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Autore: Carotina91    14/04/2014    3 recensioni
Dal capitolo 14:
-Grazie di amarmi- Ancora più rossa, nasconde il viso oltre la spalla di lui.
-Ancora arrossisci? -Rise lui- Sciocca. Sai perfettamente che ti amo, e che non devi ringraziarmi- Le prese la mano conducendola in macchina.
Ancora baci, tanti baci dati di sfuggita mente Alex guida. Mentre cerca di parcheggiare, mentre entrano in casa e Bobo gli fa le feste. Mentre lui la prende in braccio portandola in camera.
E tanti altri, che sanno di amore.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexander Ludwig, Isabelle Fuhrman, Jack Quaid, Jacqueline Emerson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Your love is a lie - Il tuo amore è una bugia'
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Febbraio 1985

Elina’s Diary

Il pancino comincia a crescere.
Non credo di poterlo nascondere per sempre. Presto qualcuno, le mie amiche o mia madre, si accorgeranno di questo mio cambiamento.
E Luke, non so davvero come la prenderà. Non gli ho ancora detto nulla, anche se il mio comportamento freddo e distaccato lo sta facendo impazzire.
Oggi in biblioteca ho sfogliato un libro sullo stato “interessante”. Ho voglia di sapere, voglio davvero questo bambino, ma ho paura di quello che succederà quando scopri ranno della mia gravidanza.
Non è facile portare avanti una cosa più grande di me. Ma non me la sento di interrompere, se abortissi, ucciderei il mio bambino e io non voglio.

A scuola Luke mi ha chiesto cosa avessi. Lo ammetto ero strana e nervosa, e lo stavo evitando da un po’. L’ultima volta che siamo stati insieme, non ero me stessa.
La mia pancia non era molto evidente come ora.
Scherzosamente mi disse che stavo ingrassando, e io per buttarla sul ridere risposi che non potevo resistere alla “Foresta nera” di mia madre.
È l’unica persona che riesce a farla buonissima. E io, ingorda come sono ne vado matta. So che non posso continuare a rifiutarlo, perché devo dirgli il motivo dei miei continui rifiuti.
Stamattina mi ha sorpresa abbracciandomi da dietro. Ho sentito le sue mani stringermi all’altezza della pancia.
Non so se ha capito qualcosa, ma da quel gesto è cambiato. Il suo volto è diventato freddo. Ho paura che mi lasci, che mi dica che non vuole il bambino…di ritrovarmi sola.


3 Marzo 1985

Elina’s Diary

Credo che mia madre sospetti qualcosa.
Ieri si aggirava furtiva nella mia camera, e stamani a colazione era ancora più strana del solito. Devo parlarle e devo farlo ora, non voglio più aspettare.
Ho accennato qualcosa a Margaret, e sulle prime mi ha guardata sgranando gli occhi. Mi ha detto che sono un incosciente, che non posso rimanere incinta e portare avanti una gravidanza alla mia età. Che sono troppo giovane, e che devo pensare prima al mio futuro, e poi ad avere un bambino.

Ma dopo essersi calmata, mi ha abbracciata toccandomi subito la pancia. Mi ha detto che devo dirlo subito a Luke, che ha il diritto di saperlo, che lui è il padre, e che non posso tenergli segreto tutto questo.
Lo so che deve sapere, ma sono una fifona e non riesco a guardarlo negli occhi e dirli –Stiamo per avere un bambino- non riesco ad immaginare la sua reazione.
Ma Margaret mi ha stretta forte dicendomi che per me ci sarà sempre, che posso contare su di lei, e che se Luke dovesse tirarsi indietro, ci penserà lei a farlo ragionare.
Fosse così facile, ma se non vuole non lo posso obbligare. Spero solo che le cose vadano bene, e che nessuno resti ferito.


16 Marzo 1985

Elina's Diary

Ho parlato con mia madre.
Non l’ha presa per niente bene, anzi mi ha dato della poco di buono. Beh il termine non è proprio questo,ma non voglio ripetere le brutte parole con le quali mi ha etichettata.
Io, che sono sua figlia.
Mi ha minacciata dicendomi che se non me ne sbarazzo subito, mi caccerà di casa.
Non vuole una ragazzina incinta in casa sua. L’ho disonorata secondo lei, restando incinta ho portato vergogna.
Ma io non lo sento come un errore, certo sono giovane. Ho una vita, devo ancora finire la scuola, ma il mio bambino non è un abominio. È la cosa più bella che mi è capitata dopo Luke.


30 Marzo 1985

Elina’s Diary

Luke lo sa. Tutta la scuola lo ha scoperto.
Ho cercato di tenerlo nascosto, ma non ho potuto per molto.
Ho smesso di fare ginnastica da qualche mese, saltando le lezioni. Ma nello spogliatoio un giorno Michelle, quella odiosa ragazza cheerleader, mi ha sentita parlare con Margaret del bambino, e come un oca giuliva ha spifferato tutto alle sue amiche.
E la voce si è sparsa, in un solo giorno sono diventata la ragazza più chiacchierata della scuola. Mi guardavano tutti ridendo, indicando la mia pancia. Michelle se la rideva dicendomi che sarei diventata grassa come una balena e che Luke, non mi avrebbe più guardata.
Lui non ha preso bene la notizia.
Mi urlò contro dicendomi che avevo rovinato il suo futuro. I suoi sogni erano finiti. E io mortificata e delusa dal suo comportamento, gli dissi che era finita, non volevo più essere la sua ragazza.



[...]



-Esci?- Mi chiama mia mamma affacciandosi dalla cucina.

-Si, voglio andare in edicola- Le dico prendendo le chiavi di casa.

-Vuoi vedere il tuo principino senza veli?- Disse maliziosa.

-Non è nudo!!- Dico gonfiando le guance.

-Mh, si certo- Ride tornando alle sue faccende.

L’edicola è vicino casa e io non vedo l’ora di comprare la rivista dove c’è Alex. Giuro che se è troppo sexy, lo punisco.
Arrivo in negozio e lui è in prima pagina appiccicato ad una ragazza dai capelli rossi. Sono in abiti da sera, e fin li tutto bene, ma appena sfoglio l’interno della rivista divento rossa di rabbia.
Quel decerebrato non mi ha detto che avrebbe fatto foto in intimo. Spero che sotto ha le mutande o si ritroverà senza attributi.

-Compra la rivista o intende continuare a leggerla gratis?-

Guardo il giornalaio che mi fissa con le braccia tese al petto. Io lo incenerisco, lancio un paio di banconote e vado via furente. Stupido, stupido Ludwig.

E Alex non immaginando minimamente che la sua ragazza lo sta maledicendo in 3000 lingue diverse, inciampa rotolando giù dalle scale.

Come se avessi potuto vederlo, rido di gusto. Prendo il cell inviandogli un rapido messaggio.



[...]



-Dai amore non essere arrabbiata. Sai che non dipende da me- Disse Alex piagnucolando e io, che non voglio ascoltarlo.

-No, tu eri mezzo nudo- Dico parecchio alterata. –Stavi abbracciato a quella, e non mi hai detto niente-

-Ma cosa c’è da dire?- Sbotta lui. –Solo solo stupidi scatti. Non le ho chiesto la mano!- Disse difendendosi, e cercando di abbracciarmi.

-Non toccarmi Alex, resta il fatto che non ti sei opposto-

Siamo seduti sul divano di casa sua, io gli do le spalle e lui che cerca invano di farmi ragionare. Certo non dovrei essere così cattiva con lui, infondo davvero non è colpa sua. So benissimo come funziona. Ma resta il fatto che mi sto divertendo un mondo a vederlo sudare per farmi calmare e perdonarlo.

-Dai bimba…- Bacia la mia guancia. –Mi sono già opposto a una cosa che voleva propormi il fotografo. Non potevo dire altro, o avrei perso il servizio-

-Sarebbe?-

-Voleva farci posare nudi- Disse cercando la mia espressione.

Mi giro in fretta facendolo spaventare e di conseguenza cadere dal divano. Lo guardo intensamente, al che lui si spaventa un po’.

-Tu non ti sei spogliato sul serio vero?- “Attento a ciò che dici, amore” Penso attendendo la tua risposta.

-No, che non mi sono spogliato completamente Isabelle- Disse massaggiandosi il sedere.

-Fatto male amore?- Dico sorridendo.

-Si, e questa è la seconda caduta- Disse sbuffando.

-Povero il mio amore- Mi avvicino baciandogli le labbra,ma lui si scosta guardandomi male. –Che c’è?-

-Prima fai la preziosa e poi mi vuoi- Si allontana da me. –Non mi piace questo, Isa-

Alex si è offeso. Mi guardo le unghie sospirando.
Non ero sul serio arrabbiata, mi era passata l’incazzatura dopo un po’, ma non pensavo che Alex se la prendesse così tanto.
Non sono stata un fiorellino nei suoi confronti, lo ammetto. Però…

-Sei arrabbiato tanto, amore?- Mi da le spalle trafficando in una sacca da palestra.

-Hai visto le mie scarpe da ginnastica?-

Non ha risposto alla mia domanda. Vado in contro a lui che sta piegato e lo abbraccio da dietro, inginocchiandomi sul parquet.

-Scusa cucciolo- Dico arrossendo e mortificata per poco fa.

-Sono irritato, dovresti starmi alla larga…-

-È che io non voglio- Sussurro stringendolo di più.

-Non ho fatto lo scemo con quella ragazza- Sbuffò Alex.

-Lo so- sorrido. –Scherzavo prima-

-Anche io- Disse alzandosi prendendomi le braccia.

-Ah ah, quanto sei simpatico-

-Tanto da farti innamorare di me, vero?-

-Beh, ora non esagerare!- Lui mi guarda alzando un sopracciglio. –Andiamo, sai cosa voglio dire!-

-Si, che lo so- E le sue labbra si posano dolcemente sulle mie.

-Dato che abbiamo fatto pace, direi che posso tornare a casa-

-Noo, resta qui-

Arpionò i miei fianchi stringendomi a lui. Io ridacchiai spiegandogli che non poteva restare, ma che avrei voluto tanto passare del tempo con lui. E che possiamo vederci quando vogliamo.

-Domani devo tornare sul set…e mi sa che devi anche tu- Una volta arrivati alla porta.

-Ma perché? Credevo che solo le ultime scene fossero andate perse- Dico evidentemente scocciata.

-È quello che credevo, ma Gary ha detto che le scene finali sono andate perse-

-Cavoli, è un problema. Ci abbiamo impiegato tantissimo tempo per recitare in modo perfetto…non mi va di rifare tutto da capo-

-Non abbiamo scelta, l’anteprima uscirà a breve e…so che è sfiancante tutto ciò-

-Lo so, ora vado- Bacino ad Alex. –Ti chiamo-

-Ti amo-

-Idem-



[...]



Casa Fuhrman 21:30



-Nonna ancora sveglia?-

Sono scesa in cucina per un bicchiere d’acqua, e la luce dell’abajur, in salotto è accesa.
Mi affaccio nella stanza e la nonna in vestaglia e ciabatte a forma di coniglietto blu con tanto di orecchie, sfogliava un album di fotografie.

-Non riesci a dormire?- Le chiedo sedendomi accanto a lei.

-No, cara. Sono scesa perché non riuscivo a chiudere occhio- Fece lei sorridendo.

-Beh, sono solo le 9 e mezza…-

-Non è per quello…sono abituata anche a fare un po’ tardi, la sera-

-Ah, non credevo che la mia cara nonnina restasse sveglia fino a mezza notte- Dissi scherzando.

-Io sono una nonna moderna- Disse fiera la donna.

-Ci credo-

-Tua madre da giovane era uno spirito ribelle- Disse sfiorando una foto di mamma e ricordando i vecchi tempi.

-Nonna, vorrei parlare un po’ con te del diario- La nonna mi guarda scuotendo la chioma bianca. –Non ti chiederò quello che non vuoi dirmi, tranquilla-

-Va bene- Disse semplicemente voltando pagina, di quell’album color pesca.

-La mamma scrisse del tuo comportamento quando avevi saputo della sua gravidanza…- Cominciai io, e lei fissò un punto impreciso della stanza.

-Sono stata terribile con lei. Parecchie cose che le dissi, non le pensavo sul serio…e tutt’ora, mi pento del mio comportamento. Sarei dovuta restarle più vicina-

-La cacciasti davvero di casa?-

-Le dissi che se avesse rinunciato ad abortire…- Disse abbassando lo sguardo. –Si, la cacciai di casa pentendomene poco dopo-

-Allora era vero che, beh…all’epoca eri molto severa-

-Ero inflessibile. Non volevo che mia figlia avesse una vita come la mia- Sospirò la donna.

-Che vuoi dire?-

-Anche io rimasi incinta…- Confessò la nonna. –Avevo ventidue anni. Io e il mio ragazzo fuggimmo di casa, i nostri genitori non approvavano la nostra relazione, e soprattutto il fatto che ero incinta. Restammo insieme fino a quando tua madre nacque. Tre mesi dopo ci lasciammo, non eravamo fatti per durare in eterno-

-Mi dispiace nonna, per questo eri tanto arrabbiata con la mamma?- Dissi stringendole la mano.

-Io volevo solo che avesse una vita diversa dalla mia, una vita migliore…ma mi sa che restare incinte, sia una cosa di famiglia- Disse scherzandoci su.

-Beh, calcola che è Maddy quella a rischio gravidanza-

-Ah ah, si è vero-

-Quindi…lo ha tenuto?!- Dissi sperando in una sua possibile confessione.

-Isabelle…?- Mi guardò come per dire “Io ho la bocca cucita”.

-Carino il tuo fidanzato. Ho visto la rivista che hai lasciato in camera tua-

-Nonna lui non è carino- Ho capito, vuole cambiare discorso. –Lui è bellissimo- Dico fiera di lui.

-Mh…- Fece la nonna.

-Cos’era quello sguardo?- Dico sospettosa.

-Niente- Ripose l’album al suo rispettivo posto. –Ora vai a dormire cara, ne riparliamo domani-

-Ma nonna…-

Ma niente, lei è sgattaiolata via dritta in camera sua.

Sbuffo, ma perché le vecchiette sono tutte così misteriose? Mah, forse lo capirò il giorno che sarò una vecchietta anche io. Guardo il bicchiere d’acqua mezzo vuoto, storco il naso, deve essere diventata pipì quell’acqua.
Ritorno in camera e quasi mi viene un infarto. Mia sorella mi fissa con gli occhi di un gatto furioso. A volte mi chiedo se è una persona normale.

-Dio…mi hai fatto venire un colpo- Dico con la mano sul petto.

-Magari voglio che ti venga un accidente- Disse altezzosa.

Faccio le corna, e una grattatina, non si sa mai. –Ma dico…ti si è fuso il cervello??-

-No, io sto benissimo. Sei tu il mio problema-

-Prego?-

-Con la storia del tuo fidanzatino, la nonna si comporta diversamente con me-

-Ma che vai blaterando? La nonna si comporta come sempre, con tutte e due. Non ha preferenze lei-

Ma dico è matta? Ma dai, fino a quanto può comportarsi in questo modo così odioso.
Ma seriamente, è fusa non c’è altra ragione.

-È da quando ti sei messa con “quello” che tutto è cambiato. Anche l’atteggiamento di mamma-

-Del tipo?-

-Lei lo odiava, e ora lo ama. So che sei stata tu a farle cambiare idea-

-Ti sbagli. Io non posso costringere le persone a piacere-

-Cazzate- Sorrise amare Maddy.

-La mamma si è dovuta ricredere su di lui. Non è colpa mia se tu sei tanto infelice-

Vuole fare la cattiva? Beh, io ci sto.
Non può infamare Alex e aspettarsi che me ne stia zitta. È il mio ragazzo porco cane.
Non ha nessun diritto di trattarlo male. Io non vado in giro a farmi beffa dei suoi fidanzati. Giuro, non pensavo minimamente fosse diventata così cattiva, per gelosia oltretutto.
Lo sa che siamo uguali, e che i nostri genitori, la nonna e chi ci conosce ci trattano tutti alla pari. Come se fossimo un'unica persona.

-Non provare mai più a dirlo- Disse avvicinandosi minacciosa. –Io non sono infelice-

-Buona notte Madeline- Dico chiudendomi in camera.

-Notte Bells- La sento sghignazzare e una porta sbattere.

Mi butto a letto sospirando.

La mia cagnolina è qui con me a farmi compagnia. Le accarezzo le orecchie beandomi della sua espressione felice.
Che dire di mia sorella…probabilmente è così isterica perché avrà le sue cose. Altrimenti ribadisco che è completamente matta.



[...]



Aprile 1985

Elina’s Diary


Le sue parole sono state vere.
Ma non pensavo che potesse arrivare a tanto. Davvero mi ha buttata fuori casa, con 100 dollari in tasta e un figlio nella pancia. Quella non è mia madre…
Decisi di interrompere gli studi, non potevo più entrare a scuola e fare finta di non sentire i bisbigli e la gente sussurrare –“È lei, è quella incita della 3° F”- Quell’ambiente non fa più per me.
Margaret si è offerta di ospitarmi per un po’ a casa sua. Sopra il garage c’è un piccolo appartamento con un cucinino, un bagno e una camera da letto.
Accettai dicendole che l’indomani avrei tolto le tende. Non volevo creare confusione a casa sua. So come la pensano i suoi genitori.
Li ho sentiti discutere dalla camera di Margaret, dicevano che frequentare una ragazza madre, non avrebbe giovato all’educazione della figlia.
Cosa pensavano? Che il fatto che fossi incinta, avrebbe giovato negativamente su Margaret? O che per colpa del mio stato anche lei, prima o poi sarebbe stata gravida?

Non avevo ancora fatto la prima visita da un ginecologo.
Non volevo andare dalla dottoressa di famiglia, lei avrebbe spifferato tutto a mia madre. Non volevo rischiare un altro scontro con lei. Spero viva felice, ora che non deve più sopportare la mia presenza.
Margaret mi è stata vicino sia nell’attesa di entrare in stanza, che nel momento in cui abbiamo visto per la prima volta il mio bambino.
Si, lo chiamo mio, perché mi appartiene. È dentro di me, e sono io ora ad essere l’unica persona che amerà.

A volte ripenso a Luke.
Mi dico “Chissà se mi pensa”, “se mi cerca” oppure se si è semplicemente rifatto una vita, dimenticandosi di me e del piccolo che porto in grembo.
Magari non ha ancora realizzato che lui sta per diventare padre. Volente o nolente, che io tenga o meno il bambino. Noi siamo genitori, e questo nessuno può togliercelo. Se suo padre fosse ancora in vita, avrebbe fatto ragionare Luke. Non avrebbe lasciato che mi dicesse di essere stata un errore…


26 Aprile 1965

Elina’s Diary


Non potevo più vivere nel garage di Margaret.
Le occhiatacce di sua madre, mi ricordavano troppo quelle della mia. Non voleva che andassi via, ma restare avrebbe fatto più male a lei, oltre che a me.
Con i pochi spiccioli rimasti, sono riuscita a fare una colazione decente. Ma non potevo andare avanti così, il mio bambino doveva nutrirsi e io con lui.
Alle volte non lo sentivo, e piangevo credendo di perderlo. E immaginavo mia madre che rideva delle mie sventure, che sarebbe stata fiera di me se avessi rinunciato al bambino. “Sbarazzatene e potrai tornare a vivere qui” Questo mi ripeteva prima di chiudermi la porta in faccia.

Sono due giorni che “vivo“ al parco. Sono diventata peggio di una barbona. La mia unica forza di andare avanti, è qui nella mia pancia.
È lui o lei, che ogni giorno, ogni ora mi prega di non mollare.

È il 29 aprile e io sono distrutta. I soldi sono finiti, ho freddo, ho fame. Potrei svenire da un momento all’altro e non accorgermi di nulla.
Sono su questa panchina da due giorni o tre, non lo so. Non riesco più a contare le ore. So solo che i miei occhi stanno per chiudersi.
Avrei voluto dire a Luke un ultima cosa. Volevo dirgli che nonostante tutto, io lo amo.
Continuerò a farlo, il mio amore per lui non cesserà mai. Anche se lui non mi vuole più, anche se crede che questo bambino sia stata la causa della nostra rottura.
Io amo Luke, ti amo tanto.



[...]



Allora, ciao a tutte/i prima di tutto.
Ho appena finito di scrivere il capitolo, e da come avrete notato non succede chissà che. Anzi praticamente niente.
Sinceramente non sapevo di preciso cosa scrivere, però nei prossimi cap, penserò a qualcosa di meglio.
Di certo non voglio annoiarvi, questo cap mi è venuto così. Io scrivo nel momento in decido pubblicare, -Ma non è sempre così- non riesco a scrivere un cap prima e poi pubblicarlo dopo tipo due giorni, etc..
Per cui se ci sono eventuali errori di tutti i tipi xD provvederò a riparare. La storia è raccontata dal punto di vista di Isabelle, o Alex -In certi capitoli- Se non vi sembra così, provvederò a sistemare anche questo.
E ringrazio chi la legge, la commenta, chi l'ha aggiunta tra i preferiti, le seguite etc..

Sono davvero contenta che è seguita. All'inizio era solo su Alex e Isa, però scrivere solo di loro un pò mi annoiava -non scuoiatemi per aver bestemmiato tale cosa- xD e quindi ho aggiunto man mano altri personaggi.
Ah, non sono molto brava a lasciare uno spazio autrice, ma ditemi voi com'è la storia, se ha bisogno di modifiche, se la trama degli ultimi capitoli vi annoia, non so qualsiasi cosa.

Spero di poter pubblicare di nuovo in settimana, e un bacio e a presto!

  
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