Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraBJ    13/04/2014    3 recensioni
Una nuova collega per Ben e Semir,una donna misteriosa ,un passato che torna a tormentare Ben e che lo porterà a dover affrontare antichi fantasmi e pericoli mortali.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO  2    
7 ANNI PRIMA
Il pensiero di Ben volò a  quando aveva conosciuto Alexia Thomas.
Colonia, aprile 2007
Ben Jager era un giovane ispettore dell’LKA, uscito dall’accademia con il massimo dei voti.
Aveva molto intuito e questa sua dote spesso lo portava a risolvere anche i casi più intricati.
La sua attuale indagine lo aveva portato ad investigare  su persone capaci di infiltrarsi negli archivi segreti dell’LKA,  dove venivano custodite le identità segrete degli agenti sotto copertura. Già tre agenti erano stati uccisi nel corso di operazioni segrete e nessuno riusciva a capire come  gli assassini fossero venuti a conoscenza della loro reale identità.
I sospetti di Ben erano caduti sulla giovane  segretaria dell’ufficio dove venivano custoditi i files degli agenti, una ragazza dai lunghissimi capelli biondi e occhi verdi di nome Alexia Thomas.
Per cercare informazioni,  aveva fatto in modo di conoscerla in modo apparentemente casuale ed invitarla a cena, sicuro del suo fascino a cui nessuna ragazza avrebbe detto di no. Ed infatti Alexia  aveva subito accettato di buon grado.
Durante la cena però, sfortunatamente per Ben qualsiasi tentativo di farle parlare del caso a cui stava lavorando, venne subito stoppato dalla giovane segretaria, la quale rispondeva subito con un laconico “non so”.
A fine serata accompagnò la ragazza a casa, una piccola villetta a schiera. Si accomiatò da lei, ma invece di andare a casa a dormire si appostò davanti a casa della giovane.
Poco dopo a casa della ragazza si presentò un uomo sulla quarantina.
Suonò il campanello ed entrò .
Nel frattempo Ben aveva chiamato il Comando e  identificato l’uomo attraverso la targa dell’auto, un certo David Fox; con somma sorpresa di Ben era il capo della SEC.
David Fox uscì dalla villetta circa un’ora dopo.
Ben non sapeva se seguire Fox o restare appostato davanti alla casa della ragazza, ma due minuti dopo uscì anche Alexia e così si decise  a  seguire lei.
Alexia entrò in un capannone situato alla periferia della città, un posto isolato.
Ben la seguì  dentro  e si appostò in un posto sicuro a spiarla.
Davanti a lei  Ben vedeva computer sofisticatissimi e apparecchiature che solo una scientifica molto attrezzata poteva permettersi. La ragazza cominciò ad armeggiare e pigiare tasti ad una velocità incredibile.
”Però” pensò Ben “Ci sa fare eccome, quanto talento sprecato …”
Detto questo, estratta la pistola, si avvicinò piano piano, ma lei all’improvviso si girò di scatto puntandogli la sua di pistola contro.
“Sono un poliziotto,  metti giù quella pistola e arrenditi” gli intimò.
“E’ meglio che l’abbassi  tu ”disse la ragazza, ma poi dall’oscurità comparve Fox.
“Alexia  che vuoi fare ?Uccidere  un poliziotto?” disse l’uomo
“Cosa? Fox sono un hacker , non un’assassina”.
“Lo sei, se vendi a degli assassini le identità dei poliziotti sotto copertura …..”.
In quel preciso istante un topo fece cadere delle travi, Alexia fece un  lieve movimento e Ben , credendo che volesse sparagli , la colpí ad un braccio disarmandola.
La ragazza fu quindi arrestata e condotta in carcere, mentre Fox  e Jager venivano  pubblicamente ringraziati  dai loro superiori  per aver smascherato chi  rivelava le vere identità degli agenti sotto copertura.
 
Qualche ora dopo, Alexia era seduta nella stanza degli interrogatori, un locale poco illuminato e freddo, in tutti i sensi .
Al centro della stanza un tavolo con due sedie, una per parte , non c’erano finestre , ma su una parete c’era un grande specchio, dove dall’altra parte si poteva assistere agli interrogatori. 
E infatti dall’altra parte  il giovane ispettore Jager osservava la ragazza.”Come può una così bella ragazza essere una persona così spietata? Perché   tradire i propri  colleghi per soldi?” Di questo il giovane  faceva fatica a capacitarsi.
Il giovane ispettore trasse un grosso respiro ed entrò nella stanza degli interrogatori. Aveva in mano una bottiglia d’acqua e un bicchiere e li mise davanti ad Alexia, quindi si mise a sedere di fronte a lei .
La faccia della ragazza era indecifrabile , nessun segno di cedimento. Eppure era dentro a quella stanza da più di tre ore.
Non sapendo da che parte cominciare l’ispettore esordì” Ti fa male il braccio?”
.Alexia guardò la medicazione, poi guardò l’ispettore e fece spallucce.
”Mm mm,  vedo che sei una dura, ma vedrai che venti,  trent’anni ,  l’ergastolo non te lo leva nessuno, sei fortunata che qui in Germania non abbiamo la pena di morte …”
Ben voleva in qualche modo scuoterla , spaventarla ,ma niente.
Cercò di rincarare la dose. “Allora per chi lavori? Chi è il tuo capo? Ti conviene collaborare, la gente come te in galera non ha vita facile … parlare potrebbe migliorare la tua già difficile situazione, anche se devo dire che con la  fedina penale che hai …. forse dovremmo anche aggiungere tre agenti sotto copertura morti …”.
Alexia non batteva ciglio né proferiva parola. L’ispettore si alzò e si mise a sedere sopra un angolo del tavolo molto vicino ad Alexia.
”Senti “ disse , ora la sua voce si stava alterando "Uno dei tre agenti era il mio partner  e quindi ti conviene parlare ….”.
Senza pensarci piú di tanto  prese Alexia per il braccio e premette sopra la ferita.
La ragazza con occhi fieri disse "Puoi torturarmi fin che vuoi ispettore , ma io non sono un’assassina, hai preso la persona sbagliata,  ti credi furbo  Jager, ma stai prendendo un colossale granchio, se  sei bravo e intelligente come dici di essere … Beh non considerare il caso chiuso con il mio arresto ….”.
Alexia disse tutto questo senza un’incrinatura nella voce, eppure la stretta dell’ispettore sulla sua ferita era forte.
 Ben lasciò la presa e uscì dalla stanza sbattendo violentemente la porta.
  
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