Anime & Manga > Lupin III
Segui la storia  |       
Autore: Lady Five    15/04/2014    5 recensioni
Una bellissima donna consapevole del suo fascino. Un uomo apparentemente di ghiaccio. Una passione improvvisa che non sanno dove li condurrà. E un fatto doloroso del loro passato che li accomuna, un'oscura minaccia che devono finalmente affrontare...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fujiko Mine, Goemon Ishikawa XIII, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic


by Triz

“Bevi qualcosa?” chiese Abe al giovane, avvicinandosi al tavolino su cui erano sistemate diverse bottiglie di liquori.
Goemon non voleva bere. Non amava farlo, e aveva paura che in quel momento gli togliesse lucidità. Ma non voleva nemmeno destare sospetti nella sua vittima. Quindi accettò del whisky liscio. Controllò però attentamente che Abe non versasse qualcosa di strano nel suo bicchiere e si servisse a sua volta dalla stessa bottiglia. L'uomo sembrava rilassato e di buon umore.
Intanto, in corridoio, i suoi complici avevano messo fuori combattimento i due gorilla. Fujiko, con il viso seminascosto da un paio di enormi occhiali scuri, ne aveva distratto uno fingendo di non riuscire a entrare nella sua suite e chiedendogli aiuto, e Juro e Jigen li avevano tramortiti e rinchiusi in uno stanzino di servizio, legati e imbavagliati.
Goemon prese il bicchiere, bagnò appena le labbra e si guardò intorno, fotografando mentalmente ogni angolo della stanza, ogni possibile via di fuga. Appurò che non c'era nessun altro. Intanto commentava la magnifica vista che si godeva dall'ampia vetrata.
“Da quanto tempo lavori con monsieur Bourdon?” gli chiese a un tratto Abe.
“Da circa 3 anni” buttò lì Goemon, un po' colto alla sprovvista.
“Troppi. Di questi tempi bisogna cambiare spesso posto di lavoro, fare tante esperienze, soprattutto quando si è giovani di talento come te...”
Il samurai annuì con un mezzo sorriso. Dove voleva andare a parare il vecchio?
“Come fa a definirmi di talento? Non mi conosce nemmeno!”
“Ti prego, lasciamo perdere i formalismi, diamoci entrambi del tu. Lo so, perché ho fiuto per capire quanto valgono le persone. E' un aspetto fondamentale per la mia professione.”
In questo caso non hai capito proprio niente!
“Immagino. Ne sono lusingato.”
“Avrai intuito che voglio farti una proposta...”
Abe si sedette sul divano e lo invitò a fare altrettanto. Goemon esitò. La chiavetta, pensò. Devo fare prima quel lavoro!
“Vorrei prima darle, cioè, darti, il materiale che mi avevi chiesto. Purtroppo ci è rimasta solo questa chiavetta, non posso lasciartela, ma posso scaricare i dati sul tuo pc. Così ci togliamo il pensiero e possiamo dedicarci ad altro” aggiunse allusivo.
Cosa mi tocca dire!
Abe parve contrariato, ma poi probabilmente convenne che aveva ragione. In fondo, quei dati gli servivano davvero. Si alzò, andò a prendere dalla scrivania un piccolo portatile e lo appoggiò sul basso tavolino davanti al divano. Goemon si sedette e vi infilò il pendrive. Non era necessario fare altro: la chiavetta avrebbe rapidamente svolto il suo doppio lavoro. Intanto, decise di distrarre Abe.
“Allora, che cosa volevi propormi?”
“Di lavorare per me. Come assistente personale...”
“Ma... e il signor Ikeda?”
“Oh, ormai è prossimo alla pensione. Prima o poi avrei dovuto cercare un sostituto, e tu sei capitato al momento giusto. All'inizio farai il suo vice, naturalmente, il lavoro è abbastanza complesso e lui ti dovrà insegnare molte cose. Poi riceverà una sostanziosa buonuscita e potrà finalmente godersi la vita. Se lo merita, dopotutto mi ha servito fedelmente per anni.”
Goemon tacque alcuni istanti. Quest'uomo deve davvero aver perso la testa, per prendere a lavorare con lui il primo venuto, nella sua posizione! Ora capisco come le donne riescono a farci fare qualsiasi cosa!
“La tua proposta, Sosa, mi lusinga e mi alletta molto, naturalmente... Ma ci devo riflettere... Sarebbe un grosso cambiamento di vita per me... Dovrei trasferirmi in Giappone, suppongo... e tutto il resto.”
“Certo, mi rendo conto. Non voglio farti fretta, pensaci con calma... E poi, immagino... c'è quel tuo amico, no? Il socio di monsieur Bourdon...”
“Chi, Goro? Oh, non farti delle idee... andiamo molto d'accordo, ma … non c'è niente di serio tra noi, ”
Intanto, per fortuna, la chiavetta aveva svolto il suo compito. Goemon la tolse dal computer e si alzò per riporla nella valigetta, che aveva lasciato vicino all'ingresso.
Era giunto il momento di agire. Aprì la valigetta, dando le spalle ad Abe, e prese il coltello dalla fodera dove era nascosto. Con un gesto repentino la fece scivolare nella manica sinistra della giacca e tornò verso il divano. Adesso doveva studiare il momento giusto per puntarlo alla gola di Abe. Si rese conto che l'uomo avrebbe potuto capire le sue intenzioni guardando il suo riflesso nella vetrata. Quindi Goemon si avvicinò al divano da dietro con studiata lentezza, sorridendo.

Fu un attimo.
Abe si chinò leggermente in avanti per posare il bicchiere sul tavolino, abbassando gli occhi. E il samurai ne approfittò subito. Estrasse il tantō dalla manica e contemporaneamente con un balzo gli fu addosso, schiacciandolo contro lo schienale del divano, bloccandolo con il braccio libero e puntandogli il coltello alla gola.
Per qualche secondo Abe non capì che cosa stesse succedendo e forse pensò a uno scherzo di cattivo gusto. Ma quando sentì che la presa che gli bloccava il respiro non si allentava, iniziò a dimenarsi.
“Ken! - tentò di gridare, ma la voce gli uscì strozzata - Che ti prende?!? Lasciami immediatamente!!!”
Per tutta risposta Goemon strinse più forte. La rabbia e l'odio che aveva tenuto sotto controllo per tutte quelle settimane cominciarono a prendere il sopravvento.
“Aiuto!” tentò ancora di gridare Abe, certo sperando che i suoi bodyguard lo sentissero.
“E' inutile che strilli. I miei soci hanno tolto di mezzo i tuoi scagnozzi, non verrà nessuno ad aiutarti. Prega il tuo dio, se ne hai uno, perché stai per pagare per tutto quello che hai fatto, bastardo assassino!”
“Ma chi... chi sei? Di cosa stai blaterando? Io non ti ho fatto niente!”
“Goemon Ishikawa. Ti dice niente questo nome?”
L'uomo smise di colpo di agitarsi. Tacque per alcuni istanti, come per recuperare qualcosa nella memoria.
“Tu?!? Come... come hai fatto a trovarmi?!? Io... io ti ho cercato per anni!”
“Lo so. So tutto, so quello che tu e quella banda di criminali del Sentiero del Dragone d'oro avete fatto ai miei genitori e a molti altri! So che volevi far uccidere anche me, che ero solo un bambino. Ma hai finito di fare del male. Non ti faccio a pezzi lentamente come meriteresti solo perché non ne ho il tempo... Ma prima che ti sgozzi devi dirmi una cosa. Perché?”
“Perché... se sai tutto come dici, l'avrai capito da solo. Tuo padre e altri volevano uscire dalla setta... non potevamo permetterlo, o l'intero sistema sarebbe crollato. Quando ci sono in gioco degli ideali più grandi occorre a volte sacrificare qualcuno... Ahi!”
Goemon fremette di sdegno e premette il coltello più forte sulla giugulare.
“Non parlare di ideali! I soldi, solo quelli vi interessavano! Ma adesso potete dire addio alle vostre ricchezze! Con quella chiavetta ho potuto prendermi tutti i vostri codici bancari... tra poco non vi resterà più nulla!”
“Maledetto! E' stata tutta una messinscena! Hai approfittato della mia buona fede, non sei migliore di me!”
“Sta' zitto! Voglio solo sapere perché volevi la morte di un bambino di 10 anni!”
Aveva continuato a ripetere a Fujiko che a lui non importava saperlo. Ma ora quella domanda gli era uscita di getto, e improvvisamente si rese conto che la risposta in realtà stava a cuore anche a lui.
E Abe l'aveva capito. Era un uomo astuto e calcolatore. Quell'informazione poteva diventare il suo salvavita.
“Perché dovrei dirtelo? Tanto mi ammazzerai comunque!”
Goemon esitò per una frazione di secondo.
“D'accordo. Come vuoi. In fondo sono passati quasi 20 anni, non ha più molta importanza. Io sono ancora vivo, e tu tra poco sarai morto.”
“Un momento! Non puoi uccidermi così! Sono disarmato!”
“Anche le persone che hai fatto ammazzare tu lo erano! Erano inermi e innocenti! Non è il mio stile, lo ammetto, ma tu non meriti nessun riguardo da parte mia.”
Era vero, non aveva mai ucciso nessuno così, a sangue freddo. Ma che cosa avrebbe dovuto fare? Sfidarlo a duello? Era una cosa che fanno gli uomini d'onore. E Abe non lo era.
“Basta, abbiamo chiacchierato anche troppo!”
“Aspetta! Ti dirò tutto!”
Perché lo stava facendo? Solo per prendere tempo? Sperava arrivasse qualcuno a salvarlo?
In quel preciso momento, un gran frastuono li fece trasalire entrambi. Qualcuno aveva sfondato la porta, chiusa a chiave, e in un secondo alcuni uomini incappucciati e armati si sparsero per la stanza.
Istintivamente Goemon arretrò verso la vetrata, facendosi scudo con Abe e cercando di capire che cosa stesse accadendo. Chi diavolo erano quegli uomini e, soprattutto, da che parte stavano?
Ma quando vide la persona che entrò subito dopo il commando, lo stupore lasciò immediatamente il posto a un'ira incontrollabile.
“Juro! Maledetto traditore! Sei uno di loro! Sei sempre stato dalla sua parte!”
“Non è come pensi, Goemon. Ora lascialo a noi. E' finita.”
Due degli incappucciati gli strapparono Abe dalle braccia e, con sua grande meraviglia, lo ammanettarono e lo trascinarono fuori, mentre quello non sapeva se essere più sollevato per aver scampato la fine o più preoccupato di quanto gli sarebbe capitato dopo.
Nella suite restarono solo loro due, uno di fronte all'altro.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lupin III / Vai alla pagina dell'autore: Lady Five