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Autore: CottonCandyGlob    13/04/2014    1 recensioni
Anni di misteri, scorribande e viaggi in giro per il mondo... Finalmente anche i membri della Mystery Inc. hanno ottenuto una vita "normale": Fred e Daphne si sono sposati, e Velma e Shaggy hanno rivalutato la loro relazione, pronunciando anche loro il grande sì. Ma quando i loro figli, si trovano nei guai, i detective sono costretti a tornare in azione nell'isola degli spettri, Spooky Island, che sembra nascondere ancora molti segreti. E' solo un banale scherzo del destino che i loro primogeniti siano due coppie di gemelli?
Per scoprirlo basta seguire le avventure di Chris, Meg, Josh, Lily e l'insostituibile Scooby-Doo che tireranno fuori dal loro DNA la impareggiabile passione per i misteri e abilità di cacciarsi nei guai!
Mia prima fanfiction, un po' ingenua e adolescenziale, che mi ha tirato fuori da un brutto periodo (e rimane qui a mo' di monito personale)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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-Non lo sapevo! Io non lo sapevo che c'era Trent dietro la maschera!-urlava Amber Collins imitando la voce di Lily, con fare smorfioso.-Ma a chi vuol darla a bere?
-Poverina, non ha mai avuto un ragazzo...-diceva Janet Chasez con occhi dolci al resto delle cheerleader, mentre si limava le unghie.
-Janny, dovresti chiederle il numero una volta...Potremmo farle un bello scherzo telefonico...
Tutte le ragazzine iniziarono a ridere, divertite all'idea, ma la leader le zittì con uno schiocco di dita.
-Sarà anche divertente, ma mi darebbe fastidio avere il suo nome della rubrica del telefono...Mi danneggierebbe tutto il sistema operativo...-il sarcasmo di Janet fece ricadere tutto il gruppo nelle risate.
La cosa era ovvia: Janet C.Chasez era figlia d'arte, dunque una compagnia molto conveniente, non che la ragazza più talentuosa della scuola dopo Meg, con cui però aveva rapporti abbastanza amichevoli.
Ma con Lily assolutamente no. Che cosa fosse successo per fare accendere così tanto odio tra loro, non si era mai capito. Eppure non si sopportavano.
Pur essendo ragazze abbastanza tranquille, non credete che non fossero mai arrivate alle mani.
Oh meglio, non fosse mai arrivata. Janet non si sarebbe mai aspettata di tornare a casa con la spalla slogata e un occhio nero, proprio prima del musical di primavera, il primo anno di liceo.
-Ehi, Janny!
-Chris, oh finalmente, ti ho mandato quasi trenta messaggi e fatto decine di telefonate! Ma dov'eri finito ieri?-gli rispose lei, mentre tutte le altre ragazze li lasciavano in pace su ordine di Janet.
-Storia lunga...Piuttosto a te come è andata a Cleveland, la sera del 31?
-Benissimo, ho cantato alla festa di compleanno di mio zio, e ho ricevuto un quintale di applausi! E a te? L'hanno organizzata bene la festa?
-Sì, sì, è stata una serata interessante...
-Ci credo!-disse Janet con il suo sorrisetto furbo.
-In che senso, scusa?
-Mi hanno detto di cose strane...
Chris sperava solo che la sua ragazza non finisse di nuovo sul gossip, specialmente sui pettegolezzi di quel momento.
-Per caso, dico solo per caso...la Rogers e Wisely stanno davvero insieme?
-Janny, avanti, non dirmi che ti interessa?-replicò Chris, sapendo che in fondo non conosceva la risposta nemmeno lui.
-Era solo per sapere...sarei andata a farle le congratulazioni! Che carina, la Rogers e il suo ragazzo.
-Ti ricordo che Lily è mia amica, e non la puoi chiamare per cognome quando sei con me!
-Lascia stare Chris, non sa nemmeno pronunciare il mio nome.-diceva Lily, alle spalle di Janet, mentre lei si voltava a guardare chi aveva parlato.
-Non lo pronuncierei neanche se fossi legata ad una sedia giù da un burrone!
-Ma guardala come si infuria, quando le critichi le sue regali corde vocali!
-Che ne sai tu delle mie corde vocali? -le urlava contro Janet, battendo il tacco dello stivale nero sul pavimento dell'aula.
-Che sai starnazzare solo come un'oca ubriaca!
In realtà, Janet era figlia di un cantante pop e la sua voce era così bella da sembrare finta.
Quando se lo ricordò, capì che era la sua occasione.
-Guarda questo!-e le mise in faccia un volantino, datogli dalle cheerleader.-Ci sarà un concorso dalla prossima settimana: è un talent per le migliori voci della scuola, chi viene scelto va un weekend a Los Angeles. Vieni a sentirmi ai provini, vedrai che tra noi due...l'oca sei tu cara mia...
Lily rimase un attimo a fissare perplessa la descrizione sul foglio del "Vocalist Show".
-Papino ti farà andare a LA, giusto?-riattaccò subito dopo la Rogers.
-Papà? No, si limiterà a chiamare qualche agente discografico a vedermi esibire, ma sciocchezze...il mio talento vincerà su tutti gli altri...buon sangue non mente!
-Chasez, se credi che riuscirai ad andare in una delle città più grandi d'America, chiedi a mammina il biglietto aereo...
-Che intendi dire?-disse Janet, stringendosi ancora arrabbiata alla giacca di Chris.
-Finalmente ci scontreremo direttamente. Resterai a bocca asciutta dalla sconfitta!
-Parteciperai anche tu, Lily?-balbettò Chris, soffocando per le strette della fidanzata.
-Fai come vuoi-attaccò Janet con estrema indifferenza-rendersi ridicoli non ha prezzo, anzi, mi farà piacere.
Lily sentiva già il sangue ribollirle dalla rabbia, i suoi pugni iniziarono a stringersi, caricandosi di quella forza che nessuno aveva mai capito da chi avesse ereditato. Tutto poteva accadere, se Trent non si fosse messo al suo fianco, riportandola allo stato normale.
-Oh, eccolo qui. Il tuo tesoro!-esordì Janet.
-Per la cinquantesima volta, noi non siamo fidanzati!-rispose sopra i toni Trent, poi si rivolse a Lily.
-Lo so che non dovrei impicciarmi ma...ho scoperto che in questa classe, è iscritto Duncan Seamus Seagle.
-Seagle?-disse interrompendo Janet, con aria saccente-è da due anni che è in questa classe!
Lily nemmeno la ascoltò, fece segno di andare, e il ragazzo la seguì.
Janet si scordò per un attimo della sua nemica, buttandosi in un intenso bacio con il suo fidanzato.
Di colpo però le labbra di Chris si staccarono dalle sue.
-Vieni, abbiamo bisogno di te, lei può aspettare- disse spazientita Lily, tirandolo via, dirigendosi verso la porta dell'aula.-Josh ci aspetta a pranzo.
La mensa era quasi del tutto colma di gente, il litigio con Janet non aveva fatto altro che allungare la coda al bancone, e stringere lo stomaco a tutti.
-Ci siete finalmente-disse Josh sospirando.-Scusate, ma devo mangiare qualcosa altrimenti svengo.
-E Meg?-chiese Trent, come se ormai fosse l'elemento che teneva unita la squadra.
-Prove di teatro, la recita di Natale deve essere pronta per il 13 dicembre: ordine della preside.
I Rogers si alzarono in contemporanea con lo sguardo che puntava già verso la fila. Troppi ragazzi, troppi, e il loro stomaco li stava facendo moltiplicare ai loro occhi.
-Venite?-dissero all'unisono.
-Io devo parlare a Russel e Luther, il capitano dei Cougars ha i suoi doveri!-annuì soddisfatto Chris, spostando la sedia.
-Trent?-chiese Lily, fissandolo dritto negli occhi.
-Ehm, io non...posso, ho una serie di intolleranze a praticamente tutte le cose, mi porto sempre il pranzo da casa...
La ragazza lo guardò con occhi compassionevoli: quanto avrebbe voluto dargli un po' di solidarietà, cedergli anche per un giorno il suo corpo e mangiare ciò che gli pareva.
-Ti ha fatto pena?!? Proprio pena?!
-Non mi ha fatto pena, Josh! Accidenti, sei di una insensibilità disumana.
-Stai pensando a lui, ora?-le disse di nuovo il fratello, dopo che la coda si era smaltita per metà.
-Posso pensare a lui, come pensare a te, come pensare a chiunque altro.
Ma a Josh non bastava, Lily non riusciva a nascondergli troppo le cose, d'altronde era suo fratello gemello, chi meglio di lui poteva capirla.
-Sotto sotto ti piace, vero?-le disse senza mezze parole.
Lily a momenti fece cadere il vassoio di mano.
-Vuoi la verità?-detto questo, suo fratello stette lì fermo, aspettando con ansia la risposta.
Lily non sapeva se fosse vero o non fosse vero, ma ormai la storia che circolava in giro non le dispiaceva più, Trent era sempre più implicato nei loro affari di gruppo e aveva accettato di andare con lui al corso.
La sua testa elaborò una semplice risposta: si.
-Davvero?-finse meraviglia Josh.
-Sì, ma non dilunghiamoci sull'argomento, ok?
Entrambi si diressero verso il tavolo, ammutoliti dalla precedente conversazione.
"Ma perchè non sto mai zitta? Grazie tante mamma, per questo tuo dono genetico utilissimo"pensava Lily.
-Anche a lui piaci, lo sai?-le disse ad un certo punto il fratello, mentre erano abbastanza lontani dal tavolo.
-Cos'hai detto? Scusa, ero in sovrappensiero...
-Niente, era una considerzione personale.
Intanto Chris tornava a sedersi, nel loro stesso istante. Josh prese il posto di Lily, così che lei potesse stare vicino a Trent: la ragazza gli avrebbe fatto ingoiare la forchetta se avesse potuto, ma si sedette in silenzio accanto al ragazzo, sorridendo timidamente ai suoi occhi verdi.
-Allora...-iniziò Chris, come per spezzare il loro incrocio di sguardi.-Sei proprio sicuro che Duncan frequenti questa scuola?
-Sicurissimo. Ho parlato con la capoclasse Philippe Mounroe per il progetto di lezioni a classi miste, e mi ha detto che l'unico a sfavore era proprio lui, Duncan Seagle.
-E ti ha detto per caso dove abita? Dopo le elementari pare si fosse trasferito.
-Veramente non ho fatto ricerche approfondite, non volevo trattenere Philippe troppo a lungo.-rispose esitante Trent.
-Non ti preoccupare-lo incoraggiò Lily, appoggiandogli la mano sulla spalla-non dovevi neanche occupartene tu. È roba nostra, cercheremo informazioni da noi.
"Il primo passo. Ha fatto lei il primo passo."pensava Josh, appena ci fu contatto fra i due.
-Ci basterà cercarlo a scuola.
-Facile! Fra centinaia di studenti cosa vuoi che ci mettiamo, Chris!
D'altronde Josh aveva ragione. C'erano troppi studenti a scuola, e dopo l'ora di pranzo le lezioni si incrociavano: ci sarebbero voluti dei localizzatori professionali per rintracciare anche un'intera classe.
-Se non sbaglio Duncan suona il sassofono...magari è all'auditorium con l'orchestra per la recita.-mormorò, Trent quasi a non disturbare.
-Quando abbiamo finito facciamoci un salto, giusto per vedere se lo troviamo, così sbirciamo anche ai preparativi per la recita! Voglio proprio vedere come se la cava la mia sorellina!
Gli altri annuirono. Alla parola "auditorium" e "sorellina" Lily si ricordò in quel momento che aveva accettato una sfida, una sfida quasi del tutto impossibile da sostenere, e si immaginava la reazione di Meg, nel momento in cui gliel'avrebbe detto.
 
-Hai accettato il concorso di canto?
-Sì, ho fatto male?
-Male?! Ti sei messa contro la peggiore di tutte le avversarie! Quella ti mette i piedi in testa come e quando vuole!
-Ma Meg, non mi ha lasciato scelta! È una delle poche occasioni in cui posso battermi con lei, capisci? Non me la lascio scappare!
-Una partita a scacchi, una corsa in bicicletta, due tiri a minigolf...queste sono le gare a cui potevi sfidarla, ma una gara di canto, è il suo campo...stai facendo il suo gioco, Lily.
-Quella ragazza fa fare i giochi che vuole a tutti!
-Ma tu avresti dovuto rinunciarci...
-Accidenti, Meg! Ho detto sì ormai, sì, un solo sì.
-Ora? Come farai ad imparare a cantare come Sua Eccellenza in poche settimane?
-In poche settimane? In pochi giorni vorrai dire...
Meg si battè una mano in fronte: perchè Lily era coraggiosa solo per accettare scommesse simili?
Salì le scale che portavano sul palco della scuola, portando l'amica con sè.
-Guarda da dove tutti ti vedranno cantare! Respira l'aria del palcoscenico, della fama, degli applausi...oh, che meraviglia.
-Ma è una cosa agghiacciante!
-Ecco, appunto. Questo è il tuo problema.
Adesso Lily cominciava davvero a tremare, le parole dell'amica la facevano sentire sempre più piccola e fragile."Non ce la farò, mai".
-Meg? Riprendiamo l'incontro?-gridò Vanessa Jordan, seduta in prima fila.
-Arrivo...scusa Lily, devo tornare ad organizzare la recita. Resta pure, se vuoi.
Il Drama Club era distribuito a piccoli gruppi nelle file anteriori della platea.
Le voci erano sottili sottili, per non far rimbombare ogni parola in tutto il teatro.
-Per la sceneggiatura avevo pensato di utilizzare il copione che mio fratello ha scritto durante l'estate...-parlò Meg al suo pubblico dal centro del palco. Ci fu un lungo applauso, anche se Chris non se ne accorse, troppo impegnato a cercare Duncan tra gli studenti.
-Tu lo vedi?-gli bisbigliò Josh.
-Per ora, no. Ma stiamo ancora in settima fila, aspettiamo che spunti fuori.
-Dunque-proseguì Meg-la distribuzione dei ruoli dovrà essere veloce e volontaria, in modo che tra due incontri potremmo già iniziare. Per la scenografia, ci affideremo al gruppo di fotografia, che si è offerto di aiutarci, mentre i costumi saranno realizzati da Rachelle. Vanessa, tu ti occuperai della revisione del copione, in caso ci fossero incongruenze. Tra una scena e l'altra ci sarà anche uno spazio musicale a riempire il cambio di allestimento del palco, con melodie in Allegro Andante composte da...-la ragazza si fermò, fissando il foglio. Aveva letto bene? Deglutì silenziosamente-sono state composte da Duncan Seagle-finse di guardare i suoi appunti, mentre cercava di vedere la reazione dei suoi amici in platea.
Lily si era sorpresa, ma questo si era avvertito in tutto l'auditorium, dopo il suono acuto e stridente della gomma delle sue scarpe sulla superficie del palco.
-E dirette da James Thorne-ebbe solo più il fiato di dire, attendendo l'applauso che stava soppraggiungendo per il ragazzo, e possibilmente, per il suo lungo discorso.
-Questi applausi? Solo per me? Oh non dovete ragazzi...
-Chasez, che ci fai qui?-disse Lily, scendendo decisa dai gradini, puntando verso Janet, che sfilava nel corridoio della platea con il suo seguito.
-Qui? Io? Piuttosto cosa ci fai tu qui...sei sicura di non esserti persa? L'ufficio della Beitcher è vicino all'ingresso principale.
-Spiritosa.
-Comunque, Megan-riprese Janet, salendo verso di lei-ho pensato che dovrei trovarmi altri hobby oltre all'equitazione, la ginnastica, la danza, il canto, suonare l'arpa e il violoncello, e dirigere il gruppo delle cheerleader, quindi mi è venuto in mente, perchè no, di prendere parte alla recita, se il club è d'accordo!
-In effetti ci mancano una ventina di personaggi secondari che dovremmo occupare...
-No, frena. Secondari? No dico, secondario...a me? Sono solo disponibile ad un ruolo principale, di certo non vorrai lasciarli ad alcuni incapaci, giusto?
-Certo, ma...-continuò Meg, mentre le cheerleader la guardavano sempre più minacciose-Nel nostro club ci sono persone eccellenti, e tu non sei, ehm, non sei neanche iscritta qui. Sarebbe ingiusto...
-Ascoltami. Vedi quei riflettori? Ecco, se vuoi che la recita vada meglio delle tue aspettative, tutti devono essere puntati contro di me, intesi?
-D'accordo, dirò a Rachelle di prenderti le misure per il costume...-bisbigliò la biondina, accorgendosi che tutto il teatro le aveva ascoltate.
-Aspetta Meg-la interruppe Chris-Ho un'idea. Se tu riuscissi a dare a me e a Janet i ruoli dei protagonisti forse non sarebbe male, insomma, è la mia ragazza!
-Oh tesoro, che dolce, sarebbe stupendo...-mormorò a labbra strette Janet.
-E tu vorresti togliere il ruolo a tua sorella per rimpiazzarla con questa vipera che non ha mai recitato in vita sua e che con i suoi discorsetti mielosi, anzi, velenosi riesce a convincerti? Lo sai che Meg deve essere la protagonista, lei è l'unica che può farlo!-si infuriò Lily, urlandogli contro.
Il gruppo di teatro, stanco di seguire da lontano la scena, avanzò verso il palco, e si radunò intorno al gruppetto. Alcuni studenti, invece, uditi gli schiamazzi dai corridoi vicini, entrarono con curiosità in platea.
-Calmati, Lily, era solo una proposta.-reagì Chris.
-Lasciala stare, alcuni non hanno una relazione abbastanza salda come noi, per poter recitare insieme...-fece con malizia la fidanzata.
-Ma perchè ce l'hai tanto con Trent? Perchè? Cosa ti ha fatto?
-Oh, lo dicevo...Trent? Stai pensando di nuovo a Trent? Buffo, vero? Riesci a negare che state insieme.
Lily aveva già un uragano al posto della testa, non la sopportava più: la vocetta petulante le vibrava in testa, con le faccette cariche di fondotinta delle cheerleader.
-Che non ti venga in mente di parlarne ancora! Hai già rovinato la giornata, tu e tutte le cornacchie che ti girano intorno ad adularti!
-Modera i toni, Rogers-la bloccò Amber Collins-noi parliamo quanto vogliamo, specialmente se si tratta di una nullità come te. Non sai cosa...
-Aspetta Amber, lasciala a me-urlò Janet mettendosi di fronte a Lily.
-Dai provaci, Janet! Prova a toccarmi!
-"Toccarti" è troppo lieve, "massacrarti" lo ritengo più adatto a queste circostanze.
-Vuoi ancora la rivincita per la tua spalla malata...oh, come sei patetica.
L'aria si stava riscaldando, la scena si stava ripetendo. Josh, che si era già spostato in prima fila a parlare con James, capì che sua sorella in quel momento non si sarebbe fermata, ma corse lo stesso sperando di trattenerla.
-Hai un pessimo umorismo!-strillava Janet, muovendo i suoi lunghi capelli biondo scuro, mentre tentava di liberarsi dai ragazzi che la tenevano per le spalle.
-Meglio della tua linguaccia viscida che va a sparlare in giro!-le rispondeva Lily, anche lei tenuta da Meg e Josh, in modo che non sia avventasse sull'avversaria.
-Io non sparlo in giro! Dico solo notizie vere che i diretti interessati si ostinano a negare!
-Se si nega qualcosa, di norma, è perchè è una cosa falsa!
-Se si nega l'evidenza è vera!
-Non ho nessuna relazione, con nessun ragazzo, vestito in nessun costume di nessuna festa!
-L'amore è difficile da riconoscere mia cara!
-Non sai neanche cos'è l'amore, tu, Janet! Hai talmente stima di te, che nel tuo cuore non ci sarebbe abbastanza spazio per qualcun altro!
-Credi che io sia venuta qui per farmi fare la morale da te? O dal tuo fratellino? O dalla tua amichetta bionda? No, sono qui perchè voglio che il mondo mi veda, e, ciliegina sulla torta, mi veda addirittura con il mio ragazzo, a questo punto.
-Esuberante ragazzina viziata!
-Scontrosa volgare plebea!
Ormai le grida raggiungevano il soffitto a flutti, soffiando fino al cortile. Le due ragazze riuscivano sono a sfiorarsi i piedi a vicenda, strattonandosi tra le persone che le trattenevano.
I due insulti finali furono piuttosto anonimi rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato. E il fatto che la lite stesse diventando talmente feroce da sembrare falsa, questo fu un punto a loro favore.
-Si può sapere cosa sta succedendo qui?-richiamò all'ordine la preside, mentre gli studenti le aprivano un passaggio per arrivare al centro della scena.
-Signorina Beitcher, lei qui?-balbettò Meg, con il viso pallido.
La donna guardò le litiganti con sguardo severo ed esaminatore: nella sala, stranamente, calò il silenzio.
-Signorina Chasez, signorina Rogers-iniziò con dolcezza-Sapete dirmi perchè in tutta la scuola mi hanno avvertito del rumore delle vostre grida?-e il tono si fece decisamente più potente e intimorente.
-Noi...-disse in soggezione Lily.
-Lei...-continuò Janet.
-Loro...stavano facendo una prova del secondo atto, che è di un carattere particolarmente litigioso e di intensa espressività...lei capisce vero?-tentennò la Jones, con aria evidentemente colpevole.
-Credo che sia eccellente dilettarsi nella recitazione, signorina Jones, ma è mio compito assicurarsi che i miei studenti possano seguire le lezioni con perfetta concentrazione...
-Non disturberemo più, proveremo altri pezzi del copione.
-E voi siete tutti membri del club di teatro?
-No, ehm, signorina Beitcher, questi alunni non sono iscritti, hanno però voluto collaborare con la recita di Natale...
-Bene, allora sarò entusiasta di vedere tutti voi sul palco, la sera del 23 dicembre-proseguì la preside con un sorriso beffardo, mentre girava i tacchi e si allontanava dalla calca di studenti.
-Dici che sospetta qualcosa?-disse piano Janet a Lily, come se l'avventura le avesse rese finalmente amiche.
-Quella donna sa solo sorridere e pugnalarti alle spalle...Piuttosto, ti sei accorta che grazie alla tua sfrontataggine, adesso tutti, ma proprio tutti dovremmo per forza fare la recita contro la nostra volontà?
-Grazie alla mia sfrontataggine? Sei tu quella che urla ad ogni proposta che si fa!-la rincalzò la Chasez con la sua solita espressione arrogante.
-Basta ragazze! Avete superato ogni limite! È colpa di entrambe se ora tutti noi siamo iscritti alla recita!-troncò la discussione Chris, accogliendo l'approvazione di tutti.
-E vi giuro che la pagherete cara se il mio spettacolo va in fumo! Provate solo ad azzardare un solo insulto, e taglio la lingua sia a te che a te!-le accusò Meg, facendo mettere loro d'istinto la mano sulla bocca.
-Mi sono perso qualcosa?-disse un ragazzo da sotto il palco. In mano reggeva due libri azzurri e visibilmente pesanti, tanto che sembrava zoppicare, l'altra invece la usava per coprirsi gli occhi dalle luci che avvolgevano il palcoscenico. Pochi si voltarono a guardarlo, solo Josh lo scorse, avvertì Lily toccandole la spalla, e la ragazza fece arrivare il messaggio ai Jones. Più la figura avanzava tra i gradini, più i quattro sembravano fissarla con stupore. Se non l'aveste capito, si trattava proprio di lui, Duncan Seagle.
Quasi per scuoterli da quella paralisi, il campanello per l'inizio delle ore pomeridiane squillò per ben dieci secondi, a ritmo assordante.
-Ci troviamo la prossima settimana, ragazzi...e tutti gli altri-sospirò Meg, ormai capo di una società, piuttosto che un club.
-Duncan-lo trattenne Lily-hai un minuto?
-Lily, sei tu? È passato un sacco di tempo, non ti avrei riconosciuta! Certo gli altri sì, ma tu...sei tutta un'altra!
-Oh, mi fa piacere...Non sapevo neanche che fossi tornato a Coolsville...
-In realtà mi sono trasferito solo due anni fa qui, dopo che mia madre ha ottenuto il divorzio...E tu? Come va con i tuoi fratelli? Sempre quattro spero...-le rispose lui, sorridendo.
Lily sforzò un sorriso, senza aggiungere altro.
-Cosa mi volevi dire?
-Beh, semplice: hai comprato tu il vestito di Halloween che Trent Wisely aveva ordinato al Carbell Fancy Store in Whistles Street?-disse tutto di un fiato.
Il viso tranquillo di Duncan sbiancò lentamente. Il ragazzo fece due passi indietro, con occhi spiritati.
Tentò di parlare, ma uscì solo un verso sordo e impaurito. I suoi piedi furono più veloci, e in un attimo fuggì tra le quinte del teatro, dove, per sua sfortuna, un enorme sagoma della scenografia appoggiata a terra lo fece cadere.
-Stai bene, Duncan?-Josh gli prese il braccio per aiutarlo, fu però rifiutato.
-No, vi prego, no. Non chiedetemi nulla!-si rimise in piedi il ragazzo-io non vi ho mai incontrati! Mai!
-Duncan, sei stato in negozio...abbiamo le prove...
-Certo che sono entrato in quel maledetto posto!-urlò disperato-mi ci hanno costretto!
-Chi?-dissero all'unisono i quattro, mentre Duncan si alzava lentamente.
-U-un ragazzo, mi ha parlato al telefono, non avevo scelta, non avevo scelta!-rispose esitante.
-Di che scelta parli?
-Sapete che io ho un blog, giusto?-aggiunse singhiozzando-L-lui è riuscito ad entrare sul mio sito, e mi ha minacciato, dicendo che avrebbe aggiunto ai contenuti tutti i documenti con cui mio padre è stato sbattuto in galera quando ero piccolo...Io non ho mai detto niente a nessuno, e di certo questo mi screditerebbe del tutto. Poi se ne salta fuori un tipo che mi rivela di sapere ogni cosa, e mi ricatta...
-La stessa persona che ha minacciato Malcom Carbell...sei sicuro che questa non sia una pagliacciata per trovarti un'alibi?-affermò Lily.
-Nessuna pagliacciata! Il vestito l'ho comprato io, senza dubbio. Quello sa tutto! Sono stato costretto a rispondere a strane domande su di voi! Mi ha chiesto dove abitavate, se Meg era la presidentessa del Drama Club, se Chris portava una sciarpa legata al collo, se era vero che Lily possedeva una collana, se Josh invece portava gli occhiali...Non avevo scelta!
-È stato lui, quindi ha indossare il famoso vestito da principe azzurro?
-Probabilmente sì, io ho solo fatto da corriere. L'ultima volta che l'ho visto era appeso alla cabina del telefono all'angolo di Edmund Ritter Street, dove lui mi ha espressamente detto di lasciarlo.
Per questo ragazzi, non so chi sia esattamente, nè quale aspetto abbia.
-Avrà avuto la stessa taglia di Trent-commentò Meg, riflettendo che, in fondo, Duncan non aveva il fisico dell'eroe in calzamaglia turchese.
-Questa conversazione deve rimanere segreta, non solo per Duncan, ma anche perchè se il ragazzo in questione provasse a stabilire nuovi contatti con lui, riusciremmo a conoscerlo da vicino.-replicò Chris, con aria da leader.-Ora è meglio se andiamo a lezione, la signorina Makkurtle è tornata a scuola.
-Duncan, non preoccuparti, noi oggi non ci siamo neanche incontrati-gli strizzò l'occhio Lily, dandogli un colpetto sulla spalla.
 
-Forse esageriamo un po' a fare questa indagine solo per sapere con chi ho parlato-ammetteva Lily, tirandosi le maniche della felpa fino ai polsi, per non sentire il freddo.
Il sole stava ormai calando, e fra non molto si sarebbero accese le luci ai lati del viale.
-Non è esagerato! Certo che vogliamo sapere chi ti ha parlato, ma siamo anche interessati a conoscere il motivo di tante domande sui nostri genitori: perchè è questo che ti ha chiesto, vero, Lily?
La ragazza fece cenno di sì al fratello, piegando malinconica la testa.
-Se solo io non gli avessi risposto forse...
-Avrebbe cercato di sicuro un altro modo per arrivare a noi-sorrise Chris-e visto le minacce, le operazioni segrete e mezzi informatici, direi che la persona in questione ambiva disperatamente a sapere queste cose.
-E ora che si fa? Aspettiamo che contatti di nuovo Duncan?-riattaccò Meg, con perplessità.
-Quello che è ovvio, è che non dobbiamo farne parola con nessuno.
-Ma Trent sarebbe invece un'eccezione, giusto?-disse tentennando la biondina.
-Meglio non informarlo più, altrimenti saremmo sotto il suo controllo!-rispose scherzando il fratello.
-Ah, giusto Trent...-balbettò Lily, assorta nei pensieri.
-Che hai Lily?-chiese l'amica.
-Credo che il signor Wisely riscuota molto successo con lei...-affermò Josh, sorridendo.
-Non mi stavo riferendo a quello.-disse di ripicca la ragazza dando una spinta al fratello-Insomma, vediamoci chiaro: un ragazzo che veste la sua stessa taglia, che sa benissimo dove si trovi Duncan Seagle, e che frequenta il Carbell Fancy Store...
-Ho capito. Ci stai dicendo che forse il principe azzurro è...-Meg non finì la frase.
-Trent Wisely, perchè no?-disse Lily con un che di fastidio.
-E perchè avrebbe dovuto farlo, scusa?
-Forse-continuò Chris-Voleva solo parlarti una sera, e poi riuscire a far credere a tutta la scuola che eravate fidanzati. Avrebbe fatto credere a te, anche nel caso che tu lo avessi riconosciuto alla festa, di essere un perfetto sconosciuto, mentre architettava il suo piano astuto.
Scontato ma...cosa non si farebbe per la ragazza che ti piace!
-Ottima spiegazione, Chris, ma manca di un piccolo particolare: la voce. Credi che mia sorella non l'avrebbe riconosciuta?-obiettò Josh.
-Ho parlato quasi soltanto io quella sera e onestamente faccio fatica a ricordarmi se la voce era quella di Trent-rispose Lily, ancora un po' agitata dall'affermazione di Chris, secondo la quale Wisely era innamorato di lei.
-Allora siamo in un vicolo cieco.-disse delusa Meg.
-Su col morale ragazzi! Abbiamo altre cose di cui preoccuparci! Non ci butteremo giù per una sciocchezza simile!-esclamò Chris, abbracciando la sorella e l'amico, uno per parte.
"Devo solo sorridere e dimenticare Trent, dimenticare Trent, e dimenticare Trent" pensava Lily, sbadigliando, con il cuore che si stava sciogliendo al dubitare che il ragazzo fosse dietro quella storia.
"Dimenticare Trent..."
Per ironia della sorte, in quel momento dai Rogers arrivò una telefonata inaspettata.
Suzanne e Alice si spintonarono dalle scale fino alla cucina, facendo a gara per rispondere. Anche Velma arrivò affannata al telefono, con Angela in braccio, mentre Toad faceva capolino dal divano.
Ci fu una serie di occhiate di sfida su chi avesse dovuto alzare la cornetta, intanto il telefono continuava a squillare.
Toad la agguantò come un fulmine, prima che gli altri potessero fermarlo.
-Pronto?-disse con la sua vocetta simulando un tono infinitamente gentile.
-Oh, ciao. Senti puoi passarmi la mamma per favore?
-Dice che è per te...-disse il bambino, porgendo l'apparecchio, con viso deluso.
-Pronto?-ripetè da capo la madre.
-Oh, Velma è un piacere sentirti. Sono Mary Jane.
-Mary Jane? È passato un bel po' da quando non ci siamo viste!
-Circa dodici anni. Buffo, vero? Pensa che mio figlio è in classe con i tuoi!
-Lily e Josh non me l'avevano mai detto...-affermò imbarazzata Velma.
-Non preoccuparti! Ti ho chiamato proprio per questo! Ieri Lily e Josh sono venuti da noi, e ho pensato che prima o poi dovremmo trovarci...
-Già...
-Che ne dite di venire a cena da noi, sabato sera? Così vi facciamo conoscere il nostro figlio minore Nelson, e tu ci fai conoscere il tuo, ehm, Toad si chiama vero? Neil mi ha detto che gli hanno comprato un regalo di compleanno!
-Ah certo-rispose la donna dall'altra parte, visibilmente sovrappensiero nel chiedersi perchè i gemelli non l'avessero avvertita della visita ai Wisely.
-Perfetto! Allora saremo in dieci, perchè ovviamente porterete anche Scooby, vero?
-Sì certo-rispose Velma.
Poco dopo però, scosse la testa come in confusione e bloccò Mary Jane che iniziava di nuovo a parlare.
-Aspetta, dieci?
-Sì, noi quattro e voi sei!
-N-noi sei?-esitò Velma, contando sulle dita un numero che già sapeva.
Suzanne, Alice e Angela la fissavano stupite, quasi sapessero che per qualcuno non esistevano.
-Mary, ti consiglierei di apparecchiare per tre persone in più, ti dispiace?
-Tre?-reagì sbigottita la donna.
Velma sorrise mordendosi le labbra, e alzò il braccio per sistemare meglio Angie sulla spalla.
Tornò a contare sulle dita per essere sicura: sempre nove.
  
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