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Autore: metaldolphin    16/04/2014    2 recensioni
ATTENZIONE! SPOILER del capitolo finale del manga della serie "Sigma" (e quindi del finale dell'intera storia).
Si conclude la tragicomica vicenda di Sousuke Sagara e Kaname Chidori.
La battaglia è stata dura e tutti ne porteranno per sempre i segni.
Versione adattata alla narrazione, ma fedele allo svolgimento della vicenda.
Sarà precisato quando il racconto, ad un certo punto, diverrà di mia invenzione.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andrey Kalinin, Kaname Chidori, Sousuke Sagara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Maggiore Kalinin giacque abbandonato sul suolo polveroso, che bruciava assieme all’elicottero precipitato, in quello scorcio della lussureggiante isola di Merida; era un luogo che conoscevano bene entrambi, la loro casa nei periodi di licenza, prima che Sousuke iniziasse a trascorrere più tempo in Giappone per fare da scorta a Chidori.

Alla fine era stata proprio una scheggia dell’elicottero esploso a rubargli la vita, dopo che il ragazzo non era riuscito a finirlo, nonostante si fosse trovato in vantaggio e gli avesse puntato il pugnale al petto… per lui era sempre stata una figura importante, non poteva  togliere la luce dagli occhi a quello che considerava un padre.
Kalinin era sopravvissuto alla polvere, al sangue e al sudore di mille battaglie in giro per il mondo, ed era morto lì, col desiderio irrealizzato della promessa di una nuova vita più giusta, assieme alla famiglia che non era mai riuscito a formare.

La famiglia di cui Sousuke avrebbe dovuto far parte.

Con il pallido sorriso accennato sulle labbra, con l’ultimo fiato, Kalinin gli aveva ordinato di andre via.
-Ikinasai- aveva detto, ma Sousuke sapeva bene che ci sarebbero voluti circa dieci minuti, prima che cinque megatoni di testata atomica lo vaporizzassero assieme a tutto il resto, rendendo la sua vita una fugace, irrisoria apparizione agli occhi del mondo.

Non sarebbero stati in molti a piangerlo.
Forse nessuno avrebbe ricordato quel ragazzo strano, obbligato a combattere dalla vita per la vita.
Probabilmente, quelli che poteva considerare amici erano già morti, in quella assurda battaglia che si stava combattendo per il pianeta, con lo scopo di eliminare i criminali dell’Amalgam.

Forse, solo Tessa e Kaname si erano salvate, su quell’aereo che lo aveva atteso fino all’ultimo istante, inutilmente.

Kaname… l’aveva vista un’ultima volta, toccata, ma non era riuscito a mettere in atto quanto promesso in Messico.
Uno dei tanti rimpianti della sua breve vita, ormai giunta al termine.

Corse, allora, senza meta, fino a che si imbattè sull’ormai immobilizzata carcassa di AR.
Un amico, anche se robotico, con cui condividere gli ultimi momenti.

Poggiando la mano su un taschino della tuta da combattimento, trovò una memory card, quella che gli aveva dato Mila e di cui non aveva avuto il tempo di esaminare il contenuto.
Preso da un'ispiegabile curiosità, chiese all’AS semidistrutto, disteso sul pavimento vicino a lui: -Puoi leggerla?-

Si ritrovò, così, a guardare un filmato amatoriale in un piccolo schermo accessorio che ancora funzionava: la classe di Kaname, la sua classe, la stessa che lo aveva ospitato in quella parodia di normale studente che impersonava a causa della sua missione.

Mentre le voci dei compagni si accavallavano per salutarli con affetto, augurando loro di tornare presto, Sousuke si rese conto che non sarebbe riuscito a visionarlo per intero: il missile con la bomba sarebbe arrivato ed esploso ben prima e, per la prima volta, il Sergente che era un ragazzo, si rese conto di non voler morire.

Aveva sempre combattuto, fatto il suo meglio per farcela e sopravvivere, e adesso non poteva nulla.
La cabina distrutta di AR gli diceva che non sarebbe riuscito ad attivare il Lambda Driver e che di lui non sarebbero rimaste neppure le ceneri.

Pianse, rabbioso, perché nemmeno il banale desiderio di riuscire a vedere fino alla fine quel video si sarebbe mai avverato.

Nemmeno quello gli era stato concesso.

-Non voglio morire...voglio tornare in quella scuola, con Chidori…- disse, mentre le lacrime gocciolavano, inarrestabili, sullo schermo che mostrava volti amici ormai perduti per sempre.

La voce robotica di AR risuonò, scandendo un tempo giunto al termine: -Sergente, mancano trenta secondi…

Così poco, mancava così poco…

-Vorrei fare un tentativo, ma devo chiederle una cosa: sono umano… o una macchina?
Sousuke rimase interdetto.
Si era chiesto più di una volta cosa fosse in realtà AR, senza riuscire a trovare una vera risposta.
Di certo, AR non era mai stato un AS come gli altri.

Negli ultimi istanti prima della detonazione nucleare, gli rispose, con la stessa chiarezza che, finalmente, era riuscito a fare dentro sé: -Sta a te deciderlo. È questo che fanno gli esseri umani. Prendono le loro decisioni.

Con amarezza, capì di averlo compreso, anche lui, troppo tardi.

-La ringrazio… allora ci proverò da solo.- gli rispose sibillino AR, poi un altro sole parve esplodere nel cielo, dove la battaglia si era finalmente conclusa, per un ragazzo ormai uomo ed il robot che macchina non era.





P.S.: Non sono solita mettere titoli in altra lingua che non sia l'italiano, alle mie fanfic. Questa fa eccezione perchè si ricollega all'originale graphic novel finale e all'ultimo capitolo del manga.
   
 
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