Prompt: Mani
Le mani di Reo sono abili, ben addestrate e dalle movenze sicure, allenate da anni di pratica e valorizzate da una fama degna di ogni secondo speso nell'allenamento e nella fatica – Akashi non riesce a contare le volte che le ha viste all'opera, con la superficie dura di una palla tonda contro il palmo morbido, domando ai gesti quasi una valenza magica e ancestrale, dal sapore antico quanto la pratica della religione.
Le mani di Reo non sono particolarmente grandi, hanno addirittura qualche callo sul profilo delle dita e una pelle sottile, che ricorda alla vista l'immagine di un foglio sottile di carta – non si vuole chiedere, Akashi, quale sia invece la sensazione al tatto, perché sarebbe un quesito troppo insidioso a cui rispondere e rischierebbe di far sfociare la questione in tematiche strane, non usuali per lui.
Le mani di Reo, in questo preciso momento, sono appoggiate al tavolo della biblioteca, durante una delle solite ore di studio in un normale tempo di scuola; hanno appena sfogliato l'ennesima pagina del libro di biologia e si sono posate, con la solita grazia caratteristica, sulla superficie orizzontale, mentre il loro padrone è impegnato a rimproverare Nebuya e a ricordargli il silenzio dovuto al luogo.
Seijuro abbassa lo sguardo con un movimento fluido, per niente sospetto o agitato, e riprende esattamente a leggere il paragrafo di storia lì dove l'ha lasciato qualche istante prima, senza perdersi o smarrirsi. Mibuchi abbassa la voce di qualche grado, si sporge verso di lui e gli chiede anche qualcosa – le sue dita si intrecciano e le mani sostengono il viso sorridente, proprio davanti a lui.
Deve sbattere le palpebre un paio di volte e chiedergli di ripetere la domanda, a quel punto.