pugno su di me e inizia a muoverlo alla stessa velocità con cui la sua lingua mi tormenta l’orecchio.
“Potter” gemo senza ritegno, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Chiudo gli occhi, il mio mondo si è ridotto alla sua mano che si muove sul mio uccello.
Non può essere così bravo anche in questo.
Un momento!
Io sono il più bravo, l’avevamo già decretato.
No, ma per essere il più bravo devo resistere più di lui.
Lancio un’occhiata all’orologio.
 

6:42:11
 

Okay, devo resistere almeno fino alle 6:43:42. Così Potter ci avrà messo più tempo a farmi venire, di quanto abbia impiegato io.
Non devo far altro che pensare a cose schifose.
Come … come … la signora Weasley.
La signora Weasley mi sta facendo una sega.
La signora Weasley con il suo grasso culo e le sue tette che le arrivano alla cintura.
E quella voce da gallina, pronta per essere messa in pentola.
Non è sexy, la signora Weasley.
Non è per niente sexy.
“Il tuo odore mi fa impazzire” sussurra Potter al mio orecchio.
Oh cazzo!
Fanculo la signora Weasley.
Harry Potter ha in mano il mio pene e vi assicuro che sa esattamente cosa fare per farmi sciogliere ogni minima particella di carne.
No, no, fermo Malfoy!
Pensa ad altro.
Pensa al signore e alla signora Weasley che ci danno dentro come ricci.
Questo stroncherà qualsiasi bollore.
 

6:42:47
 

Sento l’altra mano di Potter appoggiarsi sulla mia coscia e risalire lentamente verso l’inguine, con movimenti delicati, appena accennati. La sua lingua mi sta leccando la porzione di pelle sensibile, dietro all’orecchio.
Ho la pelle d’oca.
Affondo i denti nel mio labbro inferiore per non gemere troppo forte.
Cazzo, cazzo, cazzo!
Non posso venire.
Quanto è passato?
 

6:43:00
 

Quaranta secondi.
Devo resistere ancora quaranta secondi.
Sarebbero quarantuno in realtà, ma uno possiamo fingere che non esista. Guardo disperatamente l’orologio, pregando la lancetta dei secondi di incedere più rapidamente, quando la mano si Potter si ferma. Le sue dita continuano a tener circondata la mia potente erezione, ma non si muovono più.
Rialzo lo sguardo sorpreso e decisamente non felice e incrocio quello di Potter attraverso lo specchio.
“Che stai facendo?” mi chiede.
E io realizzo solo in questo istante, che poteva vedermi consultare l’orologio ogni cinque secondi.
“Ho un appuntamento” rispondo con voce strozzata.
Potter serra le labbra, togliendo la mano dai miei pantaloni e indietreggiando di un passo. Incrocia le braccia sul petto, guardandomi.
Non mi crede.
“La verità” replica secco. Mi giro verso di lui, mentre le mie guance prendono fuoco.
Non posso digli la verità! Cerco disperatamente una spiegazione plausibile, ma lui mi precede.
“Ti stai cronometrando?” mi chiede, scioccato.
“No” ribatto, scandalizzato. Con quella faccia lì .. beh anche un cieco capirebbe che non mi sta credendo.
Mi inumidisco le labbra con la lingua.
“Sì” ritratto “Volevo sapere chi era il migliore” dico, scuotendo la testa, in modo da liberarmi di un ciuffo di capelli che mi ricadeva su un sopracciglio.
Potter mi fissa incredulo.
“Il migliore?” ripete come se fossi pazzo.
Annuisco con aria di superiorità.
“Solo per un puro senso di giustizia. Tanto lo sappiamo che sono io il migliore come …”
Menatore di cazzi.
“amante” dico invece.
Potter si passa una mano sulla mascella. E’ un accenno di barba quello che vedo?
Oh my God, Potter ha già un accenno di barba. Come faccio a non dire che questo ragazzo è così virile!
“Quindi, tu dovresti metterci più tempo, perché io sono meno bravo di te?” domanda incolore.
Annuisco appena. Non so dove Potter voglia andare a parare, ma la cosa mi spaventa abbastanza.
“Quanto ti manca?” mi chiede in tono pratico, mettendosi le mani sui fianchi.
“Prego?” replico, arcuando un sopracciglio.
“Per vincere, quanto dovresti resistere ancora?”
“Venti secondi” rispondo sinceramente. La situazione è così strana che non riesco nemmeno a mentire in mio favore.
Potter mi osserva, anzi, mi studia, assottigliando leggermente lo sguardo.
Non mi piace.
Voglio scappare via, perché quando Potter ha quello sguardo vuol dire che la situazione sta volgendo a mio sfavore.
Prende la bacchetta che aveva appoggiato sopra al mobile e la punta contro il mio orologio.
Mormora un incantesimo a bassa voce, in modo che il cronometro si fermi autonomamente.
Mi guarda di nuovo negli occhi, questa volta da molto vicino.
Mi lecco le labbra in previsione di quello che sta per accadere. La mano di Potter… ora so perchè impugna così bene la bacchetta!
“Venti secondi eh … Vorrà dire che dovrò impegnarmi” dice, inginocchiandosi di fronte a me.
 

6:43:26
 

Potter vuole farmi un pompino.
Proprio qui.
Proprio adesso!
Mi tira giù i pantaloni e i boxer.
Valuta il mio uccello attentamente – Oh Signore Oscuro, fa che non lo trovi ridicolmente piccolo! No, ma io non ce l’ho piccolo! Il mio uccello è maestoso, come un’aquila reale! Ecco, ho un’aquila reale in mezzo alle gambe! –
Sembra pensarlo anche Potter, lanciandomi una breve occhiata, che è un concentrato di pura lussuria.
Oh my God, potrei venire solo per quella occhiata!
Avvicina il suo viso al mio inguine e mi sfiora appena con le labbra. Il suo respiro mi solletica la pelle bollente.
Mi aggrappo al lavandino dietro di me, divaricando leggermente le gambe, mentre Potter mi avvolge con le sue labbra. La sua bocca è così calda, così umida.
Si muove rapidamente, respirando dal naso, mentre le sue mani mi accarezzano le natiche nude.
Stringo più forte il bordo del lavandino, piegando la testa all’indietro.
Mi sto gloriosamente scopando la bocca di Potter.
Non devo guardarlo. So che se lo guardassi, qui in ginocchio davanti a me, a farmi un pompino così dannatamente spettacolare, verrei all’istante.
Dischiudo maggiormente le labbra, mentre un morbido gemito mi risale su dalla gola.
Le sue dita mi stringono i fianchi, spingendomi a fondo nella sua bocca, mentre la sua lingua accompagna ogni mio movimento.
Non tento nemmeno di oppormi all’orgasmo imminente, che mi scuote fin nel profondo.
Immergo una mano nei capelli di Potter, spingendomi poco delicatamente nella sua bocca e raggiungendo l’apice del piacere con un gemito strozzato.
Sbatto un paio di volte le palpebre, respirando affannosamente.
Mi gira la testa e ho le gambe molli, le ginocchia sembrano essere diventate incapaci di sostenere il mio peso.
Però, ora so che cos’è il paradiso.
 

6:43:43
 

Potter si rimette in piedi, passandosi il dorso della mano sulla bocca, senza nascondere un sorriso soddisfatto.
Ho mai detto che lo odio?
Mi prende il polso e controlla il mio orologio, mentre io mi tiro su i pantaloni del pigiama.
Harry Potter mi ha appena fatto un pompino e io comincerei a fare le cose stupide che si fanno post-orgasmo: sorridere, strofinare il viso contro il collo dell’altro, accoccolandosi contro di lui, ma è il lui è Potter! Non posso fare questo genere di cose con Potter.
Quindi serro le labbra, sfoggiando la mia espressione più distaccata mentre lui controlla il cronometro.
Il suo sorriso si amplia impercettibilmente.
“Diciassette secondi” dice, trionfante.
Avvicina il suo viso al mio e mi sfiora le labbra.
“Ho vinto di nuovo, Malfoy” sussurra contro la mia bocca. I suoi occhi brillando di divertimento.
Gli scocco la mia migliore occhiata di superiorità.
“Pura fortuna” ribatto, scansandolo.
Lui ride e la sua risata mi fa contorcere le budella.
“Credo che tu abbia bisogno di una doccia” mi dice, lanciandomi un’occhiata compiaciuta “Ti aspetto di sotto per colazione” aggiunge prima di inforcare la porta e lasciarmi da solo nel bagno.
Chiudo la porta a chiave.
Sono di pessimo umore.
Veramente di pessimo umore.
 

6:45
 

Mi spoglio rapidamente, mi infilo sotto la doccia e apro il getto dell’acqua. E’ già calda.
Appoggio le mani sulle piastrelle e chino il capo in avanti, lasciando che l’acqua mi inzuppi i capelli.
Oh pene, Potter mi ha battuto di nuovo.
Beh che rimanga tra noi … ma non sono mai stato così felice dopo una sconfitta – non ditelo a Potter, però!
 

Note:
(*) citazione da Ritorno al Futuro. Lo dice Michael J. Fox quando va dal padre con la tuta per la radioattività per ordinargli di portare sua madre al ballo ^_^

 

Piccola nota: ciao a tutti, lo so .. è un sacco che non aggiorno, ma mi sono ricordata solo in questo momento di non aver mai finito di postare i capitoli della storia su questo sito.

La storia comunque è miracolosamente terminata...potete trovare tutti i capitoli qui: http://www.nocturnealley.org/viewstory.php?sid=1529&warning=11

Intanto ringrazio tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione e che mi hanno spinto a portarla a termine. Siete stati davvero grandiosi!
grazie infinite per tutto!

Un bacione

   
 
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