Eccomi
qui. Sabato. Capitolo
15. XD
Il PC caldo sulle gambe! Mamma
che caldo! Dovrei decidermi ad andare a scrivere sul tavolo, invece che
sul
letto. Ma almeno sul letto assumo una posizione dignitosa!
Come si capirà dai
ringraziamenti, il nome della bambina lo svelerò nel
capitolo 16!
Mentre coccolo quel piccolo
verme del mio gatto scemo (povero Schinichi XD), vi dico grazie ancora
per i
vostri bellissimi commenti!!!
giulia9_91Bella ed Eddino!!! Soliii!!!!
Però hai ragione, anche
Esme e Carlisle sono troppo dolci!!! Grazie!!!
Hanairoh
Tranquilla,
tranquilla! A te l’aggiornamento!chissà
se anche oggi ti apparirà l’aggiornamento
all’improvviso? Spero che il tuo
quattordicenne cuore regga alla fine di questo capitolo. Mi
dispiacerebbe
averti sulla coscienza … (sono la causa di troppi infarti!
XD)prima o poi
qualche genitore mi denuncia! Ps: mentre stavo per postare, ho visto la
rec! come vedi, non mi sono dimenticata ... e sono ben
più di 10 righe! -5 pagine e mezza!
sophie_95
Sicuro?
Mh … non saprei … Sono pur
sempre io … No dai, non preoccuparti! Però, sappi
che avrai ancora delle
sorprese! In fondo, sono pur sempre io! XD un bacio!
3mo_is_love
Oddio,
sono diventata una
spacciatrice, una causa costante d’infarti … fra
poco mi arrestano!!! Spero che
in carcere ci sia il PC XD Ps: a meno che l’alimentatore non
prenda fuoco di
nuovo, cerco sempre di mantenere i miei termini di scadenza! Quindi ci
si vede
Lunedì pomeriggio verso le 4!
elisaterra
Uh!!!
Grazie per tutti quei
complimenti!!! Secondo me, ad Agosto ci verrà svelato il
segreto dei poteri di
Bella! E, ci scommetto, i suoi sogni saranno sicuramente fondamentali
nel
libro! Sono certa che quelli siano una sorta di potere. Con quelli vede
la
realtà per quella che è … anche se non
riesce ad interpretarli.
Giulls
Un’altra
drogata!!! E per colpa mia!!!
Che bello!!! Ti devo pagare la disintossicazione? Kiss!
novilunio
Ho
paura del tuo piano diabolico XD ma
forse dovrebbe averla Bella! Certo che gli inferi si stanno facendo
affollati!
Pieno di giovani ragazze morte d’infarto …
yumisan
Speriamo
di no!!! Se no, povera bimba
e povero Edward! Per colpa di quell’imbranata gli viene un
infarto! E lui è un
vampiro! Però, da lei ce lo si può aspettare! Fa
bene Edward a preoccuparsi!
alice
brendon cullen Il nome della piccina lo
rivelerò nel prossimo cap! saranno
troppo dolci!!! Un Bacio!
carlottina
Molto
maliziosa … e poi, Edward fa
bene ad essere così premuroso. Sai, con Bella come moglie
… io avrei paura per
la bambina XD a proposito, il nome … ho la bocca cucita ma
… basta, non farmi
parlare!!! Visto che non ti ho fatto aspettare?
aLbICoCCaCiDa
No,
non sono finiti, ma ti giuro, ci
sarà un lieto fine! Parola di Cassandra!
Wind
In effetti, tutti pensano male! Ma io
dico, suo marito è
Edward!!! Edward!!! Come potrebbe mai tradirlo? Io non lo farei mai!
Certo,
capisco i dubbi dato che è un vampiro … ma che
vampiro!!!! XD Grazie per i
complimenti!
yuyutiamo
Due
materie odiose, la fisica e la
matematica! Sai una cosa? Mi hai fatto venire voglia di descrivere un
eventuale
parto, la nascita!!! Volevo chiuderla prima, ma mi hai convinta!!!! E
se
aspettavi il 15 … vorrai sicuramente il 16!!! Sperando che
tu non mi uccida
prima!!! A presto!
emily
ff
Sabato!!!
Come promesso, il cap 15!
Effettivamente, Edward è un tantinello troppo agitato, ma
lui potrei anche
sopportarlo! Tu no? Il nome nel prossimo cap! a Lunedì!
Raki
Poveri
sposini, tutte qui a speculare
sulle loro nottate!!! Il tuo animo d’adolescente in crisi
ormonale va a braccetto
con il mio!!! Ah, gli ormoni … Sì Sì,
il 14 era di transizione! Mi hai sgamata
XD e hai ragione, ad Edward non si può negare nulla!!! Come
dirgli di no? Non si
può!e lui lo sa … Bella-mongolfiera
sarà troppo buffa! Con Edward a
scodinzolarle sempre dietro! Però, perché non ti
va che partorisca in casa? C’è
sempre Carlisle! Dai, mi dici il nome che stai pensando? Sono troppo
curiosa!!!
Ah, sono onorata della mia nuova posizione di idolo (tutta rossa! Tipo
pomodoro!)
giustamente prima però i bei fanciulli! Un bacio!
PenPen
Più
che alla reazione di Edward, credo
ti preoccuperai delle conseguenze su Bella! Grazie per i tuoi sempre
Bellissimi
commenti!
BloodyKamelot
Povera
la nostra coppietta … dopo
essersi sposati(e in tutto anche, povera Bella, ma come fa?), lo hanno
fatto
solo la notte di nozze! Devono recuperare!
Deimos
Grazie
grazie grazie grazie!!! Sei troppo
gentile! E per il nome, cap 16! Lunedì!
francy94
Sì,
dovrà partorire in casa! E il
dottore sarà Carlisle! Poverina! Però di lui si
può fidare!
memi16
Sono
contenta che ti piaccia il mio
stile! Mi spiace di averti fatto attendere fino ad oggi. Ciao!
hachicat
No,
la tortura no!!! Ho ceduto in
fretta, non ti pare? In realtà, tu sai fin troppo bene come
ottenere quello che
vuoi … I miss you! Kiss
AngelOfLove
Anche
il nome lo svelo nel prossimo, mi
dici quello che pensi? Ti prego! Spero che i vicini non si lamentino
per i
fuochi! XD chissà cosa farai aspettando Lunedì!
_Natsuki_
Ti
scioglierai tantissimo nel
prossimo! Mi sono quasi sciolta io a scriverlo! Per Rose ed Emmett
sarà una
sorpresa! Grazie per i tuoi adorabili commenti!!! Spero tutto a posto.
Allora,
a lunedì! Un bacio!
lilly95lilly
Spero
che con la fine di questo cap
non allagherai la tua camera! I pompieri costano! Dai, non piangere!
LittleBloodyMary
Sarebbe
Bello, se potessi diventare
scrittrice! Un sogno! Io penso che il fascino di Edward risieda nel
fatto che …
è Edward!!! *gridolino isterico!* ah, quanto è
adorabile! Non so dirti se il
mio ragazzo lo ammazzerei se facesse come lui, dato che il ragazzo non
ce l’ho.
Ad essere sincera, quello che ci provava era troppo appiccicoso, e non
era insistente
neanche un quinto di Eddy! Ma lasciamo perdere!
Krisma
E se
non come marito, almeno come
amante! A lunedì!
Lilian
Potter Gelati originali!!! Sbavv
…
*immagina la saliva!* attendo con impazienza FI! Venerdì? Io
sono più buona! A
LUNEDì!
grinch
Uh,
che bello! Come sono contenta!allora ti aspetto!
BellaSwan95
Potessi,
farei un bel rating rosso! Ma
poi dovrei vietarlo alle minorenni!non potrei mai.
momob
Sono
felice che ti siano piaciuti
questi capitoli! Anche io adoro la scena della confessione!
Un bacio gigante anche a tutte voi
che leggete e basta! Per l'aggiornamento, ci vediamo Lunedì!
Cassandra!
Rimasti
finalmente soli,
mi abbracciò, facendo attenzione a non esercitare troppa
forza sul mio corpo,
per lui così fragile ...
Le
mie mani, calde e
impazienti, si soffermavano sul suo volto, freddo e perfetto.
Lo
osservavo rapita, i
miei occhi lucidi.
<
Bella … che cos'hai?
>
<
Niente. Sono solo
davvero felice. >
E
chiusi gli occhi. Portai
le mie braccia dietro la sua schiena e cercai di avvicinarlo a me,
affondando
il volto nel suo petto.
Lui
seguì i miei movimenti
e si poggiò al mio fianco.
Lo
baciai a lungo,
assaporando ogni centimetro della sua pelle profumata.
Poi
lui mi sussurrò:
< Bella … sei solo al secondo mese.
Nei
primi e negli ultimi tre, sarebbe meglio stare tranquilli.
Potresti avere delle contrazioni … >
<
No … non dirmi così!
Starò calma e tranquilla. Non mi sforzerò,
starò buona buona … Ho troppa voglia
di te. >
<
Anche io ho voglia di
te. >
Mi
carezzò il ventre e poi
vi poggiò sopra l'orecchio, per ascoltare i battiti del
cuore della bambina.
Prese
la mia mano e se la
passò sul viso.
Con
delicatezza mi sfilò
la camicetta ancora sbottonata e io sorrisi. Compiaciuta, sospirai.
Le
mie mani arrivarono
alla sua maglietta e lui mi aiutò a sfilargliela.
Poggiò
il suo petto sul
mio e portò le sue mani sotto la mia schiena. Mi
slacciò il reggiseno e mi
strinsi di più a lui.
Quando
sentii il clic del
gancetto, arrossii.
Cercai
di nascondermi ma
lui si allontanò da me e mi osservò a lungo. Mi
obbligò a spostare le braccia
che avevo portato al seno e cominciò a baciarmi il collo.
Mi
sfilò i pantaloni e io
cominciai a sbottonare i suoi. Appoggiai la mia mano sul suo bacino e
poi scesi
infilandola tra i pantaloni e i boxer.
Mentre
lo accarezzavo, lui
mi baciò il seno e poi si tolse i pantaloni.
Mi
strinse in un abbraccio
molto sensuale e poi fece finta di mordermi
l'orecchio.
I suoi denti
mi sfiorarono appena.
Mi
bisbigliò: < Ti amo
… >
<
Lo so … >
Quando avvicinò il suo bacino al mio, non potei non
irrigidirmi. In fondo, ero
molto emozionata. Era solo la seconda volta che lo facevamo. Che ci
univamo
anche nel corpo.
Edward
notò il mio disagio
e lo mal'interpretò.
<
Sarò delicatissimo.
> mi aveva sussurrato prima di intrecciare le sue gambe alle mie.
Si
sfilò i boxer e rimase
nudo davanti a me.
Avvampai.
I
miei occhi fissi su di
lui.
Mi
sforzai di distogliere
lo sguardo ed osservai il soffitto, mentre Edward si appoggiava leggero
sul mio
corpo. Lo sentii su di me.
<
Il tuo cuore batte
velocissimo … che suono meraviglioso. E il tuo
profumo … la tua pelle …
il tuo corpo … Vederti arrossire al mio tocco,
così timida … così dolce …
>
Quando
infilò la mano
sotto l'elastico delle mutandine, il mio cuore si fermò per
un istante.
Chiusi
gli occhi e
cominciai a sentire il mio respiro farsi irregolare.
Edward
mi accarezzava
gentile sopra la stoffa leggera. Mi sentii improvvisamente a disagio.
Quando
le sue labbra
cercarono le mie, voltai la testa di lato, per schivarle. Pensavo che
non avrei
avuto problemi, che mi sarebbe bastato stare con Edward per essere
felice, per
stare bene. Ed invece …
Nella
mia testa scorrevano
velocissime le immagini di Caius che mi toccava. Le sue dita fredde
sulla mia
pelle.
La
paura, l'ansia e
l'angoscia che avevo provato in quegli istanti, il dolore ai polsi
stretti
nelle sue mani … tutto ciò mi investì
come un vento gelido e mi fece tremare.
Mi
venne la nausea.
Edward,
che si era accorto
che qualcosa non andava, si mise in ginocchio. Il suo bacino sopra il
mio. Mi
accarezzava ansioso il volto chiedendomi agitato:
<
Cosa c'è Bella? Cosa
c'è che non va? Ti senti male? Ti prego, calmati. >
Le
sue mani mi asciugarono
le lacrime che scorrevano dai miei occhi.
Con
dei gesti improvvisi
cercai di allontanarlo da me
Non
capivo più niente … il
freddo della sua pelle sulla mia.
Le
sue dita sul mio seno …
Le
tende tirate …
l'oscurità.
Per
un attimo mi parve di
essere tornata nella mia prigione.
Urlai:
<
Lasciami! Lasciami!
>
Mi
voltai di scatto e,
attraverso le lacrime, lo vidi prima fissarmi spaventato e poi
allontanarsi da
me velocemente.
Si
mise in piedi affianco
al letto, nudo. Una mano tra i suoi bellissimi capelli rossi.
Io mi
voltai dalla parte
opposta e mi raggomitolai su me stessa, nascondendomi avvolta nel
lenzuolo.
<
Bella, va tutto bene
… va tutto bene. Tranquillizzati. >
Il
mio respiro accelerato
riempiva l'aria insieme al suono dei miei singhiozzi.
Quando
riuscii a ritrovare
un po' di lucidità, riuscii a dire confusamente:
<
Scusami … scusami
Edward. Mi dispiace. È colpa mia … >
Si
sedette vicino alla mia
schiena e cominciò ad accarezzarla gentilmente.
Con
le sue mani, salde ma
delicate, mi costrinse a voltarmi e mi afferrò il capo, di
modo che i miei
occhi fossero di fronte ai suoi. Io però cercavo di
distogliere lo sguardo.
Temevo che riuscisse ad intuire cosa fosse successo.
<
Non preoccuparti. È
tutto a posto. Respira con me … > Cercava di aiutarmi
a recuperare la
tranquillità. La sua voce era come la più soave
delle canzoni.
Le
sue mani scivolavano
dolci sulla mia pelle.
Mi
raggomitolai al suo
petto e lui mi strinse a se.
Mi
avvolse nella coperta e
mi cullò, come fossi stata una bambina piccola.
Cantava
la mia ninnananna.
Quando
il mio cuore
ricominciò a battere tranquillamente, Edward mi prese le
mani e me le baciò.
Dopo
avermi fatto sdraiare
e dopo essersi steso al mio fianco, mi domandò con falsa
tranquillità:
<
Cos'è successo? Cosa
ti è successo? Riesci a dirmelo? >
Scossi
la testa e mi
accorsi di gocce salate che percorrevano il mio volto.
<
No, non piangere … ci
sono qui io. > mi baciò leggero la guancia
asciugandomi le lacrime.
Annuii
lentamente e
respirai a fondo il suo odore.
Si
separò da me e si
avvolse un lenzuolo alla vita. Uscì dalla stanza e
tornò da me pochi istanti
dopo, con la camomilla preparatami da Esme.
<
Fa attenzione … è
molto calda. L'aveva lasciata sulla stufa. >
Attesi
qualche minuto. Il
freddo gelido delle mani di Edward la stava lentamente raffreddando.
Quando
fu tiepida, la
bevvi in pochi sorsi.
<
Brava, ora vieni qui
… > mi invitò tra le sue braccia dopo
avermi sfilato la tazza dalle dita ed
averla poggiata sul comodino. Le sue mani, ora tiepide, mi
rassicuravano.
Dopo
alcuni minuti mi
domandò:
<
Vuoi riposare? >
scossi il capo e la mia nausea aumentò. Avrei voluto
grattare via la pelle dove
ero stata contaminata. Mi odiavo.
<
Edward … scusa, devo
andare un attimo al bagno. >
Mi
divincolai dalle sue
braccia e mi diressi alla porta chiusa.
L'aprii
e mi ritrovai in
un piccolo bagnetto molto carino.
Superai
la vasca e mi
fiondai al gabinetto.
Sollevai
l'asse e mi
piegai sulle ginocchia. Rimisi.
Tra i
singulti e
l'acidità, mi accorsi di Edward che mi teneva i capelli
sollevati.
Quando
finalmente mi
sentii meglio, mi lasciai coccolare da lui che, dopo avermi aiutato a
rimettermi in piedi, mi portò davanti al lavandino. Attese
che mi lavassi il
volto e i denti.
<
Scusa … è solo che
sono molto agitata. >
<
Non preoccuparti.
Capisco perfettamente. Ora ti senti meglio? > il suo sguardo era
preoccupato.
<
Sì … ora sto bene.
> e mi voltai per abbracciarlo.
Mi
strinse di più a se e
mi domandò con la sua voce di velluto:
<
Te la senti di
raccontarmi quello che ti hanno fatto? >
<
Non ti farebbe
piacere … >
<
Bella, ti hanno
rapita. Come potrebbe farmi piacere qualsiasi cosa ti sia accaduta in
quel
luogo? >
<
Andiamo a letto …
> sussurrai, notando il fatto che fosse ancora nudo ed io avessi
addosso
solo le mutande.
Ci
sedemmo entrambi a
gambe incrociare nel centro del letto. Una di fronte all'altro.
Con
la mano destra
percorsi i suoi addominali e risalii fino alla sua spalla.
Lui
rimaneva immobile,
sorridente e rassicurante. Chiuse gli occhi.
Mi
misi in ginocchio e
accovacciai tra le sue braccia.
Il
capo poggiato tra la
sua mandibola e la sua spalla. Mi strinse a sé.
Il
freddo del suo corpo mi
fece tremare. Lui recuperò il lenzuolo e mi ci avvolse
dentro.
<
Sai perché mi hanno
portata da loro? > domandai nel silenzio.
Mi
squadrò attento e poi,
cauto, mi rispose: < No. >
Deglutii
e decisi di
parlargliene.
<
Sai, avevano intuito
che ero speciale … Aro … > Mi bloccai e mi
accorsi di tremare.
Mi
resi improvvisamente
conto che fino a pochi giorni prima mi ritrovavo rinchiusa in quel
sotterraneo.
Mi sentii mancare l'aria.
Edward
attese paziente che
proseguissi, senza smettere di cullarmi.
Cercai
il coraggio e,
quando riuscii a racimolarne abbastanza, continuai:
<
Sapevano che posso
rimanere incinta … che posso avere figli anche con
… con quelli come te ...
Voleva
che gli dessi
un'erede di sangue. >
Smise
di respirare. Me ne
accorsi chiaramente. Si era irrigidito. Le sue mani avevano smesso
improvvisamente di accarezzarmi.
Mi
strinsi a lui per
nascondere le lacrime.
Non
volevo che sapesse di
Caius. Conoscendolo, avrebbe potuto compiere qualche sciocchezza. Si
sarebbe
certamente sentito in colpa, a torto.
Edward
però, tormentato
nella voce e nell'animo, mi domandò con parole d'altri tempi:
<
Ti hanno … violata?
> faceva fatica a parlare. Quando pronunciò quelle
parole, la sua stretta
attorno al mio corpo si fece più salda.
Esitai,
intenta a
scegliere le parole più adatte.
Il
mio indugiare lo stava
facendo impazzire. Me ne resi conto quando, dopo avermi avvicinato a
sé in un
abbraccio pieno di dolore e frustrazione, lo sentii implorarmi:
<
Perdonami. Avrei
dovuto venire a salvarti. Avrei dovuto intervenire invece che restare a
Forks.
Ti ho lasciata sola. Ti prego, perdonami. >
Gli
impedii di proseguire
poggiandogli l'indice sulle labbra.
<
Non preoccuparti. Non
è colpa tua. Hai fatto proprio quello che ti avevo chiesto.
E te ne sono grata.
E poi, Caius mi ha solo toccata. Non è riuscito a farmi del
male. Aro è
arrivato prima che ... > non riuscii a continuare. La sensazione
di sporco che
mi ero sentita addosso tornò ad invadermi.
Lui
ringhiò:
<
Caius? >
Mi
accorsi di aver parlato
più di quanto non avrei voluto.
Avevo
sperato di riuscire
a tenergli nascosta l'aggressione del Volturo. Non volevo che
soffrisse.
Bastavo io. In quel momento però, molto egoisticamente,
capii che se glie ne
avessi parlato, forse sarei riuscita a sentirmi meglio. In fondo,
mentre ero
stata prigioniera, ero troppo occupata a pensare a organizzare la fuga
per
soffrirne. Ora che ero libera, che ero con Edward, la consapevolezza e
la
disperazione presero forma. Mi resi conto di quanto avessi resistito al
dolore,
di quanto ora fossi fragile. Avevo troppo bisogno di lui.
A
bassa voce, gli
confidai: < Aro aspettava che fossi io a concedermi. Mi aveva
ricattato
promettendomi che mi avrebbe liberato una volta nato il bambino. E
sapeva che
non avrei resistito a lungo in quella prigione.
Caius
invece si è
presentato nella mia stanza e ha cercato di ottenere con la forza
ciò che
desiderava. Non è riuscito a … >
Mi
bloccai e lui mi
accarezzò la schiena, frustrato.
<
Quando mi ha tolto i
vestiti, ho trovato la forza di reagire. Sono riuscita a liberarmi. E
gli altri
mi hanno soccorsa. > Cercavo di sembrare rassicurante, ma non
era facile.
Edward
mi cullava e
scuoteva la testa, sconvolto. Mi resi conto che Edward aveva il diritto
di
sapere. Speravo che riuscisse a capirmi.
<
Ho avuto paura,
quando ho scoperto di essere incinta. Se si fossero accorti della
gravidanza,
non mi avrebbero permesso di tenere la bambina. È per lei
che ho deciso di fare
tutto ciò che potevo per fuggire. È grazie a lei
che ho trovato il coraggio di
fare ciò che ho fatto. Altrimenti, sono certa che avrei
ceduto. Non ce la
facevo più. > mi vergognavo di quello che stavo
dicendo, ma era la verità.
Sentivo le lacrime sgorgare copiose e silenziose dai miei occhi.
Turbamento e
dolore.
Sorprendendomi
mi
sussurrò: < Sei così coraggiosa
… così forte … non ti merito. >
Mi
voltai e lo fissai
negli occhi. Se avesse potuto, avrebbe pianto.
Con
voce affranta, mi
domandò:
<
Dove ti ha toccata?
>
In
silenzio, mi sfiorai i
polsi la pancia, il viso.
E man
mano che proseguivo,
lui si abbassava a baciarmi i punti che indicavo, che per me erano come
marchiati a fuoco.
Le
sue labbra erano
gentili, buone. Mi fece sdraiare e continuò ad accarezzarmi
a lungo, ovunque.
Chiusi
gli occhi e lasciai
che percorresse il mio corpo poggiandovi sopra la bocca.
Quando
raggiunse il volto,
mi mormorò: < Apri gli occhi. >
E
cosi feci, perdendomi
nei suoi. Pece fusa che incatenava il mio animo al suo.
Dopo
aver preso le mie
mani tra le sue, lo vidi affondare il volto nel mio seno.
Era
distrutto.
<
Sono … così irato …
come hanno potuto! >
Gli
accarezzai i capelli e
la testa. Lui sollevò lo sguardo e mi fissò negli
occhi. Mi avvolsi nel
lenzuolo e distolsi lo sguardo. Mi sembrava di averlo tradito.
Non
so cosa vide in quel
momento, ma improvvisamente appoggiò le sue labbra sulle mie
e mi baciò,
tormentato. Mi abbandonai a lui e alle sue mani confortanti.
<
Ti farò dimenticare.
> mi promise in un sospiro. La sua bocca ad un centimetro dalla
mia.
Le
sue dita mi sfioravano
gli occhi chiusi e scendevano lungo le guance, asciugando la scia delle
lacrime. Mi rilassai solo quando mi passò una mano sulla
schiena, per
tranquillizzarmi.
Mi
levò il lenzuolo
di dosso e mi osservò, soffermandosi sul mio seno nudo e
sulla mia pancia. Me
li toccò appena e poi mi ammonì:
<
Bella, devi dormire.
> e mi porse un pigiama. Me lo infilai e poi gli feci segno di
venire sotto
le coperte con me. In pochissimo tempo mi addormentai tra le sue
braccia fredde
ma accoglienti. Viaggiavo nell'oscurità accompagnata dalla
voce di Edward, che
cantava per me.
<
Io li … io li … >
<
Calmati Edward. Fare
così non aiuterà nessuno, men che meno lei.
Quello che è stato è stato. Ora
dobbiamo occuparci di lei e della bambina. > era la voce di Esme?
Allungai
una mano ma, dove
avrebbe dovuto trovarsi mio marito, non trovai che le lenzuola.
Ero
ancora mezza
addormentata e, non facendoci caso, richiusi gli occhi.
Quando
però sentii il
suono di qualcosa di metallico che si rompe, mi svegliai di colpo,
portandomi a
sedere di scatto. Le mani al ventre. Un altro rumore: vetro che si
infrange e
si frantuma. Sussultai.
Mi
alzai lentamente ed
andai in sala.
Carlisle
ed Esme mi videro
e mi salutarono come se niente fosse … Edward
voltò il capo ed osservò in
silenzio fuori della finestra.
<
Bella, tesoro … hai
fame? Ti abbiamo preso tantissime cose buonissime. > e mi venne
incontro,
cingendomi le spalle con un braccio. Notai una sedia in ferro battuto
completamente
distrutta giacere a terra, vicino al tavolo. Le altre, intatte,
ribaltate a
terra. Poco più in là, frammenti di vetro.
Bicchieri …
Mi
lasciai trascinare in
cucina e venni presto raggiunta da Carlisle.
Mentre
Esme mi preparava
delle frittelle, entrò Edward.
Mi
alzai e andai ad
abbracciarlo. Rimasi sorpresa dalla sua freddezza. Non
ricambiò la stretta e
anzi, mi allontanò da lui. Cosa diavolo aveva? Rimasi ferma,
in piedi davanti a
lui che mi sfiorò una guancia con la punta delle dita.
<
Edward … che hai?
> sussurrai per mascherare l'ansia.
<
Come hanno osato?
Come hanno anche solo potuto pensare … > vidi i suoi
occhi ardere di rabbia,
ira …
<
Io … Io … non posso
restare qui e fare finta di niente … dopo quello che ti
hanno fatto. >
Era furibondo.
Mi
accorsi di tremare.
< Edward … non avrai mica intenzione di fare
cavolate, vero? Non te lo
permetterò. >
<
Bella, non ti ci
mettere. Torna a dormire che è meglio. Non riesco a
sopportare che ti abbiano …
che volessero … Io devo fargliela pagare … non
avevano alcun diritto! Andrò da
loro … >
Disse
qualcos'altro, ma io
non lo sentii neanche.
Un
dolore atroce mi
attraversò improvvisamente il corpo. Mi ci volle un po' per
capire che veniva
dalla pancia.
Quando
questo accadde, ero
già a carponi per terra, terrorizzata. Il mio unico pensiero
era: La bambina …
Boccheggiavo,
mi girava la
testa.
Fitte
acute come rasoi mi
pugnalavano il ventre.
Piangevo
e gridavo
qualcosa.
Carlisle
mi levò le mani
dal grembo senza curarsi di essere gentile.
Ero
sdraiata a terra e mi
sentii farfugliare: < La bambina no … la bambina no
… >
<
Ora calmati. Non è
niente. Non devi agitarti. Ora ti portiamo di là. > e
lo sentii sollevarmi e
poi poggiarmi sul letto.
Intravidi
Esme che mi
accarezzava la fronte e poi mi accorsi di Edward. Era immobile, livido.
Non
stava respirando. Lo fissavo disperata.
<
Calmati Bella.
Calmati. Così non mi aiuti. > mi disse Carlisle,
autoritario. Mi stava
spogliando. Le sue mani sul mio ventre.
<
Edward … non andare …
non farci questo! > gli gridavo fra le lacrime.
Lui
mi si avvicinò e si
sedette al mio fianco, prendendomi la mano e accarezzandomela.
<
Non fare così … non
andrò. Non mi allontanerò. Te l'ho promesso.
Ricordi? Insieme. Scusami, ti
prego. Ho perso la lucidità per un attimo. Non
accadrà più. > Mi sorrideva
ma lanciava occhiate fugaci a Carlisle che mi stava visitando.
Non
riuscivo a trattenere
i singhiozzi.
Non
potevo perdere la mia
bambina. Non potevo. Cercai di convincermi che era sana, che stava
bene.
Edward,
che aveva i miei
stessi timori, mi incitò: < Pensa a cose belle. Devi
riuscire a
tranquillizzarti. >
Annuii
e ci provai. Pensai
a me e lui … a una bambina tra le nostre braccia.
<
Hai ancora le
contrazioni? > mi chiese Carlisle con gentilezza, mentre premeva
leggermente
due dita sotto il mio stomaco.
<
No. > tentai di
dire, ma dalla mia bocca uscì solo un suono incomprensibile.
Scossi lentamente
il capo.
Lo
vidi annuire e poi mi
disse: < Credo che la contrazione sia una reazione all'ansia.
Devi
assolutamente stare tranquilla e a riposo. E tu Edward … non
devi farle venire
certi colpi. È troppo fragile in questo momento. Non
permetterti mai più. >
Il
mio sposo non rispose.
Aveva occhi solo per me. Angosciato, mi teneva la mano e mi faceva
carezze alla
pancia, mentre carlisle, con dita delicate ma ansiose, cercava il
battito della
mia bambina.