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Autore: RichardAnime    13/04/2014    2 recensioni
Era pieno giorno, Ezekiel guardò il soffitto, quel letto era proprio comodo ne avrebbe voluto avere uno così a casa. Già, casa, chissà quanto tempo era passato dall'ultima volta in cui aveva dormito nel suo bel lettone in casa
Genere: Drammatico, Erotico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Violenza
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La Madre

Era lunedì sera e Ezekiel stava andando all’incontro con Sabrina, la ragazza aveva prenotato la stanza prima del solito, evidentemente era impaziente di sfogare tutte le sue voglie accumulate in una settimana di duro lavoro e stress, così suonò al campanello della reception, arrivò una signora con dei lunghi boccoli e degli occhiali con una montatura molto spessa, come quelli che andavano di moda. < Sono qui per la signora Sabrina > disse Ezekiel vedendo la donna arrossire aggiunse < Posso sapere il numero della stanza? > , la donna prese un grosso registro giallo e fisso le prenotazioni del giorno < Si direi che si trova nella numero 679 > disse porgendoli le chiavi. Ezekiel si allontanò senza rispondere e prese l’ascensore, < Ma guarda che coincidenza! > disse ad alta voce nell’ascensore, < Proprio i miei numeri fortunati! > e fece roteare le chiavi in aria per poi prenderle al volo. Arrivato nella stanza vide un rigonfiamento sotto le coperte del letto, < Sabrina?! > ma subito una mano lo prese da dietro e lo sbatté sul letto, strappandogli tutti i vestiti, sentì quelle bastarde ma famigliari unghie graffiargli la schiena e capì di essere appena stato vittima di uno stronzissimo scherzo attuato da quella strega di cliente che odiava col profondo del cuore, < Ahi! > dalla bocca di Ezekiel partì un gridolino acuto da ragazza.
Già Ezekiel non era il classico uomo virile, anzi, sembrava proprio una ragazza, dai suoi modi di fare a come si comportava dava il classico esempio di effemminato e forse era proprio questo che affascinava le donne che si innamoravano subito di lui. A Sabrina poi piaceva tantissimo dominare il partner a letto e questo faceva di Ezekiel un ottima preda, < Come ho detto che devi chiamarmi schiavo? > gli intimò la ragazza, < P-p-padrona.. > . Quella notte continuò così, con quel rapporto molto violento tra quei due, e quando al mattino il ragazzo si svegliò da solo nel letto, guardò il comodino e vide una busta, dentro c’erano i suoi soldi…o meglio quelli per il capo.                                                                    
Aprì la sua minuta agenda e vide che aveva il martedì mattina libero, < Finalmente! Mamma arrivo! > si preparò di corsa e scese le scale in fretta, l’ascensore gli avrebbe fatto perdere minuti preziosi, e poi casa sua si trovava fortunatamente vicino a quel Motel. Così il ragazzo corse spensierato e convinto di vedere la madre, quella donna, l’unica che Ezekiel amava veramente, lo preoccupava il fatto che ultimamente era molto dimagrita nonostante tutte le volte che riusciva a vederla gli preparava da mangiare.                                                                              
Amava gli occhi di sua madre, quei capelli lisci e scompigliati che gli ricadevano sempre sulle spalle e il modo in cui li scostava, insomma quella mattina era veramente felice, ma appena aprì la porta della stanza non trovò nessuno. Un improvviso acceleramento del battito cardiaco, il sudore, la paura si espanse per tutto il corpo del povero ragazzo. < Mamma?! > disse a bassa voce per poi arrivare ad urlarlo; non poteva essere, sua madre non usciva mai dalla stanza, cominciò a guardare sotto le coperte, sotto il letto, negli armadi e in tutta la casa, ma non la trovò. Possibile che anche l’ultimo legame che lo teneva in vita fosse sparito? Se veramente sua madre era scomparsa che senso aveva adesso continuare a vivere? Che senso aveva fare quel suo maledettissimo lavoro? Ezekiel si guardò allo specchio, stava per farlo, per rifare quello che aveva cercato di fare molti anni fa dopo l’incidente… prese un coltello e si guardò allo specchio, ma proprio quando stava per lacerarsi la carne la porta dietro di lui si aprì.
  
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