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Autore: Lussissa    12/07/2008    7 recensioni
Lily Evans correva.
Non si curava delle persone che,un attimo prima di venire travolte, si spostavano, guardandola sbigottiti.
Lei si limitava a correre.
Nota dell'amministrazione. I vari Tag usati nelle introduzioni, vanno sempre chiusi.
Ladynotorius, assistente amministratrice.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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cap13 Lily aveva tutta l'intenzione di andare a letto, non appena fosse entrata in dormitorio. Sperava davvero di riuscire a evitare le domande delle amiche. Era troppo stanca. Ma, ovviamente, Mary e Alice non erano della stessa opinione. Appena varcò la soglia del suo dormitorio, vide le sue amiche sedute sul suo letto, nella stessa posizione di prima. Lily sospirò.
Alice la guardò, dritta negli occhi.  Vide la stanchezza dell'amica. Vide le emozioni che cercavano di farsi spazio nel viso della rossina, mentre lei cercava di trattenerle in tutti i modi.
Sorrise.
Si alzò piano dal letto di Lily, e l'abbracciò. Non voleva più sapere niente. Voleva solo che Lily sapesse che tutte quelle emozioni contrastanti erano normali. Voleva che sapesse che anche lei ci era passata, e che, anche se le emozioni apparivano in modo diverso e con diversa intensità a seconda del singolo individuo, lei capiva.
La rossina fu stupita da quel contatto. Inspirò il profumo rassicurante di Alice.
Mary, dal suo letto, le sorrise dolcemente.
Alice si scostò un po' dall'amica.
-In che direzione c'è stata, la svolta...?- le chiese, accarezzandole i capelli. Sapeva già la risposta.
Lily la guardò.
Poi sorrise, ripensando alle parole che lei stessa aveva detto, quella mattina.
-Nella direzione giusta.- sussurrò, con  un sorriso.

-Ramoso?-
Era piena notte. James ci mise un attimo a collegare che quella era la voce di Remus.
Sentiva Peter e Sirius russare pesantemente.
Sapeva che Remus aveva aspettato che si addormentassero, prima di parlargli, e sapeva anche che Remus sapeva che lui non avrebbe dormito, quella notte.
-Si, Lunastorta?-
Ci furono pochi istanti di silenzio.
-Come stai?- James rise, piano. Era tipico di Remus, fargli una domanda simile.
-Sto...bene.- la parola "bene" era veramente poco, per descrivere come si sentiva in quel momento. Ma Remus avrebbe capito cosa ci stava, dietro a quel "bene". Ne era sicuro.
Remus annuì, anche se James non poteva vederlo.
-Sono contento che tu stia...bene.- Disse, sorridendo al buio.
-Rem?- James sentiva di dover smorzare l'aria.
-Cosa?-
-Dove diavolo l'hai presa, quella boccietta di Veritaserium...?- E, mentre i due Malandrini tentavano di non ridere troppo forte per non svegliare gli altri due, Remus pensò che sarebbe stato bello se tutto fosse rimasto per sempre così come era allora.

-Mary.-
-Si?-
Lily guardò l'amica mentre guardava con odio Sirius che scoccava un bacio appassionato ad una Corvonero del quinto.
-Che cosa ci trova, poi, non lo so. è del quinto! è più piccola di noi di due anni.- sbottò Mary.
-Mary, tu al terzo sei stata con uno del settimo.-
Mary scosse la mano, come ad indicare che quelli erano dettagli insignificanti.
-Mary, almeno perchè non ammetti che Sirius ti piace?- Fece Lily, esasperata.
Questa volta l'occhiata piena di astio di Mary fu rivolta all'amica.
-Non mi piace Black.-
-No, ovvio.-
-Tu non mi pare abbia ammesso tanto presto che Potter ti piaceva.-
Lily fece per ribattere qualcosa di molto cattivo, quando fu interrotta prontamente da Alice.
-Mary, piantala. Stai sparando acido anche con chi non serve.-
Mary le lanciò un occhiata sdegnata.
-Non sto sparando acido!-
-Oh, si che lo stai facendo. Sembri Lily nei suoi momenti migliori.-
Questa volta fu la rossina, a sembrare sdegnata.
Alice la ignorò.
-Perchè non ci parli?-
-Con chi?-
-Con Black.-
-Perchè dovrei? Lui è troppo impegnato a esplorare nuovi mondi, mi pare. - Fece la moretta, lanciando un'occhiata alle mani di Sirius pigiate su parti del corpo della Corvonero che è meglio non dire.
Lily sospirò, pensando che la prossima volta che avrebbe visto James avrebbe dovuto tirargli le orecchie, tanto per ribadirgli il concetto che il suo amico si doveva dare una regolata.
-Lily, per Natale resti qui o vai dai tuoi..?- cambiò argomento Mary.
Lily per qualche strano motivo realizzò solo in quel momento che fra pochi giorni sarebbero incominciate le vacanze di Natale. Era stata così presa dalle vicende degli ultimi mesi, da non accorgersi nemmeno che il tempo passava.
-Credo tornerò a casa.La mamma continua ad insistere perchè vada a conoscere il marito di Petunia.- Disse, arricciando il naso.
-Voi cosa fate?-
-Io e Frank pensavamo di andare tutti e due a casa dei miei, visto che non ci sono.-
Lily ghignò.
-E brava Alice. A quando, il piccolo Paciok...?-
-Ha ah. Spiritosa, davvero. Piuttosto, sono ancora indecisa se regalargli il profumo, per natale, o il braccialetto con i nostri nomi.- Fece, assorta.
Per un attimo, Lily la fissò, a bocca aperta.
-Che...che c'è...?-
Lily chiuse la bocca, all'istante.
-Niente.- cercò di dire.
Alice la guardò, torva.
-Lily, tu hai già preso il regalo a James, vero...?-
-Ovvio.- borbottò la rossina, sapendo di stare mentendo spudoratamente.
-Bene. Perchè sai, sono due mesi  e più che state assieme. Sarebbe brutto, se tu non glielo facessi.- Continuò l'altra, sempre scrutandola.
-Ovvio che gli ho fatto il regalo. Per chi mi hai preso...?- fece Lily, sentendo la morsa del senso di colpa attanargliarle le viscere.
Alice la guardò ancora, torva.
-Per una assolutamente anti romantica.-
Lily la guardò malissimo.
Alice sospirò, improvvisamente estasiata.
-Io per il primo Natale con Frank gli avevo regalato un orsacchiotto di peluches.-
Lily si immaginò, con orrore, mentre dava a James un orsacchiotto di peluches come regalo di Natale.
Scacciò in fretta quell'immagine, per non avere conati di vomito.

-Spiegami un'altra volta cosa ci facciamo qui.-  Chiese Mary, sfregandosi le mani per il freddo. Cercò di sotterrarsi più che poteva sotto la sciarpa, maledicendo Lily per averla trascinata lì con almeno cinquanta gradi sotto zero.
Lily alzò gli occhi al cielo.
-Devo trovare il regalo per Potter.-
-E, tanto per sapere, perchè ti sei ridotta all'ultimo minuto?-
Lily sbuffò.
-Non pensavo Natale arrivasse così presto.-
-Ha ragione Alice, a dire che sei assolutamente anti romantica.-
Lily le lanciò un occhiataccia.
Era da ore che cercavano qualcosa di decente. Lily non sapeva più che pesci pigliare. Tutto ciò che vedeva aveva un che di estremamente zuccheroso e lei non voleva assolutamente fare venire a James il diabete.
-Evans!-
Lily si girò, per vedere Sirius che veniva verso di loro correndo.
Sorrise. In quei mesi aveva rivalutato Sirius. Sentiva che, piano piano, stavano gettando le basi per una bella amicizia, anche se sapeva che appena avesse fatto un passo falso lui sarebbe tornato sulla difensiva.
-Ehilà. Stai cercado il regalo per James, vero?-
La rossina aggrottò la fronte, preoccupata.
-Come fai a saperlo?-
Sirius sorrise.
-Hai la stessa faccia di James due giorni fa, quando mi ha trascinato qui a Hogsmeade per cercarti il regalo.-
Lily scoppiò a ridere. Non sono l'unica anti romantica, grazie a Merlino, pensò.
Mary scosse la testa. Quei due assieme formavano proprio una bella coppia. Si chiese se per San Valentino si sarebbero dati malati, piuttosto che andare in giro per tutto il giorno per mano, come le coppiette normali.
-Hai trovato qualcosa, comunque?-
Lily fece una faccia affranta.
-No. Sto perdendo le speranze.-
Sirius sorrise.
-Se volete, vi accompagno. Sapete, conosco piuttosto bene James.- E rise, con il solito latrato.
La rossina parve rincuorata.
-Mi faresti un grandissimo favore.-
Mary le lanciò prontamente un'occhiata assassina, che Lily ignorò.

Dopo varie ricerche, Lily si bloccò di fronte ad un negozietto piccolo, ma dall'aria accogliente.
-Ehi.- Fece. -Mi è venuta un'idea!Aspettatemi qui!- E, non dandogli il tempo per replicare, entrò, come se nulla fosse.
-Ma che le è preso...?- Fece Sirius, un po' spaesato.
-Boh.- Rispose Mary, assolutamente decisa a non dare corda a Black.
Lui la guardò, per un attimo.
-Ci siamo svegliati male, stamattina?-
-No, Black. é la tua presenza, che mi urta.-
Sirius rise.
-Si vede che sei amica di Lily.-
Lei lo ignorò.
-Si può sapere perchè mi detesti tanto?-
Mary non sapeva cosa rispondere. Si limitò a scrollare le spalle.
-Dove hai messo la Corvonero?-
-Eh?Quale Corvonero?-
-Quella che ti stavi mangiando ieri mattina a colazione, del quinto.-
-Ah, Melissa...No, aspetta, quella era al pomeriggio, mi sa. Temo di non ricordare quale intendi.-
Lei lo guardò con disprezzo.
-Sei disgustoso, Black.-
Lui la guardò, ghignando.
-Sei gelosa, Mary?-
-Che cosa?No!- Purtroppo per lei, Mary non era Lily, e quindi non riuscì a trattenere il rossore sulle guancie.
-Sei arrossita.-
Mary improvvisamente sentì gli occhi umidi.
-Cosa te ne frega, Black?Sai una cosa?Mi hai stancato!Tu e le tue Corvonero, Tassorosso, Grifondoro e ci manca poco anche Serpeverde!-
Fece per andarsene, stufa. Che Lily si arrangiasse. Lei non avrebbe sopportato di stare lì un minuto di più.
-Ehi, Mary, aspetta!- Fece Sirius, correndole dietro.
-No, Black. Aspetta un corno. Tu ti senti in diritto di ferire le persone come se nulla fosse, non noti nemmeno gli sguardi sconsolati che ti lanciano le ragazze che hai illuso e poi hai gettato come stracci ammuffiti. Non voglio avere niente a che fare con te.- L'ultima frase l'aveva sussurrata, la voce incrinata.
Sirius si fermò, in mezzo alla strada innevata. Sentì la rabbia montare. Non aveva capito niente. Proprio niente.
-Davvero, Mary?Sai cosa ti dico?Non hai capito assolutamente niente di me!Non ti permetto di dare giudizi a casaccio!Tu non sai niente!Non sai cosa vuol dire essere rinnegato dalla propria famiglia, non sai cosa vuol dire venire disprezzato, non sai cosa vuol dire vedere la sofferenza di mia cugina Andromeda per non avere neanche un parente con se!Non permetto ad una ragazzina saccente di dare giudizi sulla mia vita.-
Mary rimase in silenzio, gelata da quelle parole cariche di rabbia infuocata.
Sentiva ancora le lacrime premere agli angoli degli occhi.
Annuì, come per rispondere ad una domanda che non era stata rivolta.
Si girò, andandosene. Avrebbe chiesto scusa a Lily, dopo.
Black stette lì, fermo, impalato.
Aveva esagerato, decisamente. Non era mai stato bravo a catalizzare le emozioni, lo sapeva. Lui non era James, che riusciva a trattenere il dolore anche per settimane sembrando assolutamente normale. Lui  era impulsivo, esplodeva con facilità.
Lily uscì dal negozio, con aria soddisfatta.
-Ho trovato...- Poi notò che Mary non c'era, e l'aria abbattuta di Black.
-Che è successo?- chiese, leggermente preoccupata.
Sirius si voltò verso di lei, guardandola come se non la vedesse davvero.
-Mary mi ha detto che ferisco le persone e io le ho urlato contro che era una ragazzina saccente e basta.- Lo disse tutto d'un fiato, come se avesse paura di quelle parole.
La grifoncina annuì, come se si fosse aspettata una cosa simile.
L'istinto la spingeva a difendere la sua amica, ma la ragione ricordava che anche Mary, se ci metteva, sapeva essere dura.
Black aveva l'aria da cane bastonato. Si vedeva che voleva sfogarsi con qualcuno.
Dov'era James, quando serviva?
Lily sospirò.
-Ti offro una Burrobirra, ti va?- E, mentre Black annuiva, con occhi ricolmi di gratitudine, lei pensò che forse stava davvero nascendo una bella amicizia.

-Ramoso!Svegliati!è Natale!!!!-
Sirius gridava, eccitato, mentre James mugugnava qualcosa di incomprensibile.
Peter e Remus erano tornati a casa, per le vacanze, mentre James aveva deciso di stare lì, con Sirius.
Ramoso non voleva svegliarsi. Stava sognando qualcosa di bello. Non si ricordava cosa, ma sapeva che era un bellissimo sogno.
Cercò di tirare un cuscino a Sirius, mancando completamente la mira. Non che gliene importasse, pochi secondi dopo il lancio era già ripiombato nel sonno.
Sirius ghignò.
Se James voleva le maniere drastiche, che maniere drastiche fossero.
Prese una scatola di Fiammiferi Babbani. Li aveva comprati con Remus qualche tempo prima, non sapendo bene cosa farsene.
Con calma, li infilò uno ad uno negli spazi tra le dita dei piedi di James.
Intanto Ramoso, in dormiveglia, si chiedeva vagamente cosa stesse facendo Sirius.
Felpato, finito l'accurato lavoro, prese un accendino, ghignando, mentre James si chiedeva se Sirius fosse veramente così pazzo da dargli fuoco ai piedi.
Fu solo quando Sirius iniziò ad accendere il primo fiammifero, che James saltò su come una molla.
-AAAAH!SIRIUS!Sei impazzito??- Fece, spegnendo freneticamente il fiammifero e togliendosi dalle dita gli altri fiammiferi.
Sirius si limitò a sorridere.
-Buon Natale, Ramoso!!!!!-
James gli lanciò un'occhiata assassina. Poi notò i pacchi ai piedi del suo letto.
Incominciò a scartarli, tutto eccitato.
Remus gli aveva regalato un kit per la manuntenzione della scopa, mentre da Peter aveva ricevuto un poster enorme della sua squadra preferita di Quiddich.
Sirius ghignò.
-Apri il mio.- Fece, indicandogli un pacco molto grande.
James lo scartò, curioso. Dentro c'era un armatura completa, con tanto di elmo. Guardò Sirius, interrogativo.
L'altro sorrise, Malandrino.
-Per la prossima volta che deciderai di cadere dalla scopa.-
Ramoso scoppiò a ridere. Poi notò che c'era un altro pacco, ai suoi piedi.
Lo raccolse, con una vaga idea di chi potesse essre a mandarglielo.
Lesse prima il biglietto.

Ciao, Potter.
ci ho messo circa tre secoli a decidere cosa regalarti. Sono andata a farmela fare da un vecchietto che sembrava mezzo orbo. Ma, in realtà ci doveva vedere piuttosto bene, visto che con i disegni ci ha preso in pieno.  Quindi, spero ti piaccia. Se non sarà così aspettati di incappare nelle mie ire. No dai, scherzo.
Comunque, guardati bene la scenetta. Secondo te, chi sceglierò?
 Baci,                                    
Lily.
Ps: Non montarti la testa. "Baci" lo scrivo in tutte le lettere, anche quelle indirizzate alla mia vicina, se necessario. Quindi, non sono affatto i baci che intendi tu.

James rise di quel biglietto. La solita Lily.
Poi scartò il regalo, curioso.
Era una felpa, bianca. Sul davanti aveva un disegno che James non faticò a riconoscere.
C'era una Lily Evans stilizzata, che guardava con occhio critico e indeciso due figure accanto a se. In una delle figure James si riconobbe, con i capelli spettinati e il suo sorriso Malandrino. L'altra figura, invece, era una Piovra Gigante.
James scoppiò a ridere.

Lily si svegliò, intorpidita.
Per un attimo, aveva creduto di essere in dormitorio, con Alice e Mary che ancora dormivano.
Poi un  profumo di ciambelle le era arrivato alle narici, ricordandole che non era affatto dove credeva di essere.
Scese in cucina, ancora mezza addormentata, dove sua madre stava cucinando, canticchiando.
-'Giorno.- Fece Lily, laconica.
Sua madre sorrise.
-Lily. Buon Natale! Petunia e papà sono usciti un attimo, dovrebbero ritornare fra un po'.-
Lily annuì, senza dirle che in realtà, più Petunia stava fuori, meglio era.
Si sentì triste. Una volta non avrebbe visto l'ora di vedere sua sorella.
Ora non sentiva più di appartenere a quel mondo. Persino le sedie, non le sembravano più familiari.
-Mamma. Avete cambiato sedie?- Chiese, colta dal dubbio.
Sua madre si girò, leggermente stupita.
-No, tesoro. Perchè me lo chiedi?-
Lily scosse la testa, senza rispondere.
-Tesoro, vai su, dovrebbero esserci i regali, ad aspettarti.-
Lily questa volta annuì. Si alzò da quella sedia così poco familiare, finendo la sua ciambella con un morso, per avviarsi nella sua camera, altrettanto poco familiare.
Le salì una tristezza infinita, salendo le scale.
Come sono arrivata a questo punto? si chiese.
Sorrise lievemente, vedendo la pila di regali accanto al letto.
Scartò tutti i regali piuttosto svogliatamente. Poi arrivò ad un pacchetto inaspettato,  rettangolare.
Lo scartò, con interesse.
Dentro c'era un album di foto, la copertina con dei disegni a curve, di quelli che ogni volta che li guardi sembra esserci un'immagine diversa. Per un attimo, a Lily parve di vedere un cuore, ma poi si ricredette.
Lo aprì.
All'interno c'era una sua foto, sorridente. Dall'album cadde un biglietto.

Cara Evans,
so che mi ammazzerai per il cara all'inizio, e anche per la foto. ma, magari, se sono fortunato, non capisci che foto è, e quindi avrai un solo motivo per accusarmi di averti fatto venire il diabete, quando torni. Ora vado, c'è Sirius che mi sta minacciando brandendo un calzino di Peter. E, ti assicuro, se avessi sentito un calzino di Peter, avresti paura anche tu.
Baci,
James.

Lily guardò la foto attentamente, curiosa.
Sorrise.
Da un lato, quasi nascosto, c'era James con una macchinetta fotografica in mano. Si chiese come facesse a vedere James che le faceva la foto, e soprattutto, quando gliel'aveva fatta. Poi notò, ai margini, uno strano scintillio.
Guardò meglio, notando che l'immagine sembrava racchiusa in un grande ovale d'oro.
Sorrise.
Quella era l'immagine che vedeva James nello Specchio delle Brame.
Stette lì a guardare la foto, mentre uno strano senso di tenerezza mista a nostalgia l'avvolgeva.
Prese carta e calamaio, pensando che c'era un modo per stare vicina ad Hogwarts, in quel momento.

Caro Potter.
Ovviamente, il caro è per farti venire un po'  di diabete, per ripicca. Comunque, volevo, si insomma, ringraziarti per il tuo regalo. Nonostante mi abbia fatto venire le carie per quanto zucchero ci fosse,  mi ha fatto davvero piacere ricevere un po' di affetto da Hogwarts. Ieri, appena sono arrivata, Petunia mi ha fatto conoscere suo marito. Laciami dire che è veramente terrificante. Descriverlo come un tricheco mi sembra veramente riduttivo. Sembra un misto tra un tricheco e un maiale. Ma non un maiale di quelli buoni, che ti servono in tavola nei grandi banchetti di Hogwarts. No. Sembra uno di quei maiali sin troppo maiali per essere considerati maiali seri, persino dagli stessi maiali. Oddio. Potter, sto delirando. Si nota?Stare a contatto con i trichechi mi fa male. Stare a contatto con voi Malandrini mi fa uscire pazza, ma mi sto accorgendo che stare qui, a dire il vero, è molto peggio. Comunque, grazie ancora, davvero. Salutami quel pazzo di Black, e digli che ne approfitti delle vacanze natalizie per tranquillizzare i suoi ormoni.
Non demolite la scuola.
Baci,
Lily


Cara Evans,
Sirius ha tentato di darmi fuoco, per il resto tutto bene. Mi dispiace che vivi con strani incroci tra trichechi e maiali. Ma, Evans, non è che in realtà ti manco? Anche perchè, guarda un po', nell'ultima lettera non hai specificato che tipo di baci fossero, i baci finali. Quindi immagino di potermeli gestire come voglio.
Comunque, anche a me è piaciuto un sacco, il tuo regalo.  Volevo fare una sottospecie di sciopero, tenendomi addosso il tuo regalo fino a quando non saresti tornata, ma poi Sirius mi ha fatto notare che questo avrebbe costituito una motivazione abbastanza valida per mollarmi seduta stante,e, siccome non voglio offrirti motivi validi su un piatto d'argento, ho rinunciato. Lo so che ti sto facendo venire l'orticaria, con tutte queste smielosaggini. Ma ti devo fare soffrire un po', non credi?
Comunque caschi male, se credi che Sirius abbia placato i suoi ormoni. ieri sera l'ho sentito mugugnare a proposito di una sottospecie di cosa a tre che si sarebbe fatta stanotte nella stanza delle necessità. Vedrò di tenermi più lontano possibile dalla Stanza, altrimenti rischio di rigurgitare l'anima, credo.
Cerca di non mangiare troppi maiali. E nemmeno trichechi. In fondo, non manca molto al tuo ritorno.
Baci,
James.

Lily lesse la risposta, alcuni giorni dopo.
Sorrise.
Le salì di nuovo la tristezza.
Quel giorno era l'ultimo di Dicembre. Quella sera c'era una grande festa, a casa Evans, con un sacco di parenti ed amici invitati dai coniugi Evans.
Solo che, il particolare era che lei non li conosceva nemmeno, tali parenti ed amici.
Si sentiva una sconosciuta. Lei non faceva parte di quel mondo.Non più, ormai.
Il suo posto era ad Hogwarts, con i suoi amici. Con James.
Dal letto, osservò lo scorcio di cielo scuro che si intravedeva dalla finestra.
Aveva trascorso quei giorni con dei falsi sorrisi. Aveva cercato di essere il più ben disposta possibile verso Vernon, senza mai essere ricambiata. Ora era stufa. Non voleva partecipare a quella stupida festa di Capodanno.Voleva vedere il sorriso rassicurante di James.
Voleva poter essere triste senza sentirsi un' ingrata nei confronti della sua famiglia.
Voleva tornare dove lei era qualcuno, non una presenza indistinta tra la massa. 
E invece, fra pochi minuti, massimo un quarto d'ora, sarebbe scoccata la mezzanotte. Sapeva che doveva scendere, che era inutile stare lì a vegetare.
Improvvisamente, sentì dei colpi  alla finestra che la fecero sobbalzare.
Credette fosse un gufo. Aprì, e si guardò attorno. Ma non vide niente.
Stava per richiudere con una scrollata di spalle, quando una voce attirò la sua attenzione.
-Ehi!Sono qui!-
Lily abbassò la testa, da dove veniva la voce, e sgranò gli occhi, incredula.
Non poteva essere.
-Potter!Che diamine ci fai, qui?-
La voce le uscì strozzata.
James sorrise, e Lily, nonostante fosse una situazione piuttosto paradossale, si sentì rincuorata.
-Sono venuto qui in volo.- Disse, indicando la scopa accanto a se.
-Che cosa?Ma sei pazzo?Se ti scoprono ti espellono!-
James scrollò le spalle.
-Io e Sirius siamo stati talmente tanto fuori da Hogwarts, in questo periodo, che dubito si ricordino che in realtà siamo rimasti nel castello per le vacanze.-
Lily era sbalordita. Per un attimo, pensò di essersi addormentata, e che quello fosse un sogno.
-Sei venuto qui...in volo?ma è un viaggio lunghissimo..- Fece, dubbiosa.
James sorrise.
-Evans, volare non è mai stato un peso, per il sottoscritto.-
-Ma se ti vedevano?-
James alzò gli occhi al cielo.
Lily fece un'altra domanda, rendendosi conto di non stare affatto sognando.
-Come diavolo facevi a sapere qual'era la mia finestra?-
James ghignò.
-A dire il vero, non lo sapevo. Ho provato l'unica camera con la luce accesa. dall'ultima lettera mi sembravi parecchio giù, quindi ho pensato, che sia lei che a quest'ora sta lì a marcire in camera mentre gli altri festeggiano...?-
Lily era quasi commossa. James aveva fatto chilometri e chilometri per venire lì, da lei. Aveva capito la sua tristezza, e voleva scacciarla. Sentì l'impulso irrefrenabile di abbracciarlo.
James sorrise, dolcemente.
-Scendi...?- fece.
Neanche a dirlo, in quel momento Lily sentì la voce di sua madre gridare, dal piano di sotto.
-Lily!Mancano quattro minuti alla mezzanotte!Scendi!-
Lily guardò James.
-Arrivo.- gli sussurrò.
Scese i due piani di scale di corsa, lottando contro il tempo. Non voleva perdere neanche un secondo. Non si fermò nel salotto, a salutare quelle persone sconosciute. Arrivò alla porta, cercando di aprirla freneticamente.
-Lily!Cosa fai?-
Lily si voltò, sentendo sua madre.
-devo uscire.- Fece, sbrigativa.
-Ma Lily, mancano solo...-
-Lo so, mamma. Per favore.- Disse, implorante.
La madre la guardò. Capì che Lily non sarebbe più stata bene, lì dentro. Capì dallo sguardo luminoso della figlia che in realtà, in quei giorni, gli occhi di sua figlia non erano mai stati luminosi.
Annuì, senza dire altro.
Lily finalmente spalancò la porta, senza curarsi di chiuderla. Corse attraverso il giardino. Lo vedeva. Era là, che l'aspettava, con la felpa che gli aveva regalato lei, con il sorriso che tanto amava.
Lo raggiunse e, senza esitare neanche un secondo, gli gettò le braccia al collo.
Aveva voglia di ridere e di piangere.
Sentì le sue braccia stringerle la vita.
-Potter, non è che hai la stessa felpa da natale, vero...?- Fece, sussurrando.
Lo sentì ridere. Le venne un groppo in gola, a pensare quanto le era mancata, quella risata.
-No, Evans. L'ho tenuta per le occasioni speciali.-
Lily sorrise, felice. Si sentiva al sicuro, ora.

Dentro, intanto, la signora Evans guardava fuori dalla finestra, sorridendo.
Distolse lo sguardo, quando vide suo marito avvicinarsi.
-Dov'è Lily?- chiese l'uomo. Aveva gli occhi verdi della figlia.
La madre di Lily sorrise.
-é dove è giusto che sia.-
Il marito non capì, ma lei si limitò a sorridere.
-E ora, forza, che mancano dieci....-

Lily sentì, all'interno della casa, le persone che urlavano il conteggio alla rovescia.
Anche James lo sentì.
-TRE...DUE...UNO...BUON ANNO!-
Le voci, all'interno della casa, esplosero.
Ma a loro non serviva, urlare. Erano lì, insieme, e quello bastava.
-Buon anno, Evans.-
Lei sorrise, sentendo che la stretta attorno ai suoi fianchi si faceva più forte.
Quante cose si potevano dire, con una stretta?
-Buon anno, Potter.-
Affondò il viso nella sua spalla, inspirando a pieni polmoni il suo profumo.
Finalmente si sentiva a casa.




Finito!!!Uh...è una cosa stranissima, scrivere feste invernali in piena estate. Mi ha fatto venire un caldo assurdo =P no dai, scherzo. per quanto riguarda Sirius e Mary, credo che con loro procederò molto lentamente,perchè non ho le idee chiare. Vedremo. Comunque, credo alzerò il raiting...non ho intenzione di scrivere niente di scabroso, non preoccupatevi =P però, mi sono venute in mente un paio di ideuzze...e, siccome so che il mio cervellino non riesce a frenare la fantasia, è meglio che alzi il raiting, per sicurezza.
Ora passo ai ringraziamenti!

Nikki Potter:Sono contenta che il cap ti sia piaciuto =) eh si...rem è tanto buono e caro, ma quando ci si mette è un malandrino con i fiocchi =P

rosy823: grazie, certi commenti aumentano l'autostima ^^

germana: anch'io, all'inizio, ci avevo pensato...ma poi ho pensato anche che insomma, era il primo giorno che stavano assieme...per quanto amore potesse già esserci, dubito che già dal primo giorno abbiano voluto un bambino...Lily è fin troppo razionale per volere una cosa simile subito, e James...è pur sempre il nostro scapestratissimo e malandrino James =P

Padfoot_07: Ahahahah...ok, non dirò mai più che quel capitolo non mi convince, ho capito =P

Tsuyuko: grassie ^^ non ti allargare troppo, nel difendere James, che poi Lily è gelosa =PP

ninny: ehehehehehe...






  
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