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Autore: alicecascato    13/04/2014    1 recensioni
Dal primo capitolo:“-Non finirà mai.”
“Chi te lo dice?” Ashton calciò un sasso ed esso finì dentro al lago,ed era proprio così la vita,tanto fragile da essere affogata con una sola spinta.
“Va sempre avanti,non si ferma mai.” guardai dritta davanti a me.
Sentii i suoi occhi puntati addosso come volessero trapassarmi.
“In realtà,tu potresti fermarlo.”
“Tu ne sei capace?” lo guardai con l'intenzione di entrargli dentro.
“No.” camminò più veloce e io rimasi ferma.
“E allora facciamolo insieme.” alzai la voce e lui si fermò voltandosi.
“Aspetta,che cosa? Io-”
“Salviamoci.”
Aveva il mondo negli occhi e tutto stava cadendo,cercai di afferrarlo al volo.
“Credi sia possibile?”
“Hai detto che io potrei farcela,farò in modo che anche tu ci riesca.”
Mi sorrise in modo elegante e composto,come cercasse di proteggere quell'equilibrio sterile,come se mi importasse.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=8satmt7xMgs
Genere: Drammatico, Horror, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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~~Scesi correndo le scale facendo scivolare le dita lungo il corrimano,l'orologio segnava le dieci in punto e un rigolo di sudore freddo mi leccava lento la spina dorsale,attraversai il portone principale e  incrociai gli sguardi vuoti dei dipinti appesi alle pareti,trattenni il fiato sentendo passi lontani,erano le dieci e cinque,avevo superato il coprifuoco di molto,ancora una volta,ma i rumori erano morti e le stanze sembravano prive di anime,entrai piano nel mio dormitorio e finsi di essere lì da sempre,il fuoco al centro della stanza pulsava fioco come il sangue che si prosciuga dalle vene sottili,lo ravvivai senza farci troppo caso e mi infilai sotto le coperte,la notte era sempre di fretta,nessuno sapeva come afferrarla.

 


“-Non finirà mai.”
“Chi te lo dice?” Ashton calciò un sasso ed esso finì dentro al lago,ed era proprio così la vita,tanto fragile da essere affogata con una sola spinta.
“Va sempre avanti,non si ferma mai.” guardai dritta davanti a me.
Sentii i suoi occhi puntati addosso come volessero trapassarmi.
“In realtà,tu potresti fermarlo.”
“Tu ne sei capace?” lo guardai con l'intenzione di entrargli dentro.
“No.” camminò più veloce e io rimasi ferma.
“E allora facciamolo insieme.” alzai la voce e lui si fermò voltandosi.
“Aspetta,che cosa?  Io-”
“Salviamoci.”
Aveva il mondo negli occhi e tutto stava cadendo,cercai di afferrarlo al volo.
“Credi sia possibile?”
“Hai detto che io potrei farcela,farò in modo che anche tu ci riesca.”
Mi sorrise in modo elegante e composto,come cercasse di proteggere quell'equilibrio sterile,come se mi importasse.
“Ora andiamo dentro.” parlai piano,sperando un po' che non mi sentisse,ma lui si avvicinò ai miei occhi e sorrise ancora,prima di voltarsi e lasciare andare le imbragature che mi garantivano di non
morire cadendo.

Entrai sotto i porticati e continuai a camminare,guardando il mondo nel modo in cui ero capace di guardare solo dopo essere stata con Ashton,lui rendeva tutto così fragile.
Percorsi i corridoi esterni con passi corti,stretta nel mio vestito troppo leggero mentre il vento mi tagliava le guance.
Amber si avvicinò a me con il fiato corto,i capelli che le cadevano davanti al viso e il vestito troppo corto che le tirava in vita e la faceva sembrare sul punto di rimanere in biancheria intima.
“Ehi,ehi.” disse con il tono di sufficienza che la distingueva.
Non le risposi sperando avesse qualche argomento pronto per cui valesse la pena di sprecare fiato.
“Hai sentito la novità?” chiese,poi,dopo troppo tempo.
“Non credo.”
 “Questa notte è sparita un'altra ragazza,si dice la guerra stia per cominciare.”
Trattenni il respiro pregando scherzasse.
“Di che parli? Insomma non può essere,sono anni che vige una tregua tra noi e le streghe della Virginia.”
“Vengono dal Montana.” disse con una serietà che non le apparteneva.
“Le streghe dei boschi? Ma come? La migliore amica di mia nonna era una di loro,sono pacifiche.”
“Qualcuno di noi ha ucciso la loro Strega Guida,sembra non vogliano mostrare pietà questa volta.”
“Non discendono nemmeno da Salem,saremo sicuramente più forti noi!” esclamò una ragazzina che non avevo mai visto con i capelli biondi e lo sguardo arrogante.
“Non dire sciocchezze,le streghe di Salem non andarono soltanto a New Orleans,molte di loro si rifugiarono tra le montagne e lì vivettero per sempre,certo forse conoscono meno di noi il mondo,ma nessuno ci garantisce che non abbiano incantesimi più efficaci o sappiano orientarsi meglio nel buio.” spiegai calma.
La ragazzina non parlò e Amber la guardò in maniera tale da costringerla ad andarsene.
“Morirà anche lei.” dissi piano,con un velo di ironia.
Amber scoppiò a ridere.
Camminai a passò spedito,Amber sembrò faticare a starmi dietro.
“Dove stai andando?” chiese col fiato corto.
“Devo parlare con una persona,tu vai in classe,ti raggiungo.”

 

Entrai nella serra,verde come non mai sebbene l'inverno si avvicinasse pericolosamente,era ricca di fiori,così grandi e diversi. Lei era là,con la testa piegata su qualche stana boccetta piena del sangue che continuava a sottrarmi senza rendersene conto,che avrebbe dato vita a qualche meravigliosa pianta esotica. I miei passi suonarono rumorosi nel silenzio che sembrava proteggerla dalla vita reale.
“Heather?”
Alzò lo sguardo,gli occhi stanchi di chi non dorme da notti intere,il viso corrugato,sottili rughe le delimitavano gli angoli bocca e i capelli,sembravano spenti ,sebbene biondi,come sempre,raccolti male e di fretta.
“Perché non me ne hai parlato?”
Il suo volto si distese e la pelle le tirò,vicina a strapparsi.
“Chi te l'ha detto?”
“Come potevi pensare che non lo sarei venuta a sapere? Tutta la scuola non fa che parlarne!”
Il sangue salì a le mie guance e abbandonò le mie gambe,che tremarono confuse da questa mancanza.
“Sono affari che non vi riguardano,e tu dovresti essere a lezione.”
“Hai intenzione di punirmi per questo?”
“Perché fai così? Sei arrogante e presuntuosa solo con me,non capisco.”
“Sono arrogante e presuntuosa con chi non mi dice la verità,soprattutto se quella persona è mia madre.”
“Non sempre si può sapere la verità.”
“Dovresti conoscermi abbastanza bene da sapere che se non me la dici tu,la scopro da sola.”
Il suo viso era ancora pallido,ma la ruga al centro della fronte era corrugata più che mai,sospirò rumorosamente.
“Sta cominciando una guerra,faresti meglio a prepararti e imparare tutto ciò che puoi,attaccheranno presto,nessuno sa come,ma sicuramente solo chi sa difendersi può sopravvivere.”
“Non c'è modo di scappare?”
“Vuoi davvero scappare?”
“Voglio solo che non gli succeda niente.”
“Ashton sa quello che fa.”
“Io non credo.”
“E allora aiutalo a salvarsi.”
“È quello che sto cercando di fare.”
“Ma scappare non conterà a nulla,loro sanno dove trovarvi. Ora vai,si è fatto tardi.”
“Ciao mamma.”
“Sii coraggiosa tesoro.”
Mi allontanai piano,forse aveva ragione Ashton,una fine c'era,c'era eccome.

 

Allungai il braccio dietro di me per prendere il biglietto che mi stava sventolando ansimante Calum.
Lo afferrai e cercai di capire cosa significassero quelle parole,lettere ammucchiate e poi troppo distanti,dicevano.
"Appena finisce la lezioni vieni nel sotto scala del terzo piano (nessuna cattiva intenzione tranquilla) per favore,è importante."
La signora Benden non mi guardava nemmeno,essere una delle migliore alunne della scuola aveva i suoi pregi.
Scrissi velocemente:
Io:Di che si tratta?
Calum: È un po' complicato.
Io: Se è per ciò che è successo stanotte,so già tutto.
Calum: Oh,bene,ma vieni lo stesso,dobbiamo parlare.
Io: Okay.
Mi voltai e cercai di concentrarmi sulla lezione,ma Calum mi toccò la spalla con un dito e mi mimò un grazie con le labbra,gli sorrisi e aprii il mio libro.
solo chi sa difendersi può sopravvivere.
Aveva ragione lei,potevo difendere me stessa benissimo,ma non avevo idea di come difendere tutti coloro a cui tenevo,loro non potevano farcela da soli,non erano abbastanza forti e io forse non ero abbastanza forte per tutti.
La lezione finii e io raccolsi le mie cose il più velocemente possibile,cercando di impedire all'ansia di divorarmi. Mi voltai per cercare Calum ma era già sparito,allora corsi quasi cercando di non farmi vedere.
Salii le scale desiderando con tutta me stessa di avere le ali.
Il sottoscala del terzo piano era un luogo che probabilmente conoscevamo davvero in pochi,era pieno di polvere e senza finestre ma era sicuro,più sicuro di qualunque altra cosa.
La porta era chiusa e la aprii ripetendo a bassa voce una delle parole chiave.
La porta si socchiuse e io entrai piano,qualche candela illuminava la piccola stanza,Calum era seduto in un angolo e accanto a lui c'erano Ella e Michael.
Salutai con la mano e mi sedetti accanto a Michael.
“Che c'è?” chiesi piano.
“Hanno preso Josie!” disse allarmata Ella,il suo volto sembrava colare come la cera della candela,avevano preso la sua migliore amica.
“È,oh signore,è lei la ragazza che hanno preso? Come hai fatto a non accorgertene? Siete compagne di stanza!”
Michael mi diede una gomitata ma io lo ignorai.
“L'ho sentita alzarsi e mi ha detto che doveva andare in bagno,devono averle fatto un incantesimo.”
Michael e Calum mi guardavano,preoccupati per ciò che avrei potuto dire,ma non dissi nulla.
“Dobbiamo partire,prima Annabeth,ora lei! Domani partirà una spedizione di anziani,andranno a parlare con gli anziani dell'altra congrega,noi dobbiamo andare con loro e riprenderci Josie,parla con tua madre e convincila,con la sua approvazione ci manderanno,ti prego Heath.” Calum era serio come non lo era mai stato da quando lo conoscevo,aveva gli occhi così pieni da poter strabordare da un momento all'altro,lui amava Josie e l'aveva persa.
“Non posso,Calum sai meglio di me che mia madre non ce lo permetterà mai,sono già in viaggio,non l'hanno ancora dichiarato ufficialmente,ma la guerra è già iniziata.”
“A loro non importa di Josie,hanno solo paura che possano danneggiare la loro merda di congrega! La lasceranno uccidere se serve!”  aveva la voce alta e il viso arrossato,Ella aveva il viso nascosto tra le mani e Michael non faceva che guardarmi,come se avessi davvero potuto cambiare le cose.
“Mi dispiace Calum.”
“Partirò comunque,anche senza il loro permesso!”
“Calum sei diventato pazzo?! Non durerai un giorno senza la loro protezione!”
Michael lo guardava scioccato.
Calum si alzò perché nessuno potesse vedere le lacrime che non era riuscito a soffocare.
“Devo andare a lezione.” disse senza guardarci e chiuse la porta evitando di sbatterla.

 


SPAZIO AUTRICE:
Okay,inizio con il presentarmi,mi chiamo Alice e questa è la mia prima fanfiction sui 5sos,come primo capitolo non è molto e non è affatto chiaro ma giuro che si capirà tutto meglio andando avanti,devo dire anche che non ho mai scritto una fanfiction ambientata in un luogo del tutto inventato.
Vorrei aggiungere anche che ho preso molto ispirazione dai libri di Harry Potter per descrivere l'istituto e ammetto che ci potrebbero essere allusioni ad American Horror Story: Coven, non mi prendo il merito per cose non sono completamente mie.
Detto questo,spero con tutto il cuore che vi piaccia e abbiate voglia di leggere anche il prossimo capitolo. Se volete lasciate una recensione,mi farebbe davvero piacere.
Un bacio, Ali
  
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