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Autore: CassandraLeben    12/07/2008    28 recensioni
Questa storia è ambientata dopo Eclipse ed è stata elaborata prima dell’uscita di BD.
HO AGGIORNATO!!!!!!!
In breve: un racconto alternativo, avventuroso e romantico, nonché triste, di ciò che avevo immaginato potesse accadere dopo il fatidico “Sì” tra Edward e Bella.
Il ritorno dei Volturi, di Jack, Alec e Jane sconvolgeranno la vita dei novelli sposi
ATTENZIONE, PUò CREARE ASSUEFAZIONE E PROBLEMI CARDIACI! XD
< Isabella. > Una voce familiare risuonò nella camera. Sobbalzai. Non mi ero accorta della presenza di qualcuno nella stanza.
< Bella! Quanto tempo, desideravo con ansia rivederti. > Aro mi si avvicinò e mi prese la mano. Con gentilezza, me la baciò. Notai i suoi occhi guizzare sulla mia fede e poi incontrare i miei. Mi sorrise tranquillo e mi fece accomodare sul divano.
< Prego cara, siediti. Non avere paura. Non devi preoccuparti. > Sapevo che non potevo rifiutare. Tanto valeva stare al gioco. Magari sarei riuscita a sopravvivere un po’ più a lungo.
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi qui. Sabato. Capitolo 15. XD
Il PC caldo sulle gambe! Mamma che caldo! Dovrei decidermi ad andare a scrivere sul tavolo, invece che sul letto. Ma almeno sul letto assumo una posizione dignitosa! 
Come si capirà dai ringraziamenti, il nome della bambina lo svelerò nel capitolo 16!
Mentre coccolo quel piccolo verme del mio gatto scemo (povero Schinichi XD), vi dico grazie ancora per i vostri bellissimi commenti!!!  

giulia9_91Bella ed Eddino!!! Soliii!!!! Però hai ragione, anche Esme e Carlisle sono troppo dolci!!! Grazie!!!
Hanairoh Tranquilla, tranquilla! A te l’aggiornamento!chissà se anche oggi ti apparirà l’aggiornamento all’improvviso? Spero che il tuo quattordicenne cuore regga alla fine di questo capitolo. Mi dispiacerebbe averti sulla coscienza … (sono la causa di troppi infarti! XD)prima o poi qualche genitore mi denuncia! Ps: mentre stavo per postare, ho visto la rec! come vedi, non mi sono dimenticata ...  e sono ben più di 10 righe! -5 pagine e mezza!
sophie_95 Sicuro? Mh … non saprei … Sono pur sempre io … No dai, non preoccuparti! Però, sappi che avrai ancora delle sorprese! In fondo, sono pur sempre io! XD un bacio!
3mo_is_love Oddio, sono diventata una spacciatrice, una causa costante d’infarti … fra poco mi arrestano!!! Spero che in carcere ci sia il PC XD Ps: a meno che l’alimentatore non prenda fuoco di nuovo, cerco sempre di mantenere i miei termini di scadenza! Quindi ci si vede Lunedì pomeriggio verso le 4!
elisaterra Uh!!! Grazie per tutti quei complimenti!!! Secondo me, ad Agosto ci verrà svelato il segreto dei poteri di Bella! E, ci scommetto, i suoi sogni saranno sicuramente fondamentali nel libro! Sono certa che quelli siano una sorta di potere. Con quelli vede la realtà per quella che è … anche se non riesce ad interpretarli.
Giulls Un’altra drogata!!! E per colpa mia!!! Che bello!!! Ti devo pagare la disintossicazione? Kiss!
novilunio Ho paura del tuo piano diabolico XD ma forse dovrebbe averla Bella! Certo che gli inferi si stanno facendo affollati! Pieno di giovani ragazze morte d’infarto …
yumisan Speriamo di no!!! Se no, povera bimba e povero Edward! Per colpa di quell’imbranata gli viene un infarto! E lui è un vampiro! Però, da lei ce lo si può aspettare! Fa bene Edward a preoccuparsi!
alice brendon cullen Il nome della piccina lo rivelerò nel prossimo cap! saranno troppo dolci!!! Un Bacio!
carlottina Molto maliziosa … e poi, Edward fa bene ad essere così premuroso. Sai, con Bella come moglie … io avrei paura per la bambina XD a proposito, il nome … ho la bocca cucita ma … basta, non farmi parlare!!! Visto che non ti ho fatto aspettare?
aLbICoCCaCiDa No, non sono finiti, ma ti giuro, ci sarà un lieto fine! Parola di Cassandra!
Wind In effetti, tutti pensano male! Ma io dico, suo marito è Edward!!! Edward!!! Come potrebbe mai tradirlo? Io non lo farei mai! Certo, capisco i dubbi dato che è un vampiro … ma che vampiro!!!! XD Grazie per i complimenti!
yuyutiamo Due materie odiose, la fisica e la matematica! Sai una cosa? Mi hai fatto venire voglia di descrivere un eventuale parto, la nascita!!! Volevo chiuderla prima, ma mi hai convinta!!!! E se aspettavi il 15 … vorrai sicuramente il 16!!! Sperando che tu non mi uccida prima!!! A presto!
emily ff Sabato!!! Come promesso, il cap 15! Effettivamente, Edward è un tantinello troppo agitato, ma lui potrei anche sopportarlo! Tu no? Il nome nel prossimo cap! a Lunedì!
Raki Poveri sposini, tutte qui a speculare sulle loro nottate!!! Il tuo animo d’adolescente in crisi ormonale va a braccetto con il mio!!! Ah, gli ormoni … Sì Sì, il 14 era di transizione! Mi hai sgamata XD e hai ragione, ad Edward non si può negare nulla!!! Come dirgli di no? Non si può!e lui lo sa … Bella-mongolfiera sarà troppo buffa! Con Edward a scodinzolarle sempre dietro! Però, perché non ti va che partorisca in casa? C’è sempre Carlisle! Dai, mi dici il nome che stai pensando? Sono troppo curiosa!!! Ah, sono onorata della mia nuova posizione di idolo (tutta rossa! Tipo pomodoro!) giustamente prima però i bei fanciulli! Un bacio!
PenPen Più che alla reazione di Edward, credo ti preoccuperai delle conseguenze su Bella! Grazie per i tuoi sempre Bellissimi commenti!
BloodyKamelot Povera la nostra coppietta … dopo essersi sposati(e in tutto anche, povera Bella, ma come fa?), lo hanno fatto solo la notte di nozze! Devono recuperare!
Deimos Grazie grazie grazie grazie!!! Sei troppo gentile! E per il nome, cap 16! Lunedì!
francy94 Sì, dovrà partorire in casa! E il dottore sarà Carlisle! Poverina! Però di lui si può fidare!
memi16 Sono contenta che ti piaccia il mio stile! Mi spiace di averti fatto attendere fino ad oggi. Ciao!
hachicat No, la tortura no!!! Ho ceduto in fretta, non ti pare? In realtà, tu sai fin troppo bene come ottenere quello che vuoi … I miss you! Kiss
AngelOfLove Anche il nome lo svelo nel prossimo, mi dici quello che pensi? Ti prego! Spero che i vicini non si lamentino per i fuochi! XD chissà cosa farai aspettando Lunedì!
_Natsuki_ Ti scioglierai tantissimo nel prossimo! Mi sono quasi sciolta io a scriverlo! Per Rose ed Emmett sarà una sorpresa! Grazie per i tuoi adorabili commenti!!! Spero tutto a posto. Allora, a lunedì! Un bacio!
lilly95lilly Spero che con la fine di questo cap non allagherai la tua camera! I pompieri costano! Dai, non piangere!
LittleBloodyMary Sarebbe Bello, se potessi diventare scrittrice! Un sogno! Io penso che il fascino di Edward risieda nel fatto che … è Edward!!! *gridolino isterico!* ah, quanto è adorabile! Non so dirti se il mio ragazzo lo ammazzerei se facesse come lui, dato che il ragazzo non ce l’ho. Ad essere sincera, quello che ci provava era troppo appiccicoso, e non era insistente neanche un quinto di Eddy! Ma lasciamo perdere!
Krisma E se non come marito, almeno come amante! A lunedì!
Lilian Potter Gelati originali!!! Sbavv … *immagina la saliva!* attendo con impazienza FI! Venerdì? Io sono più buona! A LUNEDì!
grinch Uh, che bello! Come sono contenta!allora ti aspetto!
BellaSwan95 Potessi, farei un bel rating rosso! Ma poi dovrei vietarlo alle minorenni!non potrei mai.
momob Sono felice che ti siano piaciuti questi capitoli! Anche io adoro la scena della confessione!

Un bacio gigante anche a tutte voi che leggete e basta! Per l'aggiornamento, ci vediamo Lunedì!                           
                                                                                                              Cassandra!

 Bella's Pov

Rimasti finalmente soli, mi abbracciò, facendo attenzione a non esercitare troppa forza sul mio corpo, per lui così fragile ...

Le mie mani, calde e impazienti, si soffermavano sul suo volto, freddo e perfetto.

Lo osservavo rapita, i miei occhi lucidi.

 

< Bella … che cos'hai? >

< Niente. Sono solo davvero felice. >

E chiusi gli occhi. Portai le mie braccia dietro la sua schiena e cercai di avvicinarlo a me, affondando il volto nel suo petto.

Lui seguì i miei movimenti e si poggiò al mio fianco.

Lo baciai a lungo, assaporando ogni centimetro della sua pelle profumata.

 

Poi lui mi sussurrò:

< Bella … sei solo al secondo mese. 

Nei primi e negli ultimi tre, sarebbe meglio stare tranquilli. Potresti avere delle contrazioni … >

< No … non dirmi così! Starò calma e tranquilla. Non mi sforzerò, starò buona buona … Ho troppa voglia di te. >

< Anche io ho voglia di te. >

 

Mi carezzò il ventre e poi vi poggiò sopra l'orecchio, per ascoltare i battiti del cuore della bambina.

Prese la mia mano e se la passò sul viso.

Con delicatezza mi sfilò la camicetta ancora sbottonata e io sorrisi. Compiaciuta, sospirai.

Le mie mani arrivarono alla sua maglietta e lui mi aiutò a sfilargliela.

Poggiò il suo petto sul mio e portò le sue mani sotto la mia schiena. Mi slacciò il reggiseno e mi strinsi di più a lui.

Quando sentii il clic del gancetto, arrossii.

 

Cercai di nascondermi ma lui si allontanò da me e mi osservò a lungo. Mi obbligò a spostare le braccia che avevo portato al seno e cominciò a baciarmi il collo.

Mi sfilò i pantaloni e io cominciai a sbottonare i suoi. Appoggiai la mia mano sul suo bacino e poi scesi infilandola tra i pantaloni e i boxer.

Mentre lo accarezzavo, lui mi baciò il seno e poi si tolse i pantaloni.

Mi strinse in un abbraccio molto sensuale e poi fece finta di mordermi

l'orecchio. I suoi denti mi sfiorarono appena.

 

Mi bisbigliò: < Ti amo … >

< Lo so … >
Quando avvicinò il suo bacino al mio, non potei non irrigidirmi. In fondo, ero molto emozionata. Era solo la seconda volta che lo facevamo. Che ci univamo anche nel corpo.

 

Edward notò il mio disagio e lo mal'interpretò.

< Sarò delicatissimo. > mi aveva sussurrato prima di intrecciare le sue gambe alle mie.

Si sfilò i boxer e rimase nudo davanti a me.

Avvampai.

I miei occhi fissi su di lui.

Mi sforzai di distogliere lo sguardo ed osservai il soffitto, mentre Edward si appoggiava leggero sul mio corpo. Lo sentii su di me.

 

< Il tuo cuore batte velocissimo … che suono meraviglioso.  E il tuo profumo … la tua pelle … il tuo corpo … Vederti arrossire al mio tocco, così timida … così dolce … >

Quando infilò la mano sotto l'elastico delle mutandine, il mio cuore si fermò per un istante.

 

Chiusi gli occhi e cominciai a sentire il mio respiro farsi irregolare.

Edward mi accarezzava gentile sopra la stoffa leggera. Mi sentii improvvisamente a disagio.

Quando le sue labbra cercarono le mie, voltai la testa di lato, per schivarle. Pensavo che non avrei avuto problemi, che mi sarebbe bastato stare con Edward per essere felice, per stare bene. Ed invece …

Nella mia testa scorrevano velocissime le immagini di Caius che mi toccava. Le sue dita fredde sulla mia pelle.

La paura, l'ansia e l'angoscia che avevo provato in quegli istanti, il dolore ai polsi stretti nelle sue mani … tutto ciò mi investì come un vento gelido e mi fece tremare.

Mi venne la nausea.

 

Edward, che si era accorto che qualcosa non andava, si mise in ginocchio. Il suo bacino sopra il mio. Mi accarezzava ansioso il volto chiedendomi agitato:

< Cosa c'è Bella? Cosa c'è che non va? Ti senti male? Ti prego, calmati. >

Le sue mani mi asciugarono le lacrime che scorrevano dai miei occhi.

Con dei gesti improvvisi cercai di allontanarlo da me

Non capivo più niente … il freddo della sua pelle sulla mia.

Le sue dita sul mio seno …

Le tende tirate … l'oscurità.

 

Per un attimo mi parve di essere tornata nella mia prigione.

 

Urlai:

< Lasciami! Lasciami! >

Mi voltai di scatto e, attraverso le lacrime, lo vidi prima fissarmi spaventato e poi allontanarsi da me velocemente.

Si mise in piedi affianco al letto, nudo. Una mano tra i suoi bellissimi capelli rossi.

Io mi voltai dalla parte opposta e mi raggomitolai su me stessa, nascondendomi avvolta nel lenzuolo.

 

< Bella, va tutto bene … va tutto bene. Tranquillizzati. >

Il mio respiro accelerato riempiva l'aria insieme al suono dei miei singhiozzi.

Quando riuscii a ritrovare un po' di lucidità, riuscii a dire confusamente:

< Scusami … scusami Edward. Mi dispiace. È colpa mia … >

Si sedette vicino alla mia schiena e cominciò ad accarezzarla gentilmente.

Con le sue mani, salde ma delicate, mi costrinse a voltarmi e mi afferrò il capo, di modo che i miei occhi fossero di fronte ai suoi. Io però cercavo di distogliere lo sguardo. Temevo che riuscisse ad intuire cosa fosse successo.

< Non preoccuparti. È tutto a posto. Respira con me … > Cercava di aiutarmi a recuperare la tranquillità. La sua voce era come la più soave delle canzoni.

Le sue mani scivolavano dolci sulla mia pelle.

Mi raggomitolai al suo petto e lui mi strinse a se.

Mi avvolse nella coperta e mi cullò, come fossi stata una bambina piccola.

Cantava la mia ninnananna.

 

Quando il mio cuore ricominciò a battere tranquillamente, Edward mi prese le mani e me le baciò.

Dopo avermi fatto sdraiare e dopo essersi steso al mio fianco, mi domandò con falsa tranquillità:

< Cos'è successo? Cosa ti è successo? Riesci a dirmelo? >

Scossi la testa e mi accorsi di gocce salate che percorrevano il mio volto.

< No, non piangere … ci sono qui io. > mi baciò leggero la guancia asciugandomi le lacrime.

Annuii lentamente e respirai a fondo il suo odore.

Si separò da me e si avvolse un lenzuolo alla vita. Uscì dalla stanza e tornò da me pochi istanti dopo, con la camomilla preparatami da Esme.

< Fa attenzione … è molto calda. L'aveva lasciata sulla stufa. >

Attesi qualche minuto. Il freddo gelido delle mani di Edward la stava lentamente raffreddando.

Quando fu tiepida, la bevvi in pochi sorsi.

< Brava, ora vieni qui … > mi invitò tra le sue braccia dopo avermi sfilato la tazza dalle dita ed averla poggiata sul comodino. Le sue mani, ora tiepide, mi rassicuravano.

Dopo alcuni minuti mi domandò:

< Vuoi riposare? > scossi il capo e la mia nausea aumentò. Avrei voluto grattare via la pelle dove ero stata contaminata. Mi odiavo.

< Edward … scusa, devo andare un attimo al bagno. >

 

Mi divincolai dalle sue braccia e mi diressi alla porta chiusa.

L'aprii e mi ritrovai in un piccolo bagnetto molto carino.

Superai la vasca e mi fiondai al gabinetto.

Sollevai l'asse e mi piegai sulle ginocchia. Rimisi.

Tra i singulti e l'acidità, mi accorsi di Edward che mi teneva i capelli sollevati.

Quando finalmente mi sentii meglio, mi lasciai coccolare da lui che, dopo avermi aiutato a rimettermi in piedi, mi portò davanti al lavandino. Attese che mi lavassi il volto e i denti.

< Scusa … è solo che sono molto agitata. >

< Non preoccuparti. Capisco perfettamente. Ora ti senti meglio? > il suo sguardo era preoccupato.

< Sì … ora sto bene. > e mi voltai per abbracciarlo.

 

Mi strinse di più a se e mi domandò con la sua voce di velluto:

< Te la senti di raccontarmi quello che ti hanno fatto? >

< Non ti farebbe piacere … >

< Bella, ti hanno rapita. Come potrebbe farmi piacere qualsiasi cosa ti sia accaduta in quel luogo? >

< Andiamo a letto … > sussurrai, notando il fatto che fosse ancora nudo ed io avessi addosso solo le mutande.

Ci sedemmo entrambi a gambe incrociare nel centro del letto. Una di fronte all'altro.

Con la mano destra percorsi i suoi addominali e risalii fino alla sua spalla.

Lui rimaneva immobile, sorridente e rassicurante. Chiuse gli occhi.

Mi misi in ginocchio e accovacciai tra le sue braccia.

Il capo poggiato tra la sua mandibola e la sua spalla. Mi strinse a sé.

Il freddo del suo corpo mi fece tremare. Lui recuperò il lenzuolo e mi ci avvolse dentro.

 

< Sai perché mi hanno portata da loro? > domandai nel silenzio.

Mi squadrò attento e poi, cauto, mi rispose: < No. >

Deglutii e decisi di parlargliene.

< Sai, avevano intuito che ero speciale … Aro … > Mi bloccai e mi accorsi di tremare.

Mi resi improvvisamente conto che fino a pochi giorni prima mi ritrovavo rinchiusa in quel sotterraneo. Mi sentii mancare l'aria.

Edward attese paziente che proseguissi, senza smettere di cullarmi.

Cercai il coraggio e, quando riuscii a racimolarne abbastanza, continuai:

< Sapevano che posso rimanere incinta … che posso avere figli anche con … con quelli come te ...

Voleva che gli dessi un'erede di sangue. >

Smise di respirare. Me ne accorsi chiaramente. Si era irrigidito. Le sue mani avevano smesso improvvisamente di accarezzarmi.

Mi strinsi a lui per nascondere le lacrime.

Non volevo che sapesse di Caius. Conoscendolo, avrebbe potuto compiere qualche sciocchezza. Si sarebbe certamente sentito in colpa, a torto.

 

Edward però, tormentato nella voce e nell'animo, mi domandò con parole d'altri tempi:

< Ti hanno … violata? > faceva fatica a parlare. Quando pronunciò quelle parole, la sua stretta attorno al mio corpo si fece più salda.

Esitai, intenta a scegliere le parole più adatte.

Il mio indugiare lo stava facendo impazzire. Me ne resi conto quando, dopo avermi avvicinato a sé in un abbraccio pieno di dolore e frustrazione, lo sentii implorarmi:

< Perdonami. Avrei dovuto venire a salvarti. Avrei dovuto intervenire invece che restare a Forks. Ti ho lasciata sola. Ti prego, perdonami. >

 

Gli impedii di proseguire poggiandogli l'indice sulle labbra.

< Non preoccuparti. Non è colpa tua. Hai fatto proprio quello che ti avevo chiesto. E te ne sono grata. E poi, Caius mi ha solo toccata. Non è riuscito a farmi del male.  Aro è arrivato prima che ... > non riuscii a continuare. La sensazione di sporco che mi ero sentita addosso tornò ad invadermi.

Lui ringhiò:

< Caius? >

 

Mi accorsi di aver parlato più di quanto non avrei voluto.

Avevo sperato di riuscire a tenergli nascosta l'aggressione del Volturo. Non volevo che soffrisse. Bastavo io. In quel momento però, molto egoisticamente, capii che se glie ne avessi parlato, forse sarei riuscita a sentirmi meglio. In fondo, mentre ero stata prigioniera, ero troppo occupata a pensare a organizzare la fuga per soffrirne. Ora che ero libera, che ero con Edward, la consapevolezza e la disperazione presero forma. Mi resi conto di quanto avessi resistito al dolore, di quanto ora fossi fragile. Avevo troppo bisogno di lui.

A bassa voce, gli confidai: < Aro aspettava che fossi io a concedermi. Mi aveva ricattato promettendomi che mi avrebbe liberato una volta nato il bambino. E sapeva che non avrei resistito a lungo in quella prigione.

Caius invece si è presentato nella mia stanza e ha cercato di ottenere con la forza ciò che desiderava. Non è riuscito a … >

 

Mi bloccai e lui mi accarezzò la schiena, frustrato.

< Quando mi ha tolto i vestiti, ho trovato la forza di reagire. Sono riuscita a liberarmi. E gli altri mi hanno soccorsa. > Cercavo di sembrare rassicurante, ma non era facile.

Edward mi cullava e scuoteva la testa, sconvolto. Mi resi conto che Edward aveva il diritto di sapere. Speravo che riuscisse a capirmi.

< Ho avuto paura, quando ho scoperto di essere incinta. Se si fossero accorti della gravidanza, non mi avrebbero permesso di tenere la bambina. È per lei che ho deciso di fare tutto ciò che potevo per fuggire. È grazie a lei che ho trovato il coraggio di fare ciò che ho fatto. Altrimenti, sono certa che avrei ceduto. Non ce la facevo più. > mi vergognavo di quello che stavo dicendo, ma era la verità. Sentivo le lacrime sgorgare copiose e silenziose dai miei occhi. Turbamento e dolore.

 

Sorprendendomi mi sussurrò: < Sei così coraggiosa … così forte … non ti merito. >

Mi voltai e lo fissai negli occhi. Se avesse potuto, avrebbe pianto.

Con voce affranta, mi domandò:

< Dove ti ha toccata? >

In silenzio, mi sfiorai i polsi la pancia, il viso.

E man mano che proseguivo, lui si abbassava a baciarmi i punti che indicavo, che per me erano come marchiati a fuoco.

Le sue labbra erano gentili, buone. Mi fece sdraiare e continuò ad accarezzarmi a lungo, ovunque.

                    

Chiusi gli occhi e lasciai che percorresse il mio corpo poggiandovi sopra la bocca.

Quando raggiunse il volto, mi mormorò: < Apri gli occhi. >

E cosi feci, perdendomi nei suoi. Pece fusa che incatenava il mio animo al suo.

Dopo aver preso le mie mani tra le sue, lo vidi affondare il volto nel mio seno.

Era distrutto.

 

< Sono … così irato … come hanno potuto! >

Gli accarezzai i capelli e la testa. Lui sollevò lo sguardo e mi fissò negli occhi. Mi avvolsi nel lenzuolo e distolsi lo sguardo. Mi sembrava di averlo tradito.

Non so cosa vide in quel momento, ma improvvisamente appoggiò le sue labbra sulle mie e mi baciò, tormentato. Mi abbandonai a lui e alle sue mani confortanti.

< Ti farò dimenticare. > mi promise in un sospiro. La sua bocca ad un centimetro dalla mia.

Le sue dita mi sfioravano gli occhi chiusi e scendevano lungo le guance, asciugando la scia delle lacrime. Mi rilassai solo quando mi passò una mano sulla schiena, per tranquillizzarmi.

 

 Mi levò il lenzuolo di dosso e mi osservò, soffermandosi sul mio seno nudo e sulla mia pancia. Me li toccò appena e poi mi ammonì:

< Bella, devi dormire. > e mi porse un pigiama. Me lo infilai e poi gli feci segno di venire sotto le coperte con me. In pochissimo tempo mi addormentai tra le sue braccia fredde ma accoglienti. Viaggiavo nell'oscurità accompagnata dalla voce di Edward, che cantava per me.

 

 

< Io li … io li … >

< Calmati Edward. Fare così non aiuterà nessuno, men che meno lei. Quello che è stato è stato. Ora dobbiamo occuparci di lei e della bambina. > era la voce di Esme?

Allungai una mano ma, dove avrebbe dovuto trovarsi mio marito, non trovai che le lenzuola.

Ero ancora mezza addormentata e, non facendoci caso, richiusi gli occhi.

Quando però sentii il suono di qualcosa di metallico che si rompe, mi svegliai di colpo, portandomi a sedere di scatto. Le mani al ventre. Un altro rumore: vetro che si infrange e si frantuma. Sussultai.

Mi alzai lentamente ed andai in sala.

 

Carlisle ed Esme mi videro e mi salutarono come se niente fosse … Edward voltò il capo ed osservò in silenzio fuori della finestra.

< Bella, tesoro … hai fame? Ti abbiamo preso tantissime cose buonissime. > e mi venne incontro, cingendomi le spalle con un braccio. Notai una sedia in ferro battuto completamente distrutta giacere a terra, vicino al tavolo. Le altre, intatte, ribaltate a terra. Poco più in là, frammenti di vetro. Bicchieri …

Mi lasciai trascinare in cucina e venni presto raggiunta da Carlisle.

Mentre Esme mi preparava delle frittelle, entrò Edward.

 

Mi alzai e andai ad abbracciarlo. Rimasi sorpresa dalla sua freddezza. Non ricambiò la stretta e anzi, mi allontanò da lui. Cosa diavolo aveva? Rimasi ferma, in piedi davanti a lui che mi sfiorò una guancia con la punta delle dita.

 

< Edward … che hai? > sussurrai per mascherare l'ansia.

< Come hanno osato? Come hanno anche solo potuto pensare … > vidi i suoi occhi ardere di rabbia, ira …

< Io … Io … non posso restare qui e fare finta di niente … dopo quello che ti hanno fatto. >  Era furibondo.

Mi accorsi di tremare. < Edward … non avrai mica intenzione di fare cavolate, vero? Non te lo permetterò. >

< Bella, non ti ci mettere. Torna a dormire che è meglio. Non riesco a sopportare che ti abbiano … che volessero … Io devo fargliela pagare … non avevano alcun diritto! Andrò da loro … >

 

Disse qualcos'altro, ma io non lo sentii neanche.

Un dolore atroce mi attraversò improvvisamente il corpo. Mi ci volle un po' per capire che veniva dalla pancia.

Quando questo accadde, ero già a carponi per terra, terrorizzata. Il mio unico pensiero era: La bambina …

Boccheggiavo, mi girava la testa.

Fitte acute come rasoi mi pugnalavano il ventre.

Piangevo e gridavo qualcosa.

 

Carlisle mi levò le mani dal grembo senza curarsi di essere gentile.

Ero sdraiata a terra e mi sentii farfugliare: < La bambina no … la bambina no … >

< Ora calmati. Non è niente. Non devi agitarti. Ora ti portiamo di là. > e lo sentii sollevarmi e poi poggiarmi sul letto.

Intravidi Esme che mi accarezzava la fronte e poi mi accorsi di Edward. Era immobile, livido. Non stava respirando. Lo fissavo disperata.

< Calmati Bella. Calmati. Così non mi aiuti. > mi disse Carlisle, autoritario. Mi stava spogliando. Le sue mani sul mio ventre.

< Edward … non andare … non farci questo! > gli gridavo fra le lacrime.

Lui mi si avvicinò e si sedette al mio fianco, prendendomi la mano e accarezzandomela.

< Non fare così … non andrò. Non mi allontanerò. Te l'ho promesso. Ricordi? Insieme. Scusami, ti prego. Ho perso la lucidità per un attimo. Non accadrà più. > Mi sorrideva ma lanciava occhiate fugaci a Carlisle che mi stava visitando.

Non riuscivo a trattenere i singhiozzi.

 

Non potevo perdere la mia bambina. Non potevo. Cercai di convincermi che era sana, che stava bene.

Edward, che aveva i miei stessi timori, mi incitò: < Pensa a cose belle. Devi riuscire a tranquillizzarti. >

Annuii e ci provai. Pensai a me e lui … a una bambina tra le nostre braccia.

< Hai ancora le contrazioni? > mi chiese Carlisle con gentilezza, mentre premeva leggermente due dita sotto il mio stomaco.

< No. > tentai di dire, ma dalla mia bocca uscì solo un suono incomprensibile. Scossi lentamente il capo.

Lo vidi annuire e poi mi disse: < Credo che la contrazione sia una reazione all'ansia. Devi assolutamente stare tranquilla e a riposo. E tu Edward … non devi farle venire certi colpi. È troppo fragile in questo momento. Non permetterti mai più. >

 

Il mio sposo non rispose. Aveva occhi solo per me. Angosciato, mi teneva la mano e mi faceva carezze alla pancia, mentre carlisle, con dita delicate ma ansiose, cercava il battito della mia bambina.

 

  
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