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Autore: MaleficaGgggi    13/07/2008    1 recensioni
Beh io e le introduzioni... okay... vi basti sapere che è il seguito di Alone... se v'è piaciuta seguitate! ovviamente parte dall'alternative Ending
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Visto? sono tornata XD vi avverto che mancano pochi capitoli alla conclusione di questa storia quindi godeteveli XD


...trovo il cammino che...


Edward spiegò brevemente quanto era avvenuto.
Ma lei, Bella, continuò a pensare che fosse fin troppo strano, tutto, e forse, nella mente di Edward cominciava ad affiorare questa stessa idea, Rosalie che prima bruciava poi riappariva, Jasper che li aiutava, era qualcosa di troppo innaturale.
E poi? Jacob che non lottava? Ci mancava solo di vedere Esme bere sangue umano e Rosalie rompere degli specchi e allora giungevano al colmo.
Passarono giorni, e dall'inverno si arrivò alla primavera e così poterono vedere gli alberi fiorire e gli uccelli cantare.
Andavano spesso alla radura, anche troppo spesso. Tanto che gli atlri Cullen cominciavano a seguirli e origliare. Anche questa cosa molto strana.
Una sera, quando Edward decise di tornare a casa, portandosi Bella al seguito.
Come ogni volta, però, un richiamo della Cullenaconsulta non si fece attendere.
Emmett, cosa impensabile per uno come lui, sembrava oltre che maledettamente frustarato, quasi peggio di Alice, anche particolarmente adirato. Stava in piedi e galoppava avanti e indietro per il salotto facendo quasi sobbalzare i mobili.
Carlisle invece girava per casa in grembiule e andava a spolverare ogni libro, ogni manoscritto e ogni altra cosa fosse alla portata di mano e spolverino, anche se già ogni cosa era pulita e luccicante.
Rosalie si dondolava sulla sedia a dondolo nella mansarda e guardava fuori come se aspettasse qualcuno, i capelli scompigliati e un vestito sporco di terra, le scarpe infangate e le unghie tutte rovinate.
Esme andava continuamente a caccia, beveva come un irlandese ubriaco e si lasciava assuefare da ogni tipo di sangue, che fosse di topo o di cinghiale non le interessava più di tanto, le bastava mettere quel gran numero di sangue in corpo e stare seduta da qualche parte in casa.
Poi, per ultima, non per importanza, ma per altezza, Alice, che stava perennemente fuori, sotto al portico a guardare qualcosa, qualcuno, che tardava sempre ad arrivare, o che mai arrivava, sembrava una mummia, con lo sguardo spento, sbarrato e un'espressione di rabbia sul volto.
Quel giorno, quando Edward tornò a casa, ogni cosa cambiò.
Per prima, stavolta si fa in ordine crescente d'altezza, li vide Alice, per prima, e s'irrigidì ancor di più sulla sua seduta.
Esme mentre tornava da una fortuita caccia, li scrociò per la strada e proseguì per la sua via senza fermarsi.
Rosalie dalla mansarda li vide che si avviavano per il vialetto.
Carlisle mentre si arrampicava a togliere le ragnatele sotto il pergolato li vide.
E l'ultimo fu Emmett, che, essendosi incastrato con il piede sotto un armadio - livello di coordinazione incredibilmente alto, peraltro- li vide quando già erano davanti alla porta di casa.
Allora tutti i Cullen tornarono alle loro postazioni ottmali. Rosalie si sistemò i capelli, si cambiò d'abito e tornò quel che era un tempo, Emmett sembrò di nuovo calmo, s'andò a sedere sul divano e attese che la moglie gli corresse tra le braccia e si sedette sulle sue ginocchia.
Esme afferrò il grembiule che le aveva requisito il marito e lo fece sparire in un cassetto, si ripulì dal sangue e si sisitemò seduta sul bracciolo della poltrona e Carlisle si accomodò accanto a lei, badando bene a togliersi la retina per i capelli e nascondendo lo scopino.
Rosalie prima di raggiungere gli altri prese di peso Alice e la portò dentro.
Quando Esme corse ad aprire la porta, ostentando un già troppo falso sorriso e chinando la testa di lato, cominciò la pantomima.
-Oh, Edward che bello vederti!- mugugnò quasi acidamente ma faccendo del suo meglio per stare al gioco.
-Già, infatti, mi mancava casa... mi mancavate voi.- la guardò accigliato, ma, forse troppo pimpante, o forse troppo rimbambito, non riconobbe i suoi pensieri, e li associò a quelli ben poco cordiali di Alice.
Esme li fece accomodare nel soggiorno, prese le loro giacche e le sistemò sull'appendiabiti nell'ingresso e poi tornò accanto a suo marito.
-Visti gli ultimi svolgimenti... Edward...- Emmett, con un grugnito soffocato e gutturale, fece cenno a Carlisle di prendere la parola.
Il dottore con fare smanioso, si sfregò le mani e prese la parola. -Visto gli ultimi svolgimenti... abbiamo pensato che...
-Sì, cioè... insomma- continuò Esme.
-Nel senso, Edward...- farfugliò Rosalie.
-Edward noi non ti vogliamo più in famiglia. D'accordo che tu ami Bella, d'accordo che noi siamo vincolati a te da una sottospecie di legame di parentela, assodiamo anche il fatto che noi siamo adirati in questo momento, ma, tu hai distrutto questa famiglia. Succedono cose impensabili Edward, Rosalie ha rischiato di morire per causa di questa idiota che ti porti appresso. Jasper, il mio Jasper, è sparito per sempre, non tornerà più perché tu sei troppo lento a prendere certe decisioni, tu, sei tremendamente ridicolo, non sei un vampiro. D'accordo che sei innamorato, ma essere innamorati non vuol dire sacrificare tutta la famiglia. Noi abbiamo avuto la nostra dose di felicità, e se tu vuoi la tua, lotta per averla, noi non possiamo lottare per te.- ruggì Alice.
Gli altri membri della Cullenaconsulta la guardarono sbalorditi. Nessuno avrebbe mai pensato che Alice se ne uscisse usando parole così forti e pesanti.
-Wah.- sfuggì dalle labbra di Emmett.
-Caspita...- mugugnò Carlisle fissando sua figlia con gli occhi sbarrati.
Alice si alzò in piedi e corse via.
Edward restò lì, pietrificato con un gran fuoco a bruciargli dentro.
E in tutto questo Bella era rimasta zitta.
-Se è così, allora ce ne andiamo...- mormorò poi.
-Edward, noi non intendevamo quel che ha detto Alice, non tutto almeno... è giunto il momento che tu trasformi Bella, se trasformerai Bella tutto tornerà come prima.- chiarì Carlisle.
-Non credo che le andrà bene, meglio andare via, prendere un'altra strada...- decise.

Decisi a camminare altrove, decisi per un nuovo cammino, per un'altra strada.

   
 
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