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Autore: tempestadentroquietefuori    15/04/2014    2 recensioni
- Leuos: Bianco. Da questa deriva la parola italiana "luce."
- Aima: Sangue. Da questa deriva la parola italiana "ematoma" (grumo di sangue).
Se metti insieme quelle due parole paurose, ne viene fuori una ancora più terribile: leucemia.
Un nome che deriva dal greco e significa "sangue bianco"
Lo sapevo che il bianco è una fregatura. Come può il sangue essere bianco?
Il sangue è rosso e basta.
PS: Per chi in futuro farà osservazioni su questa storia, premetto che ci sono somiglianze con il libro/film " Bianca come il latte rossa come il sangue."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno in classe arrivò una faccia nuova : il nuovo professore di filosofia. 
La verità? Aveva l'aria di essere uno simpatico, ma del resto mi sbaglio, perché tutti i prof di filosofia sono noiosi. 

<< Buongiorno ragazzi. >> esclama entrando in classe e attirando parte della nostra attenzione. 

<< Buongiorno >> rispondiamo noi in coro come un branco di pecore. 

<< Beh, sono il vostro  nuovo professore di filosofia. Mi presento, mi chiamo Michele Boccia. >> dice lui. 

<< Secondo voi perché hanno messo la filosofia al terzo anno? >> domanda nuovamente lui. 

<< Per rovinarci la vita e annoiarci in classe! >> esclama Hayama beffando e ricevendo una risata generale da parte della classe. 

<< Risposta non tanto sbagliata, però la verità è un'altra. 
Mettono la filosofia al terzo anno perché la maggior parte dei personaggi parlano d'amore. Più o meno questi sono gli anni in cui ci si innamora, si vivono le esperienze amorose, sono gli anni principali. Ecco perché mettono filosofia dal terzo anno, perché è una cosa più complessa, come l'amore. >> risponde il prof. 

Noi d'altra parte lo guardiamo ammutoliti, sorpresi della sua risposta e meravigliati da tanta facilità nel mettere a zittire Akito Hayama. 

<< L'amore prof? È una cazzata. Fa solo soffrire, quindi perché scegliere una cosa che ti fa star male piuttosto che cose  più semplici? >> domanda Hayama. 

È la prima volta che noi della classe lo vediamo esprimersi in questo modo, è la prima volta che si rende " partecipe". 

<< L'amore fa soffrire, concordo in pieno. Però fa anche crescere, il dolore ci cambia, ci fa maturare, ci fa ragionare in un modo più adulto. L'amore poi è anche bello, perché ti dimostra quanto puoi star bene con un'altra persona senza avere secondi fini. L' amore è restare anche quando la vita ti urla di correre. L'amore è dialogo e quando l'amore non c'è, le parole finiscono. >> risponde il prof. 

Sembra un dialogo solo fra loro due. Sembra una partita di ping- pong: uno da' e l'altro riceve e così via. 

<< Prof ma perché non la smette di dire queste cazzate? Queste quattro parole prese dai libri? La realtà è diversa da quella dei libri, si svegli! >> ribatte Hayama alzando di un tono la voce. 

<< La verità è che preferisco queste " quattro parole prese dai libri" che guardare la società in cui viviamo. I libri, anche se non esprimono la realtà, ti fanno immedesimare in un mondo migliore, diverso, affinché tu abbia degli ideali, dei sogni. 
Chi di voi ha un sogno ? >> domanda alla classe, che di risposta fa scena muta. 

<< Forza, chi ha un sogno alzi la mano. Non è mica un'interrogazione! >> ci incoraggia il prof. 

<< Prof non siamo mica tutti come lei! Non tutti hanno dei sogni! >> esclama beffardo Hayama. 

<< Ne è sicuro? >> domanda il prof guardandolo con ovvietà e notando che la maggior parte della classe stava alzando la mano. 

<< Non la pensano tutti come lei, a quanto vedo. >> dice lui. 

<< Beh prof. allora ci dica il suo sogno, visto che fa così tanto il saputello! >> dice Hayama sfidandolo. 

<< Il mio sogno è questo: insegnare. Io ho realizzato il mio sogno, fare il professore. E sapete perché è questo il mio sogno? Perché facendo il professore vivo in un modo meno ignorante, meno pecorone. Con gli adulti non c'è speranza, ma con voi ragazzi almeno il 10% non è perso. >> risponde lui. 

Tutti noi lo guardiamo interessati. È la prima volta che ci interessiamo in una lezione di filosofia. Forse perché il prof é diverso, forse il suo modo di insegnare è diverso, è meno noioso. 

Solo un suono metallico ci distrae: la campanella. Il prof esce dalla classe ed io lo seguo. 

<< Prof. >> esclamo io attirando la sua attenzione. 

<< Ah sei tu Kamura, dimmi pure. >> dice lui. 

<< Le vorrei parlare. >> dico io. 

<< Dimmi. >> risponde lui. 

<< Non qui. >> affermo io imbarazzato. 

<< Va bene, al parco alle 16:00? >> mi domanda. 

<< Okay, arrivederci prof. >> lo saluto, venendo ricambiato. 

Pov. Sana

È da quando il prof è uscito dalla classe che non vedo più Kamura. 
Ah si, eccolo, sta rientrando. 
Lo vedo sedersi al suo posto, poi il mio sguardo cambia meta, posandosi su Hayama. 
Solo ora mi rendo conto che è davvero bello, con i suoi lineamenti ben definiti e marcati. Con quegli occhi ambra penetranti e quei capelli color dell'oro.
Lo vedo girarsi e trovare il mio sguardo, mi sorride malizioso ed io dopo essere arrossita mi volto di scatto verso la prof che é entrata in classe. 

***

<< Kurata mi stavi fissando? >> domanda Hayama alle mie spalle. 

<< Chi io? Pura impressione! >> esclamo io facendo finta di niente. 

<< Ma davvero? >> domanda lui da finto ingenuo. 

Io annuisco e continuo la mia strana nei corridoi. 

<< Che ne dici di andare al Mc ? >> mi domanda lui. 

In effetti era ora di pranzo ed avevamo concluso le lezioni. Il mc ci stava proprio! 

<< Okay. >> rispondo solamente io. 

Lui annuisce e si fa strada tra gli alunni prendendomi la mano ed uscendo nel cortile verso la sua moto. 
Un momento . . . La sua moto?!?

<< Hayama, toglimi una curiosità. Con cosa andremo al mc? >> domando io speranzosa. 

<< Con la mia moto, logico no? >> domanda ovvio. 

<< No, no e ancora no! >> rispondo io mettendo le braccia al petto. 

<< Dai su, non fare la bambina e sali! >> esclama lui porgendomi il casco e salendo in sella. 

Lo prendo e salgo anche io, sperando di arrivare sana e salva. 
  
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