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Autore: ChiaraBJ    11/04/2014    1 recensioni
Una nuova collega per Ben e Semir,una donna misteriosa ,un passato che torna a tormentare Ben e che lo porterà a dover affrontare antichi fantasmi e pericoli mortali.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era una giornata come tutte le altre al distretto della Polizia Autostradale di Colonia.

O meglio lo era per tutti, ma non per  Kiara Becker.

Per lei questo era il suo primo giorno di lavoro, o meglio  il suo primo giorno di un nuovo lavoro normale, lontano anni  luce da quello che faceva prima quando era nell’LKA.

Al distretto nessuno avrebbe saputo chi era stata in passato e lei non lo avrebbe detto a nessuno, voleva ardentemente una vita normale dopo quello che le aveva riservato il suo passato.

E nel primo giorno della sua nuova vita, entrando in ufficio fu subito accolta in modo molto caloroso da tutti i suoi nuovi colleghi ,ma lei rispose in maniera quasi gelida a tutti quei saluti sin troppo a affettuosi; l’LKA  l’aveva segnata nel profondo aveva spento tutto l’entusiasmo e la voglia di vivere che aveva .

Ora le sembrava di andava avanti e basta.

Riuscì solo a sorridere al più vecchio dei due ispettori, l’ispettore capo Semir  Gerkhan più vecchio di lei di una decina d’anni .

L’altro ispettore dello stesso grado, ma della stessa età di Kiara, riuscì solo a imbarazzarla facendole dei complimenti del tutto inopportuni.

Era proprio cambiata una volta gli avrebbe risposto a modo, visto e considerato che l’ispettore Ben Jager era  veramente un bel ragazzo.

“Scusatemi ,ma devo presentarmi al Commissario del distretto…” disse Kiara.

”L’accompagno” propose subito l’ispettore Jager.

“E’ meglio se vado io socio” rispose Semir Gerkhan “tu l’hai già messa a disagio davanti a tutti noi e per tua fortuna sei ancora vivo, se la metti in imbarazzo anche davanti al capo è capace che ti fulmina con lo sguardo ….”.

L’ispettore Gerkhan bussò alla porta.

”Buongiorno capo è arrivata la nuova segretaria”

Il commissario Kruger levò lo sguardo dai numerosi fascicoli che aveva sulla scrivania e si alzò andando incontro Kiara, porgendole la mano.

“Piacere, Commissario Kim Kruger”.

”Piacere mio Commissario, Kiara Becker …”

“Ispettore Gerkhan, ora può andare devo parlare con la signorina Becker”

“Certo capo” rispose un sbigottito Semir.

Uscendo il piccolo ispettore turco non si accorse nemmeno che il suo giovane collega lo stava chiamando ….

“Semir, hey  Semir….Terra chiama Semir … mi sentite”

Ma tutto ciò non ebbe il benché minimo risultato finchè Ben non prese Semir per un braccio e lo riportò alla realtà.

“Si può sapere che cos’hai? Ti sei rimbambito dal tutto ?Ti ricordo che sei sposato !!” lo prese in giro, facendo cenno con la mano al  fatto che portava la fede.

“Non fare il cretino Ben è solo che mah … saranno  paranoie le mie, ma il volto della Kruger era molto tirato e … insomma che segreti  deve dire il Commissario a Kiara che né io né nessun altro possiamo sapere?”

Ben ascoltava il suo socio con fare tra il divertito e il serio …. sinceramente anche a lui la cosa era sembrata strana ,ma poi più di tanto non vi aveva fatto caso.

“Sarà un agente segreto? Una spia russa? Una bella spia però …”rise mentre tornava in ufficio.


La settimana  passò tranquilla con i due ispettori di pattuglia per le autostrade di Colonia ,che di tanto in tanto chiamavano la centrale operativa dove rispondeva una precisa ,ma fredda Kiara.

Arrivò  anche la fine del turno della prima settimana di lavoro di Kiara, che si alzò, spense il suo computer, salutò tutti e si avviò verso casa.

Il distretto dell’Autostradale non distava tanto lontano dalla casa di Kiara, quindi la ragazza si avviò a piedi.

L’aria di Colonia era fresca in una splendida serata di marzo, non faceva freddo e quindi decise di allungare un po’ la strada nella speranza di rilassarsi e di rimettere un po’ di ordine  nei suoi tristi pensieri e nelle sue preoccupazioni.

Dopo  più di un’ora Kiara arrivò quasi davanti al palazzo dove abitava, un bel palazzo moderno di cinque piani con una bella scalinata all’ingresso.

Quello che vide le raggelò il sangue

Parcheggiata  pochi metri dall’ingresso  c’era l’auto di Jager.

“Che ci fa qua?” pensò tra sé e sé Kiara, ma poi si ricordò che a poca distanza da casa sua c’era una birreria molto rinomata.

”Sarà andato a farsi una birra con Semir” .

Era strano quando parlava o pensava all’ispettore Gerkhan  le veniva spontaneo chiamarlo per nome ,cosa che non le veniva per niente spontanea per l’ispettore Jager.

Ma erano il suo cuore, la sua mente e soprattutto il suo passato che le impedivano di dargli del tu.

Fece qualche altro passo e poi lo vide.

Ben Jager stava seduto sulle scale di casa sua.

Si avvicinò mise il piede sul primo gradino e si girò verso di lui.

Sarà anche stato una persona a suo dire spregevole, ma ciò non toglieva il fatto che l’ispettore Jager era veramente un bel ragazzo occhi castani, viso simpatico incorniciato da una massa perennemente spettinata di capelli castani, jeans ,maglietta nera aderente ,una felpa blu con l’immancabile cappuccio ,scarpe da ginnastica, insomma proprio un gran bel  ragazzo.

“Cosa vuole qui ispettore Jager?” chiese dura senza nemmeno salutare.

“Parlare di una cosa …”rispose il ragazzo, guardandola fisso negl’occhi.

“Di cosa?”. Il tono della ragazza si fece ancora più duro.

“Bhè mi sembra evidente che tu c’è l’hai con me.”

“Cosa le fa pensare che io c’è l’abbia con lei?”

La conversazione  iniziò a sembrare una specie di sfida  a chi avrebbe ceduto per primo …..

“Allora se non è così … vieni a cena con me…”continuò Ben sfoderando uno dei suoi sorrisi più seducenti.

  “Se lo può scordare ispettore ….” ribatte Kiara.

“Allora vedi che è come dico io?....Tu c’è l’hai con me” disse il ragazzo con un mezzo sorriso.

“Senta ispettore ,il fatto che io non voglia venire a cena non vuol dire che io c’è l’abbia con lei; mi scusi tanto se per caso ho ferito il suo orgoglio. Forse non le è mai capitata una ragazza che le dica di no?”

Ben Jager che fino a quel momento era restato seduto sui gradini della scalinata ,si alzò .

Ora guardava Kiara dall’alto al basso .Kiara dal canto suo continuava a guardarlo negli occhi.

Kiara aveva due stupendi occhi azzurri, ma erano occhi carichi di odio.

 Ben per un momento pensò che se quegl’occhi avessero lanciato saette sarebbe morto fulminato all’istante. Non si capacitava … perché  tanto astio nei suoi confronti? Eppure l’aveva vista sorridere con Semir, andare a prendere un caffè insieme a lui nella saletta ristoro, fare anche battute scherzose, ma appena la ragazza lo vedeva …..il gelo.

Senza pensarci due volte le prese un braccio e avvicinò il viso al suo con molta calma.

“Si può sapere che ti ho fatto? Non penso che l’averti detto al tuo arrivo che sei una bella ragazza possa averti fatto arrabbiare così tanto ….”

Kiara con uno strattone si liberò dalla presa dell’ispettore.

“Sei proprio un bastardo, ispettore Jager ….” mentre lo diceva i suoi occhi diventarono lucidi.

“Non ti ricordi di Alexia Thomas?” sbottò.

Un invisibile pugno arrivò dritto sullo stomaco di Ben che cominciò a sudare freddo …

”Come sai di lei?” la  voce del giovane poliziotto quasi tremava.

”Tu l’hai sbattuta in galera per due settimane e poi  … te ne sei lavato le mani …”

“Scusa, ma io non capisco …. come fai tu ….?”.

“Sei un bastardo ecco cosa sei, come gran parte di quelli che sono o sono stati all’LKA.”

A Ben si accapponò la pelle … come poteva sapere? E che motivo poteva avere per odiarlo così tanto? Chi era Alexia Thomas per Kiara?

“Adesso mi scusi, ma devo andare”.

Ben le prese di nuovo il braccio prima che potesse entrare nel portone di casa.

”Aspetta un attimo  ti prego” le disse con voce strozzata. Voleva capire, voleva risposte.

“Le do due secondi per lasciarmi il braccio, ispettore  Jager”.Quelle parole furono dette con una ferocia tale che Ben mollò subito la presa .Trattenerla avrebbe solo complicato la situazione.

Kiara entrò in casa chiuse la porta dietro di sé  e si lasciò cadere seduta contro di essa.

Rabbia e dolore si impadronirono della sua mente, rabbia per quello che aveva passato e dolore che aveva provato fisico e non .

Per colpa di Ben Jager.

Ben rimase sulla soglia del portone lo sguardo perso nel vuoto, un macigno sul cuore.

Mille domande gli agitavano la mente.

Chi era veramente quella ragazza ?E perché tanto odio nei suoi confronti? Come sapeva che lui era stato nell’LKA? Forse glielo aveva detto Semir? E come mai Kiara conosceva Alexia Thomas?

Questa è la mia prima F.F.,ringrazio anticipatamente tutti quelli che hanno letto questo primo capitolo e se avrete voglia di lasciare recensioni positive o negative, mi farà più che piacere.
Lasciatemi però spendere due righe per il mio “Pigmalione” nonché mio preziosissimo lettore Beta,senza di lei questa storia non sarebbe mai uscita dal  cassetto …. Non sarò mai alla sua altezza e non finirò mai di ringraziarti abbastanza  ….. ti voglio bene MATY!!!!


 

  
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