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Autore: SheilaPhoenix    16/04/2014    0 recensioni
TRAMA : Un ospedale come altri, un paziente malato di tumore a causa del fumo riceve tutti i giorni una visita dalla sua fidanzata, la protagonista della storia ricorderà così tutto il loro vissuto, fino all’ultimo momento.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Avvolte mi domandavo se qualcuno si divertisse a giocare con i miei sentimenti, avvolte ho chiesto a Dio il perché mi avesse dato solo dispiaceri, era lui sopra di tutti quindi lui poteva salvaguardare la felicità della gente.
Ok, non sono una santa ma non meritavo tanto dolore, ma le cose si erano susseguite in quest’ordine cronologico : Morte del mio cagnolino Sammy, tumore di papà ( Per fortuna superato ), ed ora il cancro di Dominic che forse non potrà mai superare.
All’inizio della mia storia con Dominic però non era tutto rose e fiori, quindi credo di dover mettere in mezzo al mio dolore anche la sua bastardaggine.
Inizio Flashback :
Era una settimana  che io e Dominic ci eravamo fidanzati, una settimana che poi la passavamo nella sua macchina a fare l’amore, a bere e cazzeggiare.
<< Dominic perché non usciamo con i tuoi amici ? e anche con i miei ? >>
<< Non mi va >>.
Mi rispose sbottonandomi la camicetta ed inserendo la mano per andare a toccarmi il seno, strinsi i denti per non sussultare.
<< Ma io voglio conoscerli >>
<< Senti, un’altra volta va bene ? >>.
Ero delusa dal suo atteggiamento, lui non ci teneva a farmi conoscere i suoi amici. Così mi limitavo a fare l’amore con lui in silenzio.
Solo due giorni dopo quella sera lo incontrai con un’amica, era seduto al nostro solito bar a prendere un gelato con lei, quindi mi avvicinai per salutarlo, la ragazza mi guardò confusa toccandosi i capelli ricci e rossi mentre Dominic era rimasto in silenzio.
<< Ciao, che fate di bello ? >>
Tenevo stretta a me il mio libro di psicologia, e mi sentivo in imbarazzo non potevo mai immaginare quello che sarebbe successo dopo.
<< Che vuoi ? Ci.. ci conosciamo ? >>
Domandò Dominic facendo finta di niente.
<< Come scusa ? Sono la tua ragazza, almeno è quello che mi hai fatto credere fino a ieri >>
<< Scusa, non vedi che sono io la sua ragazza ? >>
Domandò la riccia alzandosi dalla sedia, ok era nei casini fino al collo, ma io non volevo di certo dargli la soddisfazione di andarmene in lacrime, no gli avrei fatto andare di traverso quel gelato.
<< Mah, ieri sera nella sua macchina mentre facevamo SESSO non mi aveva avvisata che aveva già una ragazza, o a quest’ora non sarei qui a parlare con due facce del cazzo >.
Risposi sottolineando la parola sesso ( il nostro non era amore ) e faccia di cazzo,  la rossa mi guardò tristemente, poi guardò in cagnesco Dominic e gli gettò in faccia il gelato,.
<< Lexi ? >>
<< Zitto, non ti voglio più vedere >>.
Dominic sospirò voltandosi poi verso di me.
<< Potevi avere più tatto ? >>
<< Fanculo, non m’interessa più nulla di te >>.
Feci per andare via ma la sua mano mi bloccò.
<< Aspetta piccola. La dovevo lasciare >>
<< Certo, dicono tutti così. Ora capisco perché non volevi portarmi in giro con i tuoi amici avevi un’altra, e prendevi per fesse tutte e due >>.
Gli urlai schiaffeggiandolo, non disse nulla.
<< Mi spiace >>
<< E’ meglio che mi lasci andare, vattene bugiardo >>
Dominic mi lasciò la mano e mi diede le spalle, ma mentre stava per andarsene si voltò a catturare le mie labbra con le sue.
<< Io voglio solo te, quella non contava più nulla e volevo dirglielo, ma sei arrivata tu e hai risolto già la situazione >>.
Non sapevo se quelle parole erano vere, ma mandai al diavolo il mio orgoglio, lo perdonai.
Lui era il male ed io il bene.
Lo sapevo benissimo, per questo non mi sarei più fidata di lui come una volta.
O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_O_OO_O_O_O_O_O_O
Due giorni dopo si presentò la stessa situazione, io ero uscita dall’università e decisi di andare a quel maledetto bar, e lui era li con una ragazzina sui diciotto anni bionda. Questa aveva i capelli lisci.
<< Bastardo, che fai ora il pedofilo ? >>
Lo attaccai senza dir nulla, lo spinsi facendolo barcollare sulla sedia.
<< Aspetta, lei non è… >>
<< Zitto, lo sapevo non potrò mai fidarmi di un verme come te >>
Urlai in lacrime, la ragazzina ci guardò divertita poi si alzò porgendomi la mano.
<< Ciao, sono sua sorella, Dominic mi ha parlato tanto di te >>
Ecco, mega figura di merda io non sapevo più dove nascondere la faccia mentre quell’ingrato rideva alle mie spalle.
Fine Flashback :
Mi voltai a guardare la porta della sua stanza, avevo deciso sarei entrata a salutarlo.
Posai la mano sulla maniglia e la spinsi delicatamente verso il basso, il cuore faceva male ma poi mi feci coraggio.
 
La voce narrante sarà Dominic :
Flashback in ospedale
Quando sentì la porta della stanza aprirsi pensai subito che era di nuovo un infermiera, poi girai lo sguardo era lei, più bella di come me la ricordassi.
<< Ciao >>
Sussurrai a voce bassa, ci era riuscita a venire a trovarmi, io non ne potevo più di aspettarla.
<< Scusa il ritardo >>
Disse sedendosi ai piedi del letto.
<< L’importante è che sei qui >>.
Sussurrai a fatica, avevo il fiato corto da quella mattina.
<< Sei forte lo sai ? I medici dicono che.. >>
<< SO quello che dicono, io sto morendo >>.
La vidi scuotere la testa, non voleva che morissi e neanche io.
<< Smettila di piangere, sono sempre il cattivo della situazione >>.
<< N-non è vero >>
Le sorrisi debolmente.
<< In questi giorni, non sono venuta a trovarti ma ero qui ad ogni ora.. Sai ho avuto tempo per ricordare la nostra storia >>.
<< Già, del bastardo che sono stato con te all’inizio con quella.. Mi spiace che non ti ho mai fatto conoscere i miei amici >>.
Sussurrai dispiaciuto.
<< Non importa, non era necessario >>.
Mi rispose posando una mano sulla mia, finalmente risentivo il suo calore.
<< Mi sei mancato.. Ti amo Dominic non mi lasciare ti prego >>
<< Anche tu mi sei mancata, sono felice che sei riuscita ad entrare, volevo vederti prima di morire, non potevo andarmene senza dirti quando ti amo e.. Senti, voglio dirti una cosa importante.. >>
<< Puoi aspettare ? Sei stanco >>
Scossi il capo, non potevo.
<< Voglio che lo chiami come me >>
<< Eh ? >>
Chrystal mi guardò confusa mentre io le sorridevo dolcemente.
<< Il bambino che porti in grembo, mio figlio.. Chiamalo come me, digli che sono stato un piccolo stronzo con te ma che ti amo con tutto me stesso, digli che mi spiace che non potrò mai giocare con lui a football o non potrò mai sgridarlo se ha combinato qualcosa che non doveva fare, digli che lo seguirò dall’alto che gli vorrò bene sempre. E che starò sempre al vostro fianco >>.
Sussurrai dolcemente.
<< Non ti avevo detto che sono in cinta come ? >>
Sorrisi amaramente.
<< Quando sei solo per tanto tempo in una stanza di ospedale, quando la tua donna non ti sta vicino e puoi pensare a lei, e quando stai per tirare le cuoia diventi sopranaturale e capisci tante cose >>.
Scherzai tossendo, Chrystal non rispose, ma una lacrima le cadde sulla mia mano, quella stessa mano che si andò a posare sul ventre piatto di lei, la sentì stringere con delicatezza prima che le sue labbra ormai salate a causa delle lacrime si posavano sulle mie, un dolce bacio, il suo profumo erano quello che desideravo di più prima di morire, prima di chiudere gli occhi per sempre.

  
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