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Autore: Sery400    14/04/2014    1 recensioni
Non sempre quando due persone si lasciano è perché non si amino più. Ian e Nina si sono lasciati, eppure si amano ancora. Solo di notte però, quando il buio li avvolge e sono sotto le coperte, perché le loro vite si sono separate l'estate scorsa ma il loro amore li tiene uniti nonostante questo. E non dovrebbero comportarsi così, eppure si dice che l'amore ha ragioni che la ragione non conosce, no?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: questa sera mi sento sentimentale e pensavo ad Ian (e quando no?). Pensando a lui mi è venuta in mente Nina e quello che avevano, e la voglia di scrivere si è impossessata di me, così ho aperto word ed è uscito fuori questo.
Spero vi piaccia.
Fatemi sapere che ne pensate! :)




When love is real.

“No! Ian, Iaaaan” urlo tra le risate mentre mi fa il solletico e mi prende in braccio per portarmi in camera da letto e sdraiarsi con me sulle coperte.
Succedeva sempre la stessa cosa: ci vedevamo la mattina per girare e si autoinvitava da me ogni volta con un diverso assurdo motivo che io spacciavo per abbastanza convincente per passare del tempo con lui, giurandomi che non avremmo fatto niente, che davvero il suo gatto era malato e perciò lui si sentiva solo, che sul serio si era rotta la caldaia e voleva farsi una doccia calda, che era la verità che gli girava la testa e lui aveva finito le aspirine. Io facevo finta di essere stupida, di non sapere che non poteva sentirsi solo a casa con i suoi animali e il lavoro fin sopra ai capelli, che la doccia poteva farla sul set o da Paul o da chiunque altro, che aveva una farmacia sotto casa. E quindi gli dicevo di si, che andava bene se veniva a patto che non avremmo combinato niente, che non ci avrebbe nemmeno provato con me. Ci eravamo lasciati quest’estate, e così doveva rimanere. Perché ci si lascia per un motivo; perché se si litiga un giorno, poi quello dopo, poi anche quello dopo ancora e ogni volta per motivi inutili che diventano catastrofi, un motivo c’è. E invece puntualmente si iniziava con un caffè, o un bicchiere di vino e si finiva per fare l’amore ancora e ancora.
E così era successo quel giorno. L’avevo fatto entrare in casa e ci eravamo messi a parlare delle scene da dover girare insieme il giorno dopo mentre lui giocava col mio gatto sul divano. Ero andata a posare i bicchieri che avevamo usato per bere del vino rosso, il suo preferito, che continuavo a comprare nonostante non vivessimo più insieme, e quando mi ero girata mi stava davanti a due centimetri di distanza. Mi aveva messo una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sussurrato: “Sei bellissima”. E io gli avevo creduto, poiché mi guardava con quegli occhi così intensi e le sue parole sembravano così sincere e vere che non potevo far altro che rimanere in silenzio e fissare quegli occhi così azzurri.
Ed è un bastardo, perché sa che non riesco a replicare con lui, che non riesco a dirgli di no quando mi bacia, che a quegli occhi non posso mentire, sa che vorrei andare avanti ma lui vuole me e si prende quello che vuole, e io non riesco a respingerlo, perché in fin dei conti lo voglio anche io. Sa anche però che non riuscirei a sopportare un discorso su cosa siamo, se stiamo insieme o no, cosa significa quello che facciamo; perciò viviamo come viene: ridiamo, scherziamo, ci abbracciamo, passiamo del tempo insieme, perché nonostante tutto, amarci è quello che ci viene meglio fare e noi lo facciamo. Però non ci parliamo più, non di cose private. Io non gli chiedo cosa fa quando parte e lui non mi interroga sulle mie giornate dalla mia migliore amica o su Derek. Così evitiamo i problemi, le discussioni, evitiamo di conoscerci nuovamente. Ogni tanto mi chiede come sto, però. Di solito mentre facciamo l’amore. Lui me lo sussurra all’orecchio e io gli rispondo che ora che sto con lui va tutto bene. Quelli sono anche i momenti in cui diciamo di amarci. Magari quando l’altro dorme, o pensiamo lo stia facendo; quando è dentro di me e sono abbracciata a lui e tra un gemito e l’altro glielo dico, perché è un sentimento troppo forte da tenere dentro. Anche lui me li dice a volte, sottovoce, come fosse un segreto; spesso la mattina, mentre pensa che dorma e mi accarezza leggermente. Mi sussurra parole. Una volta l’ho sentito dire: “Dio, quanto vorrei poter dirti tutto ciò lì fuori, mentre il mondo vive e tu sei abbracciata a me, e la gente ci guarda.” Invece non lo fa, perché sa che non potrei rispondergli. Perché i nostri letti sono al di fuori del mondo reale, perché le nostre lenzuola conosco segreti che gli altri non sanno e hanno sentito dichiarazioni che nemmeno nei migliori romanzi d’amore.
Ed è lì che mi porta ora, in braccio, mentre mi fa il solletico perché gli piace la mia risata, perché vive di quella, come io vivo della sua. Non riuscirei nemmeno ad immaginare un mondo senza il suo sorriso e i suoi occhi. Sarebbe un mondo spento. Vuoto.
Mi adagia sulle coperte e mi bacia delicatamente.
“Non possiamo Ian, non di nuovo.”
“Lo dici tutte le volte.”
E allora mi arrendo, perché è la verità. Io ci provo a fermarci, ma poi lui mi sfila la maglietta e mi bacia e mi sussurra parole ed io non posso ignorarlo. Ed è l’esatta cosa che succede adesso: sembra un film che si ripete in continuazione, ogni volta uguale eppure ogni giorno diverso. Così gli sfilo anche io la maglia e bacio il suo petto ed i suoi addominali. Lui mi bacia nell’incavo del seno e mi sfila cautamente il reggiseno. Pone le sue labbra ovunque, su ogni centimetro di pelle e io sono in sua balia. Lo lascio fare perché è dannatamente bravo, non solo a fare l’amore, ma ad amare. Lo vedo, lo sento. Lo so anche in questo momento, mentre entra delicatamente dentro di me e vedo il suo sguardo. Ogni volta si preoccupa di sapere se va tutto bene, se mi fa male, se voglio fermarmi. Ed è questo quanto mi ama, perché nonostante si prenda ogni volta ciò che vuole, se io non volessi che lo facesse, si fermerebbe immediatamente. E questo lo fa solo chi è innamorato. L’amore non è egoista. Lui non è egoista. E anche se non me lo dice, so che mi ama dal fatto che mi guarda durante il tempo di ogni spinta, che non distoglie mai lo sguardo da me, che vuole osservarmi ogni singolo istante. E io faccio lo stesso. Contemplo ogni centimetro del suo corpo e me lo stampo bene in mente ogni volta. Ormai conosco ogni sfumatura dei suoi occhi, di quell’azzurro-ghiaccio in cui mi perdo ogni maledetta volta.
Urliamo il nome dell’altro mentre veniamo, lo facciamo sempre. Lui continua a sussurrarlo anche dopo, il mio nome, quando è abbracciato a me, sfinito. Lo sussurra e io bisbiglio il suo in risposta. È come dirci: “Sei qui? Sei con me?” “Si Ian, sono sempre al tuo fianco.”
Ed è questa l’unica verità: io ci sono. Come potrei andarmene? Io lo amavo anche mentre andavo a letto con Derek, anche quando dicevo a lui che lo volevo, ma intanto pensavo agli occhi azzurri del ragazzo con cui faccio l’amore poi in segreto, e solo di notte, perché durante il giorno ognuno ha la sua vita e i suoi impegni. I nostri si incrociano solo sul set. È la notte, poi, che ci frega. Perché io sono sola e vorrei solo stare con lui. E lui è solo che vorrebbe solo stare con me. Così a volte vado da lui, altre viene da me. Un giorno arrivai a casa sua e non c’era. Così lo chiamai e mi sentii rispondere: “Nina, dove sei? Io sono sotto casa tua che citofono da mezz’ora!” e allora io scoppiai a ridere e continuavo a farlo mentre lui mi sgridava e mi chiedeva cosa ci trovavo di tanto divertente. Quando gli dissi dov’ero io capì e mi raggiunse. Non facemmo l’amore quel giorno, stemmo solo uno abbracciato all’altro tutta la notte, svegli, beandoci dei respiri e inebriandoci del profumo dell’altro.
È così da un po’, ormai, e a volte ce lo dicevamo: “Dobbiamo smetterla, non siamo niente: non abbiamo una relazione, non stiamo insieme. Non può andare avanti così.” L’altro concordava ma nessuno dei due ci credeva mai veramente, così la notte dello stesso giorno eravamo sotto le coperte a dimostrare che era vero, non poteva andare avanti così, ma non potevamo nemmeno fare altrimenti.
E no, agli amori così intensi non si sfugge, nemmeno se lo si vuole.
  
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