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Autore: _Cthylla_    16/04/2014    3 recensioni
[ COMPLETA ]
Spezzato il patto, i problemi non sono ancora finiti per la nostra Emerald! Una svolta inaspettata nella sua vita e in quella di altre due ragazze, infatti...
Dal capitolo 6:
"Vuoto. Curioso.
Non appagata la giovane Lancaster tirò fuori l’intero cassetto per verificare se ci fosse qualcosa dietro, o sotto.
«niente. Eppure la cosa non mi convince…» bussò leggermente contro il fondo dell’armadio.
Che suonò a vuoto.
«ah-ha. Un doppio fondo. Mi sa che ho beccato il nascondiglio dei giocattoli» bisbigliò, tastando con le mani guantate per trovare l’apertura. Rimosso il pannello di legno però si trovò davanti una specie di cassaforte in acciaio con uno schermo ed una piccola tastiera alfanumerica sotto.
Ma che diavolo aveva Robin Mask da nascondere?!"
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kevin Mask, Nuovo personaggio, Robin Mask, Warsman/Lord Flash
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Occhi di smeraldo'
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filler

L’unico momento in cui Mary Nikaido rimpianse un po’di essersi mezza in mezzo alle vite di Kevin Mask e del russo: eccolo qui.

«a questo punto di cose da fare ne resta una sola…rapirla!»

Quello in cui Warsman se ne uscì con quest’idea completamente folle.

Era Kevin Mask quello che stava per perdere la donna della sua vita, eppure era Warsman dei due quello che sembrava disposto a fare veramente di tutto pur di riprendersi Emerald!

«non credo che sia una buona idea, sa…» si intromise Mary «affatto. Non solo perché probabilmente finireste col trovarvi un esercito alle calcagna, ma perché se quel che volete è che Emerald torni qui, beh…io non credo che starei volentieri con due persone che sono arrivate a rapirmi».

Kevin la guardò. «ha un’idea migliore? Io al momento è l’unica che vedo. La rapiremmo dopo pronunciati i voti nuziali, nel bel mezzo della confusione creata dalla festa e prima che lei e Connors…consumino!...così il matrimonio non sarà valido! Però miss Mary ha ragione col dire che potremmo ritrovarci un esercito dietro».

«senza “potremmo”, Kevin: accadrebbe senz’altro. Ma io anche grazie a questo travestimento sono riuscito a sfuggirgli quando mi dava la caccia, e Lancaster l’ha fatto per anni. Vero che trattandosi della figlioletta adorata adoprerebbe uno spiegamento di forze più consistente possibile, ma magari per allora saremo riusciti a farle cambiare idea sullo sposarsi con quel sadico assassino!»

E per fortuna che una volta era lui quello ragionevole.

Ma mancavano giusto due giorni al matrimonio, ormai.

E parlarle di nuovo non era servito, a nessuno dei due.

Dopo quel che aveva visto all’atelier Kevin aveva tentato nuovamente di convincerla che stava sbagliando, che loro due erano stati qualcosa di unico e che c’era ancora speranza, ottenendo dapprima dei “lascia stare” detti con quanta più pazienza possibile, e poi…direttamente una porta sbattuta in faccia quando la ragazza si era rotta le scatole di starlo a sentire.

«e poi…perché dovremmo aspettare il matrimonio, Kevin? Potremmo agire già questa notte!»

«non penso di potervelo lasciar fare!» si intromise ancora Mary, stavolta molto più decisa «è sequestro di persona! È un reato, vi rendete conto?...e poi lei una volta era quello che sembrava più ragionevole dei due…» aggiunse «non potete rapire una persona solo perché siete contrari al suo matrimonio con qualcuno! Posso capire i motivi per cui non possa starti bene la sua decisione, Kevin…» i suoi si. Quelli di Warsman invece non le erano chiari per niente, a meno che non se la fosse presa tanto a cuore sapendo che Kevin avrebbe sofferto «la consideri la donna della tua vita e lei sembra averti dimenticato in favore di un uomo che è…beh, da quel che mi avete detto è un criminale, no?»

«precisamente: un criminale» annuì Flash «cerchi di capire cosa sta provando Kevin. Se lei tenesse a qualcuno e questo qualcuno volesse sposarsi con una persona come l’americano, lei glielo lascerebbe fare?»

Lei si limitò a rispondergli con un’occhiata.

Lui si appoggiò allo schienale della poltrona con un sospiro. «si, sappiamo entrambi che è una scelta che solo lei può fare e come tale andrebbe rispettata…»

«ma è sbagliata Warsman, sbagliata!!! Proprio perché quello non è un uomo qualunque, ma un uomo pericoloso con un fratello che è altrettanto pericoloso…non è solo perché vorrei essere io a sposarla che me la prendo tanto, miss Mary, ma anche perché sono preoccupato per Hammy, capisce?...si, io lo so che…anche dai discorsi di Emerald, insomma, difficilmente lui arriverebbe a farle del male, però…»

«la prudenza non è mai troppa. E poi, per lei è sbagliato e basta».

«cercate un altro sistema allora, ma il rapimento lasciatelo perdere!»

«potremmo infiltrarci al matrimonio…» disse Kevin.

“e a lui se non altro non è toccato vederla col vestito da sposa, quattro giorni fa” pensò il russo.

 

 

:: quattro giorni prima ::

 

 

Era andata così: le ragazze erano uscite, lei era rimasta a casa. Non avevano cercato di portarla fuori con loro immaginando che lei col dire “no, no, andate pure, io non ho moltissima voglia di uscire…” volesse dire che o sarebbe andata lei giù dal suo ragazzo o avrebbe fatto venire su lui.

Ma le cose non stavano esattamente in quella maniera. In realtà Emerald voleva stare da sola per un po’, cosa che in quei giorni praticamente non era mai capitata. Da quando aveva dato l’annuncio ufficiale era sempre stata o in mezzo a qualche lite tre Jacqueline e Crea per chi dovesse essere la damigella d’onore, o alle liti per gli abiti delle damigelle -diversi, ma tutti sulla scala del blu-  o al telefono con suo padre che semplicemente l’aveva sempre rassicurata che con l’organizzazione del matrimonio stava andando tutto come doveva, o al telefono con sua madre che…eh!

Aveva quasi finito per litigarci, con sua madre, che le aveva detto esattamente questo:

“stai facendo una stupidaggine grossa come una casa! Lo so come la pensa tuo padre, ma quel bifolco non è degno di te. E poi questo matrimonio in generale ed il fatto che sia così affrettato mi piace ancora meno del tuo futuro marito! Per di più per come la penso io, Emerald, è con Kevin Mask che dovresti stare perché lui ti ama alla follia e contrariamente a Connors è un bravo ragazzo!”

Che diavolo, si sposava tra poco e sua madre veniva a dirle certe cose?! Come se l’insistenza di Kevin stesso, nonché di Warsman -tra tutti e due da quando avevano saputo del matrimonio non le avevano dato tregua!- non fosse sufficiente, anche lei ci si metteva?!

E se lasciare da parte la stretta allo stomaco che avvertiva ad ogni supplica del suo ex ragazzo di lasciar perdere le nozze, o almeno posticipare la data per dargli ancora una chance -stretta dovuta solo alla compassione che provava verso di lui, di sicuro- le riusciva piuttosto semplice visto che lei -voleva -Michael, ignorare Flash le risultava decisamente più complicato. Perché Kevin tutto questo se l’era cercato, se era finita era colpa sua…ma Warsman avrebbe perso qualcosa a cui teneva senza avere colpa di questo!

Solo che via, poteva mandare a monte le nozze a causa del Porcello Solitario lì? Ma anche no. Che c’entrava in tutto ciò il loro “vecchio” rapporto da NN1? Non poteva mica condannarsi a non avere una relazione solo perché lui sarebbe rimasto solo!...si, perché checché ne dicesse -ed Emerald a lui di questo non avrebbe parlato- la ragazza aveva iniziato a pensare che Flash, prima o poi, avrebbe iniziato a dare segni di insofferenza anche se si fosse rimessa con Kevin.

Ed aveva la vaga sensazione che quel che lui in realtà avrebbe voluto era semplicemente ripartire con lei destinazione chissà dove, come avevano fatto quei due mesi e mezzo…e non tornare più.

Solo che ad Emerald, adesso che era convinta non solo di volersi sposare ma anche con chi, probabilmente una cosa del genere…non sarebbe bastata.

Cos’era l’improbabile fuga con un nemico, che avrebbe anche potuto finire a stufarsi -e quindi finire a farla tornare che con Michael non avrebbe più potuto starci- rispetto ad una relazione stabile ed estremamente salda? Oltre che decisamente non noiosa e probabilmente nemmeno sedentaria visto che sia a lei che a Michael non dispiaceva affatto viaggiare e sicuramente avevano tempo e modo di farlo?

Logica e amore andavano nella stessa direzione, ossia quella che lei stava seguendo. Chi glielo faceva fare di cambiare strada? Nessuno!

E poi quel confronto non avrebbe dovuto farlo nemmeno.

Un conto sarebbe stato confrontare la sua attuale relazione con un possibile ritorno con Kevin, un altro averlo fatto con quel non -si -sa -cos’è -ma -c’è che c’era col russo.

Scosse la testa con uno “tsk” come a dire “ma ci penso pure?” ed aprì l’armadio, dove il suo vestito da sposa “dimorava” ormai da un po’.

E la cosa divertente è che in quell’appartamento erano in sei, e nonostante stessero spesso e volentieri a finire per frugare nei vicendevoli armadi nessuna delle altre si era mai accorta della presenza di quell’abito.

Un abito di un rosso fiammeggiante, con gonna estremamente ampia e ultra-ricco di cristalli. Il tutto da abbinare ad una serie di sfavillanti collier e collane strapiene di diamanti, così come lo sarebbero stati gli orecchini, e anche ad un diadema che faceva proprio “principessa”. Quell’ultimo dettaglio era stato un’idea di suo padre che sulla scelta dell’abito non aveva voluto mettersi in mezzo visto che stava già pensando a tutto il resto. Luna di miele inclusa.

Aveva chiesto loro dove avrebbero voluto andare giusto un paio di giorni prima, ironia della sorte proponendo Rio De Janeiro, destinazione bocciata immediatamente dalla ragazza che invece di comune accordo con Michael aveva detto “Giamaica”…e Giamaica era stato deciso.

“mi sa che sarebbe piaciuta a Zachary la Giamaica…anche se non per le bellezze del posto in sé per sé” pensò, visto che per cos’è famosa la Giamaica lo sanno tutti.

Si alzò rapidamente dal letto sul quale si era sdraiata ed aprì l’armadio, tolse il vestito da sposa dalla stampella per poi togliersi i vestiti che lei stessa aveva indosso, ed infilare l’abito che ovviamente le calzava a pennello. Mise anche le scarpe che avrebbe indossato quel giorno, rosse ovviamente, nonché il diadema. E solo a quel punto si decise a guardarsi allo specchio.

Era come una bambola di porcellana raffigurante una principessa dai tratti un po’orientaleggianti. Un abito tanto ricco e pomposo, ironicamente, la faceva sembrare più “delicata” di quanto non sembrasse già, almeno quando non aveva indosso i suoi vestiti da discoteca o la tutina.

Bianca come il latte, rossa come il sangue…

«principessa o princifessa, questo è il dilemma…considerando chi è l’uomo per cui vorresti indossare una cosa come questa».

L’aveva fatta sobbalzare dalla sorpresa, come aveva fatto ad entrare?...ah, ma certo. Le scale dell’uscita di sicurezza, da quelle era passato al cornicione ed infine doveva aver aperto, o trovato aperta, l’immensa portafinestra del terrazzo.

Al di là della battuta, il russo non era rimasto esattamente indifferente a vederla vestita da sposa. Dava un ulteriore senso di concretezza alla “catastrofe” che stava per avvenire, vederla rimirarsi con indosso quell’abito, quel diadema ed quel sorriso.

E poi gli era sembrato di vedere Biancaneve con gli occhi verdi e il vestito rosso, quando l’aveva guardata.

«…giustamente tu come tutti i sorci entri in casa di nascosto e senza essere invitato» borbottò Hammy, voltandosi verso di lui con un fruscio del vestito «teoricamente le prime a vedermi con questo dovevano essere le ragazze stasera, non tu».

“tu con questo non avresti dovuto vedermici e basta” aggiunse mentalmente.

Quel suo modo di guardarla la faceva sentire quasi a disagio. Non era la sua classica espressione impenetrabile, o quella arrabbiata…o quella di un uomo a cui “piaceva quel che stava vedendo”. Era qualcosa di diverso, un’espressione seria con una nota di malcelata malinconia, come a dirle “ma lo vuoi fare davvero, Emerald? Davvero davvero? Non ci pensi a me? Eh?”.

Meglio fare come se nulla fosse.

«già che sei qui…come mi sta?»

Se Flash in quel momento si sentì preso in giro?

Si, abbastanza.

«come ad una puttanella travestita da Biancaneve».

«inutile chiedere un parere a chi è privo di gusto. Quindi non ti piace?»

Lo sguardo di lui si fece ancora più severo, e la nota di malinconia svanì a favore di un principio di incazzatura non c’è male. Anche solo per il tono così falsamente innocente con cui gliel’aveva chiesto.

«mi stai prendendo per i fondelli o cosa?!»

«“prendendo per i fondelli”, mamma mia che precisino. E di’ “ma che mi prendi per il culo?!”…è più incisivo…»

«piantala».

Glielo disse così seccamente che lei gli diede pure retta.

«sei piombato qui in un momento poco opportuno, sto cercando di fare come se niente fosse, sei pregato di darmi una mano o di sparire».

«peccato che sia impossibile fare come se niente fosse, e che io non voglia sparire».

Emerald fece un lunghissimo sospiro.

«io mi sto per sposare, lo capisci questo?»

«con l’uomo sbagliato. Non finirò mai di ripeterlo».

«no, il problema è un altro. Forse è anche una questione di Michael, ma secondo me più che altro tu vorresti semplicemente che io non mi sposassi con nessuno. Nemmeno con Kevin…»

Un’affermazione che lo fece sia ammutolire che irrigidire sul posto. «stupidaggini».

«parliamoci francamente, mi aiutavi a drogarlo le sere in cui c’erano quelle competizioni di tango. E tu a Kevin sei affezionato, no? Eppure lo facevi. Quindi mi viene pensato che non è tanto per Kevin che lo fai, ma per te. Solo che…a parte che io compio vent’anni a giugno e tu ne hai più di sessanta…»

«però non ti è importato dell’età che ho quando siamo stati a letto insieme a Rio!»

«è una cosa diversa! Qui si tratta di scegliere tra una relazione stabile che teoricamente si spera rimanga tale vita natural durante e tra…beh…questa cosa tra me e te che per la sua stessa natura non è bene che duri vita natural durante. E poi tu andrai avanti al massimo altri trent’anni o poco più…»

«to’!» borbottò il russo facendo le corna.

«senti…io ho pensato un po’su questa cosa…anche se io e Michael andremo a stare a Londra non intendiamo richiuderci in casa. Insomma, ovviamente continueremo ad uscire lo stesso e a vedere altra gente, e se…» lo guardò «beh…se posso continuare a vedere i ragazzi potremmo vederci anche io e te ogni tanto. Non sarebbe come prima, però…sarebbe sempre qualcosa, no? Credo che un incontro ogni tanto si potrebbe fare, giusto per fare due chiacchiere. In due chiacchiere non c’è niente di strano. Non ci sarebbe proprio motivo di sparare a qualcuno solo perché parliamo seduti su una panchina. Certo, se ci vedessero a ballare il tango insieme sarebbe diverso…uno potrebbe dire “è solo ballo”, ma purtroppo -o per fortuna visto che abbiamo vinto molto anche per quello- si vede fin troppo bene che c’è dell’altro di mezzo…»

«mi chiedi di rinunciare anche a questo?...Emerald, ascoltami…» pose le sue mani sulle braccia «la domanda che mi faccio io è un’altra, e cioè, se tu soffri per come sta andando a finire questa cosa, se l’idea di finirla qui non ti piace come non piace nemmeno a me, la mia domanda è: perché dovremmo farlo?»

«perché mi sposo!!!»

«la felicità di sposarti dovrebbe essere tale da annullare tutto il resto allora, ma invece non è così…»

«solo perché non sto rinunciando a questa cosa a cuor leggero non significa che-»

«se per sposarti già parti col rinunciare a qualcosa che ritieni importante non è esattamente un buon inizio».

«dovrei rinunciarci con chiunque io intenda sposare, non solo con Michael. Se anche avessi sposato Kevin avremmo dovuto lasciar perdere lo stesso, perché questa cosa qui che c’è tra me e te -se vissuta come si deve- non lascia spazio sufficiente ad una relazione seria con chiunque altro…e credo che questo lo sappia benissimo anche tu! Dovresti aspirare a qualcosa di più nella vita, piuttosto che a…questo» concluse lei con un cenno vago.

«non penso di poter aspirare a qualcosa di più».

«non è che non puoi, è che non vuoi, ho capito, però alla fine è un problema tuo, perché io invece posso e voglio aspirarci eccome, quindi lasciami vivere grazie! Troverai un altro NN1 o un’altra».

«non è la stessa cosa. Lo sai che non è la stessa cosa!»

La ragazza chiuse brevemente gli occhi con l’ennesimo sospiro nervoso.

Vero. Non sarebbe stata la stessa cosa, e lei lo sapeva.

«già. Però capiscimi, se davvero dovessi darti retta, e  ripartissimo, come andrebbe a finire nessuno dei due lo sa. Con la differenza che tu non hai molto da perdere, sbaglio? Mentre invece io ho moltissimo da perdere. Michael mi ama, io lo amo, sto persa dietro a lui da quando avevo sette anni e adesso ci sposiamo, non rinuncerò. Nemmeno per te. L’offerta di prima resta valida però. Due chiacchiere ogni tanto non ammazzano nessuno» disse lei per poi dargli le spalle «ed ora torna nella tua tana da sorcio, grazie, devo togliermi il vestito…ok, forse non avrei dovuto dirtelo perché porcello come sei sapendo una cosa del genere non ti schiodi più…» si concesse perfino una risata anche se era falsa come una moneta di plastica.

E con quel che successe dopo capì che dargli le spalle forse non era stata una grande  idea; lo sentì arrivarle vicino, e la zip dell’abito scorrere rapidamente verso il basso.

«tu vuoi davvero che questo lo faccia lui?»

Hammy non sapeva se continuare a sbigottirsi o incavolarsi o fare non si sa cosa.

«…si, Warsman, voglio che lo faccia lui, adesso più che mai!»

L’altro fece per ribattere, quando si sentì bussare alla porta principale.

«Emeraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaald ci sei? Mi annoio solo con Lentiggine!!!»

«…è Zeke…vai via di qui Flash. La strada la conosci» si tirò su la zip «forza, leva le tende!»

«io e te non abbiamo finito».

«si che abbiamo finito. Che ti piaccia o no. Arrivo, Zeke!» disse forte la ragazza, continuando a fare cenno a Flash di andarsene.

Dopo un’ultima occhiata il russo obbedì, seppur molto controvoglia, ed Emerald andò ad aprire.

«aspetta, prima che ti apra…sei solo?»

«si perché?»

«quando entri capisci».

Eppure mentre apriva Emerald J.V.P. Lancaster si sentiva strana in quell’abito che quasi le era stato tolto dall’uomo sbagliato. Era una piccolezza, ma tante volte sono proprio le piccolezze a mettere a disagio le persone. Nello specifico a far fare una smorfia alla ragazza, mentre finiva a spiegazzare il tulle della gonna.

Ok, era ufficiale, non lo sopportava più quel vestito.

«aaah, adesso ho capito perché mi hai chiesto se ero solo» commentò l’albino «è il tuo vestito da sposa vero?»

«eh si…in teoria».

«mio fratello ci sparisce, con questo. Ha voluto un completo “bianco semplice! Niente decorazioni, niente fantasie strane è tanto complicato da capire?!”» Zeke parlò con la vocina da chipmunk nonostante Michael non avesse una voce da chipmunk «se avesse indossato qualcosa più simile a quel che avrei voluto mettere io ma non mi ha fatto comprare forse qualcuno avrebbe notato anche lui, al matrimonio!»

Emerald sbuffò piano una specie di risata. «e che volevi mettere?»

«un frac giallo chiaro a pois rossi in raso!»

“a beh, con quello ti si nota di sicuro!” pensò Emerald. Pareva che Zachary non solo non si crucciasse delle proprie particolarità quali albinismo, eterocromasia e Q.I. troppo alto, ma che anzi, volesse evidenziarle ancora di più…come se non si “evidenziassero” già da sole! Come a dire “sono un tipo particolare e amo esserlo, hai problemi con ciò? Chi se ne importa!

«…solo che poi Lentiggine Il Guastafeste ha rovinato tutto…»

«e quindi che devi mettere?»

«un frac nero che ha solo i risvolti bianchi decorati a pois di diversi colori e dimensioni. È noioso!» sbuffò il ragazzo «e il fratello noioso da che mondo è mondo non sono io!»

«guarda che sarà giudicato comunque estremamente originale…»

Consolatorio per Zachary che le rivolse un sorriso per poi darle un’occhiata più approfondita.

«eeeh…che hai che non va?»

«mh?»

«ti ho chiesto che hai che non va. Sembri giù».

“e ma che cavolo ma tutti vedono come sto e come non sto?” pensò lei.

«non è mica che hai cambiato idea sul matrimonio?»

«ah no! Sul matrimonio assolutamente no!» negò Hammy sottolineando la cosa con un deciso cenno del capo.

«allora non è che hai cambiato idea sullo sposo?»

«ovvio che no! Però effettivamente idea su qualcosa l’ho cambiata» ammise, indicandosi il vestito «su questo abito qui! Lo ho scelto un po’di tempo fa ma adesso…non so come esprimerlo ma “non mi ci sento” a sposarmi con questo addosso».

Zeke si buttò di schioppo sul divano. «ma perché? Ti sta bene. Magari è anche per il diadema ma sembri una principessa, precisamente…»

“non dirlo-non dirlo-non dirlo” pregò lei.

«Biancaneve che si sposa in rosso!»

«appunto, e ti sembro una principessina della Disney io? Ma anche no. Io, carissimo Zeke, sono una donna tutt’altro che tipo-principessa…» anche se era sempre stata viziata più di una di quelle «quindi non posso vestirmi da principessa, sarebbe come sposarmi in costume o con qualcosa che “non è mio”».

«per chiunque altro sarebbe un disastro ma penso che tu non avrai problemi a trovare un altro abito in questi pochi giorni, no?»

«no, infatti…» borbottò lei. La zip, che prima a Warsman era scesa giù tanto bene, adesso pareva essersi incastrata «e che cazzo però!» solita finezza, abito da sposa o no.

«aspetta, ti do una mano» Zachary si alzò dal divano con un movimento estremamente fluido «lo sai che una volta avevo una maglietta fatta tutta di cerniere?»

«io le odio, le cerniere…»

Sarebbe stata combattuta se si fosse trattato di farsi aiutare da qualunque altro ragazzo, ma con lui era una cosa diversa. Sembrava asessuato, o qualcosa del genere, peggio di Light Yagami che perdeva tempo con L quando invece avrebbe avuto lì una Misa molto disponibile. O forse era qualcosa di simile a Sheldon Cooper.

“asessuato”. Nemmeno un omosessuale latente, perché riservava lo stesso disinteresse ad entrambi i sessi. Anche quando si trattava di un putan tour, Zeke andava a seccare indifferentemente prostitute donne, “prostituti”, travestiti, viados, tutto quello che capitava. Maschilista? Ma nemmeno. Non proprio. Era solo…beh, quando gli pareva era un rompiballe, ecco tutto.

Ma si trattava solo di questo, per l’appunto, “rompere”. E per quanto ad Hammy sembrasse impossibile che il suo a breve cognato non avesse alcuna pulsione sessuale, sembrava che invece fosse proprio così.

Forse ne aveva a livello inconscio, più “in profondità”…tanto in profondità che non riusciva loro di venire a galla!

«fatto, Em».

«grazie» andò in camera propria, lui invece rimase dov’era.

«sai cosa, secondo me non stai facendo un errore a voler cambiare il vestito. Tu effettivamente sei completamente diversa da Biancaneve».

La ragazza si tolse rapidamente l’abito e il diadema, rientrando nei suoi soliti panni pantaloncini-maglietta-stivaletti-marsupio. «appunto…»

 

 

:: ora, Londra ::

 

 

«…dopo il matrimonio a cui siamo stati invitati tu intendi partire per una settimana. Ho capito bene?»

«si. Quale è il problema?»

Ce n’erano diversi di problemi, primo tra tutti che Alya continuava a non credere nemmeno un po’ a Robin quando questi chiacchierava di viaggi d’affari. Oltre a non credere che sarebbe partito da solo come avrebbe voluto farle pensare.

Ma l’aveva presa per stupida?! Era ovvio che sarebbe partito con quella Jane!

Lo avrebbe affrontato dopo il matrimonio, e prima che partisse. Perché le sue indagini non avevano portato a niente, e lei giustamente voleva una spiegazione, come l’avrebbe voluta chiunque altro. Tornava troppe volte ubriaco e ad ore assurde, spariva per giornate intere, spariva negli week-end!...e l’unica cosa che aveva potuto verificare finora, il lunedì seguente ad uno di questi week-end, era il fatto che nel week-end in questione il suo compagno avesse avuto una relazione adulterina…con un kayak.

Robin aveva lasciato il cellulare incustodito e lei non si sarebbe nemmeno accorta se non fosse stato per la suoneria di un messaggio.

E anche se Alya non era assolutamente il tipo di persona che faceva certe cose, non aveva resistito alla tentazione di vedere di cosa si trattasse.

Ed ecco che si era trovata davanti un video, fatto di notte, con Robin visibilmente ubriaco fradicio davanti ad un falò che dichiarava tutto il proprio amore ad un kayak di colore blu.

 

tu she-ei la cosa più importante della mia vita, ti amo kayacco…kaycuccio…kay…coso…ti aaamo e ti amerò per sempre! Sposhhami! Ho una villa immensa!...potremo avere tanti bambini blu che galleggiano…”

 

Seguito da un commento di Jane che recitava testualmente “che amante appassionato sei, Robbie! amo kayak, voglio sposare kayak, voglio avere dei figli con kayak, e se kayak non può avere bambini…li adottiamo! ”.

Non aveva potuto indagare oltre perché Robin l’aveva perfino colta sul fatto, cosa che era stata causa di un’accesa discussione tra loro due. Non si erano ancora nemmeno riappacificati completamente…e lui voleva partire per una settimana!!!

«di problemi ce ne sono diversi, Robin, solo che tu ultimamente non sembri in grado di vederli. Sei più allegro, è vero…però non sono convinta che tutto questo ti faccia bene. O faccia bene a noi due. Se almeno mi dicessi di cosa si tratta!»

«non posso».

Non poteva e non voleva nemmeno.

Perché francamente se ne vergognava, per diverse ragioni, tra le quali il fatto che fare imbecillate come la dichiarazione al kayak non era da lui.

E anche perché il fatto che nessuno sapesse niente dava al tutto un che di “proibito” che rendeva quella faccenda più divertente che irritante.

«potresti almeno parlarmi di Jane. È una tua parente? Una…amica?»

Non esattamente.

E non poteva né voleva, anche in questo caso, parlarle di Jane.

Jane!

Anche quella faccenda era una cosa talmente cretina…ma non aveva potuto proprio farne a meno.

E poi lui, Robin, era stato salvato nella sua rubrica come “Cheeta”. Quindi era anche per la par condicio!

«non proprio…ma non devi preoccuparti di possibili tradimenti da parte mia, questo è certo! E poi hai visto, in questi giorni non sono uscito quasi per niente».

Vero anche quello. Jane ultimamente aveva più da fare del solito.

«Robin, io ho il diritto di sapere cosa sta succedendo. Sei cambiato da un giorno all’altro, non è esattamente una cosa normale».

«per l’ennesima volta, va tutto bene!»

Ma perché negava così l’evidenza?!

***

Molto corto e molto filler? Che potevo anche fare tranquillamente a meno di scrivere ma che ho scritto lo stesso?
Mais oui.
Ed è pure il penultimo.
La classica pigrizia da fine di una storia mi assale...anche se probabilmente tornerò a rompervi le scatole con una OdS III...
   
 
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