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Autore: itsnightingale    12/04/2014    3 recensioni
Inizialmente doveva essere una one-shot Brittana, ma ho deciso di scrivere un racconto Faberry visto che in giro non ce ne sono molti. Insieme alla Faberry ci metterò un pò di Brittana (Un bel po') spero vi piaccia.
La storia girerà nel particolare all'ultimo anno del liceo, nel quale Quinn capirà il motivo di tutto "l'odio" che prova nei confronti di Rachel. Mentre Santana dovrà dar conto , molto prima di Quinn, ai sentimenti che prova nei confronti di Brittany.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera era decisamente da dimenticare per Rachel. Fortunatamente per lei, Kurt era andato subito a prenderla rinunciando così ad una serata con Blaine e lei per questo si sentiva tanto in colpa ma aveva troppo bisogno di lui.
Arrivati a casa Hummel-Hudson  –non se la sentiva di farsi vedere in quello stato dai suoi papà- andarono subito nella camera di kurt, avevano visto la macchina di Finn lungo il vialetto ed entrambi sapevano che non era affatto il caso di incontrare il ragazzo. Sicuramente era furioso per il modo in cui Rachel l’aveva mollato davanti a tutti.
Appena salirono al piano di sopra Kurt mandò la piccola diva in camera e lui scese di sotto. Rachel prese a guardarsi in giro, rimaneva sempre ammaliata dalla stanza di Kurt. L’intera casa aveva uno stile abbastanza rustico e riciclato, ma la stanza di Kurt era magnifica, da vera diva. Si lasciò cadere sul grande e morbido letto di Kurt e si mise a fissare il soffitto ,era di un rosa delicatissimo, pensando e ripensando a ciò che era successo quella sera.
Cerò anche di riuscire a distinguere i propri sentimenti ma se ci provava le veniva da vomitare. Dio, era stata proprio codarda e bugiarda. Soprattutto bugiarda.
Quando stava per rispondere alla domanda di Finn la prima cosa che fece fu guardare Quinn ed in quello sguardo ,quello splendido sguardo, aveva visto uno strano scintillio. Scintillio che aveva mandato in subbuglio non solo le sue membra ma soprattutto al suo cuore. Avrebbe potuto giurare di averlo sentito fare le capriole quando ha visto quel luccichio. E nel suo stomaco aveva sentito uno strano e piacevole sfarfallio, sfarfallio che non aveva mai provato con nessuno.  Né con Jesse né tantomeno con Finn, e questa cosa la spaventava parecchio.
Non riusciva a capire cosa provasse per Quinn ma sicuramente era qualcosa di abbastanza forte, e di questo ne ha avuto la certezza quando aveva detto che non provava nessuno interesse nei confronti di Quinn e aveva visto come la ragazza avesse cambiato espressione. Era come se avesse indossato una maschera e lei si era sentita tremendamente in colpa. Doveva solo essere sincera ma non c’è l’aveva fatta. Cioè lei non era.. beh, non era quella cosa che iniziava per “L”, non che fosse omofoba o altro, anzi lei era pro l’omosessualità. Partecipava con i suoi papà a tutte le manifestazioni per gli omosessuali e ne andava fiera. Ma dire quella parola ed accostarla alla sua figura le faceva un certo effetto. Però restava il fatto che da quel bacio qualcosa era cambiato in lei e lei doveva solo capire cosa ed accettarlo.
Sì, non era difficile da fare. Doveva solo liberare la mente da tutto: pensieri e dubbi compresi. Ma non era tanto facile da fare. Non faceva altro che pensare a Quinn ed al bacio e a quello che aveva detto e.. oh dannazione. Già ne aveva abbastanza. Si mise le mani nei capelli esasperata, sperando di poter fermare quei fiumi di parole nella sua testa.

-Sta uscendo il fumo dalle tue orecchie. Disse Kurt appoggiandosi alla porta chiusa.
Rachel sospirò e si mise a sedere sul letto nella direzione di Kurt, in modo da guardarlo. Il ragazzo stava in pigiama – il pigiama era sicuramente di lino, aveva una fissa come lei con quel materiale- aveva due tazze fumanti in mano ,chissà cosa contenevano, ed una maglia - una maglia? Sisi, era una maglia-  sulla spalla.
Senza muovere le braccia e senza smettere di guardarlo si levò le scarpe scalciandole con i piedi ed inclinò leggermente il capo. Non capiva perché Kurt la fissava.

-Sembri così triste. Disse dopo un po’ Kurt inclinando anche lui il capo nella direzione opposta in cui lo aveva fatto lei.

Rachel si limitò a sgranare leggermente gli occhi e si lasciò cadere di nuovo sul letto per riflettere a ciò che aveva detto Kurt. Lei non si sentiva triste, si sentiva solo.. era come se.. in pratica si sentiva vuota. Sì, vuota era il termine più adatto. Non sentiva nulla e per lei era una nuova sensazione. Non aveva mai provato una cosa simile, in realtà non aveva mai non provato.. Ok, iniziava a delirare. Emise un sottilissimo lamento e portò uno dei cuscini di Kurt sugli occhi.
Era veramente brutto sentirsi vuoti, preferiva tornare allo stato di poco prima dove sentiva fin troppe cose. Provava fin troppe cose. Ora non sapeva nemmeno come definirsi, aveva solo voglia di sprofondare in quelle splendida lenzuola e farsi coccolare dal suo amico Kurt. Sì, voleva che Kurt l’abbracciasse e le dicesse che sarebbe andato tutto bene e che lui non l’avrebbe abbandonato e che soprattutto non l’avrebbe mai guardato in quel modo.
Diamine.. non riusciva a scacciare via quello sguardo di Quinn, non sapeva nemmeno che tipo di sguardo era. Anche quello le provocava una strana sensazione, ma una strana brutta sensazione. L’aveva sicuramente ferita. Si morse il labbro cercando di non emettere nessun altro suono ma lo morse fin troppo forte che sentì un odioso sapore metallico. Ci mancava solo che si fosse fatta troppo male.
Si mise a sedere e Kurt sgranò gli occhi quando notò il labbro fin troppo rosso di Rachel.

-Diavolo, Rachel.. smettila e calmati. L’amico uscì dalla stanza e tornò pochi secondi dopo con della carta nella mano destra. Che fine avevano fatto le tazze fumanti?

Lui le porse la carte e lei la accettò volentieri e come ringraziamento gli fece un cenno con il capo. Mise la carta sul punto che sanguinava e fissò Kurt con un espressione accigliata.
Lui iniziava ad averne abbastanza di questo silenzio e tra l’altro aveva mandato decine di messaggi a Santana e lei non si era degnato di risponderlo! Lunedì gliene avrebbe parlato senz’altro. Che poi era curioso di sapere cosa fosse successo con Brittany. Oh maledetta latina. E maledetta Rachel che non parlava!

-Oh santa Barbra.. Hai intenzione di parlarmi oppure andrai avanti con questa storia per tutta la serata? Chiese esasperato.

Rachel si strinse nelle spalle e si alzò. Prese la maglietta da sopra la spalla di Kurt ed andò in bagno a cambiarsi. Non aveva affatto voglia di parlare, perché sapeva che Kurt l’avrebbe spinta ad ammettere tutto, compreso quello che provava  e lei non era affatto pronta a questo. Come non era pronta ad avere un rimprovero da Kurt per quello che aveva fatto. Sapeva che Kurt non se la sarebbe presa per aver lasciato Finn –lui non shippava Finche, gliel’aveva detto più volte- ma l’avrebbe rimproverata per non aver detto tutto a Quinn, ma più di tutto perché non aveva avuto il coraggio di ammetterlo ad alta voce. Chi l’avrebbe detto, Rachel Barbra Berry è una codarda.
Si guardò allo specchio e quando vide il suo vide il suo viso capì che  ,in parte, ciò che aveva detto Kurt era vero. Era così triste, cosa totalmente differente dal sembrare triste. Lei era talmente triste, e non poteva farsi vedere in giro così. Ma non poteva nemmeno mancare per un’altra settimana a scuola.
Doveva veramente aprirsi con Kurt e parlargli di tutto. Perché aveva bisogno di sfogare. Tra l’altro era appena iniziato il week end non poteva stare per due giorni senza far nulla a farsi mangiare dei suoi numerosissimi pensieri. Solo che lei aveva bisogno di un altro po’ di tempo per ingranare ed assimilare il tutto e quella non era proprio la sera adatta e non era ancora pronta. Non ora. Ora aveva solo bisogno di un po’ di pace, non chiedeva molto dopotutto.
Si legò i capelli e si lavò il viso con l’acqua gelida. Aveva bisogno di mettere in moto il suo cervello in modo costruttivo e visto che non aveva voglia di fare la doccia –ora era anche pigra, yeah.- quello doveva essere il modo migliore.
Rimase in bagno a sciacquarsi il viso ed a guardarsi lo specchio per più di un’ora. Infatti si accorse di essere stata più del previsto quando kurt prese a bussare la sua porta.

-Rachel ,dannazione, mi stai facendo preoccupare. Esci subito dal bagno! Se mi verranno i capelli bianchi prima del previsto sarà tutta colpa tua! Quando sentì l’ultima frase le scappò un piccolo sorriso. Aveva proprio bisogno di quello.

Quando lo sentì bussare di nuovo si decise a rispondergli
.
-S..sì, Kurt. Non preoccuparti. Dammi altri due minuti. Disse con un tono di voce decisamente basso, aveva paura di svegliare qualcuno. In realtà aveva paura di svegliare Finn. Non voleva affrontare Finn, non così presto.

 Notò che Kurt aveva smesso di bussare quindi significava che l’aveva sentita e che quindi non doveva ripetere il tutto a voce più alta. Sospirò e tornò a guardare lo specchio cercando qualcosa di positivo in tutto quello.
Beh, pensandoci bene c’era una cosa positiva. Aveva lasciato Finn, tra loro due le cose non andavano bene già da un po’. E lei voleva cose totalmente diverse da lui. Se non l’avesse lasciato –non si spiegava nemmeno lei dove aveva cacciato tutto quel coraggio- sarebbero andati avanti ancora per molto e dopo sarebbe stato ancora più difficile lasciarlo.
Dopo essersi lavata i denti con lo spazzolino di Kurt, indossò la maglietta che lui aveva preso per lei e si decise ad uscire. Sapeva che a breve l’amico avrebbe bussato di nuovo. Molto più forte di prima e non era proprio il caso
Quando uscì dal bagno vide Kurt sul letto a leggere un libro, probabilmente era il ‘piccolo principe’. Ultimamente era andato in fissa con quel libro.
Quando notò che Rachel era uscita dal bagno alzò lo sguardo dal ‘piccolo principe’ e vide Rachel con la maglietta verde che le arrivava finò a metò coscia. Se non fosse stato un momento così delicato le avrebbe fatto una foto che avrebbe mandato prima a Quinn, Santana e poi l’avrebbe pubblicata su facebook perché stava veramente bene. Qualsiasi etero ,e soprattutto Quinn, l’avrebbe trovata decisamente sexy.
Le accennò un sorriso in segno di approvazione ma non aggiunse altro per non scombussolarla più di quanto non lo fosse già.
Lei andò a sedersi sul bordo del letto e le sorrise. Lì capì che aveva intenzione di parlare quindi prese lui per primo parola.

-Aver monopolizzato il mio bagno per due ore ti ha aiutato? Chiese con un filo di ironia nella voce. Vide Rachel sorridere e questo lo fece sospirare. Almeno le era passato quel momento.
 
Appena sentì ciò che disse Kurt sorrise di nuovo. Il suo migliore amico era il miglior aiuto che lei potesse chiedere. C’era sempre per lei, anche se a volte era fin troppo sincero e questo portava a ferirla. Ma sapeva che quello che lui diceva nei suoi confronti non era affatto con l’intenzione di ferirla, ma anzi lo faceva per aiutarla e per darle un po’ di coraggio.
Alla sua domanda si limitò a sorridergli per poi buttarsi addosso a lui per abbracciarlo.
Kurt fu preso alla sprovvista quando Rach gli si buttò letteralmente addosso sgualcendogli il suo amatissimo pigiama.

-oh, Rach vacci piano. Mi sgualcisci il pigiama!

La piccola diva si limitò a stringerlo ancora più forte per poi staccarsi da quella presa per dirgli:
-Grazie Kurt per esserci sempre. Gli prese la mano e gliela strinse appena.

-oh, Rachel non ringraziarmi. So che tu nei miei panni avresti fatto lo stesso. Probabilmente ,però, saresti stata molto più assillante di me. Perché è nel tuo stile.

Rachel ridacchiò sentendo ciò che disse ed annuì. Infondo aveva ragione. Anzi lei avrebbe anche esagerato chiedendo aiuto a Mercedes. Poi gli avrebbe dedicato un assolo ed infine avrebbero fatto un duetto. Decisamente in stile Berry.
Ma Kurt era diverso proprio perché lei era diversa. Anche se aveva bisogno di sfogare cantando. E aveva intenzione di farlo lunedì. Doveva solo scegliere la canzone. Beh l’avrebbe aiutata decisamente Kurt.
Infatti decise di esporgli la sua idea.

-Kurt, domani mi aiuti a cercare una canzone adatta da poter cantare lunedì al glee club?
Lui subito annuì e le rispose.

-Possiamo farlo anche ora, se vuoi e se te la senti.

Rachel subito scosse la testa e dopo aver fatto segno a Kurt di alzarsi dal letto lei lo aprì e si infilò dentro. Mentre aspettava che l’amico la raggiungesse si affrettò a rispondergli.

-Ora no. Sono troppo stanca e confusa e stanca.. Ho veramente bisogno di dormire. Preferisco domani.
Entrambi si sorrisero e dopo che Kurt si infilò nel letto, nel suo lato del letto, Rachel spense la luce.
-Notte Hummel. Disse ridacchiando.

-Oddio stare a cena con Santana ti ha fatto male. Domani ti farò il lavaggio del cervello! Comunque notte Rachel Barbra Berry.
 
 
Il fine settimana passò velocemente per le tre cheerios. Restarono per tutto il week end a casa Lopez a ballare, provare coreografie (sia per i cheerios sia per la loro performance per il glee club), a scherzare e Brittany e Santana lo passarono anche a recuperare il loro rapporto. Cosa che rese Quinn molto felice.
Le faceva veramente piacere vedere le sue due migliore amiche più unite che mai. Tra l’altro quelle due erano fatte per stare insieme e Santana apparteneva completamente a Brittany, e viceversa.
E lo vedeva anche ora. Santana amava il suo Range Rover, viveva per quella macchina e per aver dato il permesso a Brittany di guidarla voleva solo significare che amava quella biondina più di qualsiasi altra cosa al mondo. E questo la faceva sorridere. Le faceva piacere vedere che il loro amore aveva vinto sulle loro mille incomprensioni e sulla paura di Santana di fare coming out, la distraeva anche da quello che era successo quel week end. A Rachel non era piaciuto il bacio, e allora? Avrebbe vissuto lo stesso.  E grazie a Santana e Brittany aveva capito di essere lesbica. La cosa non le andava molto a genio ma le sue amiche le avevano fatto capire che lei non aveva mai avuto nessuna relazione seria con i ragazzi perché non provava nessun interesse per i ragazzi. Le avevano anche fatto capire che aveva una cotta per Rachel già da un po’, ma ora che la ragazza le aveva fatto capire che non le era interessato il bacio e che non le piaceva se ne sarebbe fatta ugualmente una ragione. Ora la cosa principale era accettare la sua sessualità.
Venne scossa dai suoi pensieri da una Santana che non faceva altro che scuoterla.

-Oh, naso di plastica! Terra chiama culo moscio, terra chiama culo moscio. Ci sei? La latina fece schioccare le dita davanti ai suoi occhi e questo le fece notare che stavano nel parcheggio della scuola. Mise gli occhiali da sole e si voltò verso Santana che iniziava a fare battutacce poco gradite.

-Lopez, ho capito che sei tutta allegra perché hai ritrovato la tua paperella.. –Vide la latina aggrottare la fronte e lei trattenne a stento una risata –..ma ora non rompere e non cercare di sfogare su di me. Ora puoi sfogare con qualcun altro.
Quando vide uscire il fumo dalle orecchie di Santana, Brittany capì che la situazione stava degenerando e quindi subito cinse le spalle della sua ragazza con un braccio.

-Esatto! Tra l’altro a Sannie piace un sacco il modo in cui la faccio scaricare.  Ora ti spiego. Inizio con dei baci sul collo..
Santana mise una mano sul viso e si intromise nel discorso.

-Britt, non vuole sapelo. Non ebbe il tempo di dire altro che la bionda le fece segno di stare zitta e continuò.

-..Poi la sbatto al muro e faccio scivolare le mani sulla sua coscia. La faccio camminare sulla sua coscia fino ad arrivare.. La ballerina ,questa volta, venne interrotta da entrambe le ragazze che insieme urlarono.

-Brittany, no!

La ballerina mise il broncio ed entrambe le ragazze persero mezz’ora a spiegare alla bionda che Quinn non era interessata a sapere certe cose mentre Santana non voleva condividerle.
Uscirono dalla macchina tutte e tre con gli occhiali da sole e si avviarono verso l’entrata.

Quando Quinn vide l’entrata della scuola iniziò a sudare freddo. Non sapeva cosa fare ora: Trattare bene o male , Rachel? Se avrebbe continuato a trattarla male ,la piccola diva, poteva dire che lei si comportava così solo perché l’aveva rifiutata mentre ,se la trattava bene poteva dire che lo faceva solo perché era segretamente innamorata di lei.
Si fermò di colpo in preda al panico e fortunatamente Santana se ne accorse, infatti andò da lei e le mise le mani sulle spalle.

-Q. io non capisco perché non posso picchiarla. Ti giuro che le farò pentire di aver aperto bocca e le farò cambiare scuola. Devi solo dire sì. Disse la latina in modo fin troppo serio.

-Santana, no. Non voglio pettegolezzi su questa storia, e se tu la minacci lei potrebbe dire che te lo faccio fare solo perché mi ha rifiutato. E non mi va affatto bene come cosa. Dopo aver detto questo vide sul volto della latina disegnarsi un broncio, ma decise di ignorarlo.
 
Col cavolo che Santana avrebbe permesso a quella piccola nana di camminare per i corridoi o per Lima tranquilla. Nessuno poteva ferire culo moscio se non lei. Poi chi si credeva di essere quel piccolo scorfano a poter rifiutare uno schianto come Quinn? Diamine era stata fidanzata con tette mosce! Quinn sarebbe stato un salto di qualità fin troppo alto per quella menomata!
Quando camminarono per i corridoi camminarono una di fianco all’altra. Aveva permesso a Quinn di stare al centro e lei e Brittany stavano ai lati.
Quando vide Rachel vicino al proprio armadietto vide nero. Come si azzardava quel piccolo hobbit ad essere andata a scuola? Aveva decisamente sbagliato, era meglio sé se ne restava a casa.

Prima che Quinn potesse accorgersene avanzò il passo ed in pochi secondi si trovò di fianco alla ragazza con un pugno chiuse la porta dell’armadietto della diva e con la spalla la urtò per farla sbattere contro di esso. Dopo essersi spostata quanto bastava dalla nana, si girò verso  di lei. Fece una ‘L’ con il pollice e l’indice per poi urlarle contro.

-Sfigata!  Subito dopo si girò e continuò la sua marcia verso il suo armadietto senza curarsi di Quinn e Brittany, tanto sapeva che dopo avrebbe avuto la partaccia.

 
Kurt guardò tutta la scena e quando Santana sparì dal suo campo visivo, lui andò vicino a Rachel nel momento esatto in cui Quinn passò accanto alla diva senza degnarle nemmeno un misero sguardo.
-Sembra così nervosa. Mormorò Rachel mentre si toccava la spalla.
-No, è tristezza quella. Disse lui senza smettere di guardare Quinn che avanzava.
 


 
ANGOLO DELL’AUTRICE
 
Oddio, non ci credo di averlo finito. Questa settimana è stata esasperante soprattutto questa giornata. Come potete vedere il capitolo è completamente HummelBerry. *-* In realtà è più un monologo interiore ma ho amato le piccole parti in cui comunicavano. So.. il prossimo capitolo sarà sull’esibizione al glee club e poi avrà un salto temporale così da poter far entrar in campo Kitty, finalmente.
Beh con questo capitolo ci vediamo tra due settimane. Domani spero di riuscire aggiornare le altre due. (Lo farò sicuramente.)
Stay tuned.
   
 
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