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Autore: manga    14/04/2014    12 recensioni
Questa è una storia ambientata nel mondo di Naruto, ma completamente diversa da quella che conosciamo anche se i personaggi sono gli stessi. Alcuni di loro, per ovvi motivi, avranno una personalità un po' diversa ... dico solo un po', perché cercherò di non allontanarmi troppo dai loro personaggi originali .... che dire ancora, se volete sapere cosa ha ideato la mia mente contorta, seguitemi in questa nuova avventura ....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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DIECI ANNI DOPO
La pace era tornata a regnare e ogni abitante era ritornato a vivere svolgendo le proprie attività di sempre.

Konoha era stata ricostruita molto velocemente, era una città e la capitale del regno del Fuoco, ma veniva comunemente chiamata Villaggio della Foglia.

Konoha era divisa in tre settori circolari: in quello più esterno, ovvero la periferia denominata Alfa, vivevano le persone più malfamate e delinquenti del villaggio. Per tenerli sotto controllo, gli stessi ninja li avevano obbligati a vivere tutti in quel settore, vietandogli di aggirarsi per il villaggio se non sotto stretto controllo e autorizzazione da parte dalle autorità. Era un modo per garantire ulteriormente la tranquillità e la serenità al settore centrale di Konoha, chiamato Omega, abitato dai civili onesti, facilmente distinguibili dallo stemma a forma circolare, stampato in ogni loro vestito. Infine, nel settore interno, vivevano tutte le famiglie dei ninja e al centro della piazza, ergeva il palazzo dell’Hokage, dietro al quale, spiccava un grande monte in cui vi erano scolpiti i volti dei gran capi del regno del Fuoco, da qui, il nome Monte degli Hokage.

In una splendida mattina del primo giorno di primavera, per le vie del settore Omega, correva una  bambina con il sorriso stampato sulle labbra e il braccio destro alzato per salutare ogni persona che incontrava. Tutti la conoscevano e tutti le volevano bene per il suo carattere buono ed altruista, anche se il suo aspetto esteriore era molto particolare ed insolito. Aveva una fronte spaziosa, accentuata da due splendidi occhi verde smeraldo e da un insolito colore di capelli, rosa pallido. La bambina era orgogliosa del suo aspetto esteriore, perché il padre le aveva raccontato di assomigliare ai discendenti della madre, morta poco dopo la sua nascita, inoltre, grazie alla sua ingenuità di bimba, diceva di possedere tutti i tratti caratteristici della primavera … era nata in quella stagione, i suoi occhi avevano lo stesso colore delle foglie appena germogliate, il colore dei suoi capelli era lo stesso dei fiori di ciliegio e  per questo, i suoi genitori l’avevano chiamata Sakura.

Sakura Yukan era figlia di uno dei pochissimi civili che avevano il privilegio di lavorare al palazzo dell’Hokage. Durante il periodo di ricostruzione del post-guerra, suo padre Micha Yukan, era stato notato dall’intero consiglio di Konoha per la sua umiltà, onestà e responsabilità. Vedendolo un po’ anziano, vedevo e con una bambina di poco più di un anno, gli avevano offerto di lavorare a palazzo, affidandogli il ruolo di responsabile ai conti pubblici. Il signor Yukan, in un primo momento, rifiutò l’offerta, sentendosi inferiore a lavorare a stretto contatto con i ninja, anche se lo stipendio e gli orari di lavoro, gli avrebbero permesso di crescere tranquillamente sua figlia …. la sua ragione di vita. Spronato ed incoraggiato dagli stessi abitanti omega, accettò timidamente il lavoro offerto.

Quella mattina, Sakura era particolarmente felice poiché la sua classe si sarebbe recata al Monte degli Hokage. Dopo la grande guerra, l’ingresso all’aria centrale del Monte era stato vietato ai civili, in quanto molte pareti rocciose risultavano pericolanti a causa dei duri colpi subiti durante la guerra. I lavori per la messa in sicurezza del Monte erano duranti diversi anni, durante i quali, solo i ninja potevano accedere a quell’aria poichè potevano utilizzare il loro chakra per mettersi al riparo qualora ci fosse stato il pericolo di frane. Finalmente i lavori erano finiti e la classe della scuola civile di Sakura, aveva organizzato una gita proprio al Monte degli Hokage.

Sakura arrivò davanti alla sua scuola incontrando subito i suoi compagni, nonché migliori amici: Alan, un bambino dai capelli e occhi castani, da un carattere forte, Yuki biondo dagli occhi azzurri, braccio destro di Alan, Jungo dai capelli rossi e gli occhi verde scuro, Saki fratello gemello di Jungo ma dai capelli castani tendenti al rossiccio e gli occhi azzurri, entrambi i fratelli erano i fedeli seguaci di Alan, Mimì una bambina dai capelli  biondo cenere e gli occhi azzurri, caratterialmente forte e innamoratissima di Alan, Suky mora dagli occhi cerulei, seguace di Mimì, Kalin e Nabiki entrambe dai capelli e occhi castani, vanitose ed esuberanti. Tutti e otto avevano un carattere molto diverso rispetto a quello di Sakura, buono, altruista e per niente vanitoso,  ma lei gli voleva molto bene …. Era cresciuta con loro e accettava i loro difetti senza mai farglieli pesare. Alan era in un certo senso il loro capo, colui che organizzava le varie uscite e proponeva sempre giochi diversi …. Con lui era impossibile annoiarsi e il divertimento era assicurato. Sakura portava i capelli lunghi come le altre sue amiche, lunghi fino a metà schiena, indossando sulla testa una fascia con il simbolo omega.

“Ciao ragazzi, scusate il ritardo … questa mattina non sapevo cosa indossare per l’occasione!”

“Sakura, ma cosa dici? Indossi sempre gli stessi modelli …. Una casacca stile cinese con gli spacchi laterali e un paio di pantaloncini aderenti, abbinati al colore della maglia … proprio come adesso!”

“Lo so Kalin … ma sono così emozionata … Ma ci pensate? Finalmente potremo ammirare da vicino i volti degli Hokage!” La rosa portò le mani unite all’altezza del mento, chiudendo gli occhi e mostrando un sorriso smagliante, mentre la sua gioia sprizzava da tutti i pori.

“Uff … Quante smancerie per niente! Sarebbe stato molto più emozionante se fossimo noi i primi a visitare l’area centrale del Monte … ma come sempre noi civili veniamo dopo i ninja …. E’ una vera ingiustizia!” Alan calciò con rabbia un sasso vicino al suo piede.

“Alan ha ragione! Non è giusto che veniamo sempre dopo i ninja solo perché siamo dei civili!” Mimì, essendo molto innamorata di Alan, approvava sempre ogni sua proposta ed ogni suo pensiero.

“Alan, non dire così …. È vero che veniamo sempre dopo i ninja, ma è grazie a loro che possiamo vivere serenamente senza rischiare le nostre vite …. Loro ci proteggono e rischiano la loro vita per noi!”

“Oh insomma, Sakura, ma da che parte stai? Sei una civile come noi e Alan ha pienamente ragione …. Fisicamente siamo uguali a loro, con l’unica differenza che non siamo dotati del chakra!”

“Jungo! Ti sembra poco quello che hai detto? Il chakra è un potere grandissimo e ….” Ma la rosa si fermò vedendo lo sguardo contrariato dei suoi amici.

“Va bene … lasciamo stare …. Ci conviene metterci in fila con il resto della classe mentre la maestra fa l’appello!”

Sakura andava molto d’accordo con i suoi amici, tranne quando Alan, seguito da tutti gli altri, iniziavano a lamentarsi delle differenze fra civili e ninja. Alan voleva primeggiare su tutto e tutti, ma era consapevole che non sarebbe mai riuscito a soddisfare il suo ego in quanto sarebbe sempre rimasto inferiore ai ninja, non potendo competere per forza a loro, né tantomeno sperare in un futuro, di rivestire ruoli importanti ed autoritari all’interno della società. Solo i ninja governavano ed era un potere concesso proprio dai civili secoli addietro. Quando iniziavano a lamentarsi delle differenze sociali, la rosa si limitava per lo più ad ascoltare e a non dire la sua opinione, non solo per non litigare con loro, ma anche perché una volta Nabiki l’aveva accusata, sotto l’approvazione degli altri, di parlare in favore dei ninja solo perché suo padre lavorava a stretto contatto con loro, rivestendo un ruolo molto importante all’interno del palazzo.

Questa gelosia, mista odio, era nata due anni prima durante la celebrazione della festa della primavera che veniva festeggiata  all’interno del settore ninja, proprio il giorno del compleanno di Sakura.

INIZIO FLASH BLACK

Sakura e i suoi amici si erano recati alla festa per festeggiare il suo compleanno e per divertirsi, aggirandosi fra le innumerevoli bancarelle allestite in occasione della festa di primavera. Fra queste bancarelle c’erano anche quelle dei giochi e una, in particolare, attirò l’attenzione di Alan. Era quella del lancio dei kunai, un’arma ninja simile ad un pugnale, poco più grande di una mano. Il gioco consisteva nel cercare di centrare un bersaglio utilizzando proprio un kunai e coloro che riuscivano a centrarlo, avrebbero vinto un premio a loro scelta. Gli unici bambini in fila a quella bancarella erano dei giovani ninja, facilmente riconoscibili da alcuni stemma stampati sui loro vestiti, simboli dei loro clan di appartenenza o dall’assenza degli stessi. Solo gli abitanti omega avevano l’obbligo di indossarli, mentre gli abitanti Alfa, quando uscivano dal loro settore, dovevano indossare una fascia nera al braccio sinistro.

“Oh ragazzi!!! Guardate quanti bei peluche!!! Mi piacerebbe tanto averne uno!”

“Ma Mimì, la tua camera ne è piena!”

“Lo so Suki, ma sai anche che mi piacciono tantissimo!”

“D’accordo se proprio ci tieni ti accontento subito!”

“Davvero Alan? Oh quanto mi fai felice!” guardandolo con gli occhi a forma di cuore.

Alan non si era proposto di giocare per renderla felice, ma solo per mettersi in mostra agli occhi dei suoi amici, dimostrando di essere capace di maneggiare i kunai come i ninja.

“Ehi tu! Vorrei giocare!” rivolgendosi al gestore in modo poco educato.

Il gestore guardò da capo a piedi quel bambino altezzoso e maleducato, fino a quando i suoi occhi si posarono sullo stemma omega.

“Mi dispiace, ma a questo gioco possono partecipare solo i ninja …. I kunai sono armi pericolose se non si è in grado di maneggiarli …. Mi dispiace, ma non voglio correre il rischio di vederti fare del male!”

“Ehi, ma che stai dicendo! Voglio giocare anch’io, inoltre dove sta scritto che possono giocare solo i ninja e non i civili?”

Il gestore indicò con l’indice sinistro un cartello posto in alto alla bancarella con scritto il regolamento: potevano giocare solo i ninja, mentre i civili dovevano mostrare una certificazione firmata dalle autorità che attestasse la capacità degli stessi nell’uso dei kunai.

Infatti, i civili potevano esercitarsi a 12 anni sotto la guida di alcuni maestri ninja a maneggiare alcune loro armi. Solo dopo aver appreso le tecniche basi, ai civili veniva rilasciata una certificazione della loro capacità e anche il permesso di acquistare alcune armi.

“E’ un’ingiustizia!!” Alan era furente ed iniziò a tirare calci e pugni contro la bancarella, facendo spaventare i suoi amici ed infuriare il gestore.

“Ehi, calmati o rischi di farti male!” Un ragazzo poco più che adolescente aveva bloccato con la sua mano un pugno di Alan.

“Lasciami andare subito!”

“Solo se mi prometti che ti calmerai!”

Questo ragazzo era bello, dai capelli lunghi e lisci legati da una coda, erano neri come i suoi occhi e sulla fronte era legata una bandana con una placca di metallo raffigurante il simbolo del villaggio della foglia: era un ninja attivo o sicuramente, dato la sua giovane età,  un allievo dell’accademia dei ninja. Solo queste due categorie possedevano il coprifronte di Konoha.

Alan acconsentì con il capo, mentre il suo volto era pieno di rabbia per l’umiliazione provata, specie vedendo che moltissime persone si erano fermate a guardare quella scena.

“Allora …. Va bene …. Eccoti liberato!” lasciandogli il pugno.

Alan corse via facendo cenno a tutti i suoi amici di seguirlo, i quali ubbidirono. Solo Sakura, sentendosi mortificata per quella scena decise di scusarsi lei al posto del suo amico.

“Mi dispiace molto per come si è comportato …. Ma mi creda, è una brava persona!”

Il ninja abbassò lo sguardo verso il suono di quella voce, vedendo una bambina da un insolito colore di capelli inchinata con il busto davanti a lui. A quel gesto, il ragazzo sorrise.

“Accetto le tue scuse … non preoccuparti!” Sakura si alzò e i  loro occhi entrarono in contatto … verde nel nero, nero nel verde …. Poi vide il ninja estrarre un kunai dalla sua cintura e continuando a guardarla, lo lanciò con il braccio sinistro centrando in pieno un bersaglio, sotto lo sguardo sbalordito della rosa.

“E’ ….. è …. Stato bravissimo! Ha centrato il bersaglio senza nemmeno guardarlo!”

Il ninja continuava a sorriderle gentilmente: “Ti ringrazio …. Ora, dato che ho vinto, scegli pure il premio che preferisci!”

“C-come? N-no … non posso … io …”

“Diciamo che è il mio modo di accettare le tue scuse nei confronti del tuo amico!” facendole l’occhiolino.

Sakura abbassò lo sguardo imbarazzatissima:

“Ah be’ … se la mette così ….. allora accetto ….. mi piacerebbe quel panda lassù!” indicando con la mano il peluche che Mimì stava osservando.
Il ninja fece cenno al gestore di consegnarle il panda. Sakura lo prese inchinandosi e ringraziando ancora quel ninja così gentile, per poi correre verso i suoi amici.
Sapeva dove trovarli, al parco del settore omega.

“Finalmente Sakura, eccoti qua! Ma dov’eri finita? Ehi ma …. Cos’è quel panda che tieni in mano?”

“Mimì, questo è per te, ho visto che ti piaceva …. Me lo ha dato quel giovane ninja come segno di pace, tieni è tuo!” allungando il peluche alla sua amica. Ma Alan lo afferrò con violenza e si voltò verso Sakura con rabbia:

“Ma come hai potuto accettare un regalo da quello? Non hai visto che figura che mi ha fatto fare?”

“Mi dispiace Alan, ma la colpa è tua, non dovevi ….”

“Sta zitta!” spingendola e facendola finire a terra: “Tu sei una civile come noi …. Non puoi e non devi avere nessun contatto con i ninja …. Mettitelo bene in testa …. Altrimenti puoi scordarti di essere nostra amica!” iniziando a rompere in mille pezzi il peluche.

“Ma Alan! Perché dici così? …. I ninja sono buoni …. Mio padre me lo dice sempre!”

“Parli così proprio perché tuo padre ha un lavoro di prestigio a palazzo ed è a stretto contatto con i ninja … se non ti conoscessi bene penserei che sei solo una ruffiana che cerca di accalappiarsi la loro amicizia e il loro favoritismo!”

“Nabiki, ma cosa stai dicendo?” Sakura era sconvolta da quelle parole e guardò i suoi amici in cerca di aiuto e conforto, ma a quanto pareva, la pensavano come la loro amica. Abbassò il capo tristemente:

“Scusatemi ….. avete ragione …. Solo che fa parte del mio carattere vedere del buono in ogni persona …. Ci tengo tanto alla vostra amicizia e non voglio perderla!”
“Scuse accettate!” Alan le allungò la mano per aiutarla ad issarla.

FINE FLASH BLACK

Da quel giorno Sakura evitò di esporre le proprie opinioni sui ninja, sapendo quanto i suoi amici li detestassero e si concentrò solo sulla gita …..

 

  
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