Fanfic su artisti musicali > Mika
Segui la storia  |       
Autore: fannymika99    16/04/2014    1 recensioni
Mary é una ragazza di 18 anni che decide di festeggiare il suo compleanno con la sua miglior amica Kathy con un viaggio in America, che succederà se per puro caso si perderà nella grande città americana di Los Angeles??
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-non vedo l'ora- dissi sorridendo . Lui si mise vicino a me e io appoggiai la testa sulla sua spalla, lui cominciò ad accarezzarmi i capelli, poi si girò verso di me per guardarmi negli occhi -scusa per stamattina- dissi dispiaciuta -non c'é niente di cui tu debba scusarti- disse accarezzandomi le spalle -ma stamattina....ok- dissi abbassando la testa. Lui mi prese il viso tra le mani e lo alzo, poi si abbassò in modo da arrivare a 1 centimetro da me -mi ha fatto solo piacere- disse sfoggiando un sorriso ammaliante . Anche sul mio viso ormai splendeva un sorriso. Arrivammo, Mika aprì la porta e poi mi invitò ad uscire dalla macchina, afferrai la sua mano tesa verso di me e usci fuori, un pò traballante sui tacchi, poi chiusi la porta e subito la macchina andò via, afferrai forte la mano di Mika, entrammo in quel ristorante che da fuori sembrava una reggia imperiale, l'interno era ancora più bello con divani antichi e quadri di valore, tutti i muri erano rifiniti con ghirigori in oro, sembrava di sognare. Un cameriere si avvicino a noi -M. Penniman, votre chambre réservée est prêt- disse facendo una specie di inchino. Poi cominciò a incamminarsi e noi lo seguimmo, camminammo per un corridoio pieno di specchi e attraversato da un lunghissimo tappeto color rosso con disegnini in oro, arrivammo a una grande porta nera con sopra scritto VIP, prese le chiavi, aprì e ci fece accomodare, mi guardai intorno, diversamente dal resto del ristorante questa stanza non era stile antico ma uno stilo molto moderno con lampade verticali tempestate di luci,un divanetto in pelle rosa a forma di cuore, un tavolo e una postazione bar. -Amour ti piace?- disse Mika faccia a faccia - si é stupenda - dissi sorridendo -ne sono felice- disse Mika facendo con una mano segno al cameriere di uscire . Lui uscì e si chiuse la porta alle spalle. -Cosa facciamo qui da soli?- dissi incuriosita dalla strana situazione -niente, ci rilassiamo - disse sorridendomi per poi buttarsi sul divanetto -ti raggiungo - dissi sedendomi sul divanetto vicino a lui. Poi mi tolsi le scarpe -che fai?- chiese Mika con sguardo malizioso -mi tolgo le scarpe, uccidono i piedi - dissi ridendo. A quella frase anche lui rise. Mi stesi vicino a lui e lo guardai in faccia -cosa mangiamo?- chiesi -bhe non so, quello che decidi , l'avrai- disse girando i miei capelli fra le dita con sguardo pieno d'amore -sei dolcissimo -dissi abbracciandolo -se fai cosi mi provochi- disse con aria scherzosa , scoppiai a ridere e feci una smorfia in segno di non curanza,allora lui si buttò su di me e cominciò a baciarmi , io ero sotto di lui paralizzata ma contribuivo all'appassionato bacio con la lingua. -Mister Penniman- sentimmo provenire da dietro la porta. Si alzò scocciato, io mi misi seduta mentre lui si avvicinava alla porta , aprì la porta -M. Penniman nous servir?- disse il cameriere con un sorriso a 32 denti di cui si capiva la falsità. Mika stava per rispondere No quando io mi alzai e mi avvicinai a loro -Oui - dissi convinta -Ok, François apporte dans le panier- disse facendo segno con la mano di avvicinarsi. Arrivò un ragazzo più o meno della mia età che spingendo un carrello con sopra due cloche , una bottiglia di champagne e una rosa bianca, si avvicinò al tavolo, apparecchiò, poi si giro verso di noi -buone appétit - disse facendo un leggero inchino e poi uscì chiudendo la porta alle spalle.Mika e io guardammo tutti i suoi movimenti in silenzio. -mangiamo?- dissi spezzando quel silenzio -certo- disse girandosi verso di me con un sorriso. Entrambi ci avvicinammo alla tavola e ci sedemmo, alzammo le cloche e mangiammo quel piatto di pasta molto squisito. Brindammo con lo champagne incrociando le braccia e poi ridemmo per la sciocchezza appena fatta. -perché ci interrompono sempre?- disse Mika passando a una faccia seria -non so dirti il perché - dissi ridendo. Mika si avvicinò a me e mi baciò per poi stenderci sul divano -devi andare a lavorare- dissi spezzando il bacio e portandolo alla realtà -perché?- disse alzando la testa al cielo e sbuffando -dai non fare cosi, stasera saremo soli- dissi portandogli la testa al petto e accarezzandogli i capelli. Mentre eravamo li a coccolarci il suo cellulare squillò, lo tirò dalla tasca, si alzò e rispose. -Mika nous attendons toi pour à répéter- disse una voce maschile -J'avais oublié, je viens Immédiatement- disse Mika staccando . -che é successo?- dissi alzandomi preoccupata -siamo in ritardo - disse alzandosi e aggiustandosi i capelli con le mani. Mi misi seduta e rimisi le scarpe , poi entrambi misimo il giacchetto e uscimmo dalla stanza, Mika andò alla cassa, tirò dal portafogli la carta di credito e la porse al cassiere che la passò nel poss e glie la ridiede. -ciao- dissi agitando la mano -su andiamo- disse Mika girandomi via. Salimmo in macchina e velocissimo andammo verso lo studio -amore calmo- dissi accarezzandogli il petto -per fortuna che tu ci sei sempre- disse calmandosi e sorridendomi. -siamo arrivati- disse l'agente. Mika si affacciò e vide fuori dal portone principale molta gente ad aspettare, prese coraggio, mi prese la mano e mi portò fuori. Molti nella folla ci scattarono delle foto mano nella mano,poi arrivarono le guardie del corpo che riuscirono a scortarci dentro. -seguimi- disse Mika felice, gli presi la mano e lo seguì, passammo per il corridoio ,che feci il giorno prima con la madre , e poi arrivammo nel suo camerino, lasciò la mia mano corse verso lo specchio, si aggiustò i capelli e la giacca -rinfrescati un pò, poi se vuoi vieni a vedermi-disse per poi uscire dalla stanza, non me lo sarei mai persa una cosa cosi importante , mi aggiustai i capelli e ritoccai il trucco, poi uscì da quel camerino. Percorsi il lungo corridoio , poi entrai in una stanza enorme tutta piena di luci con delle sedie rosse girevoli e nel mezzo un palco , sul palco c'era una ragazza che cantava,era bravissima , Mika era lì fermo ad ascoltarla, quando finì la musica si avvicino a lei dicendo- Tres bien, tu es magnifique- disse fiero di lei, la ragazza orrissi e poi rispose con voce imbarazzata -merci-. Mika si accorse della mia presenza allora gli diede una pacca sulla spalla e mi venne incontro, si fermò difronte a me -come si chiama quella ragazza? É bravissima- chiesi indicandola -si chiama Marine - disse accarezzandomi il viso -Mika qualcuno potrebbe vederci- dissi scostandogli la mano -lo so,ma un giorno dovremmo pur dire tutto-disse lui spostandomi i capelli dagli occhi -lo so , ma per ora non voglio rovinarti la carriera- dissi abbassando lo sguardo. -credo che abbiamo finito di girare le scene e che tra poco potremo tornare a casa- disse sorridendomi -ok, ti aspetto in camerino- dissi girandomi e andando verso il corridoio. Rifeci tutto il corridoio andando verso il camerino di Mika, dal primo camerino uscì una donna bruna che non accorgendosi di me, mi urtò con la spalla -scusa- dissi girandomi verso di lei. La donna si fermò e si girò verso di me con faccia interrogativa, forse non aveva capito quello che avevo detto, nel girarsi la riconobbi, era Jenifer . -Je suis désolé, je ne parle pas italien- disse lei imbarazzata -Ne vous inquiétez pas-dissi cercando di parlare un pò del francese che avevo studiato gli anni precedenti -Je suis jenifer, tu?-disse sorridendomi e stringendomi la mano -Je suis Mary, la...- dissi amichevolmente, poi tornai alla realtà e non potevo dire chi ero, non potevo far perdere tutta la privacy di Mika , allora aggiunsi dubitosa , cercando si inventare una bugia -Je suis professeur de l'italien Mika - dissi sbagliando qualche pronuncia per l'imbarazzo. Mentre ci stringevamo la mano, arrivò Mika che mi appoggio una mano sulla spalla, gli sussurrai all'orecchio- gli ho detto di essere di essere la tua professoressa di italiano- , poi mi girai verso di lei sorridente -Elle est ma petite amie- disse Mika sorridendo -Elle m'a dit d'être votre professeur d'italien-disse jenifer confusa -Elle est très timide-disse mettendomi il braccio intorno al collo , io arrossì -je vais, je dois m'inscrire- disse lei salutandomi con la mano e andando via -perché gli hai detto la verità - dissi girandomi verso di lui -perché voglio dirlo a tutti- disse accarezzandomi le punte dei capelli -a tutti ?- chiesi scioccata -si anche alla stampa- disse stringendomi a sé , tra le sue braccia ero al sicuro ed ero convinta che avere una relazione aperta al pubblico sarebbe stata la cosa migliore. Andammo in camerino,mettemmo le giacche e uscimmo fuori, ad aspettarci c'era una folla di fan e paparazzi urlanti che scattavano foto, Mika afferrò la mia mano e mi trascino tra la folla per arrivare alla limousine , qualcuno chiedeva le date dei tour, sul nuovo album e chi mi chiedeva chi ero. Arrivammo alla limousine, Mika aprì la porta e ci buttammo dentro, la macchina andò via veloce,dopo 5 minuti eravamo a casa, il tempo minacciava pioggia,le nuvole era grigiastre e c'era molto vento , scendemmo dalla macchina e corremmo verso il portone, prendemmo l'ascensore. Nell'ascensore ero appoggiata al muro aspettando di arrivare, lui si avvicinò a me, mise la mano al muro e mi baciò con la lingua, quando le porte si aprirono, si staccò da me , aprì la porta di casa ed entrammo, ad accorgerci c'era Melachi, faceva molto freddo e Mika accese il caminetto.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: fannymika99