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Autore: fulmineo    14/04/2014    1 recensioni
[True Justice]
Mini-fic. Il dolore per aver perduto l'amore, o avere creduto ciò, il dolore di non aver mai saputo la verità fino in fondo. E tutto il dolore che, alla fine, quando le strade si separeranno nuovamente, troverà finalmente riposo ed un cuore martoriato avrà la pace eterna.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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Il mattino seguente, quando Juliet si svegliò, andò in bagno e lì trovò Kane che, dopo averla salutata, le fece un po' di spazio innanzi al lavandino, affinchè la mora potesse sciacquarsi il viso "Dormito bene?"

"Benissimo, come non dormivo da molto tempo!" Rispose la mora, con un mezzo sorriso.

"Mi fa piacere." Sorrise l'uomo "Che ne dici di venire a fare un po' di jogging?"

"Volentieri! Correre mi aiuterà a rilassarmi."

"Sicuramente!" Rispose Kane, asciugandosi il viso ma, prima che uscisse, Juliet lo fermò chiamandolo "Cosa c'è?"

"Kane, io... Io voglio tornare laggiù."

L'uomo, allora, fissò serio la sottoposta "Ne sei certa?"

"Si, sicurissima. Ieri sera ho mandato una mail a David Johnson, colui che ha richiesto l'aiuto mio e di Mason e mi ha risposto, dicendomi che mi chiamerà quando avrà bisogno di rinforzi!"

"Juliet, io non ho nulla in contrario. Ma dovresti pensare almeno a Dylan, se non vuoi pensare a Sarah!"

"Cosa c'entra il bambino?? Non riesco a capire!"

"Oggi pomeriggio lo scoprirai. Coraggio, preparati." Disse il boss e Juliet andò nella camera degli ospiti per prepararsi, indossando calzoncini, canottiera, Snickers azzurre e viola e raccolse i capelli in un'alta coda di cavallo, quindi uscì di casa con Kane.

I due si diressero verso i giardinetti pubblici e fecero anche stretching. Ma, dopo qualche minuto, arrivò qualcuno e Juliet s'allontanò immediatamente, per evitare di stare accanto a quella persona "Ciao, Kane."

"Sarah! Come mai qui?" Chiese il boss, abbracciando la sottoposta.

"Dylan è coi miei genitori. Vogliono goderselo un po', visto che oggi tornano a NY... Ma lui aspetta le due di oggi pomeriggio, per andare con lo Zio Kane al parco giochi a divertirsi sullo scivolo!"

Kane sorrise teneramente "Digli pure che sarò puntuale e che gli porterò due bellissime sorprese!"

"Non starà nella pelle! Glielo dirò." Rispose Sarah, fissando poi Juliet, che mai si era voltata per salutarla, quasi non esistesse più per lei e Kane notò subito lo sguardo della bionda, cercando d'immaginare a cosa pensasse ora Sarah.

"Ti senti bene?" Chiese lui "Juliet ti manca, vero?"

"Dio, se sapesse il vero motivo per cui mi sono dovuta mettere con Robert..."

"Noi lo sappiamo e prima o poi, ti capirà."

"Io sono stanca di giocarmi la felicità, Kane. Respingo sempre Robert per evitare che lui cancelli il bellissimo ricordo di quell'unica notte che abbiamo passato insieme... E sto così male, quando penso di averla perduta..."

"Non è mai tutto perduto, dovresti saperlo."

"Ora so soltanto che ho perso lei, Kane. L'amore della mia vita!"

Sarah fissò malinconicamente Juliet, mentre lui le posava la mano sulla spalla sinistra, per farle coraggio "Proverò a parlarle."

"Ti ringrazio. Adesso devo andare, mi fermo a prendere qualche croissant."

I due si salutarono e, dopo aver guardato Juliet per un'ultima volta, Sarah riprese a correre, allontanandosi "Cosa voleva?" Domandò la mora.

"Voleva soltanto salutarci." Disse l'uomo "Mi ha detto che sta male per averti perduta."

"E' stata solo colpa sua! Lei mi ha tradita, mettendosi con quel tizio. E dire che... Che avevamo parlato di nozze, quella notte!"

"Si, Sarah me ne parla spesso. Dice che, quando saresti ritornata a casa, ci avreste provato sul serio, per poi convolare a nozze al momento giusto!"

Juliet sorrise appena "L'ha detto, ma ha fatto in fretta a dimenticarlo."

"C'è un motivo, che l'ha spinta a mettersi con Robert. Non l'ha fatto di sua spontanea volontà!"

"Poteva chiamarmi! Sarei tornata immediatamente e... Non so, l'avrei portata via! L'avrei sposata. Avrei fatto ogni cosa, per lei." Ammise la mora, sedendosi su una delle panchine.

"Ora torniamo a casa. Dobbiamo prepararci, pranzare e andare a prendere Dylan!" Disse Kane, così si rimisero in marcia ed arrivarono a casa del boss in una buona mezz'ora poi, mentre Juliet faceva la doccia, lui preparò la colazione, poi fu il suo turno alla doccia e la mora andò a vestirsi ed infine si ritrovarono in cucina, a distanza di circa dieci minuti l'uno dall'altra, per gustarsi delle ottime crepès, toas Francesi e succo.

Uscirono poi di casa verso le 13.40 a piedi, arrivando puntuali innanzi al palazzo nel quale vi era l'appartamento di Sarah e, due piani più sù, vi era quello di Juliet e Kane suonò il campanello. Una manciata di minuti e la porta venne aperta, con Kane che salì a prendere il bambino.

Quando ridiscesero circa una decina di minuti più tardi, Juliet sgranò gli occhi chiari. Il piccolo Dylan le somigliava in modo impressionante ed ora capiva perchè Kane ci tenesse a farglielo incontrare. Dylan Montgomery poteva essere figlio suo, data la somiglianza nel taglio degli occhi e nel loro colore, mentre i capelli erano biondi, come quelli di Sarah.

"Cwao." Rivolse il bimbo a Juliet, salutandola con la manina e lei sorrise, d'istinto.

"Ciao, bello! Tu sei Dylan, vero? Io sono Juliet."

"Juwiet? Juwiet!" Disse, felice, quasi divertito dal nome della mora.

"Juliet, esatto! Giusto, bravo."

Kane, felice di vedere che tra i due era nato subito un feeling particolare, prese il piccolo in braccio "Coraggio, piccolo! Andiamo a divertirci un po' con la palla e sullo scivolo."

"Juwiet!" Disse il bimbo, sporgendosi verso la mora, che fissò prima lui e poi il boss.

"Bongustaio! Oggi non vuoi lo Zio, eh?" Scherzò l'uomo, passando Dylan a Juliet ed il piccolo cinse subito il collo della mora con le esili braccia, accoccolandosi fra quelle della ragazza.

Il tragitto non era lungo, al massimo erano venti minuti di strada e, quando furono a destinazione, Juliet mise Dylan a terra "Pawua!" Disse il bimbo, prendendo la palla dalle mani di Kane e tirandovi qualche piccolo calcio.

"Se la cava! E nonostante abbia quasi cinque anni, sono certa che diventerà un campione."

"Si, è vero. E' davvero bravo, gioca con passione."

"Kane, c'è una cosa che voglio chiederti..." Iniziò Juliet, ma non riuscì a finire, in quanto Dylan le si avvicinò con la palla in mano.

"Juwiet?" Tentò il bimbo, mostrando la palla alla mora, che gli sorrise.

"Hai occhio, eh, cucciolo?" Fece Juliet "Io ed il pallone siamo come il caramello sul gelato! Andiamo molto d'accordo."

E Juliet mostrò al piccolo una lunga serie di palleggi, che attirò l'attenzione di altri bambini e Dylan la fissava ammirato e fu felicissimo quando la mora mise a terra la palla per fare qualche passaggio con lui e gli altri bambini.

Kane sorrise e, quando Juliet tornò a sedersi accanto a lui, la fissò "Ti sei divertita?"

"Molto! Io non riesco a resistere, innanzi ad un pallone da calcio."

"Tale madre tale figlio, posso dire." Ammise l'uomo.

Juliet rimase in silenzio qualche secondo, prima di sorridere malinconicamente "Allora è come pensavo..."

"Si, Juliet. Dylan è tuo figlio!"

  
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