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Autore: Xandalphon    15/04/2014    3 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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5)The be(a)st team - II

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Infilando le mani nelle tasche m'avviai dunque in giro per la città, alla ricerca dei miei amici.
Non avevo poi tutta sta fretta di partire. Non era esattamente l'apice dei miei desideri indagare su questa missione, che si presentava ostica, e che andava a riaprire un capitolo che erano due mesi che speravo di riuscire a chiudere.

Tuttavia.. erano le dieci del mattino. Se mi fossi spicciato, avrei potuto trovare Genma, Aoba e Raido entro un ora, un ora e mezza al massimo e riuscire a partire per le 13-13.30.
In fin dei conti come ogni altra cosa, prima la iniziavo, prima la finivo.
Probabilmente quelli del vortice erano stati troppo sicuri dei loro contatti e avevano tralasciato qualche dettaglio importante.
Mentre facevo queste riflessioni i miei piedi si erano diretti verso il posto in cui avevo nove possibilità su dieci di trovare Genma: il bar.

Di norma gli shinobi andavano al bar del 'Il Kunai Affilato'. Un luogo discreto, pulito, ordinato e di buona qualità.
Genma no. Lui frequentava abitualmente 'La Cicogna Ubriaca'.
Si trovava in un viottolo secondario (forse anche terziario) piccolo, stretto e buio anche in pieno giorno.
La porta del bar era di legno secco, che andava scrostandosi della sua vernice, originariamente rossa.. o rosa. Il colore era irriconoscibile. Ad adornarla c'era una sagoma alta due metri di una cicogna, in cui, nel becco portava un fagotto, come voleva la tradizione che le cicogne portassero i bambini.
Solo che dal fagotto, dove avrebbe dovuto trovarsi il pupo, sporgevano i colli di bottiglie di alcolici.

Anche questa era tuttavia scolorita dal tempo, e il legno crepato in alcuni punti.
Entrando nel locale la prima cosa che si notava era la cotre fumosa che regnava all'interno. Sembrava quasi che ci fosse nebbia all'interno del bar.
Il mio olfatto sensibile ne risentì subito, dovetti trattenermi per non mettermi a tossire o tapparmi il naso con le mani.
Odore di sigarette, sigari, pipe, alcoolici, di tabacco e qualche altra erba che era meglio non identificare regnava sovrano.
Una volta tanto mi risentii di avere un olfatto così tanto fine, dato che mentre passavo tra i tavoli attorniati da persone con aria assai poco raccomandabile, sentii anche odore di corpi sudati e che avevano un urgente bisogno di un bagno. In effetti ad adocchiare qualcuno di quelli messi negli angoli, sembravano non aver visto una doccia da mesi. Bleah!

Finalmente lo trovai.

Era seduto ad un tavolo rotondo, ricoperto da un tappetino verde, dove stava giocando a carte con altri tre ceffi.
Aveva il suo solito senbon tra le labbra, il sorrisetto malizioso mentre osservava le carte giocate.

“Ehi, non è un po' presto per iniziare a bere e giocare?” gli domandai avvicinandomi.
Il ragazzo era castano, con gli occhi color cioccolato, la bandana nera legata sul capo.

“Per il momento non ho ancora bevuto.. ma non è mai troppo presto per giocare. Ah! Presa mia..” disse buttando con aria trionfare le carte sul tavolo.
Gli altri brontolarono, facendomi capire che non era la prima volta che vinceva.

“Mi spiace rovinarti la festa Gen, ma mi servi in squadra. Sandaime mi ha assegnato una missione”
Lui sbuffò raccogliendo i soldi, senza neppure degnarmi di un occhiata.

“Sei il solito noioso Kakashi. Peggio che una vecchia! Sono rientrato solo due giorni fa.. lasciami in pace”

“Ah-ah.. ti aspetto per le 13 alle porte della città. Prenditi l'intero equipaggiamento e le provviste. Staremo lontani per un po' di giorni”
Questo parve riscuotere la sua attenzione.

“Dove diavolo ci ha spediti il vecchio sta volta?”

“Te lo spiego.. vieni?”
Sospirò, e mettendo via le vincite, raccolse il giubbotto dallo schienale della sedia e salutando mi seguì fuori dal locale.
Fui assai grato di tirare una boccata d'aria pulita.

“Certo che magari tu non fumi, ma morirai di fumo passivo a passarti le giornate lì dentro..” mi lamentai.

“Uh, quanto la fai lunga signorina..”

“Io non la faccio lunga. Dico solo che ti rovini sia i polmoni che il naso a stare lì dentro. Comunque dobbiamo cercare anche Raido e Aoba” dissi.

“Aoba.. eccolo là, doveva venire a giocare con me” disse indicandomi il ninja con gli occhiali scuri che era comparso all'inizio della via.

“Bene. Aoba, sei assoldato anche tu. Dobbiamo cercare ancora Raido” dissi avvicinandomi al ninja, che ci salutò allegramente.

“Abbiamo una missione?” chiese.

“A quanto pare si, ma Kakashi si sta divertendo a fare il misterioso” gli rispose Genma.

“Non mi va di spiegare tre volte la stessa storia. Cerchiamo Raido”

“Sarà a casa di sua madre. Spesso la passa a trovare” propose Genma.
Annuii, e tutti e tre andammo a cercarlo.
Da sua madre non era, e neppure in casa sua. Ci mettemmo qualche minuto a rintracciarlo, e lo trovammo al parco intento a passeggiare, e s'unì di buon grado al gruppo, dicendo che si stava annoiando.

“Ora ci vuoi dire cosa c'è da fare o dobbiamo anche entrare in un bunker per non essere spiati?” mi chiese Genma.
Gli rifilai un occhiataccia, ma Genma era spesso irriverente. Non lo faceva con cattiveria.. ma il punzecchiare era il suo 'modus operandi'. Il suo modo di essere. Era più probabile riuscire a parlare con un pino che non riuscire ad ottenere una risposta normale da lui, senza tracce di battute o punzecchiature.
Anche se comunque sul lavoro era un bravo shinobi. Sapeva essere serio.. Almeno quando si combatteva.

“Abbiamo ricevuto comunicazione dalla Tsunamikage che alcuni mesi fa, è stata sottratta una importante tecnica di sigillo dalla loro biblioteca, e nemmeno un mese dopo, la mia ex compagna di squadra, Rin Nohara, è stata catturata e fatta diventare una Jinchuriki improvvisata. Sandaime Hokage ritiene che i due fatti siano in qualche modo collegati, e in questo caso ci sono sicuramente degli infiltrati.
Ed anche la Tsunamikage vuole i colpevoli.
Il nostro compito sarà quello di andare al Vortice, scoprire i traditori, catturarne se possibile un paio vivi e fare piazza pulita degli altri, sempre collaborando con le autorità del Vortice.
Vi spiegherò quello che mi ha detto Kushina-sama sul villaggio lungo la strada.
Dato che non sapremo chi o cosa troveremo, prendetevi l'equipaggiamento al completo, provviste e tutto quello che ci può servire per stare via anche più di una settimana. Anche se credo che ci metteremo di meno” spiegai a loro che mi stettero ad ascoltare con attenzione.

“pff.. non hanno svolto delle indagini interne?” chiese Genma.

“A quanto pare non hanno trovato nessun colpevole tra di loro. Sembra che la Tsunamikage sospetti che alcuni della foglia si siano infiltrati” risposi.

“Dilettanti..” commentò Aoba, a cui Genma annuì, con aria condiscendente.

“Andiamo a insegnargli come si svolge una vera ricerca..” disse Genma.

“A che ora ci ritroviamo?” chiese invece Raido pacatamente.

“Alle 13 voglio partire. Porta nord. Facciamo un po' di strada prima dell'imbrunire” risposi.

“Bene” risposero tutti schizzando in direzione della loro casa.
Io stesso tornai a casa, preparandomi gli equipaggiamenti ninja e lo zaino con vestiti e provviste.
Come concordato, ci ritrovammo alla porta della città e partimmo per la nostra destinazione.

  
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