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Autore: manga    15/04/2014    14 recensioni
Questa è una storia ambientata nel mondo di Naruto, ma completamente diversa da quella che conosciamo anche se i personaggi sono gli stessi. Alcuni di loro, per ovvi motivi, avranno una personalità un po' diversa ... dico solo un po', perché cercherò di non allontanarmi troppo dai loro personaggi originali .... che dire ancora, se volete sapere cosa ha ideato la mia mente contorta, seguitemi in questa nuova avventura ....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Per raggiungere il Monte degli Hokage era necessario passare per il settore dei ninja. Alan e i suoi compagni erano particolarmente contrariati, come il resto della classe. Solo Sakura era tranquilla e ammirava estasiata le persone intente all’allestimento dei banchetti e dei festoni, in preparazione della festa di primavera che si sarebbe
svolta entro una settimana.

“Ehi ragazzi, avete visto che stanno già allestendo le bancarelle per la festa di primavera?”

“Non siamo ciechi Sakura …. Però voglio che osservi bene il modo in cui le stanno disponendo …. Da una parte ci sono quelle dei civili, mentre dall’altra quelle dei ninja!”
“Non capisco dove vuoi arrivare Jungo!”

“Non capisci perché sei stupida e ti ostini a non capire …. Definisci i ninja delle buone persone, invece sono loro i primi che non vogliono avere nessun contatto con noi civili …. Sono loro che ci vogliono tenere a debita distanza!”

“Alan, ma non è vero! La festa della primavera l’abbiamo sempre festeggiata tutti insieme e nessuno dei due settori si è mai lamentato!”

“Oh insomma Sakura, adesso basta! Quello che sta cercando di farti capire Alan è che sono proprio i ninja a non volerci in mezzo a loro. Avendo la governabilità, possono decidere come impostare la collocazione delle bancarelle e le hanno volutamente divise nei due lati della strada, così da evitare di mescolarsi con noi …. Inoltre, se non mi credi, guarda i ninja come ci stanno guardando!” Mimì era adirata, non le piaceva essere fissata in quel modo.

“Mimì, forse ci stanno guardando in modo curioso …. Non capita tutti i giorni di vedere degli omega in questo settore e…..”

“Adesso mi hai proprio scocciando Sakura …. Ritieniti fortunata che ti considero una dei nostri, altrimenti ti avrei già presa a sberle!” Alan era un tipo violento e spesso aveva fatto a botte con dei compagni anche più grandi di lui per futili motivi. Se non eri nella cerchia delle sue amicizie era meglio stargli alla larga ….

“Scusa Alan …. Solo che ….”

“Non capisci come tuo solito ….” Sospirando rassegnato: “Ok te lo rispiego …. A Konoha ci sono due grandi feste, quella delle primavera e quella del primo giorno dell’anno in cui ci dirigiamo tutti al tempio per pregare e festeggiare l’inizio del nuovo anno …. Entrambe le classi sociali sono obbligate a festeggiarle insieme come vuole la tradizione, ma in realtà, gli stessi ninja ne farebbero a meno perché si sentono superiori a noi omega. Noi civili siamo a conoscenza del loro pensiero e cerchiamo di non avere nessun contatto con loro, ignorando però, che anche noi non li vogliamo e cerchiamo di stargli alla larga il più possibile! …. I civili e i ninja non possono e non dovranno mai avere dei contatti fra di loro, ora ti è tutto più chiaro?”

“S-si …. Scusatemi!” Sakura si portò una mano all’altezza del mento, quello era il suo modo di riflettere, mentre il suo sguardo iniziò a vagare in mezzo alla piazza ….. Si sentiva a disagio, i suoi amici avevano ragione …. I ninja stavano osservando l’intera sua classe in modo sorpreso ed incredulo. Quegli sguardi la mettevano in soggezione ed in imbarazzo e, involontariamente, si avvicinò di più ad Alan per sentirsi al sicuro … protetta!

Si ricordava perfettamente il giorno in cui fece amicizia con lui e gli altri ragazzi. All’età di cinque anni, suo padre la portò per la prima volta all’asilo, dicendole che doveva socializzare con altri bambini, dato che l’anno dopo, avrebbe obbligatoriamente frequentato le scuole elementari. Era diversa dagli altri suoi compagni …. Il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli erano strani ed insoliti, per non parlare di quella fronte spaziosa …. I primi giorni veniva derisa e schernita da tutti, nessuno voleva giocare con lei perché la ritenevano diversa. A lei non importava e non se la prendeva con nessuno perché, se lo avesse fatto, sarebbe stato offendere la memoria di sua madre, dato che quegli aspetti esteriori li aveva ereditati proprio dai suoi discendenti. Era sempre sorridente, anche quando gli altri la prendevano in giro ed alcuni, per dispetto, le tiravano i capelli e le facevano lo sgambetto per farla cadere …. Lei continuava a sorridere! Quel suo sorriso colpì particolarmente Alan, definendola una tosta e offrendole la sua amicizia insieme a quella degli altri. Da quel giorno, nessun bambino osò più deriderla o farle del male per non mettersi contro Alan e i suoi amici ….. in un certo senso erano una banda, forte e temuta da tutti gli altri bimbi.

Lei stava bene in loro compagnia, si divertiva sempre …. andavano molto d’accordo, tranne per l’argomento ninja. Anche suo padre le aveva spiegato molte volte la differenza fra le due classi sociali e lei, senza spiegarsi il perché, era estasiata dal mondo dei ninja e gli chiedeva sempre di raccontarle la sua giornata lavorativa a contatto con loro ….  le sarebbe piaciuto essere anche lei una ninja …. avere il chakra …. proteggere le persone che amava! Ma la realtà era un’altra, lei era e sarebbe sempre rimasta una semplice civile.

“Ah ragazzi! Prima che mi dimentichi …. Lo sapete vero che fra una settimana compio gli anni! Festeggiamo insieme come sempre?”

“Certo che domande!” Alan la guardò, sorridendole dolcemente, come gli altri suoi amici …. L’avevano perdonata ancora una volta per i suoi discorsi inutili sui ninja ….
Le volevano bene e a modo loro cercavano di farle capire le differenze sociali!

“Hai già comprato il kimono Sakura?"

“Si, la settimana scorsa …. Mi ha accompagnato mio padre …. È bellissimo, ma non voglio dirvi com’è, deve essere una sorpresa!”

“Ma neanche un indizio? Non vorremo sfigurare o peggio …. Comprarne uno uguale al tuo!”

“No Nabiki, stai tranquilla, il commesso ha detto che aveva solo quel modello, quindi non rischieremo di indossare lo stesso kimono!”

Le bambine iniziarono a parlare di moda e di acconciature varie, quell’anno avrebbero compiuto tutti undici anni e a settembre avrebbero iniziato a frequentare le scuole medie …. L’età adolescenziale era alle porte!”

Giunti al Monte:

“Bene bambini …. Ora venite tutti attorno a me che ho alcune raccomandazioni da farvi!”

La maestra iniziò a radunare la scolaresca incitandoli con le braccia a raggiungerla.

“Chissà cosa vorrà dirci …. Forza sbrighiamoci!” Come sempre, Alan comandava il gruppo.

“Ci siete tutti? Perfetto …. allora, ascoltatemi molto attentamente …. i ninja mi hanno informato che l’ala est del monte non è ancora del tutto in sicurezza. E’ sorretta da delle travi e dai ponteggi, quindi stateci lontani …. Non voglio che vi succeda niente, mi sono spiegata?”

“Si!” gridarono in coro tutti i bambini.

La maestra guidò la fila verso i volti degli Hokage, iniziando a raccontare la storia ai suoi alunni, anche se loro la conoscevano a memoria, dato che questa, veniva tramandata in generazioni in generazioni nelle loro famiglie …. Sakura era eccitatissima …. Quei volti rappresentavano le persone più importanti del regno del Fuoco e per ultimo, il volto di Lady Tsunade …. Era bellissima, anche se suo padre le diceva sempre che l’immagine scolpita, non rendeva giustizia alla vera bellezza dell’Hokage in persona: una donna dai lunghi capelli biondi e da due splendidi occhi azzurri. A Sakura sarebbe tanto piaciuta vederla dal vivo e volendo, avrebbe potuto soddisfare il suo desiderio recandosi con una scusa qualsiasi al lavoro da suo padre. Essendo figlia di un funzionario, aveva libero accesso a palazzo e forse, con un po’ di fortuna avrebbe potuto conoscere l’Hokage in persona e, magari, anche il famosissimo Fukagu Uchiha, braccio destro dell’Hokage, capo della polizia, del corpo anbu e capo clan della famiglia ninja più prestigiosa dell’intero regno del Fuoco …. Questo sarebbe sempre stato un desiderio irrealizzabile, perché, conoscendo l’opinione dei suoi compagni, sarebbe stata criticata o peggio, allontanata da loro, per avere avuto dei contatti con i ninja …. Ormai la distinzione delle due classi sociali erano stampati nella sua mente come dei tatuaggi indelebili e doveva farsene una ragione il prima possibile, altrimenti, avrebbe rischiato sicuramente di perdere l’amicizia del suoi amici.
La gita durò quasi due ore, la maestra aveva illustrato e descritto ogni singolo volto degli Hokage, soffermandosi maggiormente su quello di Minato Uzumaki, l’eroe della terza grande guerra che, con il suo sacrificio, aveva messo fine al conflitto mondiale.

“D’accordo, abbiamo finito mezz’ora prima del previsto …. Dato che siete stati tutti molto bravi, vi lascio questo tempo per aggirarvi ancora dentro a quest’area, ma mi raccomando, state lontano da quelle transenne!”

“Si maestra!” risposero all’unisono gli alunni.

I bambini erano felicissimi, potevano divertirsi e correre dentro all’area del Monte degli Hokage ….

“Che noia! Sempre e solo correre! Lo facciamo anche nel nostro settore …. Alan, non hai niente di divertente da proporre?”

“Fammi pensare! …. Ci sono … in quest’area si sono sempre divertiti tutti i bambini ninja …. ora tocca a noi, dimostriamo che anche i civili non hanno paura!”

“Che vuoi dire Alan? ….. Cos’hai in mente? …. Non tenerci sulle spine …. Adoro i tuoi giochi!”

Mimì era sempre in adorazione quando il suo amato parlava o proponeva qualche gioco, anche se spesso, quest’ultimo poteva essere pericoloso.

“Allora …. Propongo una gara di velocità e di coraggio, ma non obbligo nessuno a farla …. Vince chi arriva prima e tocca tutti e quattro le travi che sorreggono l’impalcatura!” Indicando l’area vietata per i lavori di sicurezza al Monte.

“Ma Alan! …. Non possiamo …. La maestra …..”

“So bene quello che ha detto la maestra Jungo …. Infatti ho specificato che questa gara si basa sul coraggio e che nessuno è obbligato a partecipare se non se la sente ….. Vorrà dire che la farò solo io!” Alan non aveva paura di niente e voleva sempre dimostrare a tutti il suo coraggio.

Le bambine insieme a Jungo e a suo fratello Saki, si tirarono indietro, mentre Yuki, il braccio destro di Alan, accettò di gareggiare con il suo amico.

“Mi raccomando, state attenti!”

“Non preoccuparti Mimì …. Sappiamo quello che facciamo …. Limitati solo a dare il via!” Alan si era già posizionato affiancato dal suo amico in attesa del segnale di partenza.

“Pronti? …… Via!” Mimì dopo aver dato il via, incrociò le mani come le sue amiche, mentre gli altri due seguivano la corsa con la preoccupazione negli occhi.

Alan e Yuki erano velocissimi nella corsa, quasi si eguagliavano …. Arrivarono finalmente alle travi …. La prima fu toccata da Alan, la seconda da Yuki, la terza da entrambi …..essendo pari, chi avesse toccato la quarta, avrebbe vinto …. Correvano uno accanto all’altro fino a toccarsi con le spalle …. Mancavano poco più di tre metri …. Nessuno dei due voleva cedere ed entrambi, ebbero la stessa idea: lanciarsi, toccare la trave e vincere la gara.

Purtroppo però, la corsa a gran velocità unita al salto, fece urtare contro la trave i corpi dei ragazzini in modo violento, tanto da provocarne l'oscillazione insieme all’intera impalcatura. Questa provocò qualche colpo alla parete rocciosa …. Dalla cima del Monte si alzò una nube di polvere seguita dal distaccamento di alcune pietre ….. Una frana si stava dirigendo verso terra, proprio sotto ad Alan e Yuki, caduti a terra dopo aver urtato la trave ….

Mimì urlò spaventata, facendo voltare tutta la scolaresca, Jungo e Kalin urlarono ai loro amici di scappare e di mettersi al riparo …. La discesa della frana era troppo veloce …. Alan e Yuki non avrebbero mai fatto in tempo ad allontanarsi! Sakura era terrorizzata, i suoi amici rischiavano di morire …. La disperazione invase tutto il suo corpo provocandole una strana forza interna …. Guidata da uno strano impulso, iniziò a correre come un fulmine e senza rendersi conto di come avesse fatto a raggiungere così velocemente i suoi amici, afferrò Alan spingendolo a qualche metro di distanza, poi si voltò verso Yuki per fare la stessa cosa, ma un gran masso si stava dirigendo proprio sopra la testa dell’amico …. La rosa balzò in alto di qualche metro e con un pugno potentissimo disintegrò il macigno in mille sassolini …. I suoi amici erano in salvo …. Con questa consapevolezza atterrò con i piedi uniti a terra e si girò verso di loro ….. Il volto dei suoi amici mutò varie volte in pochissimi istanti …. incredulità, sorpresa, paura, delusione ed infine …. ma non fece in tempo a vedere l’ultima loro espressione che Sakura sentì le forze abbandonarla, la vista offuscarsi e poi …. Il buio!

 

  
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