Anime & Manga > La squadra del cuore/Hungry Heart
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Autore: RomanticaLuna    15/04/2014    0 recensioni
Roy ha lasciato Miki all'areoporto e non è più tornato. Miki, con il cuore spezzato, decide di continuare la sua vita, infrangendo la sua promessa (ti aspetterò).
Dal capitolo 6:
“Ti amo, Miki” un bisbiglio che mi solletica l’orecchio e che fa battere il mio cuore a mille.
“Ti amo, Roy”. Non andartene, resta con noi per sempre! Non scappare e io giuro che, questa volta, aspetterò tutto il tempo necessario. Ho bisogno di te.
Cosa stai facendo Miki? Pensa ai tuoi figli, loro non vorrebbero che tu ti illudessi di nuovo. Ascolta il cervello, Miki, pensa prima di fare qualsiasi cosa! Cosa stai facendo, Miki?
Sto seguendo il mio cuore!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miki Tsujiwaki, Roy Kanou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANOTHER DREAM

CAPITOLO 8

“Dovrebbe esserci una prenotazione a nome Kanou”. Caspita, non avrei mai pensato di passare il mio trentunesimo compleanno in uno dei ristoranti più ricercati della città. Cucina italiana, da quanti anni desideravo di venire a mangiare qui? Credo che fosse una delle proposte di Hentai, il giorno del nostro anniversario.
“Si, certo, prego seguitemi” dice la cameriera in tono gentile mentre ci scorta fino al nostro tavolo.
Tanoshimi non ha ancora sbattuto le palpebre da quando è entrata. Fa un po’ paura. Osserva e contempla ogni singola mattonella di questo posto e viene attratta dai pesci che nuotano nell’acquario. Ci vuole tutta la mia forza per trascinarla al tavolo.
“Questo posto è fantastico…ma, se non sbaglio, la prenotazione dev’essere fatta con largo anticipo” bisbiglio in direzione di Roy.
“Non sbagli” sorride lui. Quindi la favola del non ti ho fatto un regalo, devo rimediare era tutta una farsa…era tutto premeditato e con largo anticipo anche! Furbo il ragazzo, mi ha messa nel sacco senza troppi problemi.
“Come sapevi che compivo gli anni oggi?”
“Io so tutto quello che ti riguarda…”
“Te l’ha detto mia madre”…che subdola vecchia pettegola! Ha organizzato tutto alle mie spalle. Ora capisco come Roy facesse a conoscere la vera storia sui nomi, mia madre ha sempre avuto qualche sospetto. Mi stupisco di lei, non me lo sarei mai aspettato.
“Già…ordiniamo?”. Bravo, cambia argomento che forse è meglio. Però non sapeva la verità su Tanoshimi. Eppure mia madre era lì con me, vide anche lei l’intervista. È strano che non gliene abbia parlato.
“Mamma, posso prendere gli spaghetti con il pesce?”
“Ehm…” oddio, ma quanto costano! “non c’è nient’altro che ti piace?”.
“No, voglio quelli…per favore!”. Mancano solo le crisi di pianto al ristorante.
“Prendete tutto quello che volete, ma attenti a non riempirvi troppo…i secondi, qui, sono fantastici! E il dolce è una squisitezza” interviene Roy. Sicuro di volerti caricare un fardello così pesante sulle spalle, Roy? Sei stato  bravo a conquistare la loro fiducia, ma sei pronto a diventare padre? O scapperai a gambe levate al primo problema?
“Per te ordino io” mi bisbiglia all’orecchio.
“N…no, mangio insieme a Tanoshimi. È troppo piccola per poter finire un intero piatto di pasta”
“Di cosa ti preoccupi? Tranquilla che il cibo che passa sulla mia tavola non va mai sprecato”. È vero. Ricordo tutte le sue abbuffate alla Casa dello Studente. Fukuko sei una cuoca fantastica, è un peccato lasciare indietro qualcosa! E, detto ciò, divorava la porzione di tre persone!
“Vado un attimo in bagno”. Mi alzo barcollante, forse non mi sono ancora ripresa del tutto. Mi volto indietro prima di varcare la porta. Sembrano una vera famiglia. E sono felici, soprattutto! Ammettilo, Miki, lui è quello giusto! Sarà un papà perfetto ed un marito fenomenale. Già…che marito. Un marito che vedrò raramente a causa delle sue partite di calcio. Saremo costretti a spostamenti continui, a trasferimenti. Non saremo mai stabili. Sei sicura di volere questa vita per i tuoi figli? Sei sicura di voler questa vita per te?
Cavolo, perché esisti vocina subdola nel mio cervello? Mi hai sempre ammonito di stare attenta, di pensare prima di agire…e l’unica volta in cui sono stata veramente felice è stata quando non ti ho ascoltata. Perché dovrei seguire i tuoi consigli, ora? Voglio essere felice, ecco cosa voglio. Roy è sempre stato il mio secondo sogno, quello che non sono mai riuscita a realizzare…ed ora che ci sto riuscendo dovrei fermarmi? Solo perché dovremo spostarci di città in città ogni volta che viene acquistato da qualche nuova squadra? Non mi farò fermare da così poco!
Sbatto la porta dietro di me nell’uscire. Ora mi dirigo verso il tavolo con maggior sicurezza. Ma nemmeno il più forte degli animi potrebbe sopravvivere a quello che mi ritrovo davanti agli occhi…
“Mamma” esclamo facendo girare molte teste verso il nostro tavolo “che ci fai qui?”
“Mi unisco alla cena per il tuo compleanno, tesoro”. No…è un incubo. Questa donna è un incubo! Non mi lascerà mai andare, si intrometterà sempre nella mia vita! E mi indica anche la sedia accanto a sé su cui accomodarmi.
“Non ti sembra di essere un po’ impicciona?”. Un po’ troppo impicciona più che altro.
“Ma tesoro. Sono la tua mamma, è normale che mi interessi della tua vita”
“Si, certo…e, ovviamente, sapevi che eravamo qui perché…”
“Ho immaginato, non ne avevo la certezza”
“Ma non dire fandonie! Sapevi che desideravo mangiare qui da molto tempo, l’hai suggerito tu a Roy!”. Sto anche cercando di tenere il volume di voce basso per non insospettire il resto della comitiva, ma mi accorgo che ci stanno guardando tutti e quattro.
“Problemi?” chiede Roy perplesso.
“No…affatto” risponde mia madre prima di tornare a rivolgersi a me “che figlia ingrata…sto lavorando per il tuo bene, in fondo!”. Grazie, mamma, ma so gestire anche da sola la mia vita.
“Allora, ragazzi…avete già deciso la data del matrimonio?”. Quasi mi soffoco a causa di un boccone di pane dopo quest’uscita. Faccio fatica a respirare, nonostante i colpetti che Roy continua a darmi sulla schiena.
“No…in realtà non ci abbiamo nemmeno pensato, al matrimonio” interviene Roy.
“Non ti sembra di scavalcare qualche tappa, mamma? Stiamo insieme da quanto? Due giorni?”
“Beh…se conti dal bacio alla festa…ormai è più di una settimana”. Taci Roy. Non hai capito che questa è una battaglia tra me e mia madre?
“Bacio alla festa? Non me ne avevi parlato, Miki. Dobbiamo festeggiare”. Ora la mia anima è divisa in due…una che sta cercando un buon posto per scavarsi la fossa e l’altra che trattiene a stento le risate.
“Stiamo festeggiando” le ricordo.
“Si…ma dobbiamo festeggiare non solo il tuo compleanno, sta sera. Ci sono anche la realizzazione del tuo sogno nel cassetto e della tua speranza ben riposta!”. Sapevo che eri stata tu! Che colpo basso alludendo al nome dei miei figli.
“Beh, allora in alto i calici”. E alziamo i bicchieri, concediamole questa piccola vittoria. Ma sappi, mammina cara, che la guerra è solo all’inizio!
***
“Una cena fantastica, nonostante i tuoi battibecchi con tua madre” sussurra Roy appena apro la porta di casa. Tutti e tre i bambini si sono addormentati. Lui tiene i gemelli, uno attaccato in qualche modo sulle spalle e l’altro in bilico tra le braccia. Io  tengo Tanoshimi insieme ad un enorme sacchetto contenente il regalo da parte di mia madre.
“Battibecchi? Ma no…cosa ti ha fatto pensare che io e mia madre stessimo battibeccando tra di noi?” dico in tono ironico. Forse le occhiate di sfida? O i discorsi interrotti dalle chiacchiere dell’altra? O forse, ma è solo un’idea, il fatto che ci scambiavamo battute avvelenate da una parte all’altra del tavolo?
“Aspetta, metto a letto lei e poi ti aiuto”. Mi avvio in fretta verso la stanza della piccola, ma a Roy non serve il mio aiuto. Riesce perfettamente ad occuparsi dei gemelli e sa persino che Yume tiene una luce accesa perché ha paura del buio.
“Te la cavi bene con i bambini”
“Ho sempre desiderato diventare padre”. E allora perché non ti sei trovato una compagna in Europa? D’altronde sapevi che io l’avevo fatto!
“Tua…tua madre mi ha detto il significato dei nomi dei tuoi figli”. Roy parla piano tra le mura sottili della cucina. Estrae la bottiglia di spumante che abbiamo stappato oggi pomeriggio ed inizia a riempirne due bicchieri.
“Lo so…che altro ti ha detto?”. Ora sono curiosa di vedere quanto la mia subdola mammina sia intervenuta nella mia vita.
“Mi ha dato l’idea per il regalo…e credo abbia consigliato a Mori di fare una festa di Natale. Sapeva che eravamo tornati tutti in città”. Addirittura? Ha messo la pulce nell’orecchio di Mori perché sperava che incontrassi Roy. Altro che dolce e arzilla nonnina, sei una strega esperta!
“E…mi ha dato il tuo indirizzo…lunedì l’ho incontrata all’ospedale…abbiamo parlato un po’. Si è lasciata sfuggire che anche il nome di Tanoshimi l’avevi scelto pensando a me”. Non mi stupisco più di niente, ormai.
“Immaginavo”. Bevo una lunga sorsata del liquido amarognolo contenuto nel bicchiere e me ne verso un altro.
“Ma ha concluso che mi avresti detto tu il significato…quando  ti saresti sentita pronta”. Quando mi sarei sentita pronta. Ammirevole! Osservo Roy attraverso il cristallo vuoto. Mi sta guardando, sta aspettando
“Vuoi davvero saperlo?”. Lui annuisce. Ormai stiamo insieme, perché nasconderlo.
“Forse tu non te ne ricordi, ma il giorno in cui nacque Tanoshimi, il 30 agosto, tu facesti un’intervista” qualche secondo di pausa “Mentre ti intervistava, la signorina ti fece una domanda…”
“Mi ha chiesto se c’era una donna che mi faceva battere il cuore”. Se la ricorda. Annuisco.
“In quell’intervista, per la prima volta, mi hai praticamente detto che mi amavi. Anche se in modo indiretto. Per questo ho chiamato gioia mia figlia perché, dopo quelle parole, mi sentivo felice”. Sorride. Sorrido.
“Beh, hai visto? Non ci voleva molto a dirmi la verità!”. Mi fa sedere sul ripiano della cucina e con il suo corpo si piazza davanti a me. Con due dita gioca con i miei capelli ribelli e mi bacia con passione. Mi sento sciogliere tra le sue braccia, sento il suo profumo inebriarmi, le sue mani cercarmi. La sua lingua gioca con la mia, lasciandomi in bocca un sapore nuovo, diverso da quello dello spumante appena bevuto.
“Secondo te stiamo facendo la cosa giusta?” sussurro al suo orecchio.
“Cosa dice il tuo cuore?”. Non mi servono parole per rispondere. Mi basta un bacio. Un bacio che non lascia dubbi. Si, è la cosa giusta!
***

 
L'angolo di *L*
Wella bella gente!!! (Oahio minna!) 
Sto terminando (finalmente) la storia iniziata...quando? Un secolo fa? 
Va beh...ho finalmente trovato il tempo per pubblicare...due capitoli in una settimana!! Ho già pronto anche l'ultimo (e un'altra avventura che finisce)....quando mi ricordo (ho un minimo di alzahimer (come diavolino si scrive???), non uccidetemi se passa un altro anno e mezzo nel frattempo =P )
Un bacioneeeeeee
Kiss
  
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